mercoledì 6 luglio 2011

Domande

Sempre d'estate.. dopo mesi di inattività a parlare di piccoli grandi scandandali perfettamente inutili, si arriva a luglio, quando l'Italia è distratta dalle ferie e giù con gli argomenti pesanti: manovra finanziaria, abolizioni delle province e movimentazioni nei partiti.
Sulla manovra si è detto tutto e niente, prima i proclami dei tanto sbandierati tagli alla politica, tagli che poi sembrano essere piuttosto blandi e aggirabili. Poi la solita trafila dello sparo a salve, ogni volta che ci si appresta a qualche decisione importante qualcuno la spara grande, questa volta la si scrive addirittura, per poi rimangiarsi tutto e coprire con le polemiche una vera analisi dei provvedimenti da discutere.
Con una mossa imbarazzante per tutti (e da tutti negata), viene inserita la norma cosidetta "Salva Fininvest", una ca**ata che non avrebbe retto nemmeno un secondo, ma che ha scatenato un putiferio con la conseguenza che per qualche giorno nessuno parlerà più dei punti delicati della manovra.
Poi nel quasi silenzio stampa si vota per l'abolizione delle Provincie, settore che potrebbe davvero fare la differenza sui costi dello stato, punto fermo dei programmi elettorali di destra e sinistra che però, al momento del voto non passa, bloccata da PDL LEGA E PD.
Intanto la gente incomincia a stufarsi, Bossi si appende al rifiuto della spazzatura, alla difesa delle pensioni per le donne e all'invocazione del ritiro delle forze armate, tutti proclami che il governo non prende in considerazione ma che te tengono a bada un elettoreato esasperato dalle troppe concessioni fatte in questi anni. Il PDL sta insieme per difendersi, con lo scandaloso gruppo dei responsabili che vota qualsiasi cosa per mantenere un posto che hanno scambiato per interesse. Nel frattempo gli stessi iscritti al partito scendono in piazza per chiedere pulizia, mortificati di vedersi rappresentati da inquisiti e condannati.
A sinistra si continua a litigare su tutto, mentre con un'ipocrisia terribile si cavalcano i cavalli vincenti allenati da altri, com'è successo per le primarie e per i referendum. Anche l'elettorato e la stampa di partito manifesta la propria irritazione a comportamenti ambigui e alla mancanza di decisione nell'affrontare il governo. Proprio la stampa negli ultimi giorni sembra rivoltarsi e criticare quella politica che hanno sempre supportato.
Il problema è che con una legge elettorale come questa le cose non potranno cambiare, in quanto i partiti scelgono i loro esponenti e non gli elettori, elettori che nelle ultime due tornate hanno prima bocciato i granti partiti e poi fatto passare un referendum, cosa che non succedeva da anni.
La gente si stà stufando, la crisi non è passata e si sente ancora, la politica è troppo occupata a prendersi cura di se stessa e le solite facce non rassicurano più nessuno.
Se ci fosse un referendum su questo sistema amministrativo siamo sicuri che si salverebbero? Quanto si può ancora sopportare una cosa così patetica? Sono l'unico che si è rotto le scatole o sono uno dei tanti?

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