Spazio aperto per tutti! Un luogo dove condividere notizie, consigli, recensioni, pensieri, progetti e musica! Il Concerto per un Amico attivo tutto l'anno! Vuoi diventare autore del blog? contattaci!
mercoledì 31 agosto 2011
domenica 28 agosto 2011
Si riaccendono le insegne
Per il tredicesimo anno consecutivo rivivo assieme ai ragazzi dello staff, gioie e dolori dei preparativi.
Ogni anno provo le stesse sensazioni, anche se le emozioni sono sempre diverse..
C'è eccitazione, che ti fa sembrare più sopportabile la fatica, c'è allegria, che compatta il gruppo, c'è tensione, che mantiene concentrati, c'è nostalgia, "non abbiamo più vent'anni", c'è conspevolezza, "abbiamo ancore le palle quadre!".
Negli anni sono cambiate tante cose, tanti compagni di viaggio, tante location, tantissime band, tantissimo pubblico, tante difficoltà e tanta soddisfazione. Ma questo non ha intaccato il carattere del Concerto per Un Amico e, ancora una volta, eccoci in gioco, anzi, in ballo!
A volte mi piace avere una visione piuttosto pittoresca del Concerto.
A volte credo che Paolo ci abbia lasciato uno spazio libero, un terreno pianeggiante appena fuori dalle strade trafficate, su cui noi abbiamo costruito una sorta di Motel, un posto consumato ma robusto, un luogo caldo ed accogliente, anche se lontano dagli Hotel di lusso che aprono e chidono nei dintorni.
Questo Motel apre solo una volta l'anno, tre o quattro giorni, alla fine dell'estate, e raccoglie un sacco di gente, che durante l'anno percorrono le loro vite e che quando vedono accendersi l'insegna del Concerto per Un Amico, decidono di fermarsi per qualche giorno.
Il nostro Motel offre tanti servizi, ma è famoso per la musica, di qui sono passati centinaia di band, alcune affermate, altre scomparse, che hanno portato sul nostro palco i loro sogni e che hanno avuto anche qui la loro piccola grande occasione.
Questo Motel è gestito da un sacco di ragazzi, ogniuno con ambizioni, pensieri e vite diverse, che però, quando si apre diventano baristi, cuochi, cassieri o qualsiasi cosa venga richiesto da questa stramba gestione annuale del "locale".
Alcuni di noi sono gestori fin dalla prima apertura, hanno tirato su i muri e portano le cicatrici di tanti anni di attività. Altri sono venuti dopo, hanno portato l'energia necessaria a continuare questa tradizione e oggi sono di famiglia almeno quanto i "vecchi". Poi c'è chi se n'è andato, chi è passato da "gestore" a cliente, ma che ogni anno lascia la sua strada per fare un salto a trovarci, magari per un bicchiere con i vecchi amici o per godersi lo spettacolo della serata.
Ci sono poi i gestori di passaggio, ragazzi che ci provano, che decidono di vestire la divisa da lavoro e passare dietro il bancone, a volte perchè affascinati dalla magia del nostro Motel, a volte perchè sono usciti fuori strada e ci si sono ritrovati quasi per caso e bussando alla porta sono stati accolti a braccia aperte. Di questi chi può dire chi tornerà il prossimo anno e sotto che vesti, ma in fondo questa è la regola del nostro albergo.
Poi ci sono i clienti, che arrivano tutte le sere per godersi una notte speciale, per gustare i nostri piatti, la nostra compagnia, la nostra musica. Si, perchè nei quattro giorni di apertura non si lesina sulla musica e sulla cucina, sono i nostri punti forti e se continuiamo ad aprire da tredici lunghi anni, significa che la ricetta è piuttosto azzeccata.
Anche quest'anno stiamo dando una ripulita, è da un anno che qui è tutto chiuso, oggi si riaprono le finestre e si spazzano i pavimenti. Poi si monta il palco e si scaldano i fornelli, il Motel riapre giovedì e si spera arrivino molti viaggiatori.
E strano il nostro albergo, nessuno ci guadagna ma tantissimi si spendono per non vederlo chiudere, in fondo, come cantano i Killers nella canzone Glamorous Indie Rock'n Roll, è un po' ciò di cui tutti abbiamo bisogno.
Inoltre grazie a questo Motel abbiamo costruito tanto, per tante persone che se la passano peggio, senza contare che continuiamo a tener vivo quel terreno che Paolo ci ha lasciato e farlo fruttare anno dopo anno!
Insomma, stiamo per riaprire e stà a ciascuno di voi sceglere se fermarsi per venirci a trovare.
Noi ci saremo comunque, dopotutto qui, una volta l'anno si intrecciano le strade di migliaia di ragazzi, che per qualche giorno lasciano le loro strada abituali per raggiungere quell'insegna che lampeggia su quel piccolo e prezioso Motel, che tutti chiamano Concerto per Un Amico.
giovedì 25 agosto 2011
martedì 23 agosto 2011
Afterhours - Non è per sempre (1999)
Il secondo album che esce sotto la Mescal, ha il nome del singolo che ha presentato questo disco.
Non è per sempre esce dagli schemi tradizionali, con grandissimi concessioni all'elettronica, che ne moltiplica le sperimentazioni. Un disco che dimostra l'evoluzione della band, e sottolinea la voglia di crescere e spingersi oltre il mondo che gli Afterhours avevano creato per se stessi.
Ecco due brani tratti dall'album, una convivenza a primo ascolto difficile, che viene però legata perfettamente dal carattere affascinante del disco.
Non è per sempre esce dagli schemi tradizionali, con grandissimi concessioni all'elettronica, che ne moltiplica le sperimentazioni. Un disco che dimostra l'evoluzione della band, e sottolinea la voglia di crescere e spingersi oltre il mondo che gli Afterhours avevano creato per se stessi.
Ecco due brani tratti dall'album, una convivenza a primo ascolto difficile, che viene però legata perfettamente dal carattere affascinante del disco.
domenica 21 agosto 2011
Volantinaggio
La pubblicità è l'anima del commercio!
Quest'affermazione da anni fa girare il mondo, nello sport, nella musica, nella vita di tutti i giorni e per il nostro Concerto non fa differenza.
Far conoscere, diffondere la notizia di un evento, di un'occasione, è la parte più delicata e fondamentale di tutta l'organizzazione.
Puoi realizzare la cosa più bella del mondo, ma se nessuno lo sa, nessuno se ne accorge!
Per questo in questi giorni, un piccolo esercito di volontari, sono in giro per i borghi, i paesi, le città con il nostro materiale!
Se qualcuno vuole aiutarci è il benvenuto, ma oggi il volantinaggio si può fare anche tranquillamente da casa attraverso il web.
Chiunque può scaricare la nostra locandina e mandarla in giro per mail, pubblicandola sul proprio blog o sito, mandandola ai siti di informazione che frequenta o postandola sul proprio profilo Facebook!
Grazie quindi a chi volesse aiutarci ed entrare a far parte di quel piccolo esercito di "informatori"!
giovedì 18 agosto 2011
Doug Paisley - Constant Companion (2010)
Questo disco è molto bello, ma, almeno per quanto mi riguarda è un po' pesantino.. Lo posto perchè sono certo che ad alcuni piacerà molto, o almeno troveranno tra le sue 9 tracce, tanta magia musicale.
Doug Pailey è un cantautore canadese, appassionato di country, ma ha un fortissimo istinto minimalista, che lo rende particolarmente raffinato.
Constant Companion è il suo ultimo disco, il secondo per la precisione, ed onestamente non ricordo nemmeno come mi ci sia imbattuto.
Se vi serve un disco per riflettere, per rilassarsi immersi nella dolcezza di un pianoforte o solleticati dalle malinconiche melodie di una chitarra acustica, questo è quello che fa per voi!
Doug Pailey è un cantautore canadese, appassionato di country, ma ha un fortissimo istinto minimalista, che lo rende particolarmente raffinato.
Constant Companion è il suo ultimo disco, il secondo per la precisione, ed onestamente non ricordo nemmeno come mi ci sia imbattuto.
Se vi serve un disco per riflettere, per rilassarsi immersi nella dolcezza di un pianoforte o solleticati dalle malinconiche melodie di una chitarra acustica, questo è quello che fa per voi!
martedì 16 agosto 2011
domenica 14 agosto 2011
Domande
Qualcuno ci spiega cosa succede?
Siamo di fronte a qualcosa di davvero eccezzionale.
La crisi economica ha dimostrato di aver ingannato tutti. Nessuno è in grado di capire chi, dove e quando ci sarà la prossima vittima di mercato e in tutto il mondo i governi sono sempre "ai ripari", dimostrando l'incapacità di gestiere questa situazione che travolge le borse, la finanza, la società e di conseguenza i cittandini.
Londra brucia.. Londra.. non Bagdad. La chiamano la rivolta dello shopping ma onestamente non ho ancora capito cosa stia succedendo...
La Siria si aggiunge a quella polveriera dei paesi in rivolta, con una repressione degna delle peggiori dittatture, e una tiepida reazione internazionale piuttosto sproporzionata, ma qualcuno ne parla?
L'Africa più povera è devastata da una delle più terrebili carestie degli ultimi tempi (poche righe sui giornali), mentre quella più ricca è travolta dalle lotte interne (qualcuno ha notizie della Libia?).
Il paradiso Norvegese, scosso dal folle gesto di Behring Breivik ci fa scoprire che anche al nord le cose non vanno così bene.. Qualcuno sa cosa è successo o sta succedendo in Islanda?
Se poi consideriamo che gli Stati Uniti sono economicamente in imbarazzo, tanto che si è chiesto di sostituire il dollaro come moneta di scambio, in quanto non più sinonimo di stabilità...
E la situazione del reattore Giapponese, di cui non si sente più niente da mesi...
Senza contare la tragicomica situazione Italiana, alla prese con la manovra più "astringente" della sua storia, con il serio rischio di un massacro sociale da parte degli enti locali o di un fallimento Nazionale grazie al debito...
Per due anni i nostri politici hanno parlato solo di leadership o di Ruby, mentre ora si giocano in parlamento le autorizzazioni a procedere per le indagini sulla P3, la P4 i finanziamenti e le tangenti (..un evergreen bipartisan!), ma sempre e rigorosamente incapaci di riformare il sistema, menzonieri sulle intenzioni e immobili sui fatti.
Oggi i giornali parlano della manovra e qualcuno parla di sangue e lacrime...
Sono misure necessarie? Purtroppo si, forse si potrebbe fare di meglio, anzi, di certo, ma è un buon inizio sulla strada da perseguire, anche se ancora troppo viene nuovamente lasciato intatto, spece sul fronte di riforme e disparità...
La cosa che stavolta stupisce è infatti l'imbarazzo, per la prima volta lo si intravede sulle facce dei politicanti, nel governo, che isola Tremonti ma lo deve appoggiare, nella Lega che con questa manovra compromette seriamente i sogni di federalismo e si attacca al motto "abbiamo salvato le pensioni".
Imbarazzo anche nell'opposizione, che non ha proposte alternative, si trova divisa (che novità..) tra chi dice no a priori, a chi direbbe si ma non può, a chi se ne frega altamente e a quelli che ".. ve lo avevamo detto!".
Questo pietoso scenario, che si svolge volontariamente proprio ad agosto, (in vacanza la gente tende a non indignarsi, a non preoccuparsi troppo, a non scioperare.. insomma, ad abbassare la guardia), unito alla sorprendente situazione mondiale, in Italia, vene relegato sui giornali e nei 30 minuti dei TG, di cui almeno 10 riguardano la cronaca e 10 rubriche varie. (Nei Tg.. Studio Aperto fa conto a parte..)
Passino tv private regolamentate dalle leggi di mercato e le pay tv (che informano ma tocca pagarle!), ma il servizio pubblico dove diavole è finito? I palinsesti sono penosi, fiction deprimenti, repliche di show replicati e tonnellate di spazzatura su oroscopi, gossip, cronaca e cazzate varie.
I giornalisti che tanto urlano al diritto di informazione, tutte quelle trasmissioni che ci hanno fatto due palle così con i vari delitti, con gli scandali e con i loro "illutinissimi" opinionisti, possibile che non sentono il bisogno di approfondire finalmente qualcosa di utile.
Dopo le inchieste sulle zoccole dell'olgettina, le importantissime puntate sulla linea politica di minoranza e maggioranza con le solite 4 facce note, o le ore di diretta con almeno 4/5 inviati davanti al cancello della famigli Scazzi, possibile che nessuno senta il bisogno di spiegare cosa stà succedendo oggi nel mondo?
E' bastata mettere il menù del senato on-line per costringere la "casta" a scusarsi e a correre ai ripari, ma se nessuno informa la gente, come si fa a reagire su quello che accade.
Magari se si sapesse che i parlamentari hanno rinunciato al diritto di volo gratuito nella businness class, accontentandosi della classe economica, qualcuno gli farebbe notare che gran parte dei pendolari gli spostamenti se li paga e guadagna un centesimo di quello che si guadagna al Palazzo!
Perchè queste misure economiche non le si fanno spiegare in uno di quei bei salotti televisivi, magari con un contradditorio serio e mettendoci la faccia dei tanti chiaccheroni e non solo del "povero" Tremonti.
Dopotutto lui ha la patata bollente da gestire e non dev'essere affatto facile spremere un sistema dove gli spremuti sono sempre i soliti e gli "inspremibili" sono quelli che lustrano il carrozzone della politica.
Paghiamo il canone per un servizio pubblico che tranquillamente se ne va in ferie, indipendentemente da quello che succede.. servizio pubblico gestito dai partiti.. tanto per cambiare!
Se vi capita leggete questo bell'editoriale di Gramellini
Siamo di fronte a qualcosa di davvero eccezzionale.
La crisi economica ha dimostrato di aver ingannato tutti. Nessuno è in grado di capire chi, dove e quando ci sarà la prossima vittima di mercato e in tutto il mondo i governi sono sempre "ai ripari", dimostrando l'incapacità di gestiere questa situazione che travolge le borse, la finanza, la società e di conseguenza i cittandini.
Londra brucia.. Londra.. non Bagdad. La chiamano la rivolta dello shopping ma onestamente non ho ancora capito cosa stia succedendo...
La Siria si aggiunge a quella polveriera dei paesi in rivolta, con una repressione degna delle peggiori dittatture, e una tiepida reazione internazionale piuttosto sproporzionata, ma qualcuno ne parla?
L'Africa più povera è devastata da una delle più terrebili carestie degli ultimi tempi (poche righe sui giornali), mentre quella più ricca è travolta dalle lotte interne (qualcuno ha notizie della Libia?).
Il paradiso Norvegese, scosso dal folle gesto di Behring Breivik ci fa scoprire che anche al nord le cose non vanno così bene.. Qualcuno sa cosa è successo o sta succedendo in Islanda?
Se poi consideriamo che gli Stati Uniti sono economicamente in imbarazzo, tanto che si è chiesto di sostituire il dollaro come moneta di scambio, in quanto non più sinonimo di stabilità...
E la situazione del reattore Giapponese, di cui non si sente più niente da mesi...
Senza contare la tragicomica situazione Italiana, alla prese con la manovra più "astringente" della sua storia, con il serio rischio di un massacro sociale da parte degli enti locali o di un fallimento Nazionale grazie al debito...
Per due anni i nostri politici hanno parlato solo di leadership o di Ruby, mentre ora si giocano in parlamento le autorizzazioni a procedere per le indagini sulla P3, la P4 i finanziamenti e le tangenti (..un evergreen bipartisan!), ma sempre e rigorosamente incapaci di riformare il sistema, menzonieri sulle intenzioni e immobili sui fatti.
Oggi i giornali parlano della manovra e qualcuno parla di sangue e lacrime...
Sono misure necessarie? Purtroppo si, forse si potrebbe fare di meglio, anzi, di certo, ma è un buon inizio sulla strada da perseguire, anche se ancora troppo viene nuovamente lasciato intatto, spece sul fronte di riforme e disparità...
La cosa che stavolta stupisce è infatti l'imbarazzo, per la prima volta lo si intravede sulle facce dei politicanti, nel governo, che isola Tremonti ma lo deve appoggiare, nella Lega che con questa manovra compromette seriamente i sogni di federalismo e si attacca al motto "abbiamo salvato le pensioni".
Imbarazzo anche nell'opposizione, che non ha proposte alternative, si trova divisa (che novità..) tra chi dice no a priori, a chi direbbe si ma non può, a chi se ne frega altamente e a quelli che ".. ve lo avevamo detto!".
Questo pietoso scenario, che si svolge volontariamente proprio ad agosto, (in vacanza la gente tende a non indignarsi, a non preoccuparsi troppo, a non scioperare.. insomma, ad abbassare la guardia), unito alla sorprendente situazione mondiale, in Italia, vene relegato sui giornali e nei 30 minuti dei TG, di cui almeno 10 riguardano la cronaca e 10 rubriche varie. (Nei Tg.. Studio Aperto fa conto a parte..)
Passino tv private regolamentate dalle leggi di mercato e le pay tv (che informano ma tocca pagarle!), ma il servizio pubblico dove diavole è finito? I palinsesti sono penosi, fiction deprimenti, repliche di show replicati e tonnellate di spazzatura su oroscopi, gossip, cronaca e cazzate varie.
I giornalisti che tanto urlano al diritto di informazione, tutte quelle trasmissioni che ci hanno fatto due palle così con i vari delitti, con gli scandali e con i loro "illutinissimi" opinionisti, possibile che non sentono il bisogno di approfondire finalmente qualcosa di utile.
Dopo le inchieste sulle zoccole dell'olgettina, le importantissime puntate sulla linea politica di minoranza e maggioranza con le solite 4 facce note, o le ore di diretta con almeno 4/5 inviati davanti al cancello della famigli Scazzi, possibile che nessuno senta il bisogno di spiegare cosa stà succedendo oggi nel mondo?
E' bastata mettere il menù del senato on-line per costringere la "casta" a scusarsi e a correre ai ripari, ma se nessuno informa la gente, come si fa a reagire su quello che accade.
Magari se si sapesse che i parlamentari hanno rinunciato al diritto di volo gratuito nella businness class, accontentandosi della classe economica, qualcuno gli farebbe notare che gran parte dei pendolari gli spostamenti se li paga e guadagna un centesimo di quello che si guadagna al Palazzo!
Perchè queste misure economiche non le si fanno spiegare in uno di quei bei salotti televisivi, magari con un contradditorio serio e mettendoci la faccia dei tanti chiaccheroni e non solo del "povero" Tremonti.
Dopotutto lui ha la patata bollente da gestire e non dev'essere affatto facile spremere un sistema dove gli spremuti sono sempre i soliti e gli "inspremibili" sono quelli che lustrano il carrozzone della politica.
Paghiamo il canone per un servizio pubblico che tranquillamente se ne va in ferie, indipendentemente da quello che succede.. servizio pubblico gestito dai partiti.. tanto per cambiare!
Se vi capita leggete questo bell'editoriale di Gramellini
venerdì 12 agosto 2011
Lagwagon - Double Plaidinum (1997)
Era il 12 agosto quando venne pubblicato questo disco che per me fu, credo, l'ultimo che ho ascoltato su cassetta! Sono tanti i bei ricordi legati a queste canzoni, che non mancavano mai nella colonna sonora di feste e viaggi in macchina con amici!
Double Plaidinum è il quarto disco della band californiana, il primo registrato senza il chitarrista Shawn Dewey ed il batterista Derrick Plourde, personaggio di spicco nella scena punk anni '90, fondatore dei Lagwagon poi morto suicida nel 2005.
Un piccolo ricordo per quelle memorabili occasioni!
martedì 9 agosto 2011
Adesso è facile
L'armonia che lega gli Afterhours a Mina è ben nota. Già nel 1997 la più grande artista Italiana, inserì nel suo album "Leggera" il rifacimento della canzone "Dentro Marilyn", intitolandola "Tre volte dentro me".
L'apice di questa reciproca stima, viene raggiunto nel 2009 con la canzone "Adesso è facile", canzone Manuel Agnelli propone a Mina che la inserisce nel suo disco.
La stessa figlia di Mina, Benedetta Mazzini, si presta per il video, dando una forma alla voce della madre.
L'apice di questa reciproca stima, viene raggiunto nel 2009 con la canzone "Adesso è facile", canzone Manuel Agnelli propone a Mina che la inserisce nel suo disco.
La stessa figlia di Mina, Benedetta Mazzini, si presta per il video, dando una forma alla voce della madre.
venerdì 5 agosto 2011
ABBIAMO BISOGNO DI TE!
Come ogni anno siamo alla ricerca di volontari per incrementare il nostro staff e migliorare il Concerto per un Amico.
Se hai più di 14 anni e voglia di far parte di un gruppo di volontari che condividono la passione per la musica e lo stare insieme, puoi far parte della nostra grande famiglia. Naturalmente non ci sono fini di lucro, quindi come tutti noi, si lavora per la gloria, ma garantiamo tante belle soddisfazioni!
Non ci sono vincoli di orari, ne di lavoro, ci si trova e vi spiegherò tutto nel dettaglio, valuterete e se accettare di essere dei nostri e mi direte come, quando e quanto, potete essere disponibili. Vi chiedo solo serietà, mantenere la parola data e rispettare la fiducia che diamo a tutti i nostri collaboratori!
Vi ricordo che il Concerto dura 4 serate solo per il pubblico, mentre per noi è un’avventura di 15 giorni, dove lavoriamo 24 ore su 24!
Siamo anche alla ricerca di attrezzature e mezzi, ogni anno l’affitto di strutture pesa tantissimo sul bilancio dell’associazione, la disponibilità di camion, mezzi propri e strumentazioni potrebbe esserci di grande aiuto. Se qualcuno potesse prestarci qualcosa sarebbe naturalmente benaccetto!!
Cerchiamo anche autisti per la navetta nei giorni del concerto! Insomma abbiamo bisogno del tuo aiuto, se vuoi saperne di più contattaci immediatamente!
giovedì 4 agosto 2011
lunedì 1 agosto 2011
Motel Woodstock
Ho letto, sentito, ascoltato e visto molto su Woodstock, naturalmente il festival.
Credo che tutti gli appassionati di musica ne abbiano sentito parlare, e di certo, tutti gli amanti dei rock "vintage" avrebbero voluto esserci!
Woodstock è diventato il concerto per antonomasia, un'evento che si è trasformato nel simbolo di una generazione, o meglio di una parte di quella generazione.
Il 1969 è stato un anno cruciale per gli Stati Uniti d'America, ma tutto il mondo era in sobbuglio. Basti pensare che il 1969 è l'anno della strage di Piazza Fontana, della salita al potere di Gheddafi e delle immense conquiste spaziali. USA e Unione Sovietica, si sfidavano oltre i confini della terra, in piena Guerra Fredda, lanciando le prime sonde verso marte e mandando i primi uomini sulla luna (Armstrong e Aldrin). Ma soprattutto negli Usa le contraddizioni non erano mai state così forti. Da un lato le missioni spaziali (nello stesso anno partono l'Apollo 11 e l'Apollo 12), le nuove scoperte tecnologiche e un generale benessere sociale, faceva sognare una popolazione che sfondava il tetto demografico di 200 milioni!
Dall'altra le rivolte interne, l'esplosione dei movimenti per diritti civili, le mobilitazioni giovanili e le ribellioni della cultura hippie, in netta contrapposizione con gli impegni militari dei governi e la deriva capitalista.
Proprio nel 1969 gli Usa raggiunsero quota 550.000 soldati nella guerra del Vietnam, guerra fortemente criticata e osteggiata dentro e fuori il paese.
In tutto questo tumulto alcuni giovani, con grandi disponibilità economiche, sfruttarono le correnti per ricavarne guadagni e gloria, in una serie sterminata di iniziative e progetti, che ora si mescolano tra leggenda e realtà.
Fatto sta' che venne creato Woodstock, per alcuni il più grande festilval di musica e libertà, per altri un sapiente progetto per distrarre l'opinione pubblica in un delicatissimo momento politico, per altri ancora un progetto economico "sfuggito di mano", per altri il più grande raduno di "fattoni" e spacciatori .. insomma più ci si informa e più ci si confonde, ma forse sono tutte tante piccole verità.
Il film che ho visto l'altra sera parla proprio di questo periodo, e parla proprio del festival di Woodstock, ma non dalla parte degli organizzatori (già fatto..), nemmeno dalla parte musicale (già strafatto..) o ancora dal punto di vista del movimento hippie (già strarifatto..).
Questa volta il festival è solo un contorno, un'occasione che travolge la vita di chi si trova ad averci a che fare.
Tratto da una storia vera, romanzata quel tanto che basta da renderla piacevolmente brillante, si tratta una commedia dai sapori nostalgici, che racconta i sogni e la vita della gente di provincia, a volte in contrapposizione e a volta in piena armonia allo stile liberatorio e dissacrante del popolo di Woodstock.
Il film non cita mai direttamente quanto accade sul palco del festival, non si parla degli artisti se non in modo indiretto, non si parla della situazione politica se non sui manifesti e i cartelli che svettano tra i ragazzi.
Dopotutto oggi che importanza hanno le defezioni dei Led Zeppelin, il mancato accordo con i Beatles che avrebbero potuto suonare proprio li uno dei loro ultimi concerti, i disaccordi commerciali con gli Who, le polemiche sulla vendita dei biglietti per poi aprire a tutti il concerto... Queste cose restano interessanti curiosità da documentario, da appassionati del rock e della storia della musica.
Ma il ritratto che Woodstock lascia al mondo è qualcosa che va oltre a tutti questi particolari, e questo film regala uno stralcio di questa eredità, attraverso gli occhi di chi ha vissuto questo evento senza esserne per forza coinvolto politicamente, musicalmente o socialmente.
Si vede la paura della gente venire meno quando si incontrano questi giovani scapestrati che non sono i terribili mostri descritti dai giornali, e si vedono vacillare alcuni ideali di cui gli hippie si facevano portabandiera. Insomma, una bella storia nelle tante contraddizioni di un momento che ha segnato il modo di vivere e di pensare di un'intera generazione.
Un bel film da godersi con la consapevolezza che un tempo, tutto questo è stato possibile!
Credo che tutti gli appassionati di musica ne abbiano sentito parlare, e di certo, tutti gli amanti dei rock "vintage" avrebbero voluto esserci!
Woodstock è diventato il concerto per antonomasia, un'evento che si è trasformato nel simbolo di una generazione, o meglio di una parte di quella generazione.
Il 1969 è stato un anno cruciale per gli Stati Uniti d'America, ma tutto il mondo era in sobbuglio. Basti pensare che il 1969 è l'anno della strage di Piazza Fontana, della salita al potere di Gheddafi e delle immense conquiste spaziali. USA e Unione Sovietica, si sfidavano oltre i confini della terra, in piena Guerra Fredda, lanciando le prime sonde verso marte e mandando i primi uomini sulla luna (Armstrong e Aldrin). Ma soprattutto negli Usa le contraddizioni non erano mai state così forti. Da un lato le missioni spaziali (nello stesso anno partono l'Apollo 11 e l'Apollo 12), le nuove scoperte tecnologiche e un generale benessere sociale, faceva sognare una popolazione che sfondava il tetto demografico di 200 milioni!
Dall'altra le rivolte interne, l'esplosione dei movimenti per diritti civili, le mobilitazioni giovanili e le ribellioni della cultura hippie, in netta contrapposizione con gli impegni militari dei governi e la deriva capitalista.
Proprio nel 1969 gli Usa raggiunsero quota 550.000 soldati nella guerra del Vietnam, guerra fortemente criticata e osteggiata dentro e fuori il paese.
In tutto questo tumulto alcuni giovani, con grandi disponibilità economiche, sfruttarono le correnti per ricavarne guadagni e gloria, in una serie sterminata di iniziative e progetti, che ora si mescolano tra leggenda e realtà.
Fatto sta' che venne creato Woodstock, per alcuni il più grande festilval di musica e libertà, per altri un sapiente progetto per distrarre l'opinione pubblica in un delicatissimo momento politico, per altri ancora un progetto economico "sfuggito di mano", per altri il più grande raduno di "fattoni" e spacciatori .. insomma più ci si informa e più ci si confonde, ma forse sono tutte tante piccole verità.
Il film che ho visto l'altra sera parla proprio di questo periodo, e parla proprio del festival di Woodstock, ma non dalla parte degli organizzatori (già fatto..), nemmeno dalla parte musicale (già strafatto..) o ancora dal punto di vista del movimento hippie (già strarifatto..).
Questa volta il festival è solo un contorno, un'occasione che travolge la vita di chi si trova ad averci a che fare.
Tratto da una storia vera, romanzata quel tanto che basta da renderla piacevolmente brillante, si tratta una commedia dai sapori nostalgici, che racconta i sogni e la vita della gente di provincia, a volte in contrapposizione e a volta in piena armonia allo stile liberatorio e dissacrante del popolo di Woodstock.
Il film non cita mai direttamente quanto accade sul palco del festival, non si parla degli artisti se non in modo indiretto, non si parla della situazione politica se non sui manifesti e i cartelli che svettano tra i ragazzi.
Dopotutto oggi che importanza hanno le defezioni dei Led Zeppelin, il mancato accordo con i Beatles che avrebbero potuto suonare proprio li uno dei loro ultimi concerti, i disaccordi commerciali con gli Who, le polemiche sulla vendita dei biglietti per poi aprire a tutti il concerto... Queste cose restano interessanti curiosità da documentario, da appassionati del rock e della storia della musica.
Ma il ritratto che Woodstock lascia al mondo è qualcosa che va oltre a tutti questi particolari, e questo film regala uno stralcio di questa eredità, attraverso gli occhi di chi ha vissuto questo evento senza esserne per forza coinvolto politicamente, musicalmente o socialmente.
Si vede la paura della gente venire meno quando si incontrano questi giovani scapestrati che non sono i terribili mostri descritti dai giornali, e si vedono vacillare alcuni ideali di cui gli hippie si facevano portabandiera. Insomma, una bella storia nelle tante contraddizioni di un momento che ha segnato il modo di vivere e di pensare di un'intera generazione.
Un bel film da godersi con la consapevolezza che un tempo, tutto questo è stato possibile!
Iscriviti a:
Post (Atom)