Mille post, un traguardo, lo ammetto, perseguito vedendolo come un punto dovuto, dovuto a me stesso, alla mia idea di questo blog, caparbio come nel pubblicare per ogni post la propria colonna sonora, con la speranza che chi leggesse lo facesse ascoltando quello che ascoltavo io digitando lettera per lettera il mio pensiero.
Ammetto che da qualche tempo la cosa si era fatta più complicata, mai un peso, ma comunque non più così spontanea.
Quando decisi di aprire questo blog il mio mondo era molto diverso, il Concerto per Un Amico era in pieno sviluppo, l'entusiasmo dei ragazzi nutriva ogni progetto che nasceva e il mondo digitale non era ancora stato invaso dai "social".
L'appuntamento annuale con il Concerto era troppo limitato per la nostra idea di fare musica, di ascoltarla, di suonarla e di parlarne. Così mi era sembrato un'idea fantastica quella di aprire un posto dove chiunque potesse scrivere e commentare qualsiasi cosa avesse a che fare con il Concerto e con il mondo delle sette note.
All'inizio il progetto partì con ottimi risultati, tanti autori, tanti argomenti e tante occasioni per dire la propria.
Ho sempre curato personalmente questo blog, cercando di mantenerlo sui binari della condivisione, in cui chiunque poteva consigliare, recensire, presentare o semplicemente esprimere il proprio parere su qualsiasi argomento che girasse attorno al Concerto e al mondo della musica.
Per questo ho sempre evitato recensioni negative ed invitato gli altri ad essere costruttivi e non dissacratori, perché questo spazio volevo fosse un ritrovo e non un'arena.
Dopo la fine del Concerto per Un Amico le cose si sono fatte più complicate e ho visto questo Blog come una finestra che non andava chiusa, come uno spiraglio che permettesse a chi lo volesse, di accedere a quel mondo che in tanti anni abbiamo creato.
Questo forse mi ha intestardito e mi ha portato al traguardo del millesimo post.
La strada è diventata una ripida salita con l'avvento di FaceBook, il luogo ideale per condividere contenuti, decisamente più comodo ed essenziale rispetto al blog, ma nel tempo non potevo non notare quanto questi contenuti fossero sempre più scarni, sfociando addirittura nel semplice ri-pubblicare il pensiero altri, tanto da dimostrare che il blog non era affatto "superato" ma piuttosto aveva ritrovato la sua identità originale di concedere spazio, spazio che nelle altre piattaforme era stato occupato da semplici commenti o "stati d'animo".
Così ho cercato con una certa ricorrenza nuovi autori, persone che credessero in questo progetto, anche al di fuori dalla cerchia degli organizzatori, trovando spesso persone che ci hanno provato (e che ringrazio!), che hanno ideato delle rubriche, che avevano qualcosa da raccontare, che sapevano scrivere.
Purtroppo, e lo dico senza polemica ne amarezza, le cose non sono mai decollate e da anni, ogni settimana, a pubblicare sono rimasto solo.
Testardo e forse un po' romantico, sorretto dai numeri (quasi 60.000 visualizzazioni) e da un'ostinata curiosità che non mi ha mai fatto mancare un'argomento di cui parlare, ho continuato consapevole di quanto portavo avanti.
Certo il tempo che dedicavo al blog diminuiva, i post si facevano più rari e i contenuti più striminziti, ma il carburante non mi è mai mancato e quindi non ho mai visto un motivo valido per abbandonare il mezzo!
Raggiunto il 1000 posto mi son preso qualche settimana di pausa, così per vedere com'era sfogliare le pagine di quello che alla fine è diventato quasi un diario, non personale ma di viaggio, tra passioni, curiosità, eventi e ricordi. Questi ultimi mi hanno fatto commuovere, un po' perché sono stati spesso sfoghi o pensieri generati da momenti difficili, un po' perché rileggere le proprie idee dopo anni ha sempre quel nostalgico sapore di innocenza, l'innocenza di chi spera in un futuro che ogni giorno ti cambia le carte in tavola.
Oggi mi rendo conto che continuare sarebbe un'appropriarsi personale di uno spazio che non è nato per questo, un viaggio in solitaria che porta sempre più la mia firma e sempre meno quella del gruppo da cui tutto è partito.
Così, non a malincuore ne con nostalgia, decido di interrompere.
E lo faccio come sempre a modo mio, chiudendo una porta e lasciando le chiavi nella toppa. Questo perché come ho detto sento che l'idea di questo Blog non è obsoleta ne sorpassata.
Continuo a credere più che mai che sarebbe bello avere uno spazio per approfondire le proprie idee senza cercare like o buttarla in caciara. Sono certo che tra la webzine e il tweet ci sia spazio per sviluppare dei concetti senza essere necessariamente professionisti, e che farlo ci permetterebbe di condividere esperienze che nel mondo social sono incatenate al simbolo "condividi".
Ho troppo rispetto però per questo spazio e non voglio appropriarmene completamente.
Scelgo quindi di fermarmi qui con la speranza che qualcuno un giorno mi scriva per poter ricominciare e se non dovesse accadere, per lasciare una lunga traccia di 1000 pagine e quasi altrettante canzoni che testimoniano gli anni in cui il Concerto per Un Amico ha raggiunto il suo apice e la sua chiusura.
I viaggi hanno un'inizio e una fine, quello che non finisce mai è il ricordo che ci lasciano dentro.