domenica 15 gennaio 2012

Domande

Tengo fede alla mia promessa di non prendere posizioni sull’operato del governo Monti fino alla fine della cosiddetta seconda fase.
Certo, a guardare la prima, molte critiche sono sacrosante.
Il rischio recessione è tutt’altro che infondato con queste scelte, e i fortunati chiamati a pagare sono sempre i soliti. Ma è pur vero che se ti servono soldi e ti servono subito, devi prenderli “PURTROPPO” da chi non può mettersi di traverso.
Ora la seconda fase dovrebbe livellare la prima, spingere sulla crescita ed incidere su caste e privilegiati, approfittando del fatto che la fase più critica l’abbiamo superata (almeno nei confronti della UE) e che c’è abbastanza tempo per forzare le barricate. E’ ancora vero che le indiscrezioni sono abbastanza deludenti, se le liberalizzazioni riguardano solo orari dei negozi, taxi e farmacie, non penso si risolvano molti problemi.
Anzi, ad essere malpensanti, mi viene da appoggiare le idee di chi vede in queste manovre, grandi favori alle banche metre il resto pare come una serie di sforzi piuttosto inutili in un Paese come il nostro, dove l'aver liberalizzato le licenze dei negozi, ha favorito molto di più la grande distribuzione anzichè che il consumatore. E mi chiedo: se la gente non spende di giorno siamo sicuri che allungando gli orari sia invogliata a spendere di notte?
Come dicevo, però, aspettiamo la manovra e lasciamo perdere le indiscrezioni, che a seconda del giornale che le pubblica servono a santificare o condannare l'opearto Monti.
Ma quindi qual'è la situazione?
Guardiamo i fatti e constatiamo che una cosa è cambiata mentre un'altra è sempre più certa.
E' cambiata la nostra posizione in Europa.
In due mesi siamo passati dalle risata del duo Sarko-Markel, al cazziatone di Monti sul fatto che l'Italia sembra essere l'unico Paese Eurpeo ad aver messo i sacrifici nero su bianco, mentre Francia e soprattutto Germania continuano a targiversare sulle scelte da farsi per salvere l'Euro (o affondarlo definitivamente...). Poco importa se lo spread o le agenzie di rating non ci premiano, ma mi sembra palese che siano strumenti troppo condizionati dai movimenti speculativi, per poter esser presi come reali indicatori della nostra situazione economica.
Veniamo dunque alla cosa sempre più certa e che purtroppo è ancora ben lontana dal risolversi: il covo parlamentare.
Mi chiedo come si posse essere tanto accecati dalla fede politica, per non rendersi conto dell' INUTILITA' e dell'INTRALCIO che oggi, questi piccoli personaggi difesi dai loro privilegi, rappresentano per l'Italia.
L'estate appena passata aveva toni infuocati, ci si scannava su Berlusconi e sui poteri dello stato ormai allo sbando, mentre oggi, all'ombra del Governo, tutti insieme bloccano i tagli agli stipendi parlamentari, salvano Cosentino dall'arresto (nonostante queste carte in tavola, dicendo pure che si tratta di persecuzione), festeggiano per il respingimento del referendum elettorale che minacciava i partiti, e si preparano ad una nuova campagna elettorale con la solita faccia di chi porterà i cambiamenti, lasciano Monti a prendere le decisioni difficili.
C'è bisogno di aria nuova e di cacciare chi ha ridotto l'Italia in questo stato.
Mi piacerebbe che la gente smettesse di guardare la politica dal punto di vista del proprio partito, ma iniziasse a farsi un idea generale della situazione, alla faccia del populismo e dell'antipolitica (per la quale ci vorrebbe almeno una politica..). Per fare questo, in Italia, dobbiamo fare degli sforzi in più: leggere il giornale di opposizione alla propria parte politica e fare una media, evitare le notizie sui tg di parte e magari cercare sul web le posizioni più neutrali, sforzandosi di vedere tutti i lati di una notizia.
Insomma, farsi un'idea del mondo più personale, seguendo le proprie impressioni e creandosi nuove idee, infischiandosene se sembrano di destra o di sinistra, in fondo le inc**ate arrivano sempre da dietro!

Nessun commento: