tag:blogger.com,1999:blog-51705672955567294212024-02-19T06:00:56.222+01:00Concerto per un AmicoSpazio aperto per tutti! Un luogo dove condividere notizie, consigli, recensioni, pensieri, progetti e musica! Il Concerto per un Amico attivo tutto l'anno!
Vuoi diventare autore del blog? contattaci!Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.comBlogger1000125tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-20876603619569949682016-03-21T00:00:00.003+01:002016-03-21T00:20:01.718+01:001000 e punto.Mille post, un traguardo, lo ammetto, perseguito vedendolo come un punto dovuto, dovuto a me stesso, alla mia idea di questo blog, caparbio come nel pubblicare per ogni post la propria colonna sonora, con la speranza che chi leggesse lo facesse ascoltando quello che ascoltavo io digitando lettera per lettera il mio pensiero.<br />
Ammetto che da qualche tempo la cosa si era fatta più complicata, mai un peso, ma comunque non più così spontanea.<br />
Quando decisi di aprire questo blog il mio mondo era molto diverso, il Concerto per Un Amico era in pieno sviluppo, l'entusiasmo dei ragazzi nutriva ogni progetto che nasceva e il mondo digitale non era ancora stato invaso dai "social".<br />
L'appuntamento annuale con il Concerto era troppo limitato per la nostra idea di fare musica, di ascoltarla, di suonarla e di parlarne. Così mi era sembrato un'idea fantastica quella di aprire un posto dove chiunque potesse scrivere e commentare qualsiasi cosa avesse a che fare con il Concerto e con il mondo delle <i>sette note</i>.<br />
All'inizio il progetto partì con ottimi risultati, tanti autori, tanti argomenti e tante occasioni per dire la propria.<br />
Ho sempre curato personalmente questo blog, cercando di mantenerlo sui binari della condivisione, in cui chiunque poteva consigliare, recensire, presentare o semplicemente esprimere il proprio parere su qualsiasi argomento che girasse attorno al Concerto e al mondo della musica.<br />
Per questo ho sempre evitato recensioni negative ed invitato gli altri ad essere costruttivi e non dissacratori, perché questo spazio volevo fosse un ritrovo e non un'arena.<br />
Dopo la fine del Concerto per Un Amico le cose si sono fatte più complicate e ho visto questo Blog come una finestra che non andava chiusa, come uno spiraglio che permettesse a chi lo volesse, di accedere a quel mondo che in tanti anni abbiamo creato.<br />
Questo forse mi ha intestardito e mi ha portato al traguardo del millesimo post.<br />
La strada è diventata una ripida salita con l'avvento di FaceBook, il luogo ideale per condividere contenuti, decisamente più comodo ed essenziale rispetto al blog, ma nel tempo non potevo non notare quanto questi contenuti fossero sempre più scarni, sfociando addirittura nel semplice ri-pubblicare il pensiero altri, tanto da dimostrare che il blog non era affatto "superato" ma piuttosto aveva ritrovato la sua identità originale di concedere spazio, spazio che nelle altre piattaforme era stato occupato da semplici commenti o "stati d'animo".<br />
Così ho cercato con una certa ricorrenza nuovi autori, persone che credessero in questo progetto, anche al di fuori dalla cerchia degli organizzatori, trovando spesso persone che ci hanno provato (e che ringrazio!), che hanno ideato delle rubriche, che avevano qualcosa da raccontare, che sapevano scrivere.<br />
Purtroppo, e lo dico senza polemica ne amarezza, le cose non sono mai decollate e da anni, ogni settimana, a pubblicare sono rimasto solo.<br />
Testardo e forse un po' romantico, sorretto dai numeri (quasi 60.000 visualizzazioni) e da un'ostinata curiosità che non mi ha mai fatto mancare un'argomento di cui parlare, ho continuato consapevole di quanto portavo avanti.<br />
Certo il tempo che dedicavo al blog diminuiva, i post si facevano più rari e i contenuti più striminziti, ma il carburante non mi è mai mancato e quindi non ho mai visto un motivo valido per abbandonare il mezzo!<br />
Raggiunto il 1000 posto mi son preso qualche settimana di pausa, così per vedere com'era sfogliare le pagine di quello che alla fine è diventato quasi un diario, non personale ma di viaggio, tra passioni, curiosità, eventi e ricordi. Questi ultimi mi hanno fatto commuovere, un po' perché sono stati spesso sfoghi o pensieri generati da momenti difficili, un po' perché rileggere le proprie idee dopo anni ha sempre quel nostalgico sapore di innocenza, l'innocenza di chi spera in un futuro che ogni giorno ti cambia le carte in tavola.<br />
Oggi mi rendo conto che continuare sarebbe un'appropriarsi personale di uno spazio che non è nato per questo, un viaggio in solitaria che porta sempre più la mia firma e sempre meno quella del gruppo da cui tutto è partito.<br />
Così, non a malincuore ne con nostalgia, decido di interrompere.<br />
E lo faccio come sempre a modo mio, chiudendo una porta e lasciando le chiavi nella toppa. Questo perché come ho detto sento che l'idea di questo Blog non è obsoleta ne sorpassata.<br />
Continuo a credere più che mai che sarebbe bello avere uno spazio per approfondire le proprie idee senza cercare <i>like</i> o buttarla in caciara. Sono certo che tra la webzine e il tweet ci sia spazio per sviluppare dei concetti senza essere necessariamente professionisti, e che farlo ci permetterebbe di condividere esperienze che nel mondo <i>social</i> sono incatenate al simbolo "<i>condividi</i>".<br />
Ho troppo rispetto però per questo spazio e non voglio appropriarmene completamente.<br />
Scelgo quindi di fermarmi qui con la speranza che qualcuno un giorno mi scriva per poter ricominciare e se non dovesse accadere, per lasciare una lunga traccia di 1000 pagine e quasi altrettante canzoni che testimoniano gli anni in cui il Concerto per Un Amico ha raggiunto il suo apice e la sua chiusura.<br />
I viaggi hanno un'inizio e una fine, quello che non finisce mai è il ricordo che ci lasciano dentro.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/c2jmBCfbgZc" width="420"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-3322955381925834832016-02-20T00:27:00.000+01:002016-02-22T00:27:59.571+01:00Que Sera SeraCompie 60 anni questo brano entrato nel mito, cantato da Doris Day per la colonna sonora del film di Alfred Hitchcock, L'uomo che sapeva troppo. <br />
Una canzone disimpegnata, utilizzata in decine di occasioni in tutto il mondo, che ha attraversato mille storie senza mai piegarsi al contesto.<br />
Nata per un Thriller, vincitrice di un Oscar (il terzo per la coppia di autori Livingston\Evans che la firmano), contribuisce al consacramento di Doris Day che nella vita passa con disinvoltura da cantante ad attrice, percorrendo una lunghissima carriera ed un'intensa vita che sfiora gioie (decine di premi e candidature importantissime) e tragedie (la brutta disavventura del figlio con la setta di Manson). Ma come dicevo la canzone ha vissuto di vita propria, finendo in tante pellicole, dischi, rifacimenti e citazioni.<br />
La biografia degli artisti è sempre molto interessante, ma spesso anche i percorsi delle canzoni non è da meno.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/xZbKHDPPrrc" width="420"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-65228692164430777322016-02-12T01:26:00.000+01:002016-02-12T01:26:02.002+01:00Inglesismi...Siamo alle solite, tutti belli schierati a parlare di argomenti che i più non conoscono, senza nemmeno prendersi la briga di fermarsi a riflettere. Già un governo che continua a proporre iniziative battezzate in inglese e piene di contraddizioni dovrebbe farci riflettere sulla scarsa attenzione che nutre verso l'argomento, che, nel caso opposto dovrebbe essere cristallino e ben definito e non mascherato come un clown che cerca disperatamente attenzione.<br />
Sui diritti civili è palese la necessità di un'intervento, tanto che continuiamo ad essere sanzionati per la triste tendenza pluriennale ad evitare il problema chiudendo gli occhi e passando oltre.<br />
Come tutte le cose "rimandate" si arriva prima o poi al punto che la distanza tra politica e società diventa incolmabile e le decisioni vanno prese d'urgenza, troppo sovente dovendo trattare più temi contemporaneamente.<br />
Ci si trova dunque a dover affrontare tematiche che in altri paesi si sono già evolute, che sono già state trattate e normate, che hanno visto sperimentazioni, regolamenti, doveri e diritti.<br />
Qui tutto tace per anni, poi in qualche mese si pretende pareggiare i conti, chiedendo ad un parlamento composto in gran parte di cialtroni, di legiferare su argomenti che vanno ben oltre la triste appartenenza (spesso transitoria) ad un partito.<br />
Calando un volo sull'infinita incompetenza di quanti nemmeno riescono a pronunciare il nome della proposta di legge, trovo sia altrettanto deleterio vedere questi temi affrontati come un qualunque dibattito sul posticipo sportivo del fine settimana.<br />
Detesto chi a priori non ascolta l'opinione altrui perché accecato dalla grandezza della propria e trovo ancor più stupido vedere persone prendere posizioni senza nemmeno saper di cosa si parla.<br />
Questo perché nella legge che ci si appresta a votare, ci sono tanti aspetti che nessuno dei tanti "opinionisti" penso si sia preso la briga di leggere. E forse sarebbe pure inutile leggere questa marea di cavilli ed emendamenti fatti ad hoc per strappare una maggioranza risicata.<br />
Come tutti mi sono fatto un'idea a proposito e come sempre mi trovo in perfetto disaccordo con tutti gli estremismi, ma in fondo a chi interessa la mia opinione? Non mi viene nemmeno richiesta attraverso un referendum e spesso penso anche che questo sia un bene, visto come si affrontano le votazioni in Italia.<br />
Certo è che siamo nel 2016 e la società di oggi ha conquistato posizioni impensabili fino a 50 anni fa. Queste posizioni vanno tutelate in nome di un progresso che fa dei diritti civili un baluardo della società occidentale, cosa ancor più evidente in un periodo di frequenti confronti tra civiltà.<br />
Partendo da questo è palese che ci siano passi doverosi, su cui la discussione diventa superflua se non addirittura obsoleta.<br />
Se l'amore omosessuale è stato finalmente accettato è sacrosanto riconoscerlo a livello istituzionale, riconoscendo diritti e doveri atti a regolamentare una relazione nella nostra società. Chiamarlo matrimonio o unioni civili o pacs o come volete, significa solo cambiare il fiocco ad una confeziona già ben definita.<br />
Di tutt'altro spessore è il tema delle adozioni, che arriva nel nostro paese senza alcun approccio, gravato da anni di rinvii e tabù anche solo a volerne discutere.<br />
Come dicevo ho la mia opinione, ma anche qui ci sono punti fermi che la indirizzano. Che un figlio non sia un diritto è sacrosanto e che ci siano famiglie etero talmente pessime che a confronto è invidiabile la condizione di orfano lo è altrettanto.<br />
Ma è altrettanto indiscutibile che ad un bambino servano figure di riferimento sia maschili che femminili. Lo è a tal punto che la natura stessa lo preveda come elemento essenziale per la procreazione. E' altrettanto vero che concepire un figlio non vuol dire essere genitori e che per esserlo occorre prendersene cura, amarlo e crescerlo, tutti elementi che possono valere per un qualsiasi adulto, anche da solo, figuriamoci in coppia!<br />
Personalmente credo che ad un bambino in cerca di famiglia debbano essere garantite le condizioni migliori e, sempre personalmente credo che queste siano riscontrabili maggiormente in una coppia uomo-donna in cui esistano riferimenti paterni e materni ben definiti. Contemporaneamente sono anche convinto che una famiglia, anche omosessuale, anche mono-composta, sia preferibile ad un orfanotrofio o ad un istituto che omologa per forza di cosa i suoi ospiti.<br />
Credo anche che l'adozione da parte del partner di un genitore separato (sia esso gay oppure etero) sia inevitabile oltre che opportuna, sempre se ci siano le condizioni necessarie e la volontà dei genitori naturali.<br />
Il tutto per il bene del bambino, che in tutta la faccenda è il vero fulcro della famiglia, su cui volenti o nolenti si basa tutta la società mondiale, da cui, per farla grossa, dipende tutta la nostra umanità.<br />
E' altrettanto vero che con i livelli oggi raggiunti dalla scienza, si pongono altre questioni, come l'utero in affitto, le madri surrogate e tutto quello che comporta l'evoluzione della medicina genetica.<br />
Immaginatevi quanto sia difficile per un paese che ancora non ha una regolamentazione sulle relazioni civili affrontare tali temi...<br />
Eppure il tempo perso è una colpa e oggi dobbiamo per forza affrontare questi argomenti, perché la vita va avanti e perché è assurdo che una cosa legiferata oltre confine qui non abbia ne tutele ne doveri.<br />
Personalmente trovo assurdo anche solo pensare che possa esistere una "madre surrogata", e non tanto per questioni etiche, piuttosto perché ho vissuto con una donna che per nove mesi ha gestito una gravidanza e sono certo che il rapporto che si crea tra una madre ed un figlio non possa essere valutata in termini scientifici o peggio economici. E' vero che sta alle persone decidere della propria vita, e che (senza nemmeno considerare lo sfruttamento) una donna è libera di prestare il proprio utero e 9 mesi della propria vita a due amici o a due sconosciuti, ma il frutto di tutto ciò è un bambino a cui nessuno può chiedere un parere.<br />
Certo è un parere personale, magari indotto dal fastidioso pensiero che queste operazioni, oggi carissime, sono destinate esclusivamente a persone molto abbienti, e quindi ulteriormente in contraddizione con la richiesta di un diritto che anche se riconosciuto varrebbe solo per chi può permetterselo. E se non è una questione economica perché i costi per questa pratica sono così elevati, possibile che il compenso per la madre non incida? E se incide non si tratta forse di una questione economica che alla fine ricade sul bambino?<br />
Insomma, mi pare che l'argomento sia troppo ampio per essere affidato a chi sul palco del Family Day sbraita che il sesso non è un piacere o a chi vuole un figlio anche al costo di accettare che una donna che lo porta in grembo, lo nutre e lo mette al mondo, se ne possa separare senza pensieri, senza nemmeno chiedersi se quel bambino un giorno non desidererà sapere da dove viene...<br />
Forse domani cambierò idea anche io, conscio del fatto che le opinioni cambiano con la società e con l'esperienza, ma altrettanto conscio che purtroppo, da quanto l'argomento si è affacciato in parlamento, non ho ancora sentito alcun dibatto serio, che esuli dalle reciproche accuse o che dia spazio a legittime preoccupazioni senza sentirsi tacciati di bigottismo.<br />
L'epilogo sarà sempre quello delle cose che si sistemano col tempo, all'Italiana, correggendo un poco alla volta tutti gli aspetti che si sono tralasciati nella corsa all'approvazione, sperando che nel frattempo non siano in troppi a pagare la leggerezza di scelte fatte più per posizione che per ragionamento.<br />
<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/Zz-DJr1Qs54" width="420"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-75613621251535148092016-02-10T09:08:00.002+01:002016-02-10T09:08:46.865+01:00Claudio Sanchez - HelloSe ti chiami Claudio Sanchez e sei il leader dei Coheed and Cambria, sei appena uscito con il tuo nuovo disco e tua madre si complimenta con te perchè lo definisce altrettanto bello se non migliore dell'ultimo di Adele... le regali una cover!<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/O83tLiYdSko" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-49223546136743227502016-02-02T09:54:00.000+01:002016-02-05T09:57:00.786+01:00I bambini del Super BowlE' uscito ieri un bellissimo spot per l'edizione 2016 del Super Bolwl. In pratica a cantare la celebre '<i>Kiss from a Rose</i>' di Seal (con lo stesso Seal partecipante!), sono tutti i nati nove mesi dopo la finale del grande evento sportivo. In pratica concepiti nell' "euforia" della vittoria! Bella l'idea, bello il video!<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/9KqekigARfE" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-61450917164685518282016-01-30T10:13:00.000+01:002016-02-05T10:16:04.982+01:00TributiUn fantastico tributo (che mi ero perso) fatto al Kennedy Center Opera House di Washington D.C. , in onore dei Led Zeppelin, con una platea d'eccezione...
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/b_gREw_7xIQ" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-64429305529766173162016-01-22T09:59:00.000+01:002016-02-05T09:59:58.931+01:00Capita....<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/vYy41gExjFs" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-67515963956745537582016-01-15T19:41:00.000+01:002016-01-21T19:42:02.216+01:00Condolence - Benjamin ClementineUna delle voci più affascinanti tra le sorprese del 2015.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/6DU6lDPs-AQ" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-23436841518645507232016-01-12T00:43:00.001+01:002016-01-12T00:48:00.330+01:00Il ritorno tra le stelleNon è mia intenzione, ma purtroppo alla soglia del millesimo post, ho le batterie un po' scariche e il tempo sotto le feste, per me, è quel che è, quindi soprattutto a causa dei tristi eventi che hanno caratterizzato la fine del 2015 e l'inizio del 2016 (nel mondo della musica in particolare), ad aprire la bacheca di questo blog sembra di sfogliare un necrologio.<br />
Eppure non posso sottrarmi ad un pensiero per quello che credo essere una colonna portante della musica moderna.<br />
Come ha detto Chris Cornell, non ci sono abbastanza parole per descrivere David Bowie e quello che ci ha lasciato, però posso dire quello che è stato per me e, a giudicare da quanto si legge in giro, per tanti altri.<br />
L'ho conosciuto nella mia tarda adolescenza, certo anche prima, ma l'avevo sempre vissuto come uno di quei personaggi difficili da capire. Buona parte la giocava anche il mio molesto integralismo di allora, quando la musica era una bandiera di cui vestirsi, i generi come dogmi e l'appartenenza ad uno "stile" era sempre in conflitto con tutto ciò che non ne faceva parte.<br />
Considerando che la mia bibbia era il metal e i miei vangeli (e le mie letture in generale) si chiamavano <i>Metal Hammer, Metal Shock e Psycho!</i>, la mia considerazione verso mondi meno cupi era decisamente ridotta.<br />
Fortunatamente si cambia e pur non smettendo amare la birra, si scoprono un sacco di altre bevande altrettanto soddisfacenti.<br />
Ecco, questo cambiamento per me ha nome ben preciso: David Bowie.<br />
Non parlo di una folgorazione, dopotutto dal metal passai al crossover e poi via a scoprire e riscoprire mondi nuovi, ma fu proprio un'articolo su di lui a farmi capire che un bieco integralismo era dannoso soprattutto per me, che il pregiudizio era solo una debolezza e che il saper ascoltare solo una cosa, significava non aver capito nulla.<br />
Durante un'intervista proprio su una di quelle riviste, ricordo che chiesero al membro di una band (di cui nemmeno ricordo il nome..), quale artista aveva influenzato il loro stile. Ricordo bene la mia sorpresa a leggere David Bowie nella risposta, in un mondo abbastanza autoreferenziale, in cui in genere le risposta può variare dai grandi "Padri fondatori" a nomi sconosciuti che comunque danno un certo tono alla conversazione.<br />
Mi colpì profondamente il concetto di questo musicista, che sosteneva che per crescere bisognava cercare ispirazioni da mondi lontani dal proprio, come faceva di continuo Bowie, sperimentando senza sosta, attraversando generi e generazioni.<br />
Qualche tempo dopo, in un negozi di dischi, fui attirato dall'acquisto di un disco del Duca Bianco, che però dovetti rimandare per l'esiguo budget di cui disponevo e che era già abbondantemente insufficiente per soddisfare altri più impellenti bisogni musicali.<br />
Da quel momento però ascoltai con più attenzione le uscite di Bowie e mi scontrai decine di volte con cover, riferimenti e tributi alle sue canzoni, fino ad una ricerca profonda e meravigliosa che mi stregarono profondamente.<br />
Ci sono alcuni post su questo blog che parlano di Bowie, ma tutto quello che mi viene in mente per descriverlo è invitarvi ad ascoltarlo.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/aY54qW7SK8Y" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-73558560958765042482015-12-29T16:28:00.005+01:002015-12-29T16:28:50.155+01:00R.i.p. LemmyCi sono musicisti che hanno creato un genere, attraverso il loro stile, la loro attitudine, il loro essere. Lemmy è uno di questi, lo è per me da quando vidi un bassista ringhiare immobile ad un microfono messo troppo in alto, anche solo per guardare la sua mano sinistra lavorare sul manico, per guardare negli occhi il pubblico, per inchinarsi ai tantissimi fan che lo veneravano come un dio.<br />
Lemmy non si è mai chinato, tra realtà e leggenda, fin da quando i palchi li calcava come roadie. Non si è piegato alle mode, alle tante contraddizioni dei simboli che si portava addosso, agli abusi di alcool che più di una volta lo davano per spacciato.<br />
Lemmy incarnava quel lato duro e puro del rock, che non scende a compromessi e non reagisce alle contaminazioni. I Motorhead sono uno di quei fenomeni che sono sopravvissuti al mito che incarnano, diventando uno scoglio emerso che non ha più bisogno di tenersi a galla nell'oceano discografico.<br />
Lemmy è uno di quelli su cui si sprecano le leggende, il personaggio che finisce puntualmente nelle biografie di chi lo ha incrociato. Lemmy non dovrà piegarsi nemmeno alla morte, che fermerà si, un grande uomo, ma consacrerà per sempre un grandissimo musicista.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/PsV8YWf-pzk" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-72759319254386001122015-12-24T23:30:00.000+01:002015-12-24T23:30:18.587+01:00Buon Natale!...
Oh oh when I, if I was a kid
Oh how magic it seemed
Oh please let me dream it's Christmas time ...
<br />
<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/CzjgMXseMvg" width="420"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-53776697974362086292015-12-14T12:36:00.000+01:002015-12-23T00:17:18.828+01:00The Typewriter - Leroy Anderson 1950Si tratta di un brano geniale nella cui struttura compare uno strumento insolito: la macchina da scrivere! Composto da Leroy Anderson nel 1950, ha fatto il giro del mondo grazie a Jerry Lewis, che ha utilizzato questa sinfonia durante una scena del suo film <i>Who’s Minding the Store?</i> del 1963.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/EX1nfpaF4O8" width="420"></iframe>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/3AeEj-C2AD4" width="420"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-87135779825122857392015-12-07T17:24:00.003+01:002015-12-07T17:24:36.365+01:00Il ritorno del Nuovo Vinile<br />
Alla faccia di tutti quelli che lo davano per spacciato fin dalla comparsa dei primi nastri musicali, il Vinile ha mantenuto il suo fascino e, ultimamente, nell'era della digitalizzazione, stanno nuovamente conquistando il mercato.<br />
<div>
Decisamente più elegante di cd, rimane il supporto più "nobile" su cui incidere un disco, riconosciuto anche dai più giovani si spoglia delle vesti del "sono solo più un pallino dei <i>vecchi</i> affezionati". </div>
<div>
Non stupisce quindi che la tecnologia segua il mercato, tanto da ritrovare sempre più spesso accanto ai lettori digitali, anche nuovi e <i>vecchi</i> giradischi. </div>
<div>
Tra questi spiccano i nuovissimi e stizzosissimi giradischi verticali.</div>
<div>
Arrivano da Chicago, frutto dell'ennesima iniziativa azzeccata su kickstarter, prodotti da Gramovox i primi esemplari, un mix di vintage e innovazione, che sta spopolando in tutto il mondo, tanto da non riuscire a star dietro agli ordini!</div>
<div>
<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/AOV1pNBWXCQ" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-44235376348376574082015-12-01T08:14:00.001+01:002015-12-01T08:14:24.813+01:00Comunicazione a battitiDrum-off è un video realizzato da Miles Crawford. Quando si dice che gli strumenti devo dialogare tra loro...<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="281" mozallowfullscreen="" src="https://player.vimeo.com/video/73096564" webkitallowfullscreen="" width="500"></iframe><br />
<a href="https://vimeo.com/73096564">Drum-Off</a> from <a href="https://vimeo.com/giantmiles">Miles Crawford</a> on <a href="https://vimeo.com/">Vimeo</a>.Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-79930867923219926322015-11-20T16:12:00.002+01:002015-11-20T16:12:58.010+01:00Pensieri identiciE' davvero sorprendente ritrovare due tuoi pensieri messi "in bella" e stampati su carta. Il fatto è che per ben due giorni consecutivi un pensiero che mi ronza in testa, lo ritrovo magistralmente pubblicato da Gramellini. Ora, premesso che mai sarei stato in grado di fare altrettanto, non posso che sposare appieno quanto scritto.<br />
<br />
<a href="http://www.lastampa.it/2015/11/19/cultura/opinioni/buongiorno/nel-nostro-giardino-Uhnul5uJOgkquaFF0zEUlO/pagina.html" target="_blank">Nel nostro Giardino</a><br />
<i>Vergogna, tremenda vergogna: gli europei si sentono più
coinvolti dagli attentati di Parigi che da quelli che esplodono ogni
giorno in altre aree del pianeta. Delle trentaduemila vite mietute
l’anno scorso dalla falce terrorista, solo alcune centinaia erano
occidentali. Il 2,6% del totale. Eppure è intorno a quello striminzito
2,6 che noi piangiamo le nostre lacrime migliori e organizziamo
dibattiti e rappresaglie, razzisti disumani che non siamo altro.
</i><br />
<i>
</i><i>Ai flagellanti che sono già all’opera per titillare una specialità
della casa - il senso di colpa - vorrei garbatamente esprimere il mio
dissenso. Non è il razzismo a guidare i nostri impulsi emotivi, ma un
umanissimo criterio di prossimità. Ti preoccupi di più se va a pezzi
l’appartamento del tuo vicino che se crolla un grattacielo su Marte. Le
stragi immonde di Boko Haram in Nigeria ci sconvolgono, ma non ci
coinvolgono. Gli attentati di Tunisi, in cui pure morirono quattro
italiani, e quelli di Sharm el-Sheikh, villaggio vacanze europeo sul Mar
Rosso, li abbiamo incassati con un certo autocontrollo. Al di là della
naturale commozione per le vittime, il segnale che trasmettevano al
nostro cervello era: non puoi più muoverti di casa. Ce ne siamo fatti
una ragione. Ma gli eccidi di Parigi diffondono un messaggio molto più
stringente: rischi la pelle persino se resti a casa tua. Dove per «casa»
si intende non solo il luogo in cui abiti, ma la comunità che condivide
le tue abitudini e i tuoi codici. L’Occidente, insomma. Sarà anche una
debolezza, ma è davvero una vergogna o un delitto riconoscerla? </i><br />
<br />
<a href="http://www.lastampa.it/2015/11/20/cultura/opinioni/buongiorno/un-terrorista-piccolo-piccolo-58VLhc704EY9VJe2lMjBVL/pagina.html" target="_blank">Un terrorista piccolo piccolo </a><br />
<i>Più dei cattivi e dei fessi, il male sembra attrarre irresistibilmente gli sfigati. Abaaoud, il giovane belga che ha coordinato gli attentati del 13 novembre, era anzitutto questo. Uno sfigato. La lettura a ritroso del suo telefonino non offre dubbi al proposito. Le prime immagini, postate qualche anno fa, ritraggono auto di lusso e donne nude a cavalcioni di una moto. Desideri identici a quelli di un frequentatore del Billionaire, ma lontanissimi dalla realtà di un ragazzotto senza né arte né parte, che gli amici di allora definiscono «un piccolo coglione», in cerca di qualcuno che lo guardi e gli dia importanza. L’Isis è quel qualcuno. Lo attira in Siria, gli mette a disposizione i soldi, un mitra e un’idea basica di mondo - noi siamo i fighi, gli altri le zecche – che è quella di cui ha bisogno per sentirsi vivo. Il contrario dell’arachide di Superpippo. Abaaoud prende la nocciolina del male e diventa una Superpippa. Le immagini sul telefonino cambiano: eccolo sorridere tronfio, finalmente a bordo di un macchinone, mentre scarica in un fosso i cadaveri di dieci «infedeli» e inneggia alla guerra santa contro «laicità e democrazia». Concetti astratti, di cui forse non capisce il senso, ma capisce benissimo che odiarli dà un senso a lui.
Mi torna alla mente una vecchia serie tv, i Visitors, dove gli extraterrestri malefici in cerca di quinte colonne sulla Terra ingaggiavano «un piccolo coglione». Gli davano la divisa, un mitra, un’idea di sé, e ne facevano una spietata macchina da guerra. Gli sfigati fanno più danni dei cattivi. Per fortuna alla fine perdono sempre. Altrimenti che sfigati sarebbero?
</i><br />
<i>Mi torna alla mente una vecchia serie tv, i Visitors, dove gli
extraterrestri malefici in cerca di quinte colonne sulla Terra
ingaggiavano «un piccolo coglione». Gli davano la divisa, un mitra,
un’idea di sé, e ne facevano una spietata macchina da guerra. Gli
sfigati fanno più danni dei cattivi. Per fortuna alla fine perdono
sempre. Altrimenti che sfigati sarebbero?</i><br />
<h3>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/e5gjoTBkmfo?list=RDe5gjoTBkmfo" width="560"></iframe><br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/YgSPaXgAdzE" width="420"></iframe></h3>
Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-41360694835350643692015-11-17T11:09:00.001+01:002015-11-17T11:46:29.669+01:00Non parlo.. e poi parlo.Non parlo perchè non so cosa dire.
Non parlo perchè hanno già detto tutto.
Non parlo perchè se tutti parlano e prendo posizione io non riesco a farlo.
Vorrei pensarla come Gino Strada, ma essere abbastanza visionario da credere che quella del disarmo sia una soluzione realizzabile... e non ci riesco.
Vorrei pensarla come chi si sente colpevole per quanto l'occidente ha fatto in oriente e quindi in parte riesce a compredere questo odio, ma non riesco a prendermi colpe che non ho o a giustificare un odio che non mi appartiene.
Vorrei pensarela come chi auspica una soluzione definitiva, richiudendoci nelle nostre terre e distruggendo chiunque cerchi anche solo di minacciare i nostri confini, ma non sono abbastanza ceco da non vedere cosa succede dall'altra parte e non sentire le richieste di aiuto.
Vorrei essere ignorante, come tutti quelli convinti che il loro pensiero si quello giusto, così da convincersi di essere al sicuro sulle proprie posizioni, permettersi anche di giudicare come idiote le posizione degli altri, senza cadere nel rischio di prenderle in considerazione e magari veder vacillare le proprie convinzioni. Io purtroppo vivo cercando il punto di vista più lontano dal mio per poter avere una visuale più veritiera possibile, a costo di vivere in un limbo in cui le ragioni non stanno mai da una parte sola.
Vorrei che tutti vedessero le cose per quello che sono: gente che si ammazza per pareri discordanti, e la smettessero di fare lo stesso gioco convinti che lo schermo che hanno davanti sia una sorta di filtro che giustifichi l'arroganza e la violenza delle loro parole.
Vorrei tanto che ci fosse una soluzione giusta e che, qualunque essa sia, qualcuno di Voi, esperti di tutto, avesse ragione!
<iframe width="420" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/UYbFsZmQG3E" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-42973173134687085992015-11-13T11:43:00.001+01:002015-11-13T11:45:37.706+01:00CiaoPhil Taylor (1954-2015)
<iframe width="420" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/GXjFQjTLepM" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-59404911365594741362015-11-03T11:57:00.000+01:002015-11-03T11:58:16.422+01:00Kutiman - Inner Galactic Lovers Di cose simili se n'è viste molte in questi ultimi anni.<br />
Alcune band hanno affidato ai loro fans in giro per il mondo la possibilità di reinterpretare pezzi dei loro brani, di girare video, partecipare ai cori e intaragire in vari altri modi con le loro opere.<br />
Il progetto di Kutiman però supera ogni barriera, affidando all'etere la composizione del pezzo, partendo da un riff di pianoforte ecco cosa è nato attraverso ad un giro del mondo, in cui ogni musicista ci ha messo del suo!<br />
Trovo tutto questo fantastico.<br />
<br />
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/ChmA2kKzxyU" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-52638035991521328662015-10-30T18:32:00.000+01:002015-10-31T18:33:39.408+01:0040' anni di Bohemian RhapsodyOggi sono quarant'anni da quando i Queen incisero questa meraviglia...
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/3p4MZJsexEs" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-17244298761991703922015-10-27T23:16:00.000+01:002015-10-27T23:16:45.244+01:00ClicGianluca Nicoletti è il fine editorialista della stampa (e conduttore radiofonico del bellissimo Melog di radio 24), molto attento al mondo che lo circonda, che spesso svela le assurde derive della moderna società.<br />
<br />
<a href="http://www.lastampa.it/2015/10/22/multimedia/societa/un-minuto-obliqua-mente/ecco-cosa-ci-si-inventa-per-un-click-eiJlzmOibHVRvefYzIGvdP/pagina.html" target="_blank">LINK a LA STAMPA.IT</a><br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/KacnQnyindk" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-29032233044742602812015-10-22T19:09:00.003+02:002015-10-22T19:09:47.951+02:00L'El Dorado non esisteQuando mi abituai al fatto che la musica non sarebbe più stata incisa su nastro e con un certo sospetto mi imposi di rivalutare il CD, per il quale ancora non esisteva il 'walkman', credevo di aver assistito alla rivoluzione musicale del secolo.<br />
Poi nacquero i formati digitali, così gettai al vento le mie credenze e mi abbandonai all' "Audio-El Dorado", dell'mp3, fatto di Dvd che contenevano intere discografie, lettori di ogni genere che nel giro di 6 mesi si auto-divoravano tra modelli e capacità di memoria, trasformando ogni tuo acquisto nell'investimento peggiore che potessi fare...<br />
Dopo poco arrivò Napster e nuovamente dovetti rivedere i miei dogmi musicali, a favore di un luogo virtuale dove trovare la più vasta biblioteca audio di tutti i tempi... una cosa fino ad allora nemmeno immaginabile: il <u>vero</u> El Dorado musicale!<br />
Purtroppo Napster ebbe qualche problema con la legge, ma poco importava perché Internet che all'epoca, per me, era solo il mezzo per arrivare su Napster, era diventato il nuovo El Dorado, con migliaia di informazioni e siti specializzati su generi e musica.<br />
Webzine, Blog e poi Myspace, che unti ai primi passi di YouTube, avevano sdoganato la musica in rete a tutti i livelli, facendo intravedere un futuro che leniva in toto le sofferenze per la tragica fine del diavoletto con le cuffie tanto odiato dalle major discografiche.<br />
Insomma, anche se ancora non propio trasparente, Internet offriva tutto quello di cui avevo bisogno.. il <u>vero</u> El Dorado.<br />
Con lo stesso sospetto con cui da nastro passai al policarbonato ho infine provato negli ultimi tempi ad affacciarmi a questo Spotify, senza più sensi di colpa, benedetto dalla trasparenza e dall'indulgenza plenaria da parte del mercato discografico (T.Swift, Beatles e a parte...), che sembra aver trovato un accordo con "Internet" trasformando le piattaforme streaming come Spotify nell'ultimo indiscutibile ed impareggiabile El Dorado. Quello <u>vero</u>!<br />
Certo bisogna avere una connessione continua oppure pagare, ma il prezzo a confronto dei contenuti offerti è davvero irrisorio! (pur considerando che i contenuti non saranno mai veramente tuoi).<br />
Nel frattempo anche altre passioni si sono affacciate all'orizzonte e una storia molto simile a quella per "l'audio" la si può trovare nel mondo del "video", dal VHS a Netflix, passando per i Dvd, i Blu-Ray, i file compattati (in decine di formati) e i loro opposti cresciuti con le specificità tecniche degli schermi che li visualizzano: HD, Full-HD, 3D, 4K ecc...<br />
Non dimentichiamo poi le offerte più o meno legali, dal buon vecchio E-Mule ai Torrent, dai siti streaming alle offerte tv (Telepiù - Sky - i vari ..Premium, Infinity, TimVision ecc..), decine di El Dorado nati e morti nel giro di qualche mese o anno, sorpassati o agguerriti competitori, pronti a contendersi il primato tanto ambito di "offerta perfetta": il <u>vero</u> El Dorado!<br />
Infine (solo per ora) arriva YouTube, colosso 'pappato' da Google che decide di presentare il suo progetto più ambizioso: YouTubeRed, la piattaforma a pagamento che unisce video e musica, alla faccia di Spotify e Netflix, proponendosi come nuovo <u>vero</u> El Dorado e comunque minando con le proprie esclusive quello degli altri...<br />
La storia si ripete morbosamente e l'unica cosa che mi sembra certa è che l'El Dorado non esiste, almeno non quello <u>vero</u>!<br />
Ne esiste uno un po' farlocco che sta nel godersi quello che davvero ci piace, sorridendo per quanto sia più facile oggi accedervi rispetto a pochi anni fa, riconoscendo però, con onestà, il suo bassissimo grado d'indispensabilità, come si confà ad un qualunque El Dorado che si rispetti!<br />
<br />
<br />
Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-20210021197287427002015-10-13T14:29:00.002+02:002015-10-13T14:29:49.440+02:00I'm a man - Black Strobe<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/LbPRGDwlfqs" width="420"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-84869075571151646442015-10-09T00:59:00.000+02:002015-10-09T00:59:54.117+02:00Ercole in PolesineSe vi piacciono i classici o se volete sentirne parlare in chiave... unica... ecco uno degli spettacoli più celebri di Natalino Balasso:
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/Qd4iflf-Hz8" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-10099968056476405212015-10-02T08:57:00.000+02:002015-10-02T08:57:03.332+02:00CiaoCiao Fiorina, ci hai sempre sostenuto, anche quando non potevi partecipare, grazie ancora e buon viaggio.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/EXxprhjaot4" width="560"></iframe><br />Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5170567295556729421.post-21166099383718083022015-09-29T23:07:00.000+02:002015-09-29T23:07:28.021+02:00Ryan Adams e Taylor SwiftSembra un azzardo, ma in fin dei conti è una mossa piuttosto scaltra.<br />
Ryan Adams è un cantautore statunitense, uno dei massimi esponenti dell'evoluzione country degli ultimi anni, con una carriera che nonostante la sua giovane età (classe '74), conta oltre 13 dischi e riconoscimenti invidiabili ai più.<br />
Esce in queste settimane il suo ultimo disco <b>1989</b>, non un semplice disco di cover, ma la cover di un disco. Si tratta di un tributo alla principessa del country pop Taylor Swift, una che ha dimostrato di saperci fare prima dominando il suo genere nativo, il country appunto, poi conquistando il mondo del pop mondiale.<br />
Adams coverizza per intero il suo album più celebre, uscito poco più di un anno fa, spogliando i brani delle loro vesti più sintetiche e confezionandoli in puro stile anni '80.<br />
L'operazione è piuttosto riuscita, a tratti regalando vere perle, tanto da fare il giro del mondo in poche ore. La stessa Swift si dice entusiasta e parla di Adams come di una grande fonte d'ispirazione per la sua carriera.<br />
Di certo questo disco piacerà agli amanti di Adams (soprattutto quelli meno affetti da pregiudizi snob) sia per gli arrangiamenti sia per l'evidente qualità compositiva dei brani. Piacerà anche ai giovani seguaci di Taylor Swift che si ritroveranno a cantare testi ben conosciuti in canzoni che ricordano atmosfere ben lontane dalle loro età.<br />
Insomma un'azzardo riposto bene.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/PwmXO0J-PAA" width="560"></iframe>Fabio T.http://www.blogger.com/profile/04224370527098690509noreply@blogger.com0