martedì 15 marzo 2011

150 anni d'Italia in musica (I)

Auguri Italia, lo faccio attraverso a chi ti ha cantata, raccontata e musicata. Avrei potuto postare altre cento canzoni, ma queste forse danno un'idea di come il tuo popolo ti vede e ti ha vista, del perchè ti si ama nonostante tutto e del perchè tutti dovremmo essere fieri di far parte di un Paese giovane e ricco più di ogni altro luogo sul nostro pianeta di storia, arte, natura, cucina ed ingegno. La speranza è che un giorno si riesca a cavalcare queste qualità e non a sfruttarle, depredarle e sprecarle, così che tutti si sentano fieri di essere Italiani, anche quelli che oggi se ne chiamano fuori.

La seria e profonda riflessione del cantautoriato impegnato deglia anni 70/80, della musica che racconta, osserva ed ironizza in maniera tagliente. Un De Gregori in rappresentanza del mondo meraviglioso che ha contribuito a creare con altri grandissimi come Gaber, De Andrè, Guccini, Tenco ...


Oltre la demagogia, oltre la protesta, oltre la politica. Rino Gaetano racconta lo sfinimento del popolo Italiano davanti agli abusi, alle ipocrisie, al circo mediatico, ad una società che in 30 anni sembra non essersi ancora evoluta. Rino lo fa con l'allegria ed il sarcasmo Italiano, con la capacità di mescolare generi e sperimentare soluzioni che spesso non sono state comprese nell'immediato, relegando questi pionieri in posizioni troppo svantaggiose, spesso terribilmente ingiuste. L'ennesimo problema Italiano.


Il nazionalismo di Toto Cutgno espresso sottoforma di "canzonetta", la forma più popolare della musica Italiana. Un patrimonio sterminato e meraviglioso, che senza prendersi troppo sul serio ha raccontato la vita di tutti i giorni, l'amore, il lavoro, le emozioni e le tante contraddizioni più o meno fastidiose che rendono unico il nostro Paese. Passando per Baglioni, Venditti, Zero, Morandi, Dalla.. fino a Jovanotti, Zucchero, Antonacci, Povia, Ferro.. senza dimenticare le quote rosa, da Mina, Pravo, Oxa, Caselli, Martini.. alla Consoli, Elisa, Giorgia, Emma.., il mondo della musica popolare Italiana ha mille sfaccettature, in decadenza negli ultimi anni a causa delle troppe remore nei testi, alla paura di essere etichettati o peggio "inadatti" al passaggio radiofonico disimpegnato ed arrivista, ma custode della voce e dei sogni di un'intera nazione. Un pop che porta con se i sapori delle regioni dalle quali proviene, la contaminazione tra stili e personalità diverse, racconti di borghi, città e storie divenute immortali.

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