sabato 19 luglio 2014

The Rocks

In poco meno di un mese ho assistito a due grandi concerti, due mostri sacri del rock mondiale fondati a due anni di distanza l'uno dall'altro e ad un passo dal festeggiare i 50 anni di carriera.
Aerosmith e Deep Purple, due realtà simili e contemporaneamente ben distinte.
Se per gli Aerosmith è stata la mia prima volta, fatta di emozioni e grandissimo coinvolgimento, per i Deep Purple è stato un bis, dopo averli visti quasi 15 anni fa e averli ritrovati con la grinta e lo stile di sempre.
Quel manico di Steve Morse e il bravissimo Don Airey, leggenda vivente per quanti arrangiamenti rock ha realizzato e per le band con cui ha collaborato, si dimostrano da anni due carte eccezzionali per questa band, in cui si sono non solo integrati ma il cui apporto nello show è tutt'altro che secondario..
Certo la mancanza di Ritchie Blackmore e Jon Lord, soprattutto a livello celebrativo, continua a pesare, ma la qualità dello spettacolo e le impareggiabili doti tecniche fanno ancora dei Deep Purple un marchio inossidabile.
Ian Paice rimane uno dei batteristi più stimati della storia, dallo stile e dal suono inconfondibile, come la sua bandana e come la sua ostinazione all'utilizzo di suoni naturali mai artefatti o enfatizzati, per esaltare al massimo le dinamiche in cui è maestro.
Roger Glover e Ian Gillan completano questo full di assi, senza mai eccedere nei personalismi ma essenziali al completamento dei Deep Purple.
Glover è responsabile di gran parte del groove che ha tracciato la strada dell'Hard Rock (immenso nelle cavalcate speed che ieri sono un po' mancate...) e Ian Gillan, a cui viene richiesto lo sforzo più grande in un repertorio dove la voce viene spinta spesso agli eccessi, regge bene il peso degli anni di palco che si porta sulle corde.
Ed eccoli li, nel loro abitat naturale a dire ancora la loro dopo quasi 50 anni, a dimostrare un mestiere che non è fatto solo di talento, a condividere la loro musica con tre generazioni fianco a fianco sotto al palco, tra chi in loro rivive ricordi, chi ne apprezza il talento e chi vi sogna un futuro.
E' stato un'ottimo concerto in cui avrei voluto ascoltare anche altri pezzi a cui sono molto legato (Child in Time, When a blind man cray, Fireball, Speed King e Highway Star su tutti) ma che alla fine in buona parte avevo già sentito l'ulitma volta e che, il famoso mestiere, forse, sconsiglierebbe di inserire tutte assime in una scaletta!
Ho fatto il pieno di storia e ne sono galvanizzato, grazie caro vecchio e "fottuto" rock 'n roll!

PS: Visto che mi sono mancate...

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