domenica 26 luglio 2009

Ricordi di un estate

Se c’è una cosa che mi colpisce e mi emoziona tantissimo è il potere di rivivere situazioni che avevo dimenticato. A tutti è capitato grazie ad un profumo, una canzone o un gusto di ripiombare nel proprio passato, anche solo per un attimo, attraverso immagini, suoni, emozioni non proprio reali che ci colpiscono e ci regalano una parte di noi che credevamo persa per sempre.
Generalmente i gusti e gli odori riportano alla mia infanzia, ricordi confusi e sempre più rari: il pane dei nonni, l’odore del fieno tagliato, la polvere sulle mani, piccoli particolari che possono spalancarmi le porte su attimi ai quali avevo smesso di pensare, che ritornano in piccoli flash così nitidi che ti sembra di riviverli, come un piccolo importantissimo album fotografico personale, le cui foto non hanno forma ma solo sensazioni.
Le canzoni invece appartengono alla mia adolescenza, a volte interi dischi, che ascolto con il contagocce per non contaminare quelle sensazioni, che sono diventati la colonna sonora di un periodo, di un’amicizia, di un amore o più in generale di uno stato d’animo.
Il bello, è che da quello che mi piace definire il mio carrozzone musicale (immenso archivio dove aggiungo canzoni ed emozioni che spero mi accompagnino tutta la vita), a volte casca fuori qualcosa di inaspettato regalandomi un piccolo viaggio nel passato.
Capita ascoltando la radio, la tv, le vecchie compilation registrate su cassetta, ma anche per strani disegni del destino che mischiano i suoni e i colori in ritratti che non hanno senso ma che ti portano a quella canzone e a quell’emozione.
Così l’altro giorno, senza un motivo ben preciso mi sono ritrovato a canticchiare questa vecchia canzone di Joan Osborne (nessuna parentela con Ozzy) del 1995, poi ripresa in Italia da Finardi, ma che a me ricorda tanto quegli anni in cui l’estate iniziava con la chiusura delle scuole e finiva con la festa del paese, in cui le cose erano molto diverse, non necessariamente più felici o facili.., ma davano alla vita un significato diverso da quello odierno. Lasciamo perdere il fiume di ricordi che galleggiano su queste note, resta un mio tesoro privato che a nessuno oltre a me interessa, ma di certo questa canzone non può passare inosservata e per mille motivi più o meno validi, vale sempre la pena di ascoltarla.




Se Dio avesse un nome, quale sarebbe?
e lo pronunceresti davanti a lui?
se tu fossi di fronte a lui e a tutta la sua gloria?
cosa gli chiederesti se avessi una sola domanda a disposizione?
Dio é grande. Dio é buono.
Cosa sarebbe se Dio fosse uno di noi?
semplicemente uno sciattone come uno di noi
semplicemente uno straniero sul bus che cerca di ritrovare la strada di casa?
se Dio avesse un volto, a chi assomiglierebbe?
e lo vorresti vedere?
se vedere significa che dovresti credere in cose come il paradiso, Gesù, i Santi, e tutti I profeti?
Dio é grande. Dio é buono.
cosa sarebbe se Dio fosse uno di noi?
semplicemente uno sciattone come uno di noi
semplicemente uno straniero sul bus che cerca di ritrovare la strada di casa?
che cerca solo di ritrovare la strada di casa
tornare su in paradiso, tutto solo
nessuno chiamerebbe al telefono se non il Papa, forse a Roma
Dio é grande. Dio é buono.
Cosa sarebbe se Dio fosse uno di noi?
semplicemente uno sciattone come uno di noi
semplicemente uno straniero sul bus che cerca di ritrovare la strada di casa?
che cerca di tornare a casa, come una sacra pietra che rotola torna su in paradiso,
tutto solo che cerca solamente di tornare a casa
nessuno chiamerebbe al telefono se non in Papa, forse a Roma.

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