martedì 29 marzo 2011

Alla ricerca della Libertà


Mi chiedo la ragione per cui pubblico solo ora un post su questo blog...forse perchè finalmente ho riscoperto dopo moltissimo tempo il lato distensivo e rilassante dello scrivere, ma soprattutto, non avevo ancora trovato materiale che mi attirasse e mi coinvolgesse emotivamente a tal punto da far nascere in me la necessità di condividerlo con altri.
Qualche giorno fa, durante uno zapping selvaggio, mi è capitato di vedere mi pare su Cielo, una campagna di sensibilizzazione dove Simone Cristicchi recitava quanto segue:

"Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perche' tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle citta' dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.

Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pieta', con toni lamentosi e petulanti.

Si e' diffusa la voce che stuprano. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perche' poco attraenti e selvatici, ma perche' si e' diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attivita' criminali..."

Bene, il testo appena letto e' tratto da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.

Agghiacciante quanto è attuale, sono le cose che senti dire la mattina al bar, in ufficio, intorno ad un tavolo... ovunque vai incontri IL PREGIUDIZIO...

Quando vediamo al telegiornale le immagini dei barconi stipati di povera gente Alla ricerca della Libertà, pensiamo a queste parole e ricordiamoci che molto tempo fa, NOI siamo stati quelli Alla ricerca della Libertà.

Vero o falso resta irresistibile.

Ci sono molti dubbi sull'autenticità di questo video, ma forndamentalmente se riesce a strappare un sorriso benvenga comunque, anche nella terribile situazione che descrive!

venerdì 25 marzo 2011

Effetto Fukushima, Simpson censurati

dal sito corriere.it
C'è sempre un sacco di ipocrisia nel mondo, la cosa stupida è che per qualcuno è meglio tacere che discutere delle cose. La satira spesso ha sdoganato argomenti tabù, specialmente se usa le rassicuranti fattezze dei cartoni animati. Dai tempi di 'Beavis and Butt-head' e dei 'Simpson' negli USA si sono moltiplicate le produzioni che massacrano la società a suon di risate, arrivando a forme limite modello 'South Park' che unisce ad un'immagine volutamente minimale a contenuti volutamente pesanti come la religione, la politica fino alla pedofilia, agli handicap...
Se qualcuno sente ledere la propria sensibilità ha sempre la possibilità di cambiare canale, ma impedirne la visione signigica togliere la possibilità a chiunque di fare una riflessione, una critica o semplicemente, di ridere amaramente sui proprio limiti e difetti.
Altro discorso vale per i bambini, questi si vanno tutelati da messaggi equivoci che possono essere male interpretati o non sufficentemente preparati a comprendere una satira che fa proprio dei parallelismi con la realtà i suoi punti di forza. Questo però è compito dei genitori e non responsabilità degli autori!

giovedì 24 marzo 2011

Primavera necessaria

Tra le tante canzoni che mi riportano alla primavera, trovo che questa abbia, soprattutto nel videoclip, un che di piuttosto attuale.
Battaglie, nubi, amore e odio, con un lieto fine che sa di rinascita.
La canzone è dei Pinback, contenuta nel disco "Summer in Abaddon" del 2004. La formazione è fondamentalmente un duo Californiano composto dal multistrumentista Armistead Burwell Smith IV (per gli amici Zach Smith) e da Rob Crow. Più che di una band si tratta di un progetto che nasce nel 1998 e che ha coinvolto negli anni tanti musicisti, portando i due fondatori alla stesura di ben 4 dischi ed una lunga serie di EP. Questo disco è molto bello (grazie per il consiglio Dannilo!) e se vi piace questa canzone vi consiglio l'ascolto per intero, perchè le atmosfere sono le medesime e senza grandi sorprese, si rivela un ottimo compagno di viaggio.

martedì 22 marzo 2011

Misfits


E' partita le seconda stagione di questa serie Tv Inglese che prova a mitizzare "l'imitizzabile".
Provate a mettere dei poteri sovrannaturali a dei perfetti disadattati (Misfits appunto), inseriteli in una scenografia composta principalemente dai sobborghi Londinesi (quelli usati da Kubric in Arancia Meccanica) e locali notturni, mescolate con storie di straordinaria quotidianità adolescenziale, qualche spruzzata di "macabro" e una giusta quantità di effetti speciali, giusto per non esagerare!
Poi riempite il copione di dialoghi surreali a cavallo tra il teen-pensiero e la malattia mentale, condite con parolacce e continui riferimenti sessuli e spolverate con momenti di spassosa quanto cinica comicità.
Otterrete le prime 6 puntate di questo serial che stà conquistando l'Inghilterra e che si stà diffondendo in tutto il globo!
Forse la forza di tutto questo è dato da una trama al limite del grottesco, ma da personaggi talmente al di fuori dai soliti canoni, da sembrare reali, capaci di trascinarti detro alle loro avventure!
Una nota particolare va alla scelta perfetta delle musiche, che si intuisce già nella sigla iniziale, con questo acidissimo e meraviglioso pezzo dei The Rapture: Echoes!

sabato 19 marzo 2011

Un tarlo che fa rococò

Da quando ho sentito, qualche mese fa, il disco, bellissimo, degli Arcade Fire, mi ronza in testa questa canzone.
In realtà è un vero e proprio tarlo che si muove senza causa apparente, sussurrando il suo ritornello rococo.. esattamente come se fossero i moderni ragazzi di cui parla il testo!
Proviamo ad esorcizzare la cosa diffondendo questo tarlo!

giovedì 17 marzo 2011

150 anni d'Italia in musica (III)

La musica parlata, la nuova frontiera del cantautorato, l'arena dove tutto è permesso, quella costruita dai pionieri dei primi anni ottanta, relegati in piccoli spazi, poi affermatisi negli anni '90 e finalmente consacrata ad oggi. Le storie che la musica popolare non ha più raccontato, vengono incise nei disci rap dei tanti che hanno fatto crescere questo genere: Kaos One, Neffa, Frankie Hi-NRG, gli Articolo 31, i 99 Posse, i Sottotono, Caparezza, Fabri Fibra, Marracash, i Club Dogo.. Caratteri diversi che usano lo stesso vocabolario, anzi lo stesso registro su cui corrono le parole, su cui volano i concetti che, liberati dalle ferree regole musicali, possono sviscerare anche gli argomenti più spinosi, diventando spesso la voce dei più incazzati.


La scena a cui non si da spazio, un patrimonio immenso relegato a spazi sempre troppo piccoli, soffocati dalle radio che non si permettono il lusso di far cresce la cultura della musica alternativa, quella forse legata di meno alle radici Italiane, ma che arricchisce la nosta musica con colori nuovi, con nuovi orizzonti, con nuove sonorità. L'Italia degli Afterhours, dei Marlene, dei Verdena, dei Tre Allegri Ragazzi Morti.. sono solo una piccolissima parte di un mondo che nasce nelle cantine e ogni WE partecipa al vero reality della gavetta, suonando su palchi improbabili per il solo gusto di far sentire la loro musica. E' l'Italia del Rock duro, dell'Hevy Metal, del Raggae e dello Ska, del Punk e dell'elettronica, della sperimentazione... L'Italia che vuole suonare e che vuole rompere le tradizioni per affermare una sacrosanta identità, che appartiene alla sua storia e che non permette ai tradizionalisti di "scatarrarci su!"



Un inno all'Italia più nazionalista, quella unita dallo sport, quella che fa fare il piento di tricolori alle città, quella che fa cantare a tutti il nostro inno, che ci fa sentire uniti anche se del calcio non ce ne frega nulla, perchè la magia di quelle notti va oltre al pallone, va oltre alla competizione, unisce ed esalta in un sentimento che dovrebbe essere la norma e non l'eccenzione.


Chiudo con Pavarotti, forse il più riconosciuto esponente musicale Italiano all'estero, portavoce della musica che non ho ancora citato, quella da camara, quella lirica, quella classica, che in Italia ha trovato le sue forme più belle, alcuni tra i compositori più innovativi ed amati.


Certo questo è solo uno specchietto, ho tralasciato alcuni pilastri come il jazz, come il folk che in Italia ha il primato assoluto di colori e sapori distribuiti su un territorio così piccolo, come la musica dance e non per ultimi i grandi compositori moderni che si distinguono in tutto il mondo. Purtroppo non ho abbastanza cultura per celebrare tutta la musica Italiana, figurarsi per tutte le forme d'espressione come la letteratura, la pittura, la scultura, la danza, il cinema, la cucina, l'inventiva...
Se facessimo un rapporto tra abitanti, gli spazi e le forme d'arte, scopriremmo di essere il Paese più ricco al mondo, certo anche grazie ad una storia che ci ha uniti solo da 150 anni, ma che ci ha regalato l'orgoglio di una Patria che ha nel suo popolo la forza più grande.

mercoledì 16 marzo 2011

150 anni d'Italia in musica (II)

Poesia e Musica. Arti datate, cresciute proprio nella nostra Italia, che hanno visto nei nostri avi i più grandi esponenti antichi di queste pratiche.
Una critica feroce fatta nella dolcezza di una composizione classica, la grazia di un maestro come Battiato, innovatore e precursore nella musica quanto nei testi, come è stato e lo sono Battisti, Branduardi, Celentano, Gazzè, Tricarico .. L'Italia vista come Patria, in mano ad incapaci che hanno diviso il popolo anzichè tenerlo unito, un'accusa pesantissima che diventa schiacciante per la delicatezza con cui arriva alle orecchie. Magia di una lingua difficile ma in grado come nessun'altra di descrivere un concetto e raccontare una storia.


Il Rock Italiano, quello che mescola chitarre elettriche e voci, melodie e groove. Il rock che prova a ribellarsi senza forzare il linguaggio, che ha regalato pagine di poesia, che riempie gli stadi, che non perde mai quella vena malinconica ed emotiva che è tipica della musica Italiana.
Ligabue come Vasco, come la Nannini, come la Bertè, ma anche come i Pooh, i Camaleonti, i Dik Dik, l'Eaquipe 84, i The Rokes, i Litfiba.. hanno raccontato questa Italia, quella che guarda l'America, quella che critica il bigottismo e si sente o almeno si racconta più libera.


Mino Reitano regala un inno all'Italia, in puro stile neo melodico, eredità della musica italiana per antonomasia, quella che deriva direttamente dalla musica classica e dalla lirica, quella di Claudio Villa, di Modugno, della Pizzi, di Togliani... La musica che vedeva nella melodia la sua più grande espansione, spesso legata a quella napoletana, quella esportata in tutto il mondo, capace di conquistare artisti come Sinatra e Presley.


L'Italiano Medio, quello che non ha alcuna pretesa di credersi o dimestrarsi ribelle, liberato o illuminato. Ce lo raccontano gli Articolo 31, esempio di chi dalla periferia è passato al centro, un punto di vista che è quello delle tante periferie Italiane, alle prese con i problemi di tutti i giorni, economie difficili, degradi sociali, difficili convivenze, i sogni ben chiusi nel cassetto e con la quotidianità troppo stretta per permettersi di estraniarsene. Un'esistenza che fa incetta di Tv, calcio e gossip, restando sempre saldi ai propri principi, accenttando le loro contraddizione e difesi nella loro dignità.

martedì 15 marzo 2011

150 anni d'Italia in musica (I)

Auguri Italia, lo faccio attraverso a chi ti ha cantata, raccontata e musicata. Avrei potuto postare altre cento canzoni, ma queste forse danno un'idea di come il tuo popolo ti vede e ti ha vista, del perchè ti si ama nonostante tutto e del perchè tutti dovremmo essere fieri di far parte di un Paese giovane e ricco più di ogni altro luogo sul nostro pianeta di storia, arte, natura, cucina ed ingegno. La speranza è che un giorno si riesca a cavalcare queste qualità e non a sfruttarle, depredarle e sprecarle, così che tutti si sentano fieri di essere Italiani, anche quelli che oggi se ne chiamano fuori.

La seria e profonda riflessione del cantautoriato impegnato deglia anni 70/80, della musica che racconta, osserva ed ironizza in maniera tagliente. Un De Gregori in rappresentanza del mondo meraviglioso che ha contribuito a creare con altri grandissimi come Gaber, De Andrè, Guccini, Tenco ...


Oltre la demagogia, oltre la protesta, oltre la politica. Rino Gaetano racconta lo sfinimento del popolo Italiano davanti agli abusi, alle ipocrisie, al circo mediatico, ad una società che in 30 anni sembra non essersi ancora evoluta. Rino lo fa con l'allegria ed il sarcasmo Italiano, con la capacità di mescolare generi e sperimentare soluzioni che spesso non sono state comprese nell'immediato, relegando questi pionieri in posizioni troppo svantaggiose, spesso terribilmente ingiuste. L'ennesimo problema Italiano.


Il nazionalismo di Toto Cutgno espresso sottoforma di "canzonetta", la forma più popolare della musica Italiana. Un patrimonio sterminato e meraviglioso, che senza prendersi troppo sul serio ha raccontato la vita di tutti i giorni, l'amore, il lavoro, le emozioni e le tante contraddizioni più o meno fastidiose che rendono unico il nostro Paese. Passando per Baglioni, Venditti, Zero, Morandi, Dalla.. fino a Jovanotti, Zucchero, Antonacci, Povia, Ferro.. senza dimenticare le quote rosa, da Mina, Pravo, Oxa, Caselli, Martini.. alla Consoli, Elisa, Giorgia, Emma.., il mondo della musica popolare Italiana ha mille sfaccettature, in decadenza negli ultimi anni a causa delle troppe remore nei testi, alla paura di essere etichettati o peggio "inadatti" al passaggio radiofonico disimpegnato ed arrivista, ma custode della voce e dei sogni di un'intera nazione. Un pop che porta con se i sapori delle regioni dalle quali proviene, la contaminazione tra stili e personalità diverse, racconti di borghi, città e storie divenute immortali.

lunedì 14 marzo 2011

Can I scream? - episodio 2

Dire che sono imparanoiato è alleggerire notevolmente la mia situazione psicofisica... mi ritrovo ad un computer a lavorare per dei siti internet di intrattenimento quando nel mondo in cui vivo tutto sta andando a rotoli.

Poche ore fa www.repubblica.it ha riportato questa notizia: "Danneggiato il reattore numero 3 dell'impianto che tiene il mondo con il fiato sospeso. Contagiato un dipendente, 11 feriti. Per la società che gestisce la centrale, la Tepco, ora è a rischio il numero 2 le cui barre di combustibile sono del tutto esposte."

Stiamo vivendo un momento storico e i rischi che stiamo correndo sono incredibilmente grandi, per alcuni, addirittura inimmaginabili!
Non sto a dilungarmi molto su questo, credo che possano bastare i notiziari on line come BBC (vorrei sottolineare l'affidabilità e l'immediatezza: ha un fantastio algoritmo di recupero di tweet in tempo reale), La Repubblica, Il Corriere, La Stampa, Ansa.

Il punto su cui mi voglio dilungare è l'auito che ognuno di noi può dare alla Croce Rossa che sta dando tutto il suo contributo al Giappone. In che modo? "Ce n'é", basta cercare e donare.
Personalmente vi consiglio questo:
http://www.groupon.it/deals/deal-nazionale/groupon-per-il-giappone/287239

Un altro punto su cui mi voglio soffermare riguarda il futuro: in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi, verrà fissata la data del referendum con un decreto del Presidente della Repubblica.
Per questa data, vi supplico, informatevi, parlatene con gli amici, i parenti, i cani, i gatti e prendete una decisione con la coscienza in mano!

La risposta ve la sta dando il pianeta stesso, dipende solo se volete ascoltare Lui o le monete che vi bruciano in tasca! (...si, sono di parte...)

Vi lascio con una chicca dolceamara: "Avevi tutto e l'hai buttato via..."

sabato 12 marzo 2011

Potenza ed Impotenza

Mette i brividi constatare quanto l'uomo possa solo restare spettatore davanti a tali catastrofi.





giovedì 10 marzo 2011

Rosa Rossa


Ho visto questa stampa nell'ufficio di Francesca e mi ha immediatamente colpito.
Non mi intendo di fotografia, appena qualche cenno forse, ma resto ben saldo in una beata ignoranza che però non mi impedisce (anzi.. forse mi facilita) un giudizio spontaneo e sincero.
Così vengo a conoscenza del lavoro di un giovane fotografo per passione: Stefano Smeriglio.
I suoi lavori sono visibili presso il suo sito internet che vi consiglio caldamente di visitare, in cui troverete altri scatti altrettanto affascinanti, segno di uno stile tutt'altro che improvvisato!
La sua passione per la fotografia è piuttosto datata, ma solo ultimamente ha avuto l'occasione di essere assecondata, e come si può vedere con ottimi risultati.
Sul sito Stefano si presenta così:

Fotografare è la mia passione. Mi considero soddisfatto solo quando riesco a far “parlare” la fotografia.
Dedico gran parte del mio tempo a realizzare scatti, sempre con l’intento di cogliere l’attimo negli eventi, negli animali, nelle cose e nelle manifestazioni più varie della natura.
Amo la spontaneità e mi affido all’intuizione. I risultati migliori infatti li ottengo quando fotografo all’insaputa del soggetto, e la foto è pura espressività.
Infine, penso alla fotografia come ad un’arte che matura e si evolve attraverso la passione, l’impegno e a una continua ricerca.


martedì 8 marzo 2011

L'ipocrisia non è Donna

Oggi è l'8 marzo.
Ho deciso di postare questi famosi documentari che impazzano in tv e sul web denominati "Il corpo delle donne" ed il "Corpo delle donne 2", un conflitto tra Repubblica e Striscia la Notizia..
Lo faccio con spiritro avvilito, perchè siamo al punto di partenza e mi piacerebbe tanto che qualcuno lo facesse notare.
Per l'ennesima volte, come IN TUTTO, in Italia, il contenuto viene spazzato via dal contenitore.
Il documentario può essere opinabile, ma invece di discutere del messaggio di fondo, di affrontare il problema REALE dei continui riferimenti ossessivi e svianti sulla figura della donna nella nostra società, si polemizza sulla solita STRONZATA dell'essere di Destra o di Sinistra!! BASTA VI PREGO!!
Possibile che tutto debba essere sintetizzato così?
Possibile che un tema tanto importante debba essere impugnato con tanta ipocrisia?
Che bella scoperta! Il corpo femminile è bello, viene usato in Tv per attirare lo spettatore, spesso abusato, mostrato come trofeo o peggio come suppellettile, a discapito di professionalità, arte e capacità.. dopotutto costa meno investire in plastica e palestra piuttosto che in studio e talento.
Naturalmente la colpa è di Berlusconi, del Drive In, del modello che lui ha diffuso.
Peccato che in tutto il mondo avviene questo, e che sia tanto comodo identificare un colpevole evitando un esame di coscienza o una discussione in cui tutto un sistema dovrebbe essere criticato.
Che bella scoperta! I giornali di sinistra sono ipocriti, utilizzano il corpo delle donne come e forse più di quelli di destra, ma pubblicano sermoni sui comportamenti dei mezzi di informazione Berlusconiani senza mai farsene un problema...E' evidente visto che rispondono a partiti che basano la loro esistenza contro qualcuno e non su idee proprie, senza contare che nonostante gli ideali sono i primi a piegarsi al dio denaro.
Peccato che sono le stesse compagnia pubblicitarie a spingere per questo utilizzo della donna, che tutti i politici dimostrano la loro ipocrisia ogni giorno, predicando da una parte e votando dall'altra! Senza contare che tutto gira attorno al denaro, perchè senza soldi non si vive, non si pubblica e non si realizza! (..purtroppo..)
Il succo del discorso è sempre lo stesso, si trasforma tutto il lotta politica, in modo che tu, piccolo utente che hai l'unico compito di comprare, spendere e votare, ti senti ferito o difeso a seconda dell'appartenenza, e sei pronto, come ti hanno insegnato, a sacrificare le tue idee per difendere i tuoi colori!
Lo si fa di continuo, in ogni campo, in ogni settore, oscurando i messaggi a favor di polemica, evitando di rispondere degli argomenti, per la felicità di tutti quelli che così possono continuare a nascondersi dietro un dito.
La donna non è di destra ne di sinistra, come le idee, come la musica, come la vita.. Fate in modo di liberarvi dai pregiudizi e valutare le idee, i problemi e le proposte per quello che sono e non per chi le fa.
L'ipocrisia non è donna, ci si può vestire come si vuole, mostrare il proprio corpo se lo si desidera, usare la figura femminile anche come forma artistica, perchè il corpo di una donna è bello, come il suo pensiero, che non va sottovalutato, sminuito o sfruttato.
Si può essere donna senza paura di essere giudicata per le proprie scelte o tacciate di incoerenza ed opportunismo, cosa che per noi uomini è sempre stato più facile, cosa che oggi rappresenta la disparità più grande tra i sessi.
Se poi qualcuno usa il proprio corpo per prostituirsi a personaggi talmente vuoti da svendere il proprio potere ai propri vizi, dimostrando tutta la piccolezza del loro essere, mischiando l'opportunismo con la mancanza di autostima, lo scarso rispetto per se stessi ed una dignità pari a zero, questo resta una scelta personale, maschile e femminile, che non si può generalizzare.
La libertà della donna non è il poter richiedere diritti e affermare la propria esistenza, la libertà della donna è non doverlo fare più!



lunedì 7 marzo 2011

ASCOLTATELI ALMENO UNA VOLTA


I Tortoise, una delle band-chiave del decennio Novanta, nascono in uno dei laboratori musicali più importanti degli Stati Uniti: Chicago. E' proprio nei sotterranei della "windy city" dell'Illinois che sono state gettate le basi di un nuovo tipo di rock, sganciato quasi completamente dai suoi binari tradizionali e volto a una frenetica ricerca di tutte le possibili contaminazioni con altri generi, jazz in primis. Si è formata così una nuova scena, tanto influente sulla musica contemporanea quanto appartata, popolata da band prive di quell'immagine "forte" tipica della tradizione del rock.


Pur restando sempre lontani dalle luci della ribalta, i Tortoise sono diventati - volenti o nolenti - i portabandiera di questo movimento. Guidati dall'ingegnere del suono Dough McCombs e dal bassista John McEntire, i post-rocker di Chicago producono una musica sfuggevole, che si sottrae alle definizioni. E' una miscela stupefacente di dub, ambient e psichedelia, che pesca in buona parte dal calderone dell'alternative rock americano degli anni Novanta (in particolare lo slo-core degli Slint), ma anche dal kraut-rock tedesco (Neu!, Faust, Can), dal Canterbury-sound degli anni 70, dal jazz elettrico e dal minimalismo. Tra i critici musicali c'è chi la chiama "post-rock", chi "avant-rock". Alcuni hanno azzardato definizioni più fantasiose. Come il "Sunday Times" che l'ha descritta come "eclectic-jazzy-avantgarde-postpunk-rasta friendly". La rivista musicale inglese "Melody Maker" ha scritto: "Il rock americano è rimasto fermo alla nozione di canzone come storia, come confessione autobiografica o ritratto pseudo-letterario. Per questo la musica dei Tortoise è in controtendenza". Altro tratto distintivo del gruppo è l'equilibrio nel mescolare campionature e musica suonata davvero. D'altra parte, i Tortoise non sono soltanto abili assemblatori di suoni preconfezionati, ma anche ottimi musicisti, alcuni di formazione prettamente jazz, tutti propensi all'intercambiabilità dei ruoli.


Analogamente ad altre formazioni della galassia post rock, la band di Chicago non compone canzoni, ma lunghe suite dilatate e multiformi, rompendo anche con la convenzione della durata dei brani, limitata tradizionalmente dai tre ai sei minuti. Ne è la testimonianza più inebriante "Djed", l'ouverture del loro secondo album Millions Now Living Will Never Die : 21 minuti di puro delirio strumentale, all'insegna delle contaminazioni più audaci, al crocevia tra dub, free-jazz, kraut rock e moderne avanguardie (minimalismo in primis). E' proprio di questo album che vi consiglierei di dare un ascolto, a me ha fatto davvero impazzire ed è molto rilassante...Trovate comunque la loro discografia qui sotto, copertina e track list dell'album. A.B.


DISCOGRAFIA


TRACK LIST
  1. Djed - 20:57
  2. Glass Museum - 5:27
  3. A Survey - 2:52
  4. The Taunt And Tame - 5:01
  5. Dear Grandma And Grandpa - 2:49
  6. Along The Banks Of Rivers - 5:50
  7. Gamera – 11:55
  8. Goriri – 6:39
  9. Restless Waters – 3:41
  10. A Grape Dope - 4:12
  • Le tracce 7-9 non fanno parte della versione americana dell'album.
  • La traccia 10 fa parte solo della versione giapponese dell'album.


venerdì 4 marzo 2011

DEEIV - PERSONALE (2010)



"Personale" arriva e atterra su ensample. Dopo un periodo di gestazione Deeiv si mette questa volta, veramente sotto e ci racconta del suo piccolo grande cosmo, della sua musica e del suo essere. Sui beats di Cereal Killah Akre's beat Vans beats e Mecom fa sentire il suo flow e ci disegna i suoi pensieri marcando forte sui valori che per lui contano veramente. Oltre a la loggia trovate su anche Ago Sly e Bras oltre a tutta la cnkings.

Questa la presentazione del lavoro solista di DEEIV che dopo Mecom esce con un disco personale, esattamente come il suo titolo.
Lo stile di Deeiv è quello che abbiamo imparato a conoscere in anni di militanza nella LOGGIA, ma in queste 13 tracce emerge una filosofia che trova tutto lo spazio necessario per essere espressa.
Basi ben curate, un suono underground con forti accenti industrial, che bene si amalgamano al carattere del disco. Deeiv parla del mondo attraverso un punto di vista intimo, che ne fa emergere una visione piuttosto cupa, spesso proiettata ad interrogare un futuro incerto o ad affermare un passato che non va dimenticato.
Si parla di vita quotidiana, di politica e di società, senza per forza voler prendere una posizione, ma raccontandone gli aspetti attraverso esperienze, dubbi e considerazioni.
Come finalmente tutti incominciano ad ammettere, il rap e l'Hip hop sono oggi gli scrigni del nuovo cantautorato impegnato Italiano, che attraverso la valorizzazione dei testi ha strappato alla musica pop questo compito, anche per la mancanza di autori che azzardano ad uscire dalla tiepida bambagia del "cuore sole amore", in cui, negli ultimi anni, la musica popolare nostrana è sprofondata.
Nei dischi come questo si trovano quindi scatti di un mondo che non viene mai raccontato, testimonianze e pensieri che non trovano spazi, ma che spesso e volentieri appartengono alla parte più vera di una società rappresentata in maniera sbagliata.
"Personale" è un disco da ascoltare, con tanti spunti per riflettere, scaricabile gratuitamente qui, anche per supportare un progetto che non va sottovalutato!

mercoledì 2 marzo 2011

STIGMA su ROCK TV!

Signore e signori, sono orgoglioso di vedere come i miei cari, colleghi, affini, compagni, sorelli non che amici STIGMA stiano proseguendo il loro viaggio in maniera eccelsa!
Domani 3 Marzo dalle 14:30 saranno in diretta su Rock TV (canale 718 di sky) in compagnia di Pino Scotto a Database! Il numero per gli sms è 338 8111877.

Non credo che abbiano bisogno di grandi presentazioni ma, per chi ancora non li conoscesse, gli Stima sono una band con un forte gusto horror formata nel cuneese nel lontano 2000, conquistando immediatamente i cuori più dolci dei metallari più duri!

Possono vantare di aver diviso il palco con Bring Me The Horizon, August Burns Red, Trigger the Bloodshed, The Black Dahlia Murder, Napalm Death, Converge ecc. non che di aver collaborato con il chitarrista Jona Weinhofen (Bring Me The Horizon) per la creazione del loro full-lenght album "Concerto For The Undead " (2010) e con Brandan Schieppati (BLEEDING THROUGH) e Mick Kenney (ANAAL NATHRAKH) per il loro ultimissimo "The Undertaker EP" della quale vi offro il singolo! Buon ascolto e buona visione per domani!

martedì 1 marzo 2011

SCEGLIERE...E' DIFFICILE!!


Di che si tratta?...bhe del gruppo di cui vado a parlarvi: I "THIS OR THE APOCALYPSE". Il nome sicuramente non preannuncia nulla di jazzuso, bensì qualcosina di "un peliiiiino" più cattivello. La band costituita da
Rick Armellino (voce), Jack Esbenshade (chitarra),Rodney Phillips (chitarra), Grant McFarland (batteria) and Sean Hennessey (basso), arriva dal Pennsylvania, località di cui sicuramente ricordate alcuni celebri nomi quali AUGUST BURNS RED, A LIFE ONCE LOST e THIS DAY FORWARD, ed è proprio da questi o meglio da questo metal-core furioso e sperimentale che i THIS OR THE APOCALYPSE provengono. Sconsiglierei l'ascolto a chi è debole di cuore o che ha nella sua playlist i cd di Grignani, Antonacci, Baglioni...insomma quella roba lì...anche perchè se andiamo a curiosare sui produttori e su chi ha lavorato sul mixaggio e la produzione del loro ultimo album chiamato "Haunt What's Left", targato GOOD FIGHT ENTERTAINMENT, troviamo niente meno che 2 "personaggini" del calibro di Osh Wilbur (ATREYU, AVENGED SEVENFOLD) and Chris Adler (of LAMB OF GOD). Io personalmente c'ho trovato anche alcune influenze semi-power e del gran brake-down Sumerian Records style...comunque bando alle ciance, ascoltatevi sta bomba di album di cui come sempre trovate qui sotto track list e un piccolo video report della loro registrazione in studio per dimostrarvi che non dico cavolate. A.B.


Track list:

1. Charmer
2. Subverse
3. The Incoherent
4. Lamnidae
5. Hellish
6. Toro
7. Backlit
8. Hayseed
9. Deadringer
10. Revenant












Fryderyk Chopin

da Biografieonline.it:

Di Chopin diceva Berlioz: "Non ha un solo punto di somiglianza con nessun musicista di mia conoscenza";
e Schumann: "Chopin si riconosce perfino nelle pause".
Ha scritto Giorgio Pestelli: "Fra le misteriose componenti che cristallizzano in quel miracolo che è la musica di Chopin, è probabile che un tempo, come oggi, la nozione di quella originalità assoluta, di quella riconoscibilità immediata dipendesse dall'invenzione di un «canto» che nella voce aveva solo lontane ascendenze, un canto tanto originale che in realtà ha dovuto inventarsi da capo un suono tutto suo, la voce del pianoforte".
....
Pur essendo ostile al melodramma, Chopin ne è profondamente influenzato. Molte delle sue melodie, infatti, sono traduzioni strumentali di modelli melodrammatici francesi e italiani e in particolare di Bellini, del quale il compositore polacco aveva un'alta considerazione. Sebbene rifiuti ogni intrusione letteraria nelle sue composizioni, egli è un uomo di cultura aperto e avvertito: questo rende la sua opera una delle più profonde e perfette sintesi dello spirito romantico.
....
Malgrado la grande e costante diffusione che la sua musica ha avuto nel tempo, pochi sembrano aver capito quale sconvolgente contenuto si celi dietro l'arte apparentemente così accessibile di Chopin e basti, a questo proposito, ricordare le parole del sempre infallibile Baudelaire: "Musica leggera e appassionata che somiglia a un brillante uccello volteggiante sugli orrori dell'abisso".

Chopine è nato il 1 marzo del 1810, praticamente 200 anni fa, e conferma che l'arte, quando è tale, sopravvivre a tutto, restando attuale e piena di fascino.