La scelta di un passo indietro, pur col giusto spostamento a lato conferisce ai Kings of Leon lo scettro di grande band, cosa piuttosto sorprendente dopo il disco precedente che aveva fatto storcere il naso ai fans più integralisti, portandoli su una strada accidentata.
Per essere una formazione famigliare (3 fratelli più un cugino), non manca certo l'ispirazione ai quattro del Tennessee, che pur restando nel mondo dell'Alternative rock (sempre meno alternativo) non abbandonano le loro radici southern (guai a farlo!).
Mechanical Bull è un bellissimo disco, con la peculiarità di essermi piaciuto fin dal primo ascolto, cosa mai troppo positiva e sintomo di un probabile rigetto imminente.
Accade invece il contrario, la grande varietà dei brani, sapientemente mescolati in una tracklist avvincente, allontana qualsiasi possibile senso di nausea. La docezza delle linee vocali si accomoda ai pochi compromessi strumentali, elemento che più si ancora al glorioso passato di Only by the Night pur rivendicando la maturità e il mestiere degli ultimi e più famosi lavori.
La qualità di questo disco si misura in canzoni, con pochissimi anelli deboli (se ci sono...) e tantissimi anelli forti, che restano in testa e si fanno desiderare, con la forza della semplicità che paga nell'immediatezza e della qualità che garantisce un ottimo ascolto futuro!
Nessun commento:
Posta un commento