lunedì 29 marzo 2010

Elezioni

Da Wikipedia:

Politico: Si definisce politico o personalità politica, chi partecipa attivamente alla vita pubblica di uno Stato, operando le scelte necessarie alla crescita civile ed economica della propria nazione.
Destra e Sinistra: Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese. Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare le tre classi sociali allora istituite: il clero, la nobiltà e il terzo Stato. Quest'ultimo si ordinò all'interno dell'emiciclo con gli esponenti conservatori capeggiati da Pierre Victor de Malouet che presero i posti alla destra del Presidente, i radicali di Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau quelli alla sinistra. Questa divisione si ripresentò anche in seguito, quando si formò l'Assemblea nazionale. A destra prevaleva una corrente volta a mantenere i poteri monarchici, a sinistra stava la componente più rivoluzionaria.
Quando, a fine agosto, si discusse l'articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che riguarda la libertà religiosa, "coloro i quali tenevano alla religione e al re si erano messi alla destra del presidente, per sfuggire alle urla, ai discorsi e alle indecenze che avevano luogo nella parte opposta", dove stava la componente più rivoluzionaria (Marcel Gauchet). La denominazione si consolidò durante l'Assemblea legislativa e la Convenzione Nazionale. Con Restaurazione la distinzione si conferma come una caratteristica costante del sistema parlamentare, destinata a durare. Dalla Francia si estese rapidamente a tutta l'Europa. Nel periodo della Restaurazione, la sinistra era occupata dai settori rivoluzionari.

Davvero oggi si può ancora affermare che una definizione o un’ideologia possa rappresentare il pensiero e le idee di una persona?
Non sarebbe forse meglio basare il proprio voto sulle idee e sulle proposte senza sottostare forzatamente ad un’appartenenza in cui la linea di pensiero deve per forza valere per tutti?
Non sarebbe forse meglio avere la possibilità di sentire i programmi e le iniziative, anziché fidarsi dei simboli di partito e dei “padrini” che presentano i candidati?
Si rischia di rafforzare la cosiddetta “casta” se si resta arroccati sulle proprie posizioni solo per ideologia, fino al rischio di trovarsi a difendere scelte che nemmeno si condividono o peggio si perde il contatto con la realtà, distorta dai continui e rumorosi teatrini nei quali ogni giorno si insultano, si denunciano, si accusano senza però mai cambiare nulla.
Tutto solo per colmare la mancanza di iniziative, atte magari proprio ad abbattere i clientelismi e i privilegi che caratterizzano la politica, due vizi ai quali nessuno sembra voler rinunciare. Purtroppo questo riguarda tutto il sistema, che sbraita ma non si scandalizza, protetto da una stampa di parte che fa il loro gioco, senza garantire mai un’obiettività, con lo scopo di scaldare gli uni contro gli altri, in maniera da mantenere gli elettori dietro i loro simboli, da difendere a priori, evitando il rischio di vederli abbandonati per mancanza di rappresentatività o semplicemente per il disgusto di sentirsi traditi da coloro che hanno eletto.
A chiunque darete il vostro voto, se lo darete, auguratevi che le elezioni vengano vinte da persone capaci ed oneste, in grado di restituire dignità ai ruoli che andranno a ricoprire, svolgendo un lavoro umile e dignitoso, che porti agio in una situazione sempre più difficile, magari tanto brillanti da gettare le basi per un’innovazione sociale e perché no culturale, che possano un domani andare fieri di quanto fatto e non dell’appoggio di qualcuno, indipendentemente dal colore che vestono, tanto questo, ormai, poco importa..

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