sabato 26 febbraio 2011

Avenged Sevenfold - Nightmare (2010)



Quando morì "The Rev", il batterista storico di questa giovane ma affermata band americana, la stesura del disco era praticamente finita. Nightmare sarebbe stato un concept album, alla cui scrittura hanno partecipato tutti i membri della band, ma in particolare "The Rev" che ha lasciato profonde tracce anche nei testi, nelle musiche e nelle parti di piano. Dopo la sua morte il resto della band decise di portare a termine il lavoro, ma di costruire l'album attorno alla figura del batterista, sostituito per la registrazione nientemeno che da Mike Portnoy (ex Dream Theater), suo idolo ed ispiratore. L'attesa per il disco era altissima e non ha deluso le aspettative, anzi, a giudicare da commenti e recensioni sembra di trovarsi davanti ad un piccolo capolavoro. Concordo in parte, il disco è molto bello, vario e profondo, per nulla scontato e tutt'altro che una deriva sentimentale come alcuni si aspettavano. L'apporto di Portnoy si sente, nonostante si sia attenuto spesso alla composizione di The Rev, lo stile limpido e pulitissimo, gli incastri e i fill tipici del suo bagaglio non mancano! Gran lavoro sugli arrangiamenti, sulle armonizzazioni e sulle melodie, costruite spesso su linee vocali che esaltano le doti Matthew Shadows, mai così ispirato. Certo resta un po' quello che per me è l'aspetto debole della formazione, ovvero una scarsa personalità. Mai come in questo disco gli A7X dimostrano di avere tecnica e sapersi destreggiare in stili diversi. Questo disco sembra un tributo a tutto il metal degli ultimi 20 anni: dalle armonizzazioni ai moderno Mosh dell'HC, al Trash Metal di "God Hate Us", alle venature power metal di "Welcome to the Family", passando ad un vero e proprio tributo ai Metallica nel finale di "Buried Alive", alla spledida "So far away" che tanto riporta alle ballatone stile Guns. Tanta carne al fuoco ma poco si distingue il vero carattare della band. Non parlo certo di plagi, ma questa loro capacità di mutare sacrifica una personalità che non è mai ben definita. Questo non toglie nulla al disco, che regale molto e non annoia, un ottimo lavoro che vi consiglio!



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