venerdì 31 gennaio 2014

Miley Cyrus vs. Ron Jeremy

Nella tormentata corsa di Miley Cyrus per sfuggire dal suo passato di Hannah Montana e affermarsi come pop star provocatoria e irriverente, il suo video Wrecking Ball ha sicuramente contribuito alla causa.
Secondo solo al suo show agli MTV MAVs, il video ha spopolato sul web e scatenato fan e detrattori, centrando il bersaglio che si era prefisso: provocare.
Non stupisce quindi che per lo stesso motivo, con lo stesso video e la stessa canzone, l'immortale Ron Jeremy (pornostar indiscussa degli anni 80), abbia fatto lo stesso, realizzando, con una dose infinita di ironia, la migliore tra le parodie!

mercoledì 29 gennaio 2014

ONE Grammy!

Il Grammy Award, nonostante le polemiche e alcuni atteggiamenti snob, resta la celebrazione più importante per la musica mondiale. Certo i sistemi di votazione e un'atteggiamento piuttosto conservatore non garantisce sempre una parità di trattamento, ma a livello rappresentativo regala ogni anno un show esplosivo.
La capacità di onorare la musica raggruppando generi e artisti diversi non è cosa da tutti, ma se gli americani hanno un pregio, questo è certamente quello di saper celebrare un evento.
La cerimonia è infinita e a tratti piuttosto pesante, con decine di premi tecnici, che, ad esclusione degli addetti ai lavori, poco hanno da dire al grande pubblico. Anche per questo motivo la diffusione estera dello show in tv non è sempre garantita.
Trovo che questo sia un peccato, non tanto per il costume che il Grammy garantisce sul suo red carpet, quanto per le grandi esibizioni che intervallano le premiazioni.
Fortunatamente internet colma questa carenza e anche quest'anno ci regala una chicca difficile da immaginare in evento mondano di tale portata.
Ecco quindi i Metallica che suonano ONE e lo fanno con il virtuoso pianista Lang Lang.

 

lunedì 27 gennaio 2014

Giorno della memoria

Non avere memoria significa non potersi difendere e rischiare di ripetere errori che possono portare all'orrore.

venerdì 24 gennaio 2014

Pulito

Ci si può sentire puliti dentro pur essendo l'opposto fuori e non intendo solo psicologicamente!
Amou Haji è un uomo di 80 anni, o almeno così ha dichiarato al Tehran Times, durante una curiosa intervista rilasciata qualche giorno fa.
Vittima di un delusione sentimentale, Haji si è votato ad un'esistenza eremita, confinato nelle terre aride dal sud dell'Iran, abbandonato ad uno stile di vita che lo ha portato, tra le altre cose, a non lavarsi per quasi 60 anni!
Questo è solo l'aspetto più clamoroso di questa storia, fatta di scelte dolorose, vita spartana e abitudini singolari, figlie spesso di convinzioni deviate, come il timore del contatto con l'acqua.
La storia di Haji ha fatto il giro del mondo, così che tutti possano stupirsi del suo primato igienico, della sua passione per la carne marcescente, della sua pipa artigianale e degli ingredienti per riempirla, del suo modo di pettinarsi e delle sue tecniche di sopravvivenza: insomma di tutto quello che sta fuori.
In pochi però hanno sottolineato un particolare che sta dentro: Amou Haji si dice un uomo felice.


martedì 21 gennaio 2014

Il ladro di rumori

La più grande riserva di suoni è il mondo che ci circonda.
Lo sa bene Ali Lacey, sound design artist, che attraverso il suo lavoro contribuisce allo sviluppo e alla ricerca dei suoni.
Questi rumori vengono catturati attraverso registrazioni particolari e meticolose, capaci di dar vita a campioni poi utilizzati nel cinema, nei dischi e nelle composizioni.
Questo video, realizzato da Josh Bennett racconta il lavoro di Ali, utilizzando come sottofondo una base creata proprio attraverso ai suoi campioni.


Portrait of a Sound Design Artist from Storm+Shelter on Vimeo.

sabato 18 gennaio 2014

Siamo solo noi

Siamo solo noi, che abbiamo un Ministro costretto a difendersi in Parlamento dall'accusa di aver abusato della sua posizione politica, tra le file di un Governo in cui è stata nominata per l'appartenenza ad un partito che non esiste più, sposata con un deputato dell'opposizione al suo partito ma membro dello stesso governo (che sicuramente non sapeva nulla di tutta la faccenda), difesa dalla minoranza di una maggioranza che non è più la stessa ed eletta grazie ad una legge elettorale incostituzionale. (confusione?)
Siamo solo noi che abbiamo il segretario del principale partito di governo che contesta giornalmente le scelte del governo che il suo stesso partito dirige. (e che governo..)
Siamo solo noi che sbandieriamo una rinnovata credibilità all'estero e veniamo presi in giro giornalmente da paesi come l'India (per l'assurda situazione dei Marò.. Emma Bonino batti un colpo!) e il Congo (con la faccenda delle adozioni e del blocco dei nostri connazionali... Cécile Kyenge batti un colpo!)
Siamo solo noi che festeggiamo un parlamento rinnovato nei volti e ribollito nelle intenzioni.
Siamo solo noi che abbiamo 16 regioni su 20 indagate e continuiamo a sopportare il fatto che non si faccia nulla per cambiare le cose.
Siamo solo noi che le riforme le discutiamo da 20 anni e che è sempre la settimana decisiva per qualcosa.
Siamo solo noi che chiediamo ad un parlamento di nominati, di farsi una legge che impedirebbe a 3\4 degli stessi di essere rieletti.
Siamo solo noi che discutiamo di detenuti, carcere e giustizia e arriviamo a queste conclusioni:

mercoledì 15 gennaio 2014

Ricordati di chiudere... il telefono

Era lo sketch che Nicola Savino, nei panni di Galeazzi, faceva con Bisio e la Hunziker a Zelig.
In pratica accadeva che la chiamata non terminava con i saluti, ma proseguiva per errore con un simpatico commento agli interlocutori, nella convinzione che la comunicazione fosse già stata conclusa. Questa volta è toccato a Toni Servillo, in diretta per giunta, con tanto di saluti di circostanza da parte dell'intervistatrice! Occhio al telefono!

 

martedì 14 gennaio 2014

La condanna dell'Aforisma

Adoro gli aforismi, trovo siano affascinanti e incredibilmente utili a sintetizzare concetti complessi.
Certo, come scriveva Umberto Eco, Non vi è nulla di meno definibile dell'aforisma, ed è bene tenerlo a mente.
Senza scendere nei particolari e nelle riflessioni sull'argomento, mi fermo ad assistere alla deriva di tanta saggezza, oggi sbandierata come fosse un vezzo, spesso incorniciate da grafiche di dubbio gusto o esaltate da caratteri di grottesca fattezza.
L'arte di condensare un concetto è certamente affascinante, ma va sempre contestualizzata e dev'essere l'occasione per una riflessione.
I migliori aforismi arrivano dopo ragionamenti profondi, a conclusione ad un pensiero, o spesso, come contraddizione, mescolandosi così a paradossi e stereotipi che diventano loro stessi aforismi.
Le vetrine virtuali offerte dai Social Network, obbligano il proprietario ad un allestimento personale, spesso fatto di immagini, pensieri ed opinioni, con il rischio di scontrarsi con quelle di altri o quantomeno con la possibilità di un confronto aperto sulle proprie convinzioni.
E' molto più semplice, quindi, affidarsi alle idee degli altri, magari già sdoganate o, ancor meglio, se condensate in poche parole che possono voler dire tutto e niente.
Dilagano così tonnellate di frasi, spesso decontestualizzate, spesso attribuite a cantanti, poeti, scrittori in maniera casuale o superficiale.
Citare un'aforisma non è sbagliato, anzi, ma farlo senza avere idea del concetto che descrive, come fosse un tuo motto è svilente e spesso ignorante.
Disporre di una bacheca con cui esprimersi e confrontarsi, riempendola di pensieri altrui e citazioni condannate alla banalità per il loro abuso è un'autentica contraddizione, che  non dimostra la propria conoscenza bensì il vuoto del proprio pensiero.


<

venerdì 10 gennaio 2014

"L'Involuzione.." dei Linea77

Ritornano con questo singolo dopo le turbolenze che hanno segnato gli ultimi mesi della loro storia.
I Linea 77 rimangono una band fondamentale nel panorama italiano, fautori di una rivoluzione iniziata nel 1993, che ha portato il crossover che spopolava in America a parlare la nostra lingua.
Dopo il burrascoso cambio di formazione, ora stabilizzatosi con l'ingresso di Paolo e Maggio rispettivamente alla chitarra e al basso, spostando definitivamente Dade alla voce assieme a Nitto, eccoli a presentare il primo pezzo del nuovo disco "C'eravamo tanto armati", EP in uscita in questi giorni.
L'involuzione della specie segna un ritorno al passato, a sonorità più crude e pesanti, cosa che personalmente mi piace un sacco!

mercoledì 8 gennaio 2014

Musica batte Storia!

Penny Lane è  la celebre strada di Liverpool che ha ispirato l'omonima canzone dei Beatles, firmata dal duo pluridecorato Lennon/McCartney.
Mettendo da parte le interpretazioni misteriose che accompagnano anche questa canzone (ma ne esiste una dei Beatles che non si presti a significati esoterici o ambigui?), ci si trova davanti all'ennesimo capolavoro, che secondo alcuni, compone assieme alla sua compagna Strawberry Fields Forever, il miglior singolo mai pubblicato nella storia del quartetto.
La canzone è una celebrazione poetica e stravagante di un luogo caro ai due autori, trattandosi dello storico capolinea degli autobus frequentato durante la loro infanzia.
Mantenendo fede ai luoghi spuntano riferimenti e personaggi immaginari, secondo alcuni ispirati ad elementi reali, descritti in una melodia entrata nella storia della musica.
La via era stata intitolata a James Penny, protagonista nel XVIII secolo della tratta degli schiavi e ferreo sostenitore di questa attività. Quando emersero questi dettagli, in seguito al successo della canzone, in molti chiesero di rinominare la strada, anche attraverso a petizioni e proteste.
L'amministrazione si oppose fermamente sostenendo che la canzone dei Beatles godeva di successo tale da sovrastare la figura di James Penny, trasformando la strada in un luogo attrattivo per i tanti amanti della band.
La scelta fu quantomai azzeccata, tanto che tutte le indicazioni stradali di Penny Lane furono negli anni soggette a furti da parte dei fan, tanto da costringere, per un periodo, gli stessi amministratori a sostituire la segnaletica con dei dipinti, con buona pace per James Penny e della sua storia.

sabato 4 gennaio 2014

Elisa - L'Anima Vola (2013)

E' stato un'anno di uscite discografiche interessanti, anche per i volti noti nostrani, che, se non alle prese con raccolte e celebrazioni varie, si affidano alle collaborazioni più disparate.
Tra queste emerge (a mio discutibile parere) l'ennesimo capolavoro di Elisa.
Ho letto qualche recensione in giro e come tutti i grandi dischi o piacciono o deludone, senza compromessi.
Da buon appassionato conosco bene questo fenomeno e mi sento di scommettere sulla futura rivalutazione di questo disco, soprattutto da parte dei detrattori che oggi si dimostrano troppo attenti a sfaccettature non così fondamentali.
Chiunque abbia provato, anche solo per gioco, a scrivere un testo in Italiano, soprattutto su basi non tipicamente pop o cavalcando melodie dall'ispirazione più esterofila, sa quanto questa operazione sia ostica e quanto il risultato sembri troppo spesso una forzatura di metriche ed accenti.
Elisa ha sempre espresso il suo talento usando l'inglese, lingua che le permette ampi spazi per vocalizzi ed armonizzazioni. Oggi ha sfidato se stessa, con l'aiuto di alcuni grandi compositori italiani, che le hanno regalato un terreno fertile su cui far crescere il suo album.
Così L'Anima Vola si trasforma nel suo primo lavoro completamente in Italiano, scommessa accettata dopo tante pressioni e, sempre a mio discutibile parere, stravinta.
Si tratta di un disco a trazione rock, in cui Elisa ritrova (e rinnova) la carica dei suoi primi dischi, pur non abbandonando passaggi sinfonici e pop.
Magnifica la versione completa di Ancora Qui (scirtta per Django Unchained di Quentin Tarantino) con tanto di intro "Beethoviano" dedicatole da Ennio Morricone, autore della canzone.
Struggente (soprattutto da genitore) il brano A modo Tuo scritto da Ligabue, mentre la Title Track L'Anima Vola è l'ennesimo esempio di stile e personalità.
Sono molte le tracce degne di nota, ma fondamentalmente mi colpisce la capacità di adattarsi ad una lingua difficile senza perdere il suo stile, contribuendo alla difficile missione di rilanciare l'Italiano anche in un genere che non sia la solita Canzone.


giovedì 2 gennaio 2014

Buongiorno 2014

Sembra che in pochi rimpiangano la fine di questo 2013, complici non solo le vicende personali (mai così comuni ai più), ma anche il diffuso senso di negatività, nel quale il nostro Paese sguazza da ormai troppo tempo.
Così, com'è naturale e persino auspicabile, ci risvegliamo in un 2014 che carichiamo di speranze e aspettative.
Ben svegliati dunque e che il nuovo anno sia sempre migliore di quello che l'ha preceduto!