martedì 11 agosto 2015

Per Elisa

A leggere i giornali di oggi sembra di essere tornati negli anni 80, vissuti dalla mia generazione di riflesso nella decade dopo, attraverso le paure dei nostri genitori e i ricordi dei nostri amici più grandi.
All'epoca i problemi economici erano ancora ben mascherati dalla spinta degli anni precedenti, dai magheggi col debito pubblico e da un senso di globalizzazione che diffondeva benessere a buon mercato attraverso riviste, tv e cimena.
Nonostante questo l'Europa era flagellata dall'Eroinomania, dai "tossici" e dai tanti miti che popolavano leggende e tragedie attorno al mondo della dipendenza dalle droghe.
La droga celebrata e condannata da ogni forma d'arte, la droga che riempiva le pagine di cronaca nera, la droga che falciava poveracci e celebrità senza distinzione ne dignità. La stessa droga che da sempre fa quello per cui viene prodotta, spacciata e consumata, da sempre...
In un'intervista in radio ho sentito questa mattina "un'esperto" parlare dei "giovani d'oggi" come di una generazione svuotata di valori, a cui la "crisi" ha rubato il futuro e il cui rifugio nelle droghe, privo di alcun fondamento "ideologico", ha il gusto della rassegnazione.
Su di un giornale ho letto che l'extasy e le droghe sintentiche sono la nuova eroina e che in molti chiedono "il giro di vite" su locali e parchi pubblici.
Si, forse siamo tornati negli anni '80, ma potremmo essere negli anni '90 o tranquillamente nei '60, solo in qualche altra parte del pianeta.
Le parole sono le stesse e presto qualcuno condannerà l'apologia della droga puntando il dito contro Serie Tv, canzoni, cantanti, cinema...  Questo prima che il tempo consacri questo come ideologia libertaria, rivalutando gli stessi come grandi classici o visioni pionieritiche, aggiungendo materiale alle tonnellate di dischi, libri, film e trattati della decade scorsa e di quella prima e di quella prima ancora.
La verità assoluta e di parte, non esiste come non è mai esistita sul tema, l'eroina e l'extasy hanno in comune solo la diffusione e il basso costo, frutto di produzioni che non rispettano certo i criteri UE, ma il morto ci sarà sempre e ci sarà sempre chi, grazie a Dio, proverà a cambiare le cose, così come ci sarà chi vivrà questo come un businness, chi ne esalterà le vesti di libertà e chi vi sopravviverà.
Nel 1981 la cantante Alice vince il Festival di Sanremo con un brano firmato Alice-Battiato-Pio dal titolo Per Elisa. Alcuni associarno il testo ai temi della dipendenza, dove Elisa era l'eroina e probabilmente a pernsar bene ci si azzecca!
Si, forse siamo tornati negli anni '80 e come in quegli anni possiamo trovare gli stessi articoli sui giornali, le stesse domande in tv e una vecchia canzone dannatamente attuale!



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