venerdì 23 agosto 2013

Longing

Troppo spesso, almeno nella musica, le cose vengono fraintese.
In realtà "fraintese" non è nemmeno la parola giusta, bisognerebbe dire "non capite",
La storia è piena di dischi rivalutati, di artisti sottovalutati e di canzoni riscoperte, vittime inerti del tempo in cui vengono pubblicate, schiacciate dal peso di chi le interpreta o dal contesto in cui si presentano. 
Quanti dischi riscopriremmo se non cedessimo al facile paragone con i precedenti e quante canzoni meriterebbero più gloria di quanta strappata ad un pubblico critico o troppo carico di aspettative.
Chameleon è stato un disco ingiustamente sottovalutato, troppo diverso dai sui antecedenti e troppo azzardato per una band che faceva del power metal il suo principio.
Era il 1993 (esattamente 20 anni fa) quando la band tedesca sfidò il mercato con questo disco dalla copertina minimale e lontanissima dagli standard degli Helloween.
Molti puntarono il dito contro il cantante Michael Kiske per le scelte artistiche, cosa aggravata dai complicati rapporti con il resto della band, tanto da sfociare nell'abbandono dello stesso a favore di alcuni progetti solisti.
Chameleon è stato anche l'ultimo disco un cui suonò Ingo Schwichtenberg, primo batterista degli Helloween, che nel 1994 venne allontanato dal gruppo per evidenti segni di schizofrenia che accompagnata ad abusi di alcool e droghe, gli rendevano impossibile continuare la sua attività.
Sostituito dal grandissimo Uli Kusch, Ingo rimase vittima dei suoi demoni, spegnendosi pochi mesi dopo suicida sui binari di un treno.
Ma torniamo a Kiske, che partecipò alla stesura di gran parte delle canzoni che compongono questo quinto lavoro degli Helloween, spingendo su arrangiamenti più pop e su un carattere folk-progressive verso il quale avrebbe volentieri svoltato.
Longing,  totalmente scritta, suonata e cantata da lui è un ottimo esempio della caratura artistica del cantante.
Io ho amato molto questo disco, comprato durante una gita a Praga e ascoltato nel mio primo lettore Cd,  a discapito delle recensioni impietose e dei commenti piuttosto svilenti degli "amici ascoltatori".
Oggi, con un ventennio sulle spalle, Longing conserva tutto il fascino di allora, forte di quel segreto celato in un verso del suo stesso testo: Can give you all you need - just listen still. (Posso darti tutto quello di cui hai bisogno, devi solo ascoltarmi ancora).



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