Ricordo ancora quando Gianluca, nella piazza davanti al Baladin, ci disse "devo farvi ascoltare un gruppo" e mise su questo primo violentissimo disco degli Slipknot.
Tutto di questa formazione è estremo, per alcuni un abile mossa commerciale, per altri quasi una forma d'arte, per me... chi se ne frega, funziona e basta!
Se togliamo la mascherata (che comunque segue una filosofia e alimenta il fascino di questi musicisti "maledetti") e ci soffermiamo a quello che questo disco scatena nelle casse, veniamo travolti da una valanga di "battiti".
E' questo il biglietto da visita di "Slipknot" un concentrato di violenza musicale: un mix di ritmica (una batteria + 2 percussionisti), chitarre pesantissime, effetti campionati e "tastierizzati", supportati da una voce potente e melodica come quella del grande Corey Taylor. Nel 1999 era la nuova frontiera del metal, definiti prima rapcore, poi dathcore, addirittura percussiometal e decine di altre bizzare catalogazioni al limite del credibile.
In effetti alla loro uscita (nonostante questo fosse la loro 3 opera, la prima ufficiale) questa band ha segnato il primo vero mix tra i generi estremi più in voga del momento, mirando grazie alla Road Runner al grande pubblico e non alla nicchia, con una produzione degna delle band pop, curando l'immagine, il carattare e la provocazione.
Il futuro della band è poi proseguito tra alti e bassi, spesso prigionieri dei loro personaggi, con i membri della band che hanno tutti lavorato ad altri progetti ma che indossate le maschere e imbracciati gli strumenti, tornano ad essere i cattivi senza tempo che nel 2006 hanno vinto un Grammy come best metal performance!
Resta il fatto chè questo disco resta un'icona carica di energica, un toccasana per quando si ha i nervi a fior di pelle: provare per credere!!
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