venerdì 29 ottobre 2010

Ciao

Ho avuto l’enorme fortuna di conoscere tutti e quattro i miei nonni, e di viverli tutti per quasi 30 anni, godendo delle loro personalità, dei loro racconti e dei loro consigli, spesso più rappresentati che raccontati. Ora questa fortuna viene reclamata dalla vita e mi trovo a fare i conti con il loro distacco, ogni volta diverso ed ogni volta ugualmente triste.
Tutti i lutti sono dolorosi, ma i nonni sono i custodi della storia della nostra famiglia e sono spesso dei ritratti unici della nostra infanzia, figure alle quali si legano ricordi lontani ed importantissimi. Con la loro scomparsa sembra calare il sipario su alcuni atti del nostro cammino, alcuni momenti che solo la loro presenza sembrava poter ancora garantire e ricordi che se appannati nella nostra memoria, diventavano lucidi e definiti attraverso le loro parole.
Immerso in questi pensieri, vengo però distratto da quel ciuffo di riccioli che sbuca da dietro il divano, dalla sfacciata e spensierata figura di Tommaso tutto preso dal dover gestire quel cucchiaino che ha l’obbligo di dover sbattere su ogni superficie delicata della casa, costi quel che costi.
Proprio questa indifferenza al mondo, questo suo vivere nelle piccole cose che per lui rappresentano ogni giorno i suoi obiettivi e le sue sfide mi strappano un sorriso, consapevole ed un po’ amaro.
Consapevole del fatto che alla fine le cose vanno così, volenti o nolenti, una nuova generazione è già alle prese con il mondo, occupatissimi a scoprirne le regole e le sorprese, pronti a giocare la loro partita, sorretti da coloro che queste cose, un poco alla volta, dovranno insegnargliele, esattamente come a loro volta le impararono da chi la vita l’ha conosciuta prima.
Amara perché in fondo come vanno le cose lo sanno solo i bimbi e i nonni.
I primi per via della loro disarmante e potentissima innocenza, quell’istinto che li guida all’essenzialità della vita, regalando loro gioie che noi non possiamo più capire e dolori che sono gli unici degni di lacrime. I secondi perché hanno vinto la loro guerra, perché conoscono e hanno imparato bene cos’è la vita, hanno superato grandi difficoltà e conquistato la serenità della saggezza, tanto da apparire distaccati da un mondo che travolge tutto e tutti, legati alle loro tradizioni perché consci del valore inestimabile delle proprie radici. Consapevoli delle brutture che la vita non lesina a regalare e spesso sempre più soli in un mondo ormai orfano di amici, parenti e famigliari che rivivono nei loro racconti e che proprio attraverso le loro parole noi possiamo immaginare e conoscere.
Così resto li, con il mio sorriso ebete, pensando che come mio nonno, anche mia nonna mi mancherà moltissimo, pensando al dolore dei miei e di coloro chi ora si sentono un più soli, ma alleggerito dal fatto che in fondo la vita va presa così e che mentre ora la mia nonna riabbraccerà le tante persone che hanno fatto splendere la sua esistenza, Tommaso si prepara a conoscerle per condividere un viaggio incredibile, chiudendo un percorso che troppo semplicemente chiamiamo vita.


sabato 23 ottobre 2010

Dipingere è come parlare

Purtroppo non ho fatto in tempo a pubblicare l'evento prima dell'inaugurazione, ma l'invito a fare un salto alla Vineria Notturno resta valido più che mai.
Dal 20 ottbre fino al 28 novembre, resteranno esposte alle pareti del locale le opere, o meglio, gli elaborati artistici, realizzati dai ragazzi del centro diurno "Sirio" del CSSM.
Se volete saperne di più sul centro potete visitare la loro pagina web, se invece volete vedere queste opere vi basta fare un salto a Dogliani, in P.zza P.Cesare Battisti, dal mercoledì alla domenica, dalle 17:00 alle 24:00.
Si tratta di quadri e composizioni davvero particolari, per nulla banali e di grande gusto, opere che arrivano da un mondo spesso sottovalutato e capace di insegnare molto.
Quello che per alcuni rappresenta un limite per altri può essere un punto di partenza, con una prospettiva diversa da qualla che viene definita "normale", ma non per questo meno affascinante.
"Dipingere è come parlare" recita la locandina, e coglie nel segno: la comunicazione, che spesso sembra essere l'ostacolo più grande tra le persone, specie se con il fardello di un handicap o con problematiche che ne condizionano il rapporto con la società. Comunicare anche attraverso l'arte, che siano colori, suoni, immagini, sguardi.. forme più comprensibili delle parole, meno rigide e spesso più dirette. Non esistono confini alla capacità di emozionarsi ed emozionare e saperlo fare è comunque un dono da condividere.


Sigur Ros -Svefn-g-englar

giovedì 21 ottobre 2010

Quando la terra non bastava più (2)

...

Anche nella musica sono centinaia i riferimenti a missioni spaziali, viaggi tra le stelle ed esperienze extrasensoriali, spesso con chiari paralleli alle droghe ed al bisogno di evasione dalla propria condizione. Tra le canzoni più rappresentative e meravigliose di questo periodo ne spiccano tre, lagate non solo dal significato comune che le ispira, ma anche tra le controversie nate tra i due autori.
Sto parlando di Space Oddy di David Bowie (1969), di Rocket Man di Elton Jhon (1972) con testo di Bernie Taupin e di Starman (1972) ancora di Bowie. Il Duca Bianco criticò la canzone del collega, definendola troppo affine a Space Oddy, polemica poi smorzata dal grande successo di Starman 1972 dedicata proprio a Neil Armstrong.
Quello che resta oggi è una grandissima produzione musicale ed artistica che ci ricorda un periodo dove i sogni sembravano meno utopici e le testa era oltre le nuvole. La triste considerazione è constatare quanto a quarant'anni di distanza sia minore la nostra possibilità di entusiasmarci, in un mondo che la scienza ha cambiato ma che offre nostro malgrado, sempre meno sogni.

STRANEZZA SPAZIALE

Torre di Controllo a Maggiore Tom,
Torre di Controllo a Maggiore Tom,
Prendi le tue pillole di proteine e mettiti il casco.

Torre di Controllo a Maggiore Tom
comincia il conto alla rovescia,
accendi i motori,
controlla l'accensione
e che Dio ti assista.

(parlato)
Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque,
quattro, tre, due, uno, Partenza

Questa è la Torre di Controllo
a Maggiore Tom,
Ce l'hai proprio fatta
E i giornali vogliono sapere che marca di camicia porti
E' arrivato il momento di lasciare la capsula se te la senti.

Qui è Maggiore Tom a Torre di Controllo,
Sto uscendo dalla porta
E sto galleggiando nello spazio
in un modo molto strano
E le stelle hanno un aspetto molto diverso, oggi.

Perché
Sto seduto in un barattolo di latta,
Lontano sopra il mondo,
Il pianeta Terra è blu
E non c'è niente che io possa fare.

Malgrado sia lontano
più di centomila miglia,
Mi sento molto tranquillo,
E penso che la mia astronave sappia dove andare
Dite a mia moglie che la amo tanto,
lei lo sa

Torre di Controllo a Maggiore Tom
Il tuo circuito si è spento,
c'è qualcosa che non va
Puoi sentirci, Maggiore Tom?
Puoi sentirci, Maggiore Tom?
Puoi sentirci, Maggiore Tom?
Puoi sentirci......

Sono qui che galleggio
attorno al mio barattolo di latta,
Lontano sopra la Luna,
Il pianeta Terra è blu
E non c'è niente che io possa fare



Lei ha preparato le mie valigie ieri sera
Prima del volo
Ora di partenza, nove di mattina
quell'ora volerò alto come un aquilone. La terra mi manca tanto Mi manca mia moglie Che senso di solitudine essere fuori nello spazio in questo volo senza tempo
E credo che passerà molto tempo
Prima che l'atterraggio mi persuada di nuovo Che non sono l'uomo Che mi si crede a casa
Oh no, no, no
Sono l'uomo del razzo Un uomo razzo che se ne sta qui a fondere le sue valvole.
Marte non è il posto adatto
per allevare i figli È maledettamente freddo. Se anche lo facessi, non c'è nessun altro che li allevi
E tutta questa scienza
Non la capisco Per me è solo il mio lavoro Per cinque giorni a settimana
Essere un uomo razzo, un uomo razzo
E penso che lo sarò per lungo lungo tempo ...



Uomo Delle Stelle

Non sapevo che ora fosse, le luci erano basse
Mi sono sporto indietro sulla mia radio
Un qualche gatto era steso su del rock’n’roll molto soul, disse
Poi il suono forte sembrò svanire
Ritornò come una voce lenta in un’onda di fase
Non c’erano d.j., era un indistinto jive cosmico
C’è un uomodellestelle che aspetta nel cielo
Vorrebbe venire a incontrarci
Ma pensa che ci scoppierebbe le menti
C’è un uomodellestelle che aspetta nel cielo
Ci hanno detto di non scoppiarlo
Perché sa che tutto è utile
Mi ha detto:
Lasciate che i bambini lo perdano
Lasciate che I bambini lo usino
Lasciate che tutti i bambini ballino
Dovevo telefonare a qualcuno così ho scelto te
Hey, è molto lontano, così anche tu lo hai sentito!
Accendi la tv potremmo beccarlo sul canale due
Guarda fuori dalla finestra, riesco a vedere la sua luce
Se riusciamo a scintillare potrebbe atterrare stanotte
Non dirlo a tua padre o ci rinchiuderà terrorizzato

lunedì 18 ottobre 2010

Quando la terra non bastava più (1)

C'è stato un periodo, ormai lontano, in cui il mondo sembrava lanciato verso il futuro molto più di oggi, in cui le persone si affacciavano a nuovi orizzonti, sospinte dalle scoperte scientifiche, coinvolte nelle rivoluzioni sociali, travolte dai tanti cambiamenti che portarono l'umanità nell'era moderna. La Guerra Fredda tra Usa ed Unione Sovietica si giocava su fronti più disparati, dagli armamenti allo spionaggio, dalle tecnologie industriali alla conquista dello spazio.
Proprio i proclami di quegli anni, i fortissimi investimenti nella ricerca e un benessere generale in forte crescita permetteva alla gente di sognare, di credere in un mondo migliore, soprattutto rispetto a quello che avevano conosciuto con le guerre e le forti crisi della prima metà del secolo.
Erano gli anni di Jury Gagarin che volò nello spazio e descrisse al mondo il pianeta blu. Un impresa storica e futuristica, avvenuta nell'aprile del 61 dopo i tantissimi tentativi fatti con mongolfiere, razzi ed aerei sofisticati, ma soprattuto attraverso il sacrificio di decine di martiri della scienza che fecero fini atroci per permettere all'uomo di sconfinare dal proprio globo. Poi nel 69 Neil Armstrong pareggiò i conti con l'Unione Sovietica arrivando fin sulla Luna, mentre il mondo si chiedeva dove l'azzardo umano ci avrebbe spinto e quali grandi scoperte avrebbero rivoluzionato la nostra esistenza.
Tutto questo ha fortemento condizionato il mondo dell'arte, dalla musica alla letteratura, dalla poesia al cinema, tutti raccontavano del nuovo mondo, alcuni con forti critiche, altre spingendosi oltre ed immaginando scenari avveneristici, ma tutti guidati da quella nuova ispirazione che trascinava quella generazione. Il genere fantascentifico esce dal ghetto guadagnandosi una ribalta mai sperata. Nel 1968 Hollywood si fa conquistare e concede una grande produzione a Schaffner per il primo "Pianeta delle scimmie". L'anno successivo Kubric esce con il mitico "2001.Odissea nello spazio".
....

domenica 10 ottobre 2010

WORKSHOP DI GRAPHIC NOVEL

WORKSHOP DI GRAPHIC NOVEL
CON
DAVIDE TOFFOLO

Sab. 16 e Dom. 17 ottobre Torino, Parco Michelotti Ex-zoo
Iscrizioni ancora aperte.

PER ISCRIVERVI ED AVERE ULTERIORI
INFORMAZIONI CLICCATE QUI

A partire da materiale di cronaca, quotidiani, fotografie e fanzine dell'epoca, i partecipanti al workshop saranno invitati a lavorare sugli avvenimenti che attraversarono Torino tra il settembre e l’ottobre 1980, i 35 giorni di scioperi Fiat culminati nella cosiddetta marcia dei 40.000 colletti bianchi del 14 ottobre.
A conclusione del workshop, è prevista una restituzioni delle esperienze e dei lavori prodotti, che si terrà presso la libreria Massena28 alla presenza di Davide Toffolo e della Beccogiallo editore, realtà da anni impegnata nella pubblicazione di libri che raccontano attraverso il linguaggio del fumetto vicende tratte dalla storia italiana e estera.


giovedì 7 ottobre 2010

PROGRAMMA RASSEGNA



Giov.7 h. 18.00
Aspettando SettantaOttanta con Stefano Giaccone ed i curatori della rassegna.
Libreria La Gang del Pensiero, Corso Bernardino Telesio 99

Ven.8 h 17.30
TORINO 80. C’é dell’altro.
Dibattito sulla mutazione italiana intorno al 1980.
Circolo dei Lettori, Via Bogino 9

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA
Ven. 8
h. 20,45 - 24,00 La Fiat dalla marcia dei 40000 alla morte dell’Avvocato
Sab. 9
h.16,00 - 20,30 Focus Punk; h.20,45 - 24,00 Focus Tv con Maurizio Nichetti
Dom.10
h. 16,00 - h. 20,30 Palinsesto cinematografico, Torino Autunno 1980;
h.20,45 L’occhio torinese sulla realtà da Armando Ceste a Giovanna Boursier con Mimmo Calopresti
Cinema Massimo, Via Giuseppe Verdi, 18


WORKSHOP DI GRAPHIC NOVEL “FIAT-OTTOBRE 1980” CON DAVIDE TOFFOLO
Sab.16- Dom.17 Parco Michelotti Ex-Zoo

Dom.17 h 19.00 Chiusura del workshop di graphic novel con Davide Toffolo e Beccogiallo editore.
Libreria Massena28, Via Massena 28

FOCUS PUNK
Mart. 19 h. 21.30 LA RAGE United Club (Corso Vigevano, 33)
Merc. 20 h.19.30 CONTACT DJ SET con FRANZ GORIA e ANDREA SEREN ROSSO Abitazione privata - prenotazione necessaria scrivendo a info@chicchicken.cc
Giov. 21 h. 22 LELLA DJ SET Villa Capriglio (Strada Straforo del Pino, 67)



Per il programma completo: www.frantinisimasa.it

mercoledì 6 ottobre 2010

70/80


L’Associazione Franti – Nisi Masa Italia in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e il Circolo dei Lettori presenta
70\80
il primo appuntamento questo giovedì a Torino.

TORINO 80. C’É DELL’ALTRO
Ven.8 ore 18.00
Tavola rotonda con Franco Bungaro, Enrico Cassini, Stefano Giaccone, Marco Revelli, Annamaria Testa; moderatore Vincenzo Jacomuzzi.
Apre alle 17.30 Stefano Giaccone in live.

Circolo dei Lettori, Via Bogino 9, TORINO

Dibattito sul cambiamento della società italiana attorno al 1980. La tavola rotonda sarà anche lo spunto per la presentazione del numero zero della collana editoriale 12X1980, romanzo illustrato che ha come soggetto la giornata di domenica 12 Ottobre 1980, data non documentata dall’edizione principale de La Stampa e a ridosso della marcia dei colletti bianchi, il cui progetto è curato da Francesca Musina, Paola Monasterolo ed Enrico Audenino.

www.frantinisimasa.it


venerdì 1 ottobre 2010

Workshop?



A breve partirà un'interessantissima rassegna culturale sugli anni che ruotano attorno al 1980, ma questo lo sviscereremo nel dettaglio nei prossimi giorni, grazie all'aiuto di Paola Monasterolo.
Paola fa parte dello staff che si occupa dell'evento e mi ha spesso parlato di quanto accadrà nelle prossime settimane a Torino. Vi invito a seguire il blog in questi giorni, in quanto proveremo a raccontare la rassegna, conoscendone gli aspetti e le curiosità!
Si chiama "SettantaOttanta. La mutazione italiana intorno al 1980" ed è organizzata dall’associazione culturale Franti – Nisi Masa Italia in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema – Fondazione Maria Adriana Prolo e il Circolo dei Lettori.
Sono rimasto molto affascinato nell'avvicinarmi a questo mondo e da "imperfetto ignorante", tutto quello che incontro sulla mia strada mi colpisce, anche se a volte non lo capisco immediatamente.
Così quando ho ricevuto i volantini, mi sono subito arenato su di un termine: Workshop!
Per molti è l'ennesima dimostrazione della mia incompetenza linguistica, ma spero che ci sia almeno qualcuno che si chieda cosa diavolo significhi WORKSHOP!
In attesa di conoscere le tante sfaccettature di qusta rassegna culturale, vi svelo il significato di workshop, per alcuni l'ennesima scoperta dell'acqua calda, per altri, un granello in meno nel deserto della nostra ignoranza:

Workshop: Un workshop è un evento formativo breve (solitamente di una giornata) supervisionato da uno o più docenti professionisti ed ha l'obiettivo di fare esperienza rispetto ad una specifica abilità o tecnica. L'attenzione è quasi tutta sull'aspetto pratico, sul fare. Un workshop ha finalità formative ma non è un vero e proprio corso di formazione in quanto gli allievi che vi partecipano sono già formati (perchè hanno seguito un corso specifico o da autodidatti) e sfruttano questa occasione per mettere in pratica quanto appreso. Si sconsiglia pertanto di partecipare ad un workshop se si è completamente a digiuno rispetto alle tematiche in esso affrontate.
Fonte: clicca qui.