martedì 9 dicembre 2014

La differenza la fa chi fa..

C'è una categoria di persone che si adoperano continuamente per gli altri, si mettono in gioco, si assumono responsabilità e ci mettono la faccia, assieme alla testa e le braccia.
Queste persone sono i volontari, tantissimi fortunatamente, alcuni con le divise, altri senza, alcuni in prima fila, altri anonimi e silenziosi.
A Farigliano questa categoria di persone eccelle, non tanto per quantità ma per la qualità.
Se si contano le associazioni, gli iscritti ed i collaboratori, i simpatizzanti e i sostenitori, emerge un quadro che ha dell'incredibile.
Sarebbe doveroso ricordarle tutte, ma il rischio di dimenticare qualcuno, magari solo per distrazione sarebbe un reato al quale non voglio espormi, nel rispetto di tutte le persone che le compongono.
Poco importa se a ben guardare molti degli stessi volontari indossano più divise e ti capita di trovarli su un'ambulanza, dietro una pentola, sulle strade, nelle palestre ad imbracciare un pallone, uno strumento, in biblioteca o dietro ad un banchetto, con i bambini o con gli anziani, tutti fanno parte della stessa famiglia ed ognuno, a seconda della propria disponibilità dona il suo contributo.
Non sono certo un despota se affermo che senza il volontariato il nostro "Paese" andrebbe a gambe all'aria, e non sono un pazzo se con la stessa convinzione affermo che il nostro "paese" è unico nel suo genere in quanto fermento associativo.
Così è facile ritrovarsi spesso a collaborare, ad affrontare insieme difficoltà e qualche volta a subire critiche e polemiche, incassate con più o meno eleganza da chi ha imparato che a metterci la faccia ogni tanto si è a rischio schiaffoni.
Alcuni, infatti, proprio non ci riescono a capire che quando ci si dedica ad un'attività che non sia il proprio lavoro, lo si può fare senza un ritorno economico e chi non lo ha mai fatto, purtroppo, non riesce a considerare l'enorme guadagno che il lavorare per gli altri ti lascia.
Soddisfazione, senso di unione, coscienza della propria utilità sono solo gli spiccioli di un tesoro che viene aumentato dalla passione e dal divertimento. Non è un mistero che i volontari si divertano e questi alieni sono in grado di farlo pur spaccandosi la schiena e quando indossano una divisa la portano con rispetto e non con ostentazione!
Se Farigliano gode di una famiglia così operosa, e ne gode parecchio a guardare i tanti eventi di questi ultimi due mesi, lo si deve a tutti i volontari, dietro e davanti alle scene. Questo perchè fa parte del volontariato anche la partecipazione, essenziale quando si organizza una manifestazione, vitale quando lo si fa per raccogliere fondi! Si è volontari anche quando si sceglie di partecipare, di portare un amico, di mangiare in compagnia e di spendere qualche soldo per gratificare il lavoro di chi si è messo in gioco.
Tutto questo è possibile solo quando le cose si fanno insieme e gli esempi in questi mesi non sono mancati.
Un grazie enorme va rivolto ai volontari che a loro volta ringraziano i partecipanti, ma nel nostro paese si aggiunge un ringraziamento anche alla madre delle tante associazioni, troppo spesso dimenticata o sottovalutata, data un po' per scontata solo perchè nessuno ne ha mai sentito la mancanza, per la sua continua presenza.
Stò parlando della ProLoco, un'associazione a tutti gli effetti, che è cresciuta negli anni e nella quale hanno militato alcuni personaggi, anche scomparsi, a cui la storia di Farigliano deve tantissimo.
La Proloco è fatta di persone, molte delle quali membri di altre Associazioni, molte delle quali quasi sconosciute per il semplice fatto di operare dietro le quinte.
Eppure se esistono le attrezzature, gli spazi e le possibilità di organizzare tutte le cose che tengono in vita un paese così piccolo è grazie al lavoro che negli anni tante persone hanno fatto sotto la bandiera della ProLoco.
Tutte le associazioni prima o dopo hanno hanno avuto una mano dalla ProLoco, spesso ricambiata con l'apporto delle proprie forze alle grandi manifestazioni che la stessa ProLoco realizza ogni anno.
Si è creata così una sorta di amalgama, in cui si incontrano tante realtà fianco a fianco, tutte unite da un comune istinto di laboriosità.
Ci sono persone che lavorano la sera dopo aver finito il proprio lavoro.
Ci sono persone che si ritrovano per organizzare le cose ed affrontare le tante difficoltà che spesso arrivano gratuite.
Ci sono persone che  guardano il cielo per sperare che la gente arrivi, che sorridono col sudore alla fronte e si esaltano quando il lavoro non smette di bussare alla porta.
Ci sono persone che si divertono nel vedere gli altri divertirsi, e che grazie al loro apporto lo rendono possibile.
Ci sono persone che hanno un calendario strapieno ma un minuto per aiutarti lo trovano sempre.
Ci sono persone che mettono davanti ai propri interessi quelli di una comunità, che danno una mano anche quando la stanchezza è troppa e che sentono per la loro terra un affetto da cui traggono forza.
Queste persone fanno la differenza, perchè il loro esempio porta i ragazzini a riunirsi e a farne dei gruppi laboriosi e responsabili, fanno la differenza perchè ti accolgono a braccia aperte se offri il tuo supporto, fanno la differenza perchè prima di loro altri lo hanno fatto.
Il mio consiglio è quello di alimentare i ranghi di queste famiglie, di bussare alle loro porte e offrire il proprio contributo, a seconda del settore dove ci si sente più affini. Se poi non ce la si fa si può comunque appoggiare il loro lavoro e sostenere le loro attività, perchè senza questa linfa le comunità si inaridiscono e sulla terra secca non cresce più nulla.
Tra il fare e il non fare c'è un'abisso e la differenza la fa chi fa...


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