domenica 27 aprile 2014

Message In A Bottle

Riascoltare i vecchi dischi è un'operazione che spesso riserva sorprese.
Abituato all'ascolto di selezionati e comodissimi mp3, estratti da dischi che ora prendono polvere sugli scaffali, ogni tanto mi trovo a metterne su qualcuno, tanto per non perdere l'abitudine.
Così, scorrendo la tracklist di The Burning Red (ultimo disco del XX Secolo dei Machine Head), eccomi a ristorgere il naso davanti al titolo dell'ottava traccia, déjà vu di quanto feci più o meno 15 anni fa... (brrr..)
"Message In A Bottle", titolo troppo ingombrante per un caso di omonimia, ma canzone decisamente ostica per chiunque la voglia reinterpretare.
Quest'inno dei Police è diventato un simbolo per la band e per lo stesso Sting che la compose, coverizzata migliaia di volte ma mai troppo "rivisitata", pena un quasi sicuro fallimento.
Mentre metto su il disco penso drastico: chissà che cagata, talmente brutta che l'ho rimossa! Per quanto sulla cresta della maggiore onda che la loro carriera abbia mai generato, i Machine Head hanno sfidato la fortuna inserendo un brano così ingombrante in un disco emblema della loro energia e modernità (naturalmente rapportata all'epoca).
Fortunatamente mi sono dovuto ricredere, esattamente come feci allora.
Non sarà di certo il capolavoro della metal band Americana, ma, nonostante i suoni non reggano gli anni passati, resta per me una bella versione, distante quanto basta da evitare il paragone con l'originale e capace di raccontare il testo con nuove intenzioni.

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