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venerdì 30 aprile 2010
mercoledì 28 aprile 2010
Quando il Rock si fa credente
Dopo le tante accuse di relazione tra il Rock, soprattutto nelle sue frange più estreme, e il così detto satanismo, da qualche anno spuntano come funghi, anche nell’olimpo delle Rockstars, improvvise redenzioni, conversioni e illuminazioni Divine. Nasce anche un filone del Rock definito appunto Christian Rock e sono numerosi i gruppi che vi fanno parte, tra gli altri i POD, gli EMERY, gli AS I LAY DYING e così via.
Premetto che non ho nulla in contrario, considero una canzone una forma d’arte e un mezzo comunicativo estremamente affascinante e, in quanto tale, degno di portare qualsiasi pensiero e stimolare il nostro inconscio. Naturalmente va tutto preso con le pinze, sia nel mondo del "Sympathy for the Devi"l sia in quello del rock Cristiano. La maggior parte delle volte si tratta di operazioni commerciali più che opere di divulgazione spirituale, ma si sa, a chi si avvicina al rock solo per il gusto di sentirsi in qualche modo “ribelle” può bastare qualche croce rovesciata o qualche preghiera “metallizzata” per sentirsi più rappresentato.
Resto un tradizionalista, amante del rock per il suo DNA e non per le sue vesti, mi affascinano alcune rockstar per il mito che incarnano, pur sapendo che essendo uomini sono carichi di pregi, difetti, virtù e debolezze.
L’importante è che continuino ad esistere delle belle canzoni, capace di esaltare le nostre emozioni e che abbiano qualcosa da raccontare senza necessariamente il bisogno di condividerne il concetto. Una bella canzone è proprio nata dalla collaborazione dei Good Charlotte (band che non ha mai nascosto la sua fede Cristiana, spesso citata nei loro testi o rappresentata nei loro tatuaggi..) e gli Avenged Sevenfold (il cui nome è direttamente tratto dalla Genesi “chiunque ucciderà Caino, egli sarà punito sette volte “ e che spesso hanno preso direttamente dalla Bibbia, ispirazioni per le loro produzioni.).
Insomma, la religione resta e deve restare un concetto soggettivo e personale, ma si è liberi di parlarne e di condividere le proprie convinzioni, magari anche nel Rock, attenti però alle facili strumentalizzazioni!
Mentre cammino per la valle delle ombre di Los Angeles
i passi di fianco a me hanno preso una strada diversa
ho visto abbastanza adesso per sapere che
le belle cose non sempre vanno per quella strada
ho fatto abbastanza adesso per sapere che
questo bel posto non è tutto quello che dicono
ho sentito che il diavolo arriva travestito
come una città di angeli
sto camminando verso la luce
battezzato nel fiume
ho avuto una visione
e voglio essere liberato
nella città ero un peccatore
ho fatto tante cose sbagliate
ma giuro che sono un credente
come un figliol prodigo
contavo solo su me stesso
adesso sto cercando la strada per casa mia
battezzato nel fiume, sono libero, sono libero
tu vieni da una piccola città
crescerai velocemente
sotto queste luci
giù nella Hollywood boulevard
i morti tornano alla vita
alla madre che prega
al padre preoccupato
permetti ai tuoi figli di andarsene
se torneranno, saranno più forti
e se non lo faranno, tu lo saprai
cantano che il diavolo arriva travestito
come una città di angeli
sto camminando verso la luce
battezzato nel fiume
ho avuto una visione
e voglio essere liberato
nella città ero un peccatore
ho fatto tante cose sbagliate
ma giuro che sono un credente
come un figliol prodigo
contavo solo su me stesso
adesso sto cercando la strada per casa mia
battezzato nel fiume, sono libero, sono libero
battezzato nel fiume
battezzato nel fiume
voglio essere liberato
battezzato nel fiume
voglio essere liberato
battezzato nel fiume
voglio essere liberato
confesso di essere un peccatore
ho avuto una visione e voglio essere liberato
Premetto che non ho nulla in contrario, considero una canzone una forma d’arte e un mezzo comunicativo estremamente affascinante e, in quanto tale, degno di portare qualsiasi pensiero e stimolare il nostro inconscio. Naturalmente va tutto preso con le pinze, sia nel mondo del "Sympathy for the Devi"l sia in quello del rock Cristiano. La maggior parte delle volte si tratta di operazioni commerciali più che opere di divulgazione spirituale, ma si sa, a chi si avvicina al rock solo per il gusto di sentirsi in qualche modo “ribelle” può bastare qualche croce rovesciata o qualche preghiera “metallizzata” per sentirsi più rappresentato.
Resto un tradizionalista, amante del rock per il suo DNA e non per le sue vesti, mi affascinano alcune rockstar per il mito che incarnano, pur sapendo che essendo uomini sono carichi di pregi, difetti, virtù e debolezze.
L’importante è che continuino ad esistere delle belle canzoni, capace di esaltare le nostre emozioni e che abbiano qualcosa da raccontare senza necessariamente il bisogno di condividerne il concetto. Una bella canzone è proprio nata dalla collaborazione dei Good Charlotte (band che non ha mai nascosto la sua fede Cristiana, spesso citata nei loro testi o rappresentata nei loro tatuaggi..) e gli Avenged Sevenfold (il cui nome è direttamente tratto dalla Genesi “chiunque ucciderà Caino, egli sarà punito sette volte “ e che spesso hanno preso direttamente dalla Bibbia, ispirazioni per le loro produzioni.).
Insomma, la religione resta e deve restare un concetto soggettivo e personale, ma si è liberi di parlarne e di condividere le proprie convinzioni, magari anche nel Rock, attenti però alle facili strumentalizzazioni!
Mentre cammino per la valle delle ombre di Los Angeles
i passi di fianco a me hanno preso una strada diversa
ho visto abbastanza adesso per sapere che
le belle cose non sempre vanno per quella strada
ho fatto abbastanza adesso per sapere che
questo bel posto non è tutto quello che dicono
ho sentito che il diavolo arriva travestito
come una città di angeli
sto camminando verso la luce
battezzato nel fiume
ho avuto una visione
e voglio essere liberato
nella città ero un peccatore
ho fatto tante cose sbagliate
ma giuro che sono un credente
come un figliol prodigo
contavo solo su me stesso
adesso sto cercando la strada per casa mia
battezzato nel fiume, sono libero, sono libero
tu vieni da una piccola città
crescerai velocemente
sotto queste luci
giù nella Hollywood boulevard
i morti tornano alla vita
alla madre che prega
al padre preoccupato
permetti ai tuoi figli di andarsene
se torneranno, saranno più forti
e se non lo faranno, tu lo saprai
cantano che il diavolo arriva travestito
come una città di angeli
sto camminando verso la luce
battezzato nel fiume
ho avuto una visione
e voglio essere liberato
nella città ero un peccatore
ho fatto tante cose sbagliate
ma giuro che sono un credente
come un figliol prodigo
contavo solo su me stesso
adesso sto cercando la strada per casa mia
battezzato nel fiume, sono libero, sono libero
battezzato nel fiume
battezzato nel fiume
voglio essere liberato
battezzato nel fiume
voglio essere liberato
battezzato nel fiume
voglio essere liberato
confesso di essere un peccatore
ho avuto una visione e voglio essere liberato
domenica 25 aprile 2010
25 aprile, liberazione e fine della resistenza!
Oggi è festa nazionale, per celebrare la liberazione dall'occupazione Tedesca e conseguentemente la fine della resistenza. Tutti sanno di cosa si tratta ma a volte è bene rinfrescarsi la memoria. Per chi ha tempo e voglia.
Guerra e Resistenza, parola da non dimenticare e sperare di non rivivere.
Guerra e Resistenza, parola da non dimenticare e sperare di non rivivere.
giovedì 22 aprile 2010
El Diablo Rojo
Un po’ di anni or sono, durante il mio soggiorno in Irlanda, trovandomi a passeggiare per Temple Bar, cuore della vita notturna di Dublino, sentii provenire da uno dei tanti pub che affollano il quartiere, le note di una canzone conosciuta a ogni buon rockettaro come uno dei cavalli di battaglia della band delle bands: Orion, dei Metallica, riprodotta in una curiosa e travolgente versione acustica che subito mi ha trascinata a vedere da quali capaci mani uscisse quell’inconfondibile suono. Purtroppo, prima di riuscire a farmi largo tra la folla, le due chitarre in questione avevano già terminato il loro concerto, ma incuriosita decisi di comprare il CD, in vendita alla cassa per poche sterline.
Ed è stato amore a primo ascolto per l’abilità tecnica e la genialità creativa di questa allora sconosciuta coppia di giovani messicani che, allontanatasi dalle scarse opportunità che la scena trash metal da cui proveniva offriva nel paese d’origine, ha scelto la strada dell’Europa e dei virtuosismi della chitarra classica, incendiata dai ritmi concitati del flamenco arricchito dalle tonalità del metal che ha segnato indelebilmente la loro formazione musicale.
Oggi Rodrigo Sanchez e Gabriela Quintero, alias Rodrigo y Gabriela, sono alla realizzazione del loro sesto album, con cui stanno imperversando in tutta Europa e nel continente d’origine con una tournée da togliere il fiato.
Le loro corde calienti vibrano a tutta velocità bruciando le dita, le mani e gli animi di chi come me si trova per la prima volta dal vivo travolto dal turbinio di ritmi spagnoleggianti, sfumature di jazz, percussioni torride e inconfondibili distorsioni metalliche, che fanno di sole due chitarre classiche le artefici di un concerto ineguagliabile.
Una donna, un uomo e dodici corde che per due ore hanno saputo rendere questo crossover cultural-musicale un coinvolgente viaggio tra la passione delle terre ispaniche, la rabbia del miglior metal e la malinconia che solo il legno vibrante di un Paco De Lucia avrebbe potuto eguagliare.
Un pezzo di storia della musica da non perdere.
Ed è stato amore a primo ascolto per l’abilità tecnica e la genialità creativa di questa allora sconosciuta coppia di giovani messicani che, allontanatasi dalle scarse opportunità che la scena trash metal da cui proveniva offriva nel paese d’origine, ha scelto la strada dell’Europa e dei virtuosismi della chitarra classica, incendiata dai ritmi concitati del flamenco arricchito dalle tonalità del metal che ha segnato indelebilmente la loro formazione musicale.
Oggi Rodrigo Sanchez e Gabriela Quintero, alias Rodrigo y Gabriela, sono alla realizzazione del loro sesto album, con cui stanno imperversando in tutta Europa e nel continente d’origine con una tournée da togliere il fiato.
Le loro corde calienti vibrano a tutta velocità bruciando le dita, le mani e gli animi di chi come me si trova per la prima volta dal vivo travolto dal turbinio di ritmi spagnoleggianti, sfumature di jazz, percussioni torride e inconfondibili distorsioni metalliche, che fanno di sole due chitarre classiche le artefici di un concerto ineguagliabile.
Una donna, un uomo e dodici corde che per due ore hanno saputo rendere questo crossover cultural-musicale un coinvolgente viaggio tra la passione delle terre ispaniche, la rabbia del miglior metal e la malinconia che solo il legno vibrante di un Paco De Lucia avrebbe potuto eguagliare.
Un pezzo di storia della musica da non perdere.
Tornano i TOOL
Lo avevano detto, dopo l’uscita dell’ultimo, bellissimo disco “10,000 Days”, avrebbero affrontato un lunghissimo tour, terminato il quale si sarebbero presi un periodo di pausa. Ora tornano in studio per lavorare ai nuovi pezzi, alcuni dei quali si dice fossero pronti da anni!
Maynard James Keenan e soci, tornano quindi sulle scene con il loro progetto più imponente e forse importante. I Tool sono infatti sulle scene dal 1990, è possiamo definirli gli ultimi veri innovatori del metal. Infatti nel loro sound non ci sono solo contaminazioni o infiltrazioni di genere, non c’è solo sfoggia di tecnica e qualità sonora, ma una vera e propria innovazione musicale, ai quali in molti si sono ispirati nel tempo. Ritmiche e melodie vengono supportate da atmosfere musicali e scenografiche del tutto personali, ma è il loro carattere futuristico e distante dai classicismi del passato a fare la differenza. Sono trasversali, piacciono ai vecchi metallari ed affascinano le nuove leve, fino a permettersi apprezzamenti dai cultori di altri generi.
La parabola dell’attesa sta dunque per finire!!
Maynard James Keenan e soci, tornano quindi sulle scene con il loro progetto più imponente e forse importante. I Tool sono infatti sulle scene dal 1990, è possiamo definirli gli ultimi veri innovatori del metal. Infatti nel loro sound non ci sono solo contaminazioni o infiltrazioni di genere, non c’è solo sfoggia di tecnica e qualità sonora, ma una vera e propria innovazione musicale, ai quali in molti si sono ispirati nel tempo. Ritmiche e melodie vengono supportate da atmosfere musicali e scenografiche del tutto personali, ma è il loro carattere futuristico e distante dai classicismi del passato a fare la differenza. Sono trasversali, piacciono ai vecchi metallari ed affascinano le nuove leve, fino a permettersi apprezzamenti dai cultori di altri generi.
La parabola dell’attesa sta dunque per finire!!
lunedì 19 aprile 2010
Piccole grandi soddisfazioni culinarie
Sta diventando una tradizione, tutta proteica e maschile, quella della fiorentine alla Speranza di Farigliano (delizia che vi consiglio caldamente di provare!)! Un grazie al grande Maurizio che con il suo tocco rende queste serate eccezionali, e grazie anche per il supporto fotografico!! Naturalmente grazie anche ai miei compagni di “sbrano”: Peru e Stefano, anche per il dopocena de gustativo altamente “spiritato” ! Alla prossima!!
venerdì 16 aprile 2010
ZIBBA E ALMALIBRE presentano "Una cura per il freddo"
*Presentazione ufficiale "UNA CURA PER IL FREDDO" Zibba e Almalibre*
Il disco è arrivato! Quindi chi lo volesse... lo può già trovare!
Il primo singolo, "aMMami" sarò nelle radio dal 9 aprile!
Per la presentazione ufficiale del 17 aprile al Teatro G.Chiabrera di Savona, sono disponibili le prevendite dei biglietti presso il circolo Raindogs di Savona, aperto dal mercoledì alla domenica dalle 19 in poi. Per info sulle prevendite potete chiamare Marco al 348.4040892.
Per chi viene dalla zona di Cuneo e Mondovì può prendere i biglietti nelle prossime date o chiamando Diego Occelli al 338.1186090.
Sarà possibile acquistare il biglietto anche la sera stessa, al botteghino del teatro. Se venite da fuori, e volete assicurarvi di trovare posto, potete mandare una mail a almalibre@zibba.it con oggetto "prenotazione teatro" indicando vostro nome e numero dei biglietti che volete farvi riservare.
Il biglietto costa 10 Euro (12 in prevendita)
Alla serata parteciperanno gli ospiti che hanno collaborato al disco (Antonio "Rigo" Righetti, Francesco Forni, Mr.Puma, Marco Ferrando, Matteo Minchillo, Manouche, Manuele Dechaud, Mgz, Massimo Currò, Massimiliano Rolff, Soft, Jobba e... tanti altri)
e sarà possibile acquistarlo! Vorremmo che fosse una grande serata, quindi cercheremo di agevolarvi il più possibile con i biglietti e... ditelo in giro che vogliamo riempire il teatro!
Ciao Raimondo!
L'ennesimo protagonista di una televisione che va scomparendo, relegata su YouTube o sulle trasmissioni notturne a base di ricordi. Uno stile ormai sorpassato, sostituito dalle grida, dalla smania di voyerismo, dalle liti, dalla ricerca ossessiva di scandali e reazioni forti, con l'obiettivo di aggredire lo spettatore e far presa su di esso per il tempo necessario a riempirlo di pubblicità. Raimondo e Sandra, con il loro lavoro facevano ridere tutta la famiglia, tutta assieme, regalando serenità e trascorrendo una vita dignitosa e rispettabile. A 87 anni si spegne un uomo che ci ha insegnato che la serenità porta felicità e che di certo ha vissuto la sua vita in modo pieno e soddisfacente. La tristezza è quella di vedere spegnersi, un poco alla volta, questi grandi personaggi che, chi più chi meno, hanno contribuito alla nostra crescita, rispettando il loro lavoro e soprattutto il loro pubblico.
martedì 13 aprile 2010
Rage Against The Machine - Rage Against The Machine (1992)
Era il 1992 quando uscì questo disco che definirei storico per tanti motivi. Innanzitutto il genere, il Rap-Metal (come definito allora, poi adottato dal crossover, poi political-core per i testi ecc..) dei RATM non aveva le contaminazioni che i Red Hot Chili Peppers, i primi Faith no More, i Run DMC avevano sdoganato (Hip Hop, Rock, Funky), ma grazie alla voce e la rabbia di Zack de la Rocha e alla creatività di Tom Morello, erano in grado di evitare sintetizzatori, basi e magheggi elettronici, realizzando un suono diretto e senza compromessi, divenuto il segno che più li contraddistingue. Poi il loro marcato impegno politico-sociale, sempre al centro di ogni testo, a giustificarne l’enorme carica energica e rivoluzionaria, le loro battaglie per le minoranze sociali e contro le censure, senza scendere mai a compromessi, anche davanti alle critiche che polemizzavano riguardo al loro contratto con la Epic Records (sussidiaria della Sony, multinazionale “del sistema”), alle quali loro risposero affermando che è inutile lanciare un messaggio se nessuno può ascoltarlo, e fino a quando non ci fossero state ingerenze sulla loro produzione avrebbero approfittato di un canale distributivo così potente.
Questo disco, vero e proprio capolavoro, non si risparmia in niente, a partire dalla copertina, con la fotografia scattata da Malcom Browne che ritrae l’immolazione del monaco buddista Thích Quảng Đức, che nel 1963 si diede fuoco, restando completamente immobile ed in silenzio, in segno di protesta contro l’oppressione del governo Sud-Vietnamita e dei suoi alleati cattolici, nei confronti del loro movimento (storia drammatica ed affascinante che vi consiglio di approfondire nei tanti suoi drammi e aspetti quasi leggendari).
Ogni canzone tratta di argomenti impegnati, tra le più note Bombtrack (manifesto sulla sottomissione delle minoranze, “Padroni e puttane del potere hanno fatto a turno col mio popolo disputandosi gli smoking cui do fuoco e poi li guardo bruciare”), Killing In The Name Of, Bullet In The Head, Know Your Enemy (con la partecipazione di Maynard James Keenan, cantante dei Tool), Freedom e Wake up per citarne alcune. Ma sono tanti anche i riferimenti storici e sociali, come il “Manifest Destiny”, il Ku Klux Klan, i Weathermen, e decine di altre pagine più o meno scure del mondo, soprattutto Usa, attuale.
Un disco che non invecchia, ne nella sostanza ne nella forma, una band che resterà indelebile.
venerdì 9 aprile 2010
martedì 6 aprile 2010
Che bella gionata!
Con ancora un po' di postumi a pesare sulle ossa, mi godo i grassi e unti ricordi di questa bellissima giornata regalataci dal tempo per Pasquetta. Anche quest'anno programma canonico, in fondo sono un grandissimo estimatore delle giornate "svacco" in campagna, insomma l'A B C del divertimento: Amici, Birra e Carnazza alla brace!! Il tutto affogato in un mix di buona musica!! Tempo splendido, compagnia grandiosa, ottimi piatti annaffiati da ottima birra e ottimo vino.. insomma ci voleva proprio! Anche per il piccolo Tommy, che così ha vissuto la sua prima Pasquetta, magari un po' frastornato dalla confusione alternata alle passaggiate e alle dormite sotto le piante, ma ormai.. è ora che impari :) ! Grazie a tutti i colleghi di festeggiamento e.. appuntamento alla prossima!
sabato 3 aprile 2010
giovedì 1 aprile 2010
Primavera . . .
Oggi la primavera
é un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi:
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce:
Tutto è color di prato.
Anche l'edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d'umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.
é un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi:
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce:
Tutto è color di prato.
Anche l'edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d'umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.
V.Cardarelli
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