mercoledì 13 aprile 2011

Vite parallere

Il parallelo tra queste due canzoni non è certo una mia scoperta, ma trovo curioso ed affascinante come un concetto molto simile possa essere raccontato in maniera tanto diversa.
"Vita spericolata" ha l'unico difetto di essere talmente un classico, che troppe persone la danno per scontata, tralasciando testo e significato.
"Vita Tranquilla" porta in se pregi e difetti di Tricarico, autore difficile da comprendere, ma con un fascino enorme, specie se si ha il tempo e la voglia di sviscerare i sui testi, superare la un linguaggio quasi infantile, uno stile cantilenante spesso al limite dell'intonazione che riesce spesso a regalare emozioni.
Così Vasco, il più grande pop-rocker italiano, canta la sua vita spericolata, proprio nei suoi anni più spegiudicati, come un inno alla sua identità.
C'è il desiderio di spazzare via tutti i limiti, senza però nascondere quel sapore malinconico di chi conosce la verità, di chi è conscio che una vita simile ha spesso la compagnia della solitudine, che può portarti Roxy Bar, assieme a quelle stelle che brillano tra whisky e "cazzi" loro.
Tricarico canta invece la sua vita tranquilla, almeno il suo desiderio ad averne una, pur presentandosi come un essere pacato, calmo quasi al limite dell'apatia.
Mi piace pensare che ogni vita meriterebbe un libro che la raccontasse, e che l'unico autore credibile sia colui che l'ha vissuta, perchè non importa quello che si vuole, quello che si cerca di dimostrare o di nascondere, alla fine i conti si fanno e si pagano a se stessi, vivendo spesso vite spericolate in un'esitenza interiore e vite tranquille in un'eistenza pubblica.



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