mercoledì 29 febbraio 2012

Vota IF I DIE TODAY !




Torna il Groezrock festival, evento Belga che da 20 anni porta sul suo palco il meglio della musica punk-rock internazionale.
Ecco la locandina di questo evento, ma per gli If I Die Today potrebbe essere un'importante vetrina oltre che un'enorme e soddisfacente occasione per esibirsi!
Per aiutarli in questa impresa basta votarli sul sito del Groezrock giornalmente, in modo da renderli l'unica band Italiana a farsi sentire su quel maestoso palco!
Per votarli basta iscriversi velocemente qui e ricordarsi di ripetere l'operazione il più possibile nei giorni a seguire!
In bocca al lupo!

martedì 28 febbraio 2012

Brian Jones

Oggi compirebbe 70 anni Brian Jones, cofondatore dei Rolling Stones.
Polistrumentista e dal carattere piuttosto complicato, Jones ha contribuito a portare gli Stones nell'olimpo della musica, almeno fino al 1969, fino a quando venne ritrovato sul fondo della sua piscina, morto per un incidente.
Ora le leggende si sprecano in merito, c'è chi sostiene che sia stato ucciso dopo una lite con i muratori che stavano sistemando la sua villa, chi sostiene che le droghe abbiano non poche responsabilità nell'incidente, chi vede complotti esoterici legati al famoso "Club dei 27..." (una sfortunata coincidenza che lega molti artisti morti all'età di 27 anni..), fatto stà che il genio di Brian si spegne con lui, lasciando tracce solo nei primi dischi della band inglese.
I rapporti con Jagger e gli altri erano piuttosto compromessi nel '69, a causa dei problemi legati agli abusi di droghe, tanto che proprio il 5 luglio, due giorni dopo la morte del chitarrista, gli Stones avrebbero dovuto tenere un concerto per presentare il nuovo membro Mick Taylor, per alcuni, sostituto appunto di Brian.
Il concerto si tenne lo stesso, venne dedicato proprio a Jones nonostante molti criticarono questa scelta tacciando di insensibilità la band, pronta ad esibirsi nemmeno due giorni dopo il decesso del suo storico chitarrista.
Brian Jones è stato per anni un pilastro degli Stones, sia a livello compositivo, sia a livello di immagine, sempre molto attento al look e al modo di porsi alla stampa.
Posto tre video per celebrare questo mancato compleanno, lasciando ad altri le celebrazioni tecniche, le cabale sulla sua morte e le leggende sulla sua vita.
Il primo riguarda il concerto a lui dedicato dai Rolling Stones subito dopo la sua morte, con tanto di poesia letta da Mick Jagger.
Il secondo con le immagini del funerale che fecero il giro del mondo e una breve intervista al giovane e provato Keith Richards.
Il terzo riguarda la meravigliosa 'Paint it, Black', scritta proprio da Jagger, Richards e Jones, che apportò il riff di sitar ispiratogli da un incontro con George Harrison, impronta indelebile di un'artista scomparso.





sabato 25 febbraio 2012

Capita anche così

Capita anche di svegliarsi male.
Di non dare importanza al sole e alla tanto attesa aria primaverile.
Capita a volte di essere piuttosto distanti dal mondo, come se per un attimo si dicesse: "andate avanti voi, io a sto giro passo, chiudo un po' gli occhi e stacco un po' la spina, non ho voglia di rincorrere la vita, oggi la obbligo ad aspettarmi".
Sono quei momenti in cui qualcosa dentro di te cambia, una sorta di trasformazione che può essere più o meno lenta o più o meno pesante... come una "digestione".
E' una fase importante, che va rispettata, concedendosi tutto il tempo necessario affinché le cose tornino a prendere un posto, quello giusto.
Questo non significa obbligatoriamente che la situazione debba essere subita, in ogni emozione c'è un che di affascinante, che se nella gioia è più evidente, in altre sensazione va solo scovata ed ascoltata.
Nessuno ci vieta quindi di mettere su un po' di musica e lasciare che sia questa a trasportarti, dopotutto spesso si ha solo bisogno della giusta colonna sonora, in fondo, capita anche così.

giovedì 23 febbraio 2012

JANELLE MONAE - The Archandroid (2010)

Quando lessi di questa artista, una forte curiosità si insidiò tra i miei pensieri musicali.
In effetti si presentava lontanissima dai miei canoni tradizionali, ma quando una ha tali credenziali perchè guardare il capello?
Classe 1985, Ballerina, cantante, fondatrice della Wondaland Arts Society di Atlanta (USA), ha collezionato dai suoi primi passi artistici (con Big Boy degli OutKast) un riconoscimento dietro l'altro.
In Italia la si conosce soprattutto per Tightrope, la canzone adottata come sigla delle Iene la scorsa stagione, che le regalato la nomina di artista Indie.
Cerco il disco, e vedo che si tratta del suo primo vero album. Da subito mi colpisce per una copertina spiazzante e a mio parere piuttosto discutibile almeno fino all'ascolto.
Libero la musica che contiene e vengo travolto da quanto di più vario e pazzesco abbia mai sentito all'interno di un unico album.
Se non fosse per un talento smisurato e un carattere personalissimo sembrerebbe una compilation di... tutto?!?!
Si passa attraverso ad ogni genere musicale, partendo con una Suite per orchestra degna di un colossal cinematografico per poi partire con Funk, hip-hop, Indie, Pop, Swing, Funkadelic, Jazz, R&B, Soul, Blues, House e chi più ne ha più ne metta.
Sembra di assistere ad uno show degno di Broadway, ma capace di raccogliere 50 anni di musica!
Un disco trasversale a tutto, con la capacità di Janelle ad interpretare qualsiasi cosa, affrontandola con spirito ed emozione.
Un disco pazzo, almeno quanto la copertina, ambizioso come pochi altri e decisamente entusiasmante, specie se si considera che si tratta di un debutto!
Una vera star, supportata da musicisti eccezionali che donano al disco tutto il loro talento, uno di quei lavori che non possono passare inosservati e che solo chi ha la musica nel sangue può anche solo pensare di realizzare!
Provare per credere e godetevi il live al The Late Show (ed ecco svelato il parallelo con James Brown!)







lunedì 20 febbraio 2012

La voce è uno strumento

E' stato ospite del festival di San Remo proprio quest'anno, assieme ad altri grandi esponenti della musica mondiale ed ha saputo tener testa al mito che rappresenta.
Al Jarreau è un cantante statunitense, celebre per la sua versatilità, tanto da essere l'unico al mondo ad aver vinto 3 Grammy in tre categorie diverse: Jazz, Pop e R&B.
Ne trovate  la bio-discografia su Wikipedia, ma vorrei pubblicare questo video che mette a fuoco il suo grandissimo carisma e quell'abilità oggi piuttosto in disuso dello SCAT.
Lo Scat è una tecnica che consiste nel riprodurre attraverso la voce, suoni e fraseggi più vicini a quelli degli strumenti piuttosto che ad una melodia vocale classica.
Generalmente viene improvvisata ed è caratterizzata da ritmiche complesse e repentini cambi di altezze, cosa decisamente compromettente per un testo.
Nello Scat infatti non esistono parole, si emettono suoni fatti di sillabe o versi che possano imitare strumenti a fiato, percussivi, a corde o semplici rumori.
Alcuni sostengono che l'inventore di questa tecnica fosse Luis Armstrong, ma in realtà di esempi simili se ne trovano già agli inizi del secolo.Questa pratica si è sviluppata nel Jazz, genere libero all'improvvisazione per eccellenza, per poi essere adottata da tantissimi artisti e trasversalmente in tutti i generi.
Tra i più noti spicca appunto Al Jarreau, aiutato anche da una grande estensione, da una timbrica meravigliosa e da una voce molto potente. Anche personaggi quali Bing Crosby, Ella Fitzgerald, Aretha Franklin e Dizzy Gillespie erano soliti giocare e "suonare" grazie allo Scat.
Più recentemente il grande Freddy Mercury, soprattutto dal vivo, si divertiva ad incantare il pubblico con questa abilità, spesso interagendo con la chitarra di Bryan May mentre, l'ultimo cantante ad aver portato al successo lo Scat-Style, è stato John Paul Larkin, meglio conosciuto come Scatman John.. appunto!
In Italia sono celebri i passaggi e gli stacchetti utilizzati da Lucio Dalla, uno dei cantanti nostrani che più attinge da questo repertorio, mentre nel rock è celebre la canzone Twist dei Korn, anche se per alcuni, tra i versi in stile Scat, si nasconde un testo tutt'altro che insensato!



venerdì 17 febbraio 2012

Italiani, i padri del Vido Clip

A pensarci bene non sorprende nemmeno così tanto, dopotutto l'Italia può tranquillamente essere definita la patria dell'arte, nella quasi la totalità delle sue forme. E' davvero esistita un'Italia creativa, all'avanguardia rispetto al mondo, amata dall'America, copiata dalla Francia, invidiata dalla Germania e così via.
In attesa che si ritorni ai dovuti fasti, lasciandoci alle spalle anni di una disastrosa gestione dello spettacolo che ha smesso di coltivare talenti e puntare sulla creatività, vorrei aprire una nuova rubrica, con il tag di VIDEO CLIP.
Da sempre sono innamorato di quest'arte, che unisce due mie grandi passioni, la musica e il video, creando spesso piccole perle capaci di emozionare più della canzone che supportano.
E' piacevole sapere che questa forma d'espressione è nata in Italia, anche se spesso si sostiene il contrario.
In questo video del TG2 Dossier, che hanno ripescato e trasmesso qualche sera fa, c'è tutto spiegato, insomma un bel modo per iniziare una nuovo capitolo.

Cinebox & Scopitone from mb on Vimeo.

mercoledì 15 febbraio 2012

Verità Olimpica

Non entro nel giudizio della decisione di Monti a rinunciare alla candidatura per le Olimpiadi 2020, ma ne capisco molto bene il motivo.
La cosa che mi infastidisce è che per l'ennesima volta si sprechi un'occasione per dire la verità.
Le Olimpiadi sono non solo un vanto per un nazione, ma possono essere un'opportunità enorme. Se ben gestite fruttano ricchezza e denaro, si pensi al turismo, alle forme pubblicitarie, ai contributi Europei e privati a cui si può attingere per migliorare una città e all'enorme cartolina che si manda in tutto il mondo, con le conseguenti maggiori entrate per l'erario!
Perchè quindi non dire l'ovvio, perchè non ammettere dall'alto della sobrietà e del coraggio che questo governo stà cercando di ostentare la sacrosanta verità?
L'Italia rinuncia alle Olimpiadi perchè NON E' IN GRADO DI GESTIRLE, perchè abbiamo degli amministratori che sono secondi solo ai politici nella trasparenza e nella capacità di gestire investimenti importanti.
Roma paga ancora gli scempi per i Mondiali di Nuoto 2009, stendiamo un velo sui Mondiali di Italia 90 e abbiamo già davanti agli occhi le polemiche per l'Expo 2015 di Milano.
Non siamo in grado di gestire una nevicata, di recuperare una città come l'Aquila che ha visto mobilitarsi mezzo mondo prima di essere abbandonata a se stessa. Da noi un km di autostrada costa il doppio rispetto a qualsiasi altro paese, si paga il prezzo della corruzione e ci siamo arresi all'incapacità cronica del Parlamento a cambiare le cose (o almeno a smettere di promuoverle!).
Quindi, per cortesia, diciamoci la verità, non si partecipa ad una competizione se si ha uno svantaggio tale da rendere dannosa un'opportunità, e siamo chiari, perchè magari, qualcuno inizi ad aprire gli occhi e alle prossime elezioni provi a guardare quanto fatto in passato e non a sentire le promesse per il future alle quali, oggi,  non crede più nemmeno chi le fa!

martedì 14 febbraio 2012

San Valentino

Nemmeno si riesce a risalire all'esatta derivazione di questa festa, ma di certo è sempre un'opportunità per qualcuno o per qualcosa.
Siccome resto dell'idea che ogni occasione sia buona per far festa, anche il solo fatto di essere vivi, ben venga anche S.Valentino, ma con una piccola richiesta a chi ci martella da giorni:
Ci dite cosa regalare, cosa dire o cosa comprare di già scritto, cercate di convincerci che il vero amore sia fatto di peluches, canzoni romantiche, poesie strappacuore e magari gioielli che promettano al posto nostro.
Noi sopportiamo e qualcuno può anche crederci, ma sia ben chiero, nessuno ha il diritto di insegnarci ad amare ed il vero augurio da farci è che ogniuno lo faccia a modo proprio!
Cara Francesca, come dicevano i romanticissimi RAMONES: Baby I Love You!

venerdì 10 febbraio 2012

Le 42 corde di Picasso.


Pat Metheny è un celebre chitarrista statunitense che ha iniziato la propria carriera nientemeno che con Jaco Pastorius.
Linda Manzer è una "mastro liutaia" canadese, famosa per le sue creazioni di strumenti decisamente artistici, non solo sotto l'aspetto musicale.
Picasso è .. bè lo sapete!
Nel 1984, Pat chiede alla liutaia Linda di creare per lui una chitarra con il maggior numero di corde possibile, naturalmente suonabile e ben calibrata!
Linda si mette al lavoro e crea questa 42 corde dalla forma particolarmente spigolosa, quasi cubistica.
Di qua la decisione di chimarla PIKASSO, chiudendo un cerchio di arte, musica, genialità!

mercoledì 8 febbraio 2012

Invincibili

Si è spento Akira Iwanaga, che con l'amico e collega Tsutomu Yamaguchi potrebbero tranquillamente definirsi, in assoluto, gli uomini più fortunati e contemporaneamente più sfortunati del pianeta.
La loro fortuna, immensa, deriva dal fatto che entrambi furono tra i pochi sopravvissuti al bombardamento atomico della seconda guerra mondiale in Giappone.
La loro sfortuna, sconfinata, e che lavorando ad Hiroshima, vennero immediatamente richiamati, in seguito al disastro che polverizzò la città lasciandoli incolumi, proprio in sede a Nagasaki!
Lì Akira e Tsutomu, subirono lo stesso orrore per la seconda volta in pochi giorni, e miracolosamente, per la seconda volta si salvarono.
Inutile dire quanti pochi furono i superstiti ai bombardamenti, e incredibilmente non subirono nemmeno conseguenze compromettenti per la loro vita, visto che entrambi superarono i 90 anni!
Se volete saperne di più ecco un paio di link link, ma esiste anche un film sulla loro vicenda (di Niju Hibaku Due volte sotto le bombe) e migliaia di testimonianze rese dagli stessi protagonisti.
Entrambi, infatti, dedicarono la loro vita a raccontare l'orrore vissuto, battendosi per un mondo libero da quest'arma assurda, ma che, fortunatamente per loro, fu incapace di uccidere due persone invincibili!

lunedì 6 febbraio 2012

E' il mondo che amiamo?

E se il mondo che amiamo non fosse quello ci si attendeva?
Se in tutti questi anni avessimo sbagliato strada, anche grazie al consiglio di chi ci ha guidato male?
Se alla fine il grande sogno che hanno vissuto i nostri genitori, quelli che sono passati da una TV ogni 6 famiglie a 3 TV in ogni casa, quelli che hanno avuto genitori che hanno patito la fame e hanno figli che necessitano di diete, che hanno potuto fare i soldi quando i soldi valevano qualcosa, che hanno visto il progresso e ora un po' lo soffrono, quelli che hanno visto davvero la differenza tra la crescita e la crisi... insomma,  se questo sogno non fosse così fedele alla nostra realtà?
Se davvero avessero avuto ragione i nostri nonni che vedevano nella terra, concreta, fertile e faticosa, l'unica ricchezza e che con tanta diffidenza credevano ai lavori "intellettuali", alle contraddizioni del consumismo che strideva con i loro stili sobri e parsimoniosi?
La verità stà nel mezzo, il progresso ci ha salvati, arricchiti, istruiti ed agevolati, ma l'aver perso di vista la cruda realtà ci ha portata ad una deriva pericolosa da cui è faticoso rientrare.
Ci hanno insegnato che sostituire è meglio di riparare, che la confezione è più importante del prodotto, che la teoria è più importante della pratica e che l'apparire è più importante dell'essere. E per un certo periodo questo è stato vero, anche se non per tutti.
Un'oggetto che non si ripara è più fragile ma meno costoso, un vantaggio per chi lo costruisce, potrà vendere di più, abbassare i costi di produzione e meccanizzare gli impianti, standardizzando le catene e liberandosi del costoso, lento e problematico lavoro manuale. Felice l'azienda e felice l'acquirente, conquistato dal risparmio immediato che però, probabilmente, verrà cancellato al primo intoppo funzionale.
E che dire della confezione? Per secoli i contenitori sono stati preziosi per l'uomo, dalle anfore ai bauli, dalle pentole ai secchi, trasformati di colpo in spazzatura, involucri  usa e getta per contenuti spesso dal valore inferiore. Pensiamo alle lattine, le bottiglie di plastica, le buste e i sacchetti, le confezioni per i medicinali (che poi buttiamo praticamente intatti perché scaduti: quando impareremo a stare male per tutta la durata del blister!), insomma, imballaggi sproporzionati per il loro compito!
Se poi ci aggiungiamo che questi prodotti attraversano il mondo per soddisfare il nostro BISOGNO di mangiare verdure fuori stagione, bere acqua che arriva da sorgenti lontane, reperire alimenti che un tempo si trovavano in ogni famiglia, ogni orto e in ogni stalla, mentre oggi devono percorrere migliaia di km per arrivare sulle nostre tavole... Dopotutto perchè stupirsi? Oggi sappiamo che la teoria è più importante della pratica: a chi importa se un azienda ha buoni serivizi, ottime idee e capacità quando quello che conta è che riesca a sopravvivare sui mercati, magari speculando in borsa! E' comunque degna di rispetto, anzi, si osanna chi la guida, almeno fino a quando non fallisce miseramente al primo cedimento finanziario, o ci si accorge di aver investito in settori inutili, a costi esorbitanti, abbandonando i concetti base del buon senso, fondamentalmente per incompetenza e distrazione.
Ma se ho le carte in regola oggi a chi importa delle mie capacità? Se sono elegante a chi importa se posso mantenermi? Se parlo bene a chi importa se non credo in ciò che dico?
Invece adesso tutto questo sembra vacilliare.
Oggi scopriamo che se si fermano i camionisti manca tutto, mentre i nostri prati sono pieni di prodotti che devono essere lavorati a centinaia di km per poter essere utilizzati.
Ci accorgiamo che siamo dipendenti dal superfluo, che senza benzina siamo paralizzati ed è tragicamente vero.
Ci accorgiamo che siamo pieni di brillanti giovani laureati, ma che sempre più spesso non servono a nessuno, perché da un lato manca chi ha il potere per investirci sopra e dall'altra sono saturi i posti a loro competenti. Diventa al contrario sempre più difficile trovare un artigiano capace e competente, un bracciante che non lo faccia per necessità e a cui venga riconosciuta la giusta dignità, una politica sociale che sappia nuovamente rilanciare il lavoro professionale e di competenza, per anni abbandonato e sottovaltuato, ma che oggi offre gli unici sbocchi sul mercato del lavoro.
Emergono le ipocrisie dei mercati viziati, in cui, per esempio, le cooperative competono con i privati avendo presupposti e agevolazioni diverse, diventando quindi vere e proprie aziende.
Crolla l'illusione dei contributi, sistema fallito che ha portato il devasto delle piccole realtà a favore dei grandi gruppi. Questi spesso e volentieri sono indotti a produrre più ottenere il contributo che non per tutelare la tradizione o il territorio, colossi che nascono, uccidono il piccolo produttore stravolgendo il mercato dei prezzi, per poi andarsene quando il gioco non vale più la candela.
Solo a Farigliano hanno chiuso negli ultimi 30 anni più di 20 negozio, decine di piccoli allevamenti, non so quante cascine e attività famigliari capaci di mantenere più nuclei con una sola attività, la cui concorrenza era stabilita da qualità e capacità, i cui prodotti erano garantiti da chi te li vendeva e spesso li produceva, riparava e sostituiva.
Certo questo andava a discapito della scelta e a volte magari del prezzo, ma siamo sicuri che oggi fare da 10 a 50 km per poter scegliere tra 6 tipi diversi di acqua e risparmiare qualche euro sul detersivo (per poi ritrovaselo sulla merendina che spesso nemmeno ci serviva) sia stata un'evoluzione?
Insomma, se le cose non funzionano forse dovremmo chiederci se noi stessi facciamo parte del guasto.
Forse bisognerebbe


giovedì 2 febbraio 2012

Death Cab for Cutie - Codes and Keys (2011)

Esiste un tempo anche per i dischi.
La prima volta che ho ascoltato questo, nel tardo ottobre dell'anno passato, non mi aveva detto nulla, o meglio, non mi aveva lasciato traccia.
Già conoscevo alcuni singoli passati sulle webradio, conoscevo da tempo i Death Cab for Cutie, ma l'avevo lasciato così, in bilico tra il passabile e l'inutile.
L'altra sera, andando al lavoro nel tropicale "Rio Lupo", rigorosamente a piedi, al buio e sotto la neve (ci sono luoghi da cui le macchine non riescono a tornare ...) il mio lettore ha fatto ripartire questo disco, e la pigrizia di togliere i guanti per passare oltre, me lo ha fatto accettare.
Destino o predisposizione, ecco che "Code and Keys" ha fatto breccia, era la colonna sonora perfetta per quella passeggiata allargata poi all'intera serata.
Ecco quindi capito un disco che avrei abbandonato, certo niente di monumentale, ma decisamente ideale per attimi come quello.
Sarà la neve, i ritmi un po' blandi, quel paesaggio cinereo che da giorni si impone sul nostro circondario, ma passeggiare con Unobstructed Views ha il suo perchè!
Code and Keys è il settimo disco dei Death Cab for Cutie, band che negli ultimami anni ha goduto di un'ascesa impressionante, sia a livello di critica, sia a livello di pubblico.
Il disco è prodotto da Alan Moulder, lo stesso di "Sam's Town" dei Killers, e si sente molto la sua influenza, specie se paragonato ai dischi del passato.
Insomma, se volete approfittare di questa neve e ascoltarci un disco passeggiandoci sotto, questo è il mio consiglio!