…Sì, lo so, già visti, già sentiti e onestamente mai più seguiti dopo Absolution, ma i Muse sono per me sempre dotati di un grande fascino: l’effetto sorpresa. Senza aver sentito una nota dell’ultimo album “The Resistance”, su cui la critica ha espresso pareri discordanti, e sapendo ben poco del precedente, il concerto non ha mancato al suo dovere: stupirmi. Grazie alla versatilità musicale di uno sgargiante Matthew Bellamy (che per un attimo dal look ho scambiato per I Cugini di Campagna), grazie all’impiego di strumenti musicali che una profana come me non saprebbe nominare (chiedo l’aiuto del pubblico musicista), grazie alla fusione di ritmi e generi che spaziano dall’elettronica al pop in un unico pezzo, grazie a una scenografia (di indubbia ispirazione Depeche Mode) luminosa e colorata, a tratti psichedelica, senza dubbio eccentrica, come lo sono i Muse dai loro esordi.
Due ore che hanno messo a dura prova i miei arti inferiori, ma che hanno saputo rapire il pubblico che , più o meno amante della band, sa comunque apprezzare la bravura di questo indubbiamente stravagante trio inglese.
1 commento:
Ma sai che guardando il video ho notato anche io la somiglianza con la scenografia dei Depeche di qualche anno fa? Cmq Bellamy e soci sono davvero dei geni, ti consiglio l'ultimo disco, tolti alcuni richiami al passato ci sono un sacco di chicche, addirittura qualche richiamo ai Queen!! Ma a che bel concerto sei andata?!?! Che Culo!!
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