Obama arriva in Europa mentre Putin continua a mobilitare il suo esercito, perdendo il diritto di partecipare al G8.
La visita del presidente USA assomiglia tanto ad un monitoraggio fisico degli alleati, come a voler ricordare i vincoli commerciali e militari che legano il vecchio continente al mondo stelle e strisce.
Certo fanno pensare le parole di Obama che, anzichè smorzare i toni, ricorda quanto sia essenziale insistere sugli investimenti militari (in una situazione di profonda crisi?!?) e lo fa ancor di più con la proposta di un possibile rifornimento di gas direttamente dall'America, facilitato dallo sblocco commerciale tanto voluto dallo stesso presidente.
La velata minaccia sembrerebbe avere come vittima la Russia di Putin, che però si dimostra piuttosto indifferente, conscio di quanto la cosa sia difficilmente praticabile e sapendo che un eventuale concorrente sul mercato energetico Europeo, non gli impedirebbe di dirottare ulteriori rifornimenti all'immenso mercato Asiatico, oggi più che mai insaziabile di risorse.
Questo dimostra quanto le parole di Obama siano più un monito all'Europa che un dispetto alla Russia.
L'Italia è in prima linea sulla faccenda, sia per la dipendenza dai gas sovietici, sia per i tantissimi vincoli commerciali e soprattutto militari (dalle basi agli armamenti) che la legano all'America.
Il caso degli F35 risulta quindi emblematico e ci mette di fronte all'ennesimo esempio di quanto il nostro Paese non sia in grado di prendere decisioni autonome, ma debba percorrere in continuazione una strada fatta di ricatti più o meno evidenti e di decisioni drammaticamente sconvenienti.
Per decollare l'Italia dovrebbe imparare a volare da sola e sarebbe la prima volta dal dopoguerra.
Questo periodo di crisi potrebbe essere l'occasione giusta per reclamare il diritto a privilegiare i nostri interessi, quantomeno per poter tornare ad essere una nazione forte e non un decadente paese in balia di chi fa la voce grossa.
Spazio aperto per tutti! Un luogo dove condividere notizie, consigli, recensioni, pensieri, progetti e musica! Il Concerto per un Amico attivo tutto l'anno! Vuoi diventare autore del blog? contattaci!
sabato 29 marzo 2014
mercoledì 26 marzo 2014
La musica è... sparita!
Brutte notizie in casa Linea 77, a pochi giorni dall'attesa pubblicazione di C'eravamo tanto Armati ecco comparire sulla loro pagina Facebook questa comunicazione:
Purtroppo questa è una brutta notizia.
Una di quelle che non avremmo mai voluto scrivere.
Saltiamo i giri di parole e andiamo al punto:
Il nostro nuovo Ep “C’Eravamo Tanto Armati” non esiste più.
Una settimana fa, esattamente nella sera di lunedi 17 Marzo, un calo di tensione ha mandato in corto circuito l’impianto elettrico della palazzina dove stavamo lavorando. I 2 hard disk che contenevano il premaster del nuovo Ep “C’eravamo Tanto Armati” erano in funzione per il classico backup giornaliero. Si sono bruciati entrambi all’istante. E’ stato un attimo. Il tempo di una scintilla. Presa elettrica fumante. Alimentatori bruciati. Hard disk fottuti.
Ovviamente li abbiamo portati immediatamente in un centro assistenza per il recupero dati. Li hanno tenuti per 3 giorni, ed effettuato tutti i test possibili e immaginabili, ma il referto finale del laboratorio non ha lasciato dubbi. “I dati contenuti negli hard disk non sono in alcun modo recuperabili”. Non abbiamo perso le speranze. Li abbiamo spediti in un altro centro assistenza. Altri 2 giorni. Stessa risposta. Niente da fare.
Ora.
E’ inutile dirvi quanto siamo incazzati.
Più di 6 mesi di lavoro sono andati in fumo in una manciata di secondi. Quello che ci resta sono una decina di provini risalenti a Dicembre 2013 che avevamo nei nostri computer personali; praticamente gli embrioni di quello che erano diventate le 7 canzoni dell’Ep (esclusi ovviamente i 2 singoli “L’involuzione Della Specie” e “Io Sapere Poco Leggere” che avevamo già fatto uscire nei mesi passati).
In tanti anni di carriera non avevamo mai toccato picchi di sfiga così alti.
Questo Ep era partito male.
Sarebbe dovuto uscire a inizio 2014, e per problemi personali l’avevamo rimandato.
L’unica cosa che riusciamo a dirci è che “forse doveva andare così”. (Anche se no, non doveva andare così!)
Non ci resta che scusarci con tutti coloro che stavano aspettando questo Ep, e con tutti coloro che stavano lavorando da mesi per farlo uscire.
Ci dispiace enormemente.
Era bello. Nuovo. Volevamo farvelo sentire.
Per uscire dalla paranoia abbiamo sempre avuto un solo modo: SUONARE. Ed è quello che stiamo facendo già da oggi. Fanculo gli hard disk e la tecnologia, siamo tornati alle care e vecchie jam in saletta e stiamo sfogando la rabbia.
Nuove idee stanno prendendo la forma di canzoni che a questo punto abbiamo deciso andranno a finire in un ALBUM.
Non sappiamo ancora quando uscirà, non è il momento di pianificare, per il momento abbiamo solo voglia di suonare tra di noi e con voi.
Ci vediamo sotto i palchi.
Quello che non ti uccide, ti fortifica.
L77
Purtroppo questa è una brutta notizia.
Una di quelle che non avremmo mai voluto scrivere.
Saltiamo i giri di parole e andiamo al punto:
Il nostro nuovo Ep “C’Eravamo Tanto Armati” non esiste più.
Una settimana fa, esattamente nella sera di lunedi 17 Marzo, un calo di tensione ha mandato in corto circuito l’impianto elettrico della palazzina dove stavamo lavorando. I 2 hard disk che contenevano il premaster del nuovo Ep “C’eravamo Tanto Armati” erano in funzione per il classico backup giornaliero. Si sono bruciati entrambi all’istante. E’ stato un attimo. Il tempo di una scintilla. Presa elettrica fumante. Alimentatori bruciati. Hard disk fottuti.
Ovviamente li abbiamo portati immediatamente in un centro assistenza per il recupero dati. Li hanno tenuti per 3 giorni, ed effettuato tutti i test possibili e immaginabili, ma il referto finale del laboratorio non ha lasciato dubbi. “I dati contenuti negli hard disk non sono in alcun modo recuperabili”. Non abbiamo perso le speranze. Li abbiamo spediti in un altro centro assistenza. Altri 2 giorni. Stessa risposta. Niente da fare.
Ora.
E’ inutile dirvi quanto siamo incazzati.
Più di 6 mesi di lavoro sono andati in fumo in una manciata di secondi. Quello che ci resta sono una decina di provini risalenti a Dicembre 2013 che avevamo nei nostri computer personali; praticamente gli embrioni di quello che erano diventate le 7 canzoni dell’Ep (esclusi ovviamente i 2 singoli “L’involuzione Della Specie” e “Io Sapere Poco Leggere” che avevamo già fatto uscire nei mesi passati).
In tanti anni di carriera non avevamo mai toccato picchi di sfiga così alti.
Questo Ep era partito male.
Sarebbe dovuto uscire a inizio 2014, e per problemi personali l’avevamo rimandato.
L’unica cosa che riusciamo a dirci è che “forse doveva andare così”. (Anche se no, non doveva andare così!)
Non ci resta che scusarci con tutti coloro che stavano aspettando questo Ep, e con tutti coloro che stavano lavorando da mesi per farlo uscire.
Ci dispiace enormemente.
Era bello. Nuovo. Volevamo farvelo sentire.
Per uscire dalla paranoia abbiamo sempre avuto un solo modo: SUONARE. Ed è quello che stiamo facendo già da oggi. Fanculo gli hard disk e la tecnologia, siamo tornati alle care e vecchie jam in saletta e stiamo sfogando la rabbia.
Nuove idee stanno prendendo la forma di canzoni che a questo punto abbiamo deciso andranno a finire in un ALBUM.
Non sappiamo ancora quando uscirà, non è il momento di pianificare, per il momento abbiamo solo voglia di suonare tra di noi e con voi.
Ci vediamo sotto i palchi.
Quello che non ti uccide, ti fortifica.
L77
lunedì 24 marzo 2014
Mutemath Drums & Bass
Durante la registrazione del loro terzo disco, alla fine delle prese della sezione ritmica...
venerdì 21 marzo 2014
Gelo fra le terre
Nonostante Internet, la libera informazione, Facebook e quanto di più tecnologico la modernità ha da offrire, dissipare le matasse dei conflitti internazionali diventa ogni giorno più difficile.
Dai giorni della Guerra Fredda sono mutati gli equilibri, con nuove potenze a contendersi i posti più influenti e i grandi leoni del passato ad arrancare per mantenere il loro peso.
Gli Usa rimangono di certo la potenza economica-militare più affermata, ma la crisi economica, troppi interventi fallimentari e troppi coinvolgimenti in scandali ed operazioni opache hanno minato quella credibilità di esportatori di democrazia.
Il rinvigorimento della Russia machista di Putin ed una serie di provocazioni inflitte ai vecchi nemici di sempre, hanno riportato Mosca a fasti che erano ormai un ricordo, pur poggiando su basi ben meno solide.
La grande assente rimane l'Europa, fallimentare sotto l'aspetto politico, incapace di parlare con una voce unica e troppo spesso impacciata nelle intenzioni.
A complicare le cose ci sono gli interessi, mai così ramificati a causa della globalizzazione, un'intreccio di lacci economici che legano vecchi nemici, separano alleati e spesso minacciano la stabilità di interi Paesi.
Sembrano quindi sempre più forti nazioni irrobustite da governi totalitari, che vantano infinite disponibilità monetarie ma che galleggiano su una poltiglia sociale spesso sottomessa e a costante rischio incendio.
Nessuno è più in grado di capire quale sia la causa e l'effetto di ciò che accade, le contraddizioni sono all'ordine del giorno, tanto che chiunque si sente autorizzato a minacciare, stringere alleanze, tirarsi indietro o restare a guardare.
Anche gli strumenti creati appositamente per evitare i conflitti risultano del tutto inutili, l'ONU su tutte, troppo spesso intralciato da veti incrociati e impossibilitato ad intervenire con l'autorità che gli spetterebbe.
Le rivolte infiammano la stampa mondiale per il periodo che serve a giustificare azioni aggressive, mentre si spengono quando dovrebbero riportare le voci di chi ne paga le conseguenze.
Quanto accade in Ucraina sembra l'ennesimo colpo di coda di un conflitto sopravvissuto all'abbattimento del muro di Berlino, con la differenza che oggi le carte sono mescolate su un tavolo a cui si affacciano nuovi giocatori, pronti a sfidare le vecchie volpi sempre più in difficoltà.
Dai giorni della Guerra Fredda sono mutati gli equilibri, con nuove potenze a contendersi i posti più influenti e i grandi leoni del passato ad arrancare per mantenere il loro peso.
Gli Usa rimangono di certo la potenza economica-militare più affermata, ma la crisi economica, troppi interventi fallimentari e troppi coinvolgimenti in scandali ed operazioni opache hanno minato quella credibilità di esportatori di democrazia.
Il rinvigorimento della Russia machista di Putin ed una serie di provocazioni inflitte ai vecchi nemici di sempre, hanno riportato Mosca a fasti che erano ormai un ricordo, pur poggiando su basi ben meno solide.
La grande assente rimane l'Europa, fallimentare sotto l'aspetto politico, incapace di parlare con una voce unica e troppo spesso impacciata nelle intenzioni.
A complicare le cose ci sono gli interessi, mai così ramificati a causa della globalizzazione, un'intreccio di lacci economici che legano vecchi nemici, separano alleati e spesso minacciano la stabilità di interi Paesi.
Sembrano quindi sempre più forti nazioni irrobustite da governi totalitari, che vantano infinite disponibilità monetarie ma che galleggiano su una poltiglia sociale spesso sottomessa e a costante rischio incendio.
Nessuno è più in grado di capire quale sia la causa e l'effetto di ciò che accade, le contraddizioni sono all'ordine del giorno, tanto che chiunque si sente autorizzato a minacciare, stringere alleanze, tirarsi indietro o restare a guardare.
Anche gli strumenti creati appositamente per evitare i conflitti risultano del tutto inutili, l'ONU su tutte, troppo spesso intralciato da veti incrociati e impossibilitato ad intervenire con l'autorità che gli spetterebbe.
Le rivolte infiammano la stampa mondiale per il periodo che serve a giustificare azioni aggressive, mentre si spengono quando dovrebbero riportare le voci di chi ne paga le conseguenze.
Quanto accade in Ucraina sembra l'ennesimo colpo di coda di un conflitto sopravvissuto all'abbattimento del muro di Berlino, con la differenza che oggi le carte sono mescolate su un tavolo a cui si affacciano nuovi giocatori, pronti a sfidare le vecchie volpi sempre più in difficoltà.
martedì 18 marzo 2014
Alter Bridge - Fortress (2013)
A quasi dieci anni dal loro debutto gli Alter Bridge pubblicano nel 2013 Fortress, la classica eccezione che conferma la regola.
Dopo la reunion dei Creed (che coinvolge la completa sezione strumentale degli A.B.) e la riconferma di Myles Kennedy alla voce del progetto solista di Slash, sembrava che AB III dovesse essere l'ultimo lavoro della band. Invece i quattro musicisti americani tornano prepotentemente con un disco dal grande impatto sonoro, che non solo conferma il loro affiatamento ma sigilla un percorso che li ha sempre visti produrre ottima musica.
Mylse dimostra una voce estremamente versatile, probabilmente ispirata anche dal grande lavoro fatto con Slash, sorretto da una granitica struttura musicale, potente e ben arrangiata, varia e, in pieno stile moderno, decisamente compressa!
Il risultato è un disco ricco, in cui non emergono canzoni in particolare solo perché tutte sono degne di nota!
Hanno annunciato di recente il loro supporto agli Aerosmith per il tour europeo estivo dei prossimi mesi, un motivo in più per non mancare!!
Dopo la reunion dei Creed (che coinvolge la completa sezione strumentale degli A.B.) e la riconferma di Myles Kennedy alla voce del progetto solista di Slash, sembrava che AB III dovesse essere l'ultimo lavoro della band. Invece i quattro musicisti americani tornano prepotentemente con un disco dal grande impatto sonoro, che non solo conferma il loro affiatamento ma sigilla un percorso che li ha sempre visti produrre ottima musica.
Mylse dimostra una voce estremamente versatile, probabilmente ispirata anche dal grande lavoro fatto con Slash, sorretto da una granitica struttura musicale, potente e ben arrangiata, varia e, in pieno stile moderno, decisamente compressa!
Il risultato è un disco ricco, in cui non emergono canzoni in particolare solo perché tutte sono degne di nota!
Hanno annunciato di recente il loro supporto agli Aerosmith per il tour europeo estivo dei prossimi mesi, un motivo in più per non mancare!!
venerdì 14 marzo 2014
Cover del Capa
Il 14 febbraio Caparezza pubblicava sul suo profilo FaceBook una foto che accompagnava le ultime fasi di lavorazione del nuovo disco "MUSEICA", palesando uno stato d'animo racchiuso nelle parole "...ancora un po' di pazienza..."
Pochi giorni dopo ecco sfornato il primo singolo "COVER" con tanto di video annesso e consueta genialità nel testo.
Geniale!
Pochi giorni dopo ecco sfornato il primo singolo "COVER" con tanto di video annesso e consueta genialità nel testo.
Geniale!
martedì 11 marzo 2014
Black Oak Arkansas
Se vi piace il Southern rock e quall'atmosfera polverosa ed impenitente che tanto ha ispirato lo stoner moderno e band trasversali che vanno dai Guns 'n Roses ai Pantera, passando per Nickelback e Rem, ecco a voi una vera istituzione: Black Oak Arkansas.
Fedeli alle tradizioni, legati alla loro terra tanto da prenderne il nome, dal 1963 infiammano i cuori del Sud America USA macinando date e sfornando dischi.
I Boa sono una band leggendaria, protagonista dei grandi eventi dell'epoca Hippie, sopravvissutale grazie alla varietà delle sonorità che essi stessi hanno contribuito a creare.
Tutto gira attorno alla figura ingombrante di Jim "Dandy" Mangrum, cantante dalla voce straordinariamente simile ad Axl Rose, con il quale condivide una certa quantità di stravaganza ed egocentrismo. Jim Dandy però resta alla guida di questa formazione per oltre 40 anni, sostituendo decine di musicisti senza mai perdere il suo piglio sul pubblico, restando fedele a se stesso spesso a "discapito di se stesso", nella più classica tradizione cowboy!
Se volete conoscerli vi consiglio la bellissima raccolta Hot & Nasty The Best of, del 1992, ricordandovi che l'ultimo disco è stato pubblicato nel 1999 e che sono tutt'ora in attività con il loro country-blues-hippie-hillybilly-psycho-boogie fucking ROCK!
Fedeli alle tradizioni, legati alla loro terra tanto da prenderne il nome, dal 1963 infiammano i cuori del Sud America USA macinando date e sfornando dischi.
I Boa sono una band leggendaria, protagonista dei grandi eventi dell'epoca Hippie, sopravvissutale grazie alla varietà delle sonorità che essi stessi hanno contribuito a creare.
Tutto gira attorno alla figura ingombrante di Jim "Dandy" Mangrum, cantante dalla voce straordinariamente simile ad Axl Rose, con il quale condivide una certa quantità di stravaganza ed egocentrismo. Jim Dandy però resta alla guida di questa formazione per oltre 40 anni, sostituendo decine di musicisti senza mai perdere il suo piglio sul pubblico, restando fedele a se stesso spesso a "discapito di se stesso", nella più classica tradizione cowboy!
Se volete conoscerli vi consiglio la bellissima raccolta Hot & Nasty The Best of, del 1992, ricordandovi che l'ultimo disco è stato pubblicato nel 1999 e che sono tutt'ora in attività con il loro country-blues-hippie-hillybilly-psycho-boogie fucking ROCK!
sabato 8 marzo 2014
L'altra Donna
Per celebrare questo giorno ecco la meravigliosa canzone reinterpretata da Jeff Buckley The Other Woman.
La canzone, scritta da Jesse Mae Robinson fu un cavallo di battaglia di Nina Simone, altra grandissima donna.
La canzone, scritta da Jesse Mae Robinson fu un cavallo di battaglia di Nina Simone, altra grandissima donna.
giovedì 6 marzo 2014
Tutto può cambiare
Che le atrocità delle guerre si scarichino sui più deboli è risaputo, ma l'assuefazione alle notizie che giungono da tutto il mondo tendono ad inaridire la nostra percezione e a renderci meno fertili a far crescere quel senso di disgusto alla violenza.
Le guerre vengono sviscerate a livello politico, relegando le tribolazioni delle popolazioni coinvolte agli appelli delle organizzazioni umanitarie o a trafiletti su tg e giornali per raccontare le atrocità più evidenti, spesso, come ci insegnano gli ultimi accadimenti, diffusi a seconda dell'interpretazione che si vuole dare dell'accaduto.
Save The Children UK ha pubblicato questo video per sensibilizzare la propria causa.
L'intenzione è raccolta nelle parole a chiusura del video, che racconta la in poco più di un minuto e mezzo la vita stravolta dalla guerra di una bimba.
Le guerre vengono sviscerate a livello politico, relegando le tribolazioni delle popolazioni coinvolte agli appelli delle organizzazioni umanitarie o a trafiletti su tg e giornali per raccontare le atrocità più evidenti, spesso, come ci insegnano gli ultimi accadimenti, diffusi a seconda dell'interpretazione che si vuole dare dell'accaduto.
Save The Children UK ha pubblicato questo video per sensibilizzare la propria causa.
L'intenzione è raccolta nelle parole a chiusura del video, che racconta la in poco più di un minuto e mezzo la vita stravolta dalla guerra di una bimba.
martedì 4 marzo 2014
Bullet Time in musica
Bullet Time è un marchio registrato dalla Warner Bros, operazione fatta dopo il grande successo di Matrix, in cui alcune scene divennero più celebri del film stesso.
Si tratta di una tecnica di ripresa che consente di fotografare un determinato movimento da tutte le angolazioni possibili e successivamente di montarle assieme utilizzando i fotogrammi a velocità ridotte.
Questo crea uno straordinario effetto slow-motion che esalta la profondità e il movimento dell'azione.
Il Bullet Time non è però un'invenzione recente, infatti sfrutta una tecnologia nata con il cinema, ovvero l'iterazione tra tanti fotogrammi d'immagine, riprodotti in successione.
Mentre nelle riprese tradizionali questo avviene da un unico punto di vista (quello della telecamera), nel Bullet Time si mescolano le immagini provenienti da tantissime macchine da presa, andando ad esaltare l'esatto istante del movimento interessato.
Se lo sviluppo di tale tecnica è culminato nel film dei fratelli Wachowski, sono stati tanti gli utilizzi che ne è stata fatta, dal cinema allo sport, dalla pubblicità ai documentari, senza, naturalmente, tralasciare la musica.
Fin dalla seconda metà degli anni 80, infatti, sono numerosi i video clip basati sul Bullet Time, a partire da Midnight Mover degli ACCEPT, seguito dal ben più celebre Like a Rolling Stone, cover di B.Dylan reinterpretata dai The Rolling Stones.
Si tratta di una tecnica di ripresa che consente di fotografare un determinato movimento da tutte le angolazioni possibili e successivamente di montarle assieme utilizzando i fotogrammi a velocità ridotte.
Questo crea uno straordinario effetto slow-motion che esalta la profondità e il movimento dell'azione.
Il Bullet Time non è però un'invenzione recente, infatti sfrutta una tecnologia nata con il cinema, ovvero l'iterazione tra tanti fotogrammi d'immagine, riprodotti in successione.
Mentre nelle riprese tradizionali questo avviene da un unico punto di vista (quello della telecamera), nel Bullet Time si mescolano le immagini provenienti da tantissime macchine da presa, andando ad esaltare l'esatto istante del movimento interessato.
Se lo sviluppo di tale tecnica è culminato nel film dei fratelli Wachowski, sono stati tanti gli utilizzi che ne è stata fatta, dal cinema allo sport, dalla pubblicità ai documentari, senza, naturalmente, tralasciare la musica.
Fin dalla seconda metà degli anni 80, infatti, sono numerosi i video clip basati sul Bullet Time, a partire da Midnight Mover degli ACCEPT, seguito dal ben più celebre Like a Rolling Stone, cover di B.Dylan reinterpretata dai The Rolling Stones.
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