lunedì 13 maggio 2013

La musica si tinge di giallo


I testi più intensi e sorprendenti continuano a nascondersi tra le canzoni che godono di meno visibilità (o ascoltabilità?).
Questo perchè, probabilmente, come tutte le belle cose devono essere cercate con pazienza e con la stessa pazienza approcciate e comprese.
Negli ultimi anni il rock alternativo Italiano ha partorito grandi dischi, spesso dalle tinte oscure, tanto da tracciare un filone comune a più band, pur estremamente lontane tra di loro.
Questa corrente è scura come il significato che affiora dalle parole di alcune canzoni, delitti musicati e raccontati solo per far emergere il vero senso delle cose, ben più oscuro dell'impronta "giallo" che le veste.
I cacciatori è la canzone che I Tre Allegri Ragazzi Morti hanno inserito nel loro ultimo bellissimo disco Nel giardino dei fantasmi, nella quale danno voce ad un ragazzino morto ammazzato e scomparso agli occhi di tutti, assieme ai suoi sogni e ai grandi miti degli anni '90.
I fantasmi ritornano anche nel disco dei Baustelle (già dal titolo "Fantasma" appunto) un'opera ardita e non proprio semplice.
Si tratta di un disco concettuale, realizzato con la FilmHarmony Orchestra di Wroclaw/Breslavia che occupa un'ampio spazio nei 70 minuti di musica intensa, espressiva ed eloquente, tanto da ricordare una colonna sonora. Trai i capitoli di questa opera sorprende la cantilenante Contà l'inverni, versi recitati in romano in un crescendo di sensazioni sempre più tese, che accompagnano il racconto di un amore viscerale fino al fatidico verso "..quella notte la sgozzai" che finalmente svela il significato del titolo.
Energia e rabbia musicano invece La vita è breve de Il Teatro Degli Orrori.
Undicesima traccia del bellissimo disco A Sangue Freddo, si tratta di uno sfogo folle e delirante sulla brevità della vita, disarmante se fatto da qualcuno che stà per togliertela.
Le canzoni possono permettersi di raccontare storie difficili, sfruttando la sinergia tra musica e testi, muovendosi agilmente su terreni ambigui e oscuri, delegando alla mente di chi le ascolta il senso logico che nasconde, anche quando questo potrebbe tranquillamente non esserci, esattamente come un lieto fine.

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