venerdì 24 agosto 2012

Into the Wild



Per la serie, "bravo, hai scoperto l'acqua calda", ho visto per la prima volta il film INTO THE WILD, che in tante chiaccherate (semisobrie) tra amici, compariva puntualmente nell'elenco dei grandi capolavori del cinema.
Così, complice una torrida serata di agosto tra birretta e Autan, mi sono cimentato nella visione e manco a dirlo, ne sono stato rapito.
Certo non posso mettermi a fare una recensione (ne trovate a migliaia sul web ben più competenti!) ma posso, a mente calda, elencare alcuni di quegli elementi che per me hanno fatto la differenza:
La colonna sonora è meravigliosa, quanto la voce di Eddie Vedder che ha cantato gran parte delle canzoni che accompagnano le quasi tre ore del film.
Le immagini sono bellissime, rubate allo sterminato paesaggio americano e protagoniste quanto Emile Hirsch della pellicola.
La storia è ricca di dettagli, tutti veritieri ed emersi dalle lunghe e accurate ricerche dello stesso regista (Sean Penn), a cui va il merito di aver fortemente creduto nella toccante storia di Christopher McCandless, a cui il film è ispirato.
I personaggi che Alexander Supertramp (pseudonimo che McCandless scelse per la sua nuova vita) incontra nel suo viaggio sono raccontati e ripresi con stili diversi, quasi a sottolinerne i caratteri e le personalità, mantenendo un fortissimo legame con le terre che questi abitano.
La figura di Christopher McCandless è stata onorata senza sconfinare nelle banalità o nella celebrazione forzata. Debolezze e virtù vengono raccontate senza troppe moralizzazioni e il finale, di quelli che ti inchiodano al divano per tutti i titoli di coda, lascia aperti infiniti spazi di riflessione.
Infine le tante e meravigliose citazioni che riempono il film, siano grafiche, letterarie o musicali.
Citazioni importanti, più o meno fedeli alla realtà dei fatti ma sempre adatte e da scoprire.
Tra le tante ho riconosciuto (e qua me la tiro!) quella di Primo Levi:  Il mare non fa mai doni, se non duri colpi, e, qualche volta, un'occasione di sentirsi forti. Ora io non so molto del mare, ma so che qui è così. E quanto importi nella vita, non già di esser forti, ma di sentirsi forti, di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda, senza altri aiuti che le proprie mani e la propria testa. 

Per chi come me non avesse ancora scoperto l'acqua calda, ma ha voglia di rimanerne piacevolemente colpito..


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