giovedì 11 novembre 2010

Vieni Via Con Me

Era da molto tempo che non vedevo una trasmissione così bella. Bella per i contenuti, per l'eleganza, per la capacità di puntare sulla sostanza e non sull'apparenza, per la poesia di alcuni passaggi e per la profondità di altri. Soffermarsi ad etichettare un tale show come spettacolo politico a favore o contro qualcuno sarebbe davvero riduttivo e forse stupido.
Certo di quello si parla, ma i temi affrontati non possono essere disgiunti dalla politica.
Dopotutto la politica dovrebbe essere il concretizzarsi delle idee, della filosofia, della vita sociale.
Ho imparato che non esiste più una destra o una sinistra, sono ideologie che appartengono ad un passato fatto di uomini che vivevano la loro vita in base al pensiero, mentre oggi, da entrambe le parti, i pensieri cambiano per giustificare le loro esistenze. Se si parte dal punto fermo che sono le idee a far grande la politica e che le idee non hanno colore, sono buone o cattive, condivisibili o criticabili, tutti gli approfondimenti politici assumono un'altra veste.
Certo si tratta di uno show e come tale ha il compito di mostrare un punto di vista, un problema, senza l'obbligo di indicarne una soluzione, dopotutto questo spetta alla politica!
L'enorme capacità dei suoi protagonisti di descrivere le cose, di parlare di filosofia, di mostrare l'inadeguatezza di alcuni pensieri, spinge a pensare, riflettere ed emozionarsi.
Un'emozione costruttiva, che non si limita a creare una situazione in cui riconoscersi per farsi pizzicare le corde sentimentali della pena, della rabbia e della commiserazione, escamotage su cui ruotano decine di format di successo. Si tratta di un'emozione che nasce da un concetto, che arrova dall'espressione un opinione che, anche se non sempre condivisibile, affascina per la sua natura e lascia comunque terreno fertile per una discussione o per ampliare le proprie vedute.
La trasmissione andava in contemporanea con il Grande Fratello, spettacolo inverso per natura a Vieni via con me, che investe quindi sulla leggerezza, sulle debolezze dei suoi protagonisti, sul divertimento dovuto all'ignoranza, sul valore dell'apparire e sulla natura voyeuristica di chi lo segue.
Personalmente trovo che debba esserci spazio per entrambe le cose, e che le persone debbano poter scegliere cosa guardare (ache se spesso mi chiedo come si possa sopportare la noia di seguire uno spettacolo tanto deprimente..) ma mi auguro che, soprattutto i giovani, indipendentemente dalle loro opinioni sulla politica, si concedano di ascoltare alcuni punti di vista sul mondo che li circonda, raccontanti da chi ha il talento per farlo, la capacità di comunicare con forza ed il dono di arrivare. Non bisogna mai temere cosa si ascolta, piuttosto va temuta la capacità di recepire, fermorestando che qualsiasi cosa ti spinga ad un ragionamento è comunque un elemento di crescita.

.. Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col la biro, l'uomo con la pistola è un uomo morto.. perchè la biro dà l'eternità ..




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