Chiamatela ingerenza, preoccupazione o attentato alla sovranità Italiana, oggi ne sentiremo di tutti i colori, ma quello che è successo a Bruxelles ieri ha davvero dell'incredibile. Innanzitutto il Partito Popolare Europeo ha pubblicamenente snobbato Berlusconi in favore di Monti, preferendo di fatto un estraneo al partito (ancora da corteggiare) ad un membro dello stesso (con buona pace del PDL ).
Altrettanto pesante è stata la reazione, trasversale ed unanime in tutta Europa, alla scelta di Berlusconi di tornare in campo. Questo è comprensibile, il Cavaliere ha scelto una strada euroscettica (per usare un eufemismo), e in un Unione zavorrata da Grecia e Spagna, sempre più intolleranti alle austerità, l'aggiunta dell'Italia al coro, sarebbe una condanna alla sobria linea tedesca.
La cosa davvero incredibile è stata però la sponsorizzazione gratuita che Monti ha ricevuto dai suoi colleghi, al limite della lusinga, con dichiarazioni tutt'altro che velate, sulla speranza ad una sua eventuale candidatura.
Come dicevo tutto questo può preoccupare se la si considera un'ingerenza o può rassicurare, se la si considera un atto di fiducia all'Italia rattoppata (e tassata) dal governo tecnico.
La mia visione, per quel che serve, è che tutto stia procedendo esattamente come stabilito.
Da un'anno a questa parte mi pare chiaro che il parlamento se la stia godendo a spese dell'esecutivo, evitando di prendere qualsiasi decisione.
In un momento di crisi, si sa, il posto più facile da ricoprire è quello dell'opposizione, si può criticare ogni decisione e votare senza prendersene la paternità. Lo sanno bene i nostri beniamini, che in un anno si sono ben guardati da minacciare un probabile futuro governo Monti.
Hanno, in primis, evitato una qualsiasi legge elettorale che potesse garantire una governabilità o un cambiamento politico radicale.
Poi hanno cercato di reinventare la loro proposta politica facendo di tutto per dimostrarsi incapaci di un rinnovamento credibile.
A sinistra si è spianata la strada alla candidatura del giovane Bersani, temando pubblicamente, la vittoria del vecchio Renzi che sicuramente avrebbe portato al PD una bella fette di elettori di destra (delusi e smarriti), oltre a quelli di una sinistra non certo soddisfatta delle vecchie guardie.
Dall'altra invece si è puntato tutto sull'innovativo Alfano, per anni ombra di Berlusconi, a tal punto da aver perso ogni tipo di identità, trascinando (non per colpa sua) il PDL a quota 15%.
Ho i miei dubbi che non ci fossero alternative, specie guardando al grande fermento popolare, ma ciò nonostante ci si ritrova dopo un anno a sperare che Monti venga eletto, mettendo al sicuro partiti che altrimenti le avrebbe prese di santa ragione.
L'unico a non gradire troppo è Berlusconi, che questa volta rischia grosso. I processi stanno arrivando al dunque e senza appoggi governativi, simpatie di palazzo o legittimi impedimenti vede il cappio che si stringe.. inoltre non è un bel periodo per le aziende, in particolare le sue, da sempre sotto attacchi speculativi e non certo prive di nemici. Dunque ecco spigata la discesa sfasciagoverno dell'ultima settimana. (sempre secondo il mio inutile parere).
Alla fine, dunque e nuovamente, siamo qui ad accettare il meno peggio, ad attendere che un uomo serio (questo glielo si riconosce), prenda democraticamente il comando del Paese, magari ricordandosi che la politica dovrebbe cercare la soluzione più giusta e non solo la più idonea (fa una bella differenza!).
Nel frattempo, i nostri Dinosaudi politicanti, al riparo dall'estinzione, si preparano per un bel letargo stipendiato che li porti fuori da una crisi che hanno contribuito a creare.
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