Durante il commovente saluto che Claudio ha rivolto a Michele è stata citata questa nota, scritta dallo stesso Michele e pubblicata sul suo profilo FaceBook.
Claudio ha espresso il desiderio che chiunque volesse conoscere meglio il fratello potesse leggere queste sue parole.
Alcuni mi hanno chiesto di poterlo fare anche se non iscritti a FB e ho pensato di pubblicarla sul nostro blog, sperando di far cosa gradita e soprattuto cercando di dare un tributo a Michele.
Negli occhi delle persone era palese quanto fossi amato e queste tue parole confermano quanto tu fossi speciale.
Ciao Michele, da tutto il Concerto per Un Amico e in particolare da chi come me, condivide con te i ricordi di quei campeggi che hanno forgiato la nostra adolescenza.
INTRO
…Sono le 13.30 del 24 maggio 2009 quando arrivo al campo di Dogliani…
Le nostre tifose stanno finendo di preparare le coreografie… le saluto… scambio con loro due parole e mi sale un’adrenalina che non saprei descrivere…
Appena entro negli spogliatoi mi accorgo che oggi sarà una giornata speciale… una di quelle giornate che a 60 anni mi ricorderò ancora… tutto è tappezzato di semplici fogli bianchi con scritte in indelebile nero che in un giorno qualunque farebbero sorridere… oggi no… oggi ti rendono orgoglioso di quello che stai per andare a fare…
Entrato in campo per fare i soliti “due passi” per “tastare il terreno” mi accorgo degli striscioni, dei palloncini e delle bandierine appese sulla rete del campo… sento un attacco “di pelle d’oca”… saluto i compagni già arrivati… si dicono le solite battute… alcuni scattano foto… altri vorrebbero prendere il caffè, ma oggi Carlos apre solo alle 14.30… altri stanno in silenzio… che belli che sono i momenti in cui ci si guarda… ci si sorride e si rimane in silenzio…
LA PARTITA
...eccomi qui … sono nella “mia” porta … tutto è pronto per il calcio d’inizio …
Le tribune sono ormai gremite di gente… i miei compagni sono disposti in campo in attesa del calcio d’inizio… in panchina oggi sono tutti composti e con le pettorine … l’unico in piedi è il Mister con il suo solito occhiale scuro… accende la sua prima sigaretta… dietro alla porta oggi non c’è nessuno… strano… dove sono finiti Beppe, Mario e Fulvio? Eccoli nella zona antistante il Bar insieme ad altri tifosi… è bello sentire i loro commenti durante la partita… mi tengono compagnia…
Butto l’occhio in tribuna e tra tutta la tifoseria scorgo mio padre … la sua presenza silenziosa è più assordante del boato che rimbomba ad ogni nome che pronuncia Mini dal megafono leggendo la formazione… chissà quanto è fiero di vedere me e Claudio (nell’occasione capitano) realizzare il nostro sogno… Non gli ho mai detto quanto è bello saperlo in tribuna… mi chiedo se anche lui stia pensando a Renato Viotto… a come sarebbe stato entusiasta di vivere questo momento con noi…
Sposto lo sguardo di un niente ed accanto a mio padre vedo Paolo Stralla… oggi è in versione fotografo, ma dovreste vederlo tra i pali… quello che sono riuscito a diventare come portiere lo devo a lui… alla fiducia che ha sempre riposto in me… all’entusiasmo che ci ha sempre messo nei miei allenamenti… e soprattutto alla saggezza con cui mi ha sempre parlato… mi torna in mente una frase che mi disse 10 anni fa “che sei bravo lascia che lo dicano glia altri… se vuoi fare il portiere non devi mai sentirti bravo…”
Un po’ con sorpresa tra il folto pubblico noto Francesca ed Elena… le sorelle di Davide… forse neppure lo sanno che piacere mi fa averle con noi in questo giorno così speciale… butto l’occhio in campo per vedere chi indossa oggi la maglia numero 19.. ce l’ha Manti… mi prende un attacco di malinconia… quella maglia 19 ogni domenica faceva si che il mio pensiero (e non solo il mio) andasse a lui… Davide Bagnasco… il nostro numero 5…un amico che troppo presto ci ha dovuto lasciare… ripenso ad una frase scritta su Facebook in settimana… “giocherà con noi… lo fa da 8 anni…”… ripenso a Gora altro compagno prematuramente scomparso… per lui non sono state ritirate maglie, purtroppo, ma non per questo non è nei nostri pensieri… ogni volta che ci si trova ad un tavolo nelle cene post-allenamento e si fa scorrere l’album dei ricordi il suo nome salta fuori…
Vedo un sacco di amici, conoscenti e sconosciuti… è bello sapere che sono lì per noi…
L’arbitro fischia l’inizio della partita… per 20 minuti è partita vera… andiamo sul 3-0, mi riescono alcune belle parate… so che Paolo in tribuna si sta “gongolando” almeno quanto me… archiviamo il primo tempo e ci rifugiamo negli spogliatoi…
Nel secondo tempo la mia mente continua a viaggiare… piano piano mi balzano alla mente infiniti episodi di questi 9 anni in cui abbiamo inseguito il nostro sogno… ripenso alle liti con Lino Toppi… al mio primo allenatore Vito Sanfrancesco… agli anni in cui non volevo fare il portiere, ai campionati vinti nel settore giovanile… ripenso al campionato che ci era sfumato con il Cervere, ad Aurelio Viglione… a Loris Mana che magari si starà rodendo il fegato, ma che ritengo un ottimo allenatore per cosa ci ha insegnato il suo primo anno d i permanenza a Dogliani… ripenso al mio anno passato all’Azzurra che il destino proprio oggi mi mi ha voluto mettere di fronte in questo scontro finale… guardo Cava dall’altra parte del campo e sorrido… prendo due goal “non da me” come direbbe qualcuno, ma non mi importa... (sul 5-0 ci può stare)… aspetto con ansia la fine della partita… ogni due minuti chiedo al Mister quanto manca… vedo che la cosa lo “irrita”… continuo… ad un certo punto mi manda a cagare… con una delle sue frasi storiche che non è il cao stia qui a riportare… ridiamo entrambi… che bello!!!
A turno i miei compagni vengono a bere dalla borraccia che ho sempre in porta con me ed io ripenso ad ognuno di loro… forse non sanno quanto sono fiero di loro… non sanno quanto mi rende entusiasta essere il loro portiere… non sanno quante righe dedicherei ad ognuno di loro… non sanno quanto sono contento di poter condividere un’emozione così grande con loro…
In questi 9 anni ho visto ragazzi diventare uomini e uomini rimanere entusiasti come ragazzi… ho visto ragazzi allenarsi come se dovessero giocare sempre quando sapevano che avrebbero dovuto accontentarsi di pochi minuti, ho visto ragazzi che sapevano di giocare sempre allenarsi come se non fossero mai sicuri di giocare… ho visto la delusione delle sconfitte e la testardaggine nel riprovare a vincere… ho visto un gruppo di persone diventare una squadra…
Ripenso a quante volte da questa porta mi sono incazzato con i miei compagni… molte volte sono stato arrogante con loro… molte volte li ho mandati a cagare… molte volte mi hanno mandato a cagare loro… di tutto questo mi sento di dover chiedere scusa … spero che si ricordino di tutte le volte che li ho incitati e di tutte le volte che ho esultato con loro…
Ripenso a quando 9 anni fa si parlava di un mio trasferimento in squadre più quotate… è sempre stato un mio rimpianto non averci potuto provare, ma oggi non mi interessa più… sono fiero di cosa sono diventato in questi 9 anni… non cambierei niente… credo che vincere un campionato con la società, i dirigenti ed i tifosi e alcuni compagni che ti hanno visto bambino calcare un campo di calcio non abbia eguali… e poi… e poi l’avevo promesso ad un certo Renato Viotto… “andremo in prima!!!”
Ora la partita finita ed io non so bene come fare… ho voglia di urlare, di ridere, di piangere ho voglia di vivermi questo momento meglio che posso… i cori, gli abbracci, i gavettoni, le foto di gruppo … la corsa con tuffo sotto la nostra tribuna… le magliette preparate dai tifosi e dalla società… la soddisfazione sui volti dei miei comagni…
Credo proprio che una giornata così a 60 anni avrò ancora voglia di raccontarla…
Grazie Ragazzi!!!
Il vostro Portiere…
Nessun commento:
Posta un commento