Sono passati 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, passaggio storico tanto per la storia moderna dell’Europa, tanto per equilibri mondiali. Visto che Tv e Giornali straripano di riferimenti e approfondimenti su questo evento fondamentale, mi piacerebbe celebralo attraverso un classico.
Nonostante non ci siano riferimento ufficiale, i Pink Floyd con “The Wall” sono stati spesso tirati in ballo, per i tanti riferimenti non ufficiali al muro. Nei testi (ma anche nel film e in tutto l’album) sono chiare le citazioni a Sid Barret ed ai suoi demoni, alla guerra (che si era presa il padre di Roger Waters) e al mondo sociale delle lotte studentesche.
E’ però innegabile quanto questi temi siano specchio del mondo che girava attorno al muro di Berlino, tanto da diventarne quasi una colonna sonora, quasi un ritratto al di là di quello politico.
La cosa che più mi affascina, riascoltata proprio oggi, è l’ultima traccia del secondo disco che compone The Wall (che contiene la celebre Another Brick in the Wall suddivisa nelle sue tre parti – sopra vi pubblico la seconda -).
Si chiama Outside the wall e sembra essere scritta apposta per celebrare quell’evento.
Ah dimenticavo.. è stata pubblicata nel 1979!
Soli, o a coppie
Quelli che davvero ti amano
Camminano su e giù fuori dal il muro
Qualcuno mano nella mano
Qualcuno si riunisce in band
I cuori sanguinanti e gli artisti
Fanno la loro comparsa
E quando hanno dato tutto ciò che potevano
Alcuni barcollano e cadono
Dopo tutto non è facile
Sbattere il tuo cuore contro uno stupido fottutoMuro.
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martedì 10 novembre 2009
Un mattone "in meno" nel muro
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