venerdì 9 luglio 2010

ROCK WERCHTER 2010 - DAY 2 : 36 degrees

…che non è purtroppo la famosa canzone dei miei amati Placebo, che a questo festival mi hanno abbandonata, ma la temperatura registrata in questa seconda giornata, sostenuta da un sole cocente a cui si poteva solo far fronte cercando refrigerio in litri di Hoegaarden Rosée e ombra sotto un palco ancora poco animato.
Sinceramente, dopo la pubblicità fattami dagli esperti in materia di metal, mi aspettavo qualcosa di più dai Coheed and Cambria (chiedo umilmente perdono a chi li ha visti a Torino e successivamente osannati, parere personale...), che hanno performato mediocremente con brani che non mi hanno particolarmente colpito per originalità o bravura tecnica. Ma magari è l’effetto della birra alla ciliegia. E sicuramente ha anche giocato a loro sfavore il fatto di essere seguiti in scaletta da dei sorprendenti e a me fino ad allora sconosciuti Rise Against, il cui nome mi faceva pensare a tutto fuorché ad una voce limpida e calda, accompagnata sì da chitarre dure e rullanti arrabbiati ma che si alternano con abilità a cori e riff melodiosi che a tratti ricordano i Killswitch Engage. Apice dello spettacolo raggiunto con una straziante Hero of War, descrizione e riflessione acustica dell’esperienza di guerra, che ha garantito a questo quartetto di Chicago (che la rete mi dice oggi essere anche politicamente impegnato, Straight Edge, ambientalista e vegano) uno dei primi posti nella mia classifica “the best of Werchter”.
E’ chiaro che dopo tale successo e in attesa fremente degli ultimi due grandi spettacoli della giornata la sorte dei 30 Seconds to Mars non è stata altrettanto rosea. Dopo aver sentito il primo album (2002) di impronta decisamente hard-core, ho scoperto con mio grande dispiacere che la band guidata da Jared Leto ha fatto negli anni una commerciale inversione di tendenza ad un emo-rock che non ha molto da dire se non la tutto sommato piacevole voce del cantante-attore, che però durante un’ora di concerto ha usato più per incitare una platea boccheggiante e far ululare le sue fans che per cantare…insomma, una bella delusione di un belloccio con manie di grandezza e complesso di inferiorità, che invece di esprimere la sua bravura artistica, che non credo sia venuta meno negli anni, ha finito per scimmiottare tristemente l’amico Billy Joe, che avrebbe chiuso la serata.
Sicuramente anche per loro la scaletta non ha giocato a favore, perché i concerti della sera non avrebbero potuto reggere paragoni.
Scenografia sobria, blocchi di fari puntati su un piano quasi a ricreare la skyline della dalla band tanto amata Londra e poi la scarica elettronica e una struggente voce squarciano il silenzio per aprire il concerto di una delle bands indie rock inglesi più promettenti degli ultimi anni. Con In This Light And On This Evening Tom Smith e i suoi Editors hanno regalato agli astanti lunghissimi momenti di fortissima emozione con un’esibizione musicalmente magistrale e una crescente scioltezza del riservato cantante, aiutata probabilmente da bicchierini di dubbia consistenza che lo hanno dissetato per tutto il concerto. Resta poco da dire, basta guardare qualche video per rendersene conto. Per me la serata aveva raggiunto il suo apice.
Ma non era finita…per qualcuno il meglio doveva ancora arrivare…











2 commenti:

Fabio T. ha detto...

UNO: VOGLIO, ANZI ESIGO, UN ASSAGGIO DI BIRRA ALLA CILIEGIA!!! TI PREGOOO!!

DUE: Vado a scoprire questi Rise Against, con i quali già condivido il vaganesimo.. ha ha!!

TRE: codivido il tuo parere sui Coheed and Cambria, e a meno che non passi di qui tuo fratello, dovremmo evitare le ritorsioni di Ico, che da anni me la mena con il talento di questa band.. a me continuano a non convincere.. ma non li ho mai ascoltati tantissimo. il fatto che dal vivo non ti abbiamo conquistato mi fa pensare che non mi sbaglio molto..
QUATTRO: i 30stm mi incuriosivano, ne ho parlato sul blog qualche tempo fa per il progetto legato al loro ultimo disco, ma dal vivo anche io sono rimasto al loro piacevole debutto!
CINQUE: mi sa che sei riuscita dove Dannilo ha fallito, vado ad ascoltare meglio gli Editors!

PS: Potresti scriverci un romanzo, mi piace un sacco questo reportage musicale!! Grande Crukka! Un saluto a tutti!

ElisaF ha detto...

sì, lo so sono prolissa...ma è che ho un sacco da dire!!!
ora però il post che segue lo scriverà Ale, solo lui può recensire il concerto dei suoi idoli...e cercherà di essere obbiettivo!ha ha!!
e poi dopo gli ultimi due giorni (soli!)da commentare non mi sentirete più fin dopo le ferie!
Credo che quel viaggio lo vorrò condividere con voi!
Hasta luego y visca espana!!