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martedì 31 gennaio 2012
Hang, l'UFO Armonico.
La prima volta che ho visto suonare questo strumento ero in pieno addio al celibato in quel di Barcellona. Ne va da se che il ricordo è parecchio confuso, ma ricordo di aver pensato e pontificato: che meraviglia!! di certo si tratta di uno strumento che arriva dalla notte dei tempi, ha qualcosa di mistico ed orientale!
Infatti lo HANG arriva dalla Svizzera ed è stato inventato nel 2000 dalla PANArt!
Felix Rohner e Sabina Schärer sono due artigiani di Berna, che da anni studiano il mondo delle percussioni e le loro sonorità.
Nel 2001 presentano questo strumento alla fiera di Francoforte suscitando un grande interesse poi dilagato in svariate produzioni originali ed imitative.
In Italia si trova come DISCO ARMONICO, che nonostante alcune piccole differenze, rispetta a pieno il progetto originale e la tipica forma ad UFO!
Ecco la magia di questo recente e occidentale strumento musicale!
sabato 28 gennaio 2012
METALLICA: ecco il “Black Album” tour!
Per festeggiare i 20 anni dall'uscita del Black Album i Metallica partono per l'ennesimo Tour mondiale con uno show completamente dedicato a questo capolavoro.
Non è la prima volta che i Metallica fanno una cosa simile, ricordo il tour del 2006 quando per la gioia mia e di tutti i presenti, suonarono per intero tutto il disco MASTER OF PUPPETS, sempre per celebrarne il ventennale.
Pare quindi sacrosanta questa forma di autotributo, sopratutto per il Black Album, disco che ha cambiato la storia del metal mondiale (soprattutto in termini di vendite!) e segnato profondamente la mia vita(cosa mica da ridere)! Credo sia in assoluto il disco che ho ascoltato, suonato e vissuto di più!
Certo questo live non avrà molte sorprese, per chi come me li segue praticamente da sempre, molti pezzi del B.A. sono praticamente presenti in tutti i live e gli altri passano spesso nelle loro scalette (cosa ben diversa fu per Master of Puppets!).
Si tratta però di un evento unico da non perdere!
Peccato solo si svolga ad UDINE, non proprio a due passi, ma vedremo il da farsi! (chi si unisce?)
giovedì 26 gennaio 2012
Maylene and the Sons of Disaster - III (2009)
Nel 1871 nasce Arizona Donnie Clark, il cui vero nome era Kate, ma che passò alla storia come "MA' BARCKER".
La storia di questa donna, potete trovarla in giro sul web, o con un po' più di pazienza nella letteratura, sia biografica, sia romanzata in tantissime opere ispirate al mito delle bande criminali americane dell'inizio del secolo scorso.
Riassumendo, dopo una sventurata serie di eventi, questa donna si è trovata a dover allevare 7 figli, anche se solo di 4 si conoscono le gesta (probabilmente perche gli altri tre erano femmine..), arrangiandosi spesso a discapito della legge.
Con gli anni i figli divennero grandi, spietati e temuti criminali, membri di una delle bande più popolari dell'epoca, tanto da diventare un mito, anzi il mito della banda Karpis-Barker.
Questa banda, composta dalla famiglia Barker e dagli uomini di Alvin Karpis, si disse fosse spietata quanto intelligente, e lo stesso mito vuole che proprio l'intelligenza fosse il contributo Ma Barker, una donna che nella vita, nel bene e soprattutto nel male, ha saputo cavarsela grazie alla sua grandissima forza d'animo.
A questa Americana famiglia Criminale, si ispira l'intero progetto dei MAYLANE AND THE SONS OF DISASTER, band stoner e metalcore dell'Alabama, nuovo progetto di Dallas Taylor, ex cantante degli Underoath.
I dischi che hanno pubblicato dal 2004, anno del loro debutto, sono tre, il primo omonimo e gli altri "II" e "III", insomma, schietti e sinceri!
Il disco che mi ha conquistato è l'ultimo "III" uscito nel 2009, con sonorità molto vicine al trash metal e un carattere decisamente in linea con la loro ispirazione.
Vi invito all'ascolto, magari ripercorrendo le gesta di Ma Barker!
La storia di questa donna, potete trovarla in giro sul web, o con un po' più di pazienza nella letteratura, sia biografica, sia romanzata in tantissime opere ispirate al mito delle bande criminali americane dell'inizio del secolo scorso.
Riassumendo, dopo una sventurata serie di eventi, questa donna si è trovata a dover allevare 7 figli, anche se solo di 4 si conoscono le gesta (probabilmente perche gli altri tre erano femmine..), arrangiandosi spesso a discapito della legge.
Con gli anni i figli divennero grandi, spietati e temuti criminali, membri di una delle bande più popolari dell'epoca, tanto da diventare un mito, anzi il mito della banda Karpis-Barker.
Questa banda, composta dalla famiglia Barker e dagli uomini di Alvin Karpis, si disse fosse spietata quanto intelligente, e lo stesso mito vuole che proprio l'intelligenza fosse il contributo Ma Barker, una donna che nella vita, nel bene e soprattutto nel male, ha saputo cavarsela grazie alla sua grandissima forza d'animo.
A questa Americana famiglia Criminale, si ispira l'intero progetto dei MAYLANE AND THE SONS OF DISASTER, band stoner e metalcore dell'Alabama, nuovo progetto di Dallas Taylor, ex cantante degli Underoath.
I dischi che hanno pubblicato dal 2004, anno del loro debutto, sono tre, il primo omonimo e gli altri "II" e "III", insomma, schietti e sinceri!
Il disco che mi ha conquistato è l'ultimo "III" uscito nel 2009, con sonorità molto vicine al trash metal e un carattere decisamente in linea con la loro ispirazione.
Vi invito all'ascolto, magari ripercorrendo le gesta di Ma Barker!
martedì 24 gennaio 2012
Tony Royster Jr
Tony Royster Jr. è di certo tra i miei batteristi preferiti, forse per lo stile piuttosto aggressivo, forse per la fortissima carica ritmica particolarmente funk, R&B e Rock, o forse semplicemente perché è un vero fenomeno.
Nato in una famiglia di musicisti Tony non tarda ad imporsi come bambino prodigio, calcando le scene già dall'età di 11 anni.
Lo studio e il talento naturale lo portano a diventare un guru della batteria moderna, ospite fisso in tantissimi festival e richiesto da molti artisti come turnista o ospite delle proprie esibizioni.
Se cercate la biografia o volete saperne di più ecco qualche info sul web e il suo myspace, mentre per farvi un'idea ecco una sua esibizione di qualche anno fa!
Nato in una famiglia di musicisti Tony non tarda ad imporsi come bambino prodigio, calcando le scene già dall'età di 11 anni.
Lo studio e il talento naturale lo portano a diventare un guru della batteria moderna, ospite fisso in tantissimi festival e richiesto da molti artisti come turnista o ospite delle proprie esibizioni.
Se cercate la biografia o volete saperne di più ecco qualche info sul web e il suo myspace, mentre per farvi un'idea ecco una sua esibizione di qualche anno fa!
sabato 21 gennaio 2012
Addio con un click!
Chi l'avrebbe immaginato che un colosso come la Kodak venisse schiacciato dalla tecnologia che proprio la stessa azienza ha contribuito a diffondere e sviluppare.
La Kodak è leader nel settore fotografico da oltre 130 anni, ma si arrende al mercato, forse per scelte sbagliate, forse per perchè non ha saputo resistere ai cambiamenti della nuova era digitale, ma di certo porta con se una sorta di poesia che non tutti oggi possono condividere.
Era la magia della fotografia analogica, non quella professionale di oggi, ma quella famigliare, quella che ha invaso il mondo con le usa e getta, che tutti abbiamo provato durante le gite, i campeggi e le feste della nostra infazia o adolescenza.
Si chiude un'altra "fabbrica di sogni", almeno per chi l'ha vissuta attraverso l'associazione tra fotografia e i momenti più belli ed importanti, lasciando dietro di se quintali di scatti destinati a sbiadire e qualche pubblicità che oggi fa malinconicamente sorridere.
giovedì 19 gennaio 2012
L'anima nera del Soul bianco
Otis Redding, Sam Cook, Aretha Franklin, James Brown, Marvin Gaye e Ray Charles hanno diverse cose in comune, ma sopra ogni altra li accomuna la passione per la musica, in particolare per il Soul.
Il Soul, letteralmente "anima", nasce dalla fusione di due grandi generi musicali, il Rhythm and blues ed il Gospel. E' dunque facile intuire il perché del nome Soul, che caratterizzava al meglio il risultato coinvolgente e spirituale di questa musica che era aveva un'altra caratteristica fondamentale: il colore della pella di chi la faceva.
Tutti gli artisti sopracitati, ma la quasi totalità dei nomi che dagli anni 60 hanno contribuito all'esplosione del Soul, erano di colore, forti di un grande riscontro da parte delle minoranze etniche, ma anche del favore di un pubblico sempre più trasversale, specie con l'avanzare delle contaminazioni che andavano ad evolvere questo genere.
I cantanti bianchi che si avvicinavano al soul in quegli anni, venivano spesso passati alle radio lasciando intendere che fossero neri, proprio per non perdere i favori della comunità, in una sorta di razzismo al contrario (rispetto alla situazione generale dell'epoca) o meglio di un fortissimo e quasi maniacale sentimento di appartenenza.
A metà degli anni '60, George Woods, guru radiofonico della WDAS-FM, specializzata in R&B, definisce il duo biaco Righteous Brothers (proprio quelli della colonna sonora del film Ghost uscito molti anni dopo) cantanti di "blue-eyed soul", sdoganando definitivamente il bianco nel colore del soul.
Il soul dagli occhi blu divenne presto il Soul Bianco, con esponenti del calibro di Joe Cocker, Rod Stewart, Van Morrison e così via.
Contaminazioni e mode musicali hanno poi favorito l'evouluzione del soul, soprattutto mescolandosi al funk, e successivamete con l'avvento dell'Hip Hop e del Rap, causando un'impoverimento degli artisti e delle realtà tradizionali.
Nell'ultimo decennio però il Soul Biaco ha vissuto una nuova primavera, grazie soprattutto al talento e alla sfortunata carriera di Amy Winehouse, capace di rilanciare questo genere dai colori contrastanti.
Anime nere dal volto bianco, che soprattuto in Inghilterra continuano ad imporsi, come Duffy o la stessa Adele, ultima stella nel firmamento del blu-eyed soul.
Spesso dietro ai grandi successi ci sono storie che varrebbe la pena approfondire, perchè la musica non è solo vendite, spettacolo e personalità, la musica, come l'arte è spesso storia e cultura.
Il Soul, letteralmente "anima", nasce dalla fusione di due grandi generi musicali, il Rhythm and blues ed il Gospel. E' dunque facile intuire il perché del nome Soul, che caratterizzava al meglio il risultato coinvolgente e spirituale di questa musica che era aveva un'altra caratteristica fondamentale: il colore della pella di chi la faceva.
Tutti gli artisti sopracitati, ma la quasi totalità dei nomi che dagli anni 60 hanno contribuito all'esplosione del Soul, erano di colore, forti di un grande riscontro da parte delle minoranze etniche, ma anche del favore di un pubblico sempre più trasversale, specie con l'avanzare delle contaminazioni che andavano ad evolvere questo genere.
I cantanti bianchi che si avvicinavano al soul in quegli anni, venivano spesso passati alle radio lasciando intendere che fossero neri, proprio per non perdere i favori della comunità, in una sorta di razzismo al contrario (rispetto alla situazione generale dell'epoca) o meglio di un fortissimo e quasi maniacale sentimento di appartenenza.
A metà degli anni '60, George Woods, guru radiofonico della WDAS-FM, specializzata in R&B, definisce il duo biaco Righteous Brothers (proprio quelli della colonna sonora del film Ghost uscito molti anni dopo) cantanti di "blue-eyed soul", sdoganando definitivamente il bianco nel colore del soul.
Il soul dagli occhi blu divenne presto il Soul Bianco, con esponenti del calibro di Joe Cocker, Rod Stewart, Van Morrison e così via.
Contaminazioni e mode musicali hanno poi favorito l'evouluzione del soul, soprattutto mescolandosi al funk, e successivamete con l'avvento dell'Hip Hop e del Rap, causando un'impoverimento degli artisti e delle realtà tradizionali.
Nell'ultimo decennio però il Soul Biaco ha vissuto una nuova primavera, grazie soprattutto al talento e alla sfortunata carriera di Amy Winehouse, capace di rilanciare questo genere dai colori contrastanti.
Anime nere dal volto bianco, che soprattuto in Inghilterra continuano ad imporsi, come Duffy o la stessa Adele, ultima stella nel firmamento del blu-eyed soul.
Spesso dietro ai grandi successi ci sono storie che varrebbe la pena approfondire, perchè la musica non è solo vendite, spettacolo e personalità, la musica, come l'arte è spesso storia e cultura.
martedì 17 gennaio 2012
Una band a 10 mani... e una chitarra
Sono il nuovo fenomeno musicale web, e direi che se lo meritano, almeno per l'organizzazione e, in tempo di crisi, per il risparmio strumentale!
domenica 15 gennaio 2012
Domande
Tengo fede alla mia promessa di non prendere posizioni sull’operato del governo Monti fino alla fine della cosiddetta seconda fase.
Certo, a guardare la prima, molte critiche sono sacrosante.
Il rischio recessione è tutt’altro che infondato con queste scelte, e i fortunati chiamati a pagare sono sempre i soliti. Ma è pur vero che se ti servono soldi e ti servono subito, devi prenderli “PURTROPPO” da chi non può mettersi di traverso.
Ora la seconda fase dovrebbe livellare la prima, spingere sulla crescita ed incidere su caste e privilegiati, approfittando del fatto che la fase più critica l’abbiamo superata (almeno nei confronti della UE) e che c’è abbastanza tempo per forzare le barricate. E’ ancora vero che le indiscrezioni sono abbastanza deludenti, se le liberalizzazioni riguardano solo orari dei negozi, taxi e farmacie, non penso si risolvano molti problemi.
Anzi, ad essere malpensanti, mi viene da appoggiare le idee di chi vede in queste manovre, grandi favori alle banche metre il resto pare come una serie di sforzi piuttosto inutili in un Paese come il nostro, dove l'aver liberalizzato le licenze dei negozi, ha favorito molto di più la grande distribuzione anzichè che il consumatore. E mi chiedo: se la gente non spende di giorno siamo sicuri che allungando gli orari sia invogliata a spendere di notte?
Come dicevo, però, aspettiamo la manovra e lasciamo perdere le indiscrezioni, che a seconda del giornale che le pubblica servono a santificare o condannare l'opearto Monti.
Ma quindi qual'è la situazione?
Guardiamo i fatti e constatiamo che una cosa è cambiata mentre un'altra è sempre più certa.
E' cambiata la nostra posizione in Europa.
In due mesi siamo passati dalle risata del duo Sarko-Markel, al cazziatone di Monti sul fatto che l'Italia sembra essere l'unico Paese Eurpeo ad aver messo i sacrifici nero su bianco, mentre Francia e soprattutto Germania continuano a targiversare sulle scelte da farsi per salvere l'Euro (o affondarlo definitivamente...). Poco importa se lo spread o le agenzie di rating non ci premiano, ma mi sembra palese che siano strumenti troppo condizionati dai movimenti speculativi, per poter esser presi come reali indicatori della nostra situazione economica.
Veniamo dunque alla cosa sempre più certa e che purtroppo è ancora ben lontana dal risolversi: il covo parlamentare.
Mi chiedo come si posse essere tanto accecati dalla fede politica, per non rendersi conto dell' INUTILITA' e dell'INTRALCIO che oggi, questi piccoli personaggi difesi dai loro privilegi, rappresentano per l'Italia.
L'estate appena passata aveva toni infuocati, ci si scannava su Berlusconi e sui poteri dello stato ormai allo sbando, mentre oggi, all'ombra del Governo, tutti insieme bloccano i tagli agli stipendi parlamentari, salvano Cosentino dall'arresto (nonostante queste carte in tavola, dicendo pure che si tratta di persecuzione), festeggiano per il respingimento del referendum elettorale che minacciava i partiti, e si preparano ad una nuova campagna elettorale con la solita faccia di chi porterà i cambiamenti, lasciano Monti a prendere le decisioni difficili.
C'è bisogno di aria nuova e di cacciare chi ha ridotto l'Italia in questo stato.
Mi piacerebbe che la gente smettesse di guardare la politica dal punto di vista del proprio partito, ma iniziasse a farsi un idea generale della situazione, alla faccia del populismo e dell'antipolitica (per la quale ci vorrebbe almeno una politica..). Per fare questo, in Italia, dobbiamo fare degli sforzi in più: leggere il giornale di opposizione alla propria parte politica e fare una media, evitare le notizie sui tg di parte e magari cercare sul web le posizioni più neutrali, sforzandosi di vedere tutti i lati di una notizia.
Insomma, farsi un'idea del mondo più personale, seguendo le proprie impressioni e creandosi nuove idee, infischiandosene se sembrano di destra o di sinistra, in fondo le inc**ate arrivano sempre da dietro!
Certo, a guardare la prima, molte critiche sono sacrosante.
Il rischio recessione è tutt’altro che infondato con queste scelte, e i fortunati chiamati a pagare sono sempre i soliti. Ma è pur vero che se ti servono soldi e ti servono subito, devi prenderli “PURTROPPO” da chi non può mettersi di traverso.
Ora la seconda fase dovrebbe livellare la prima, spingere sulla crescita ed incidere su caste e privilegiati, approfittando del fatto che la fase più critica l’abbiamo superata (almeno nei confronti della UE) e che c’è abbastanza tempo per forzare le barricate. E’ ancora vero che le indiscrezioni sono abbastanza deludenti, se le liberalizzazioni riguardano solo orari dei negozi, taxi e farmacie, non penso si risolvano molti problemi.
Anzi, ad essere malpensanti, mi viene da appoggiare le idee di chi vede in queste manovre, grandi favori alle banche metre il resto pare come una serie di sforzi piuttosto inutili in un Paese come il nostro, dove l'aver liberalizzato le licenze dei negozi, ha favorito molto di più la grande distribuzione anzichè che il consumatore. E mi chiedo: se la gente non spende di giorno siamo sicuri che allungando gli orari sia invogliata a spendere di notte?
Come dicevo, però, aspettiamo la manovra e lasciamo perdere le indiscrezioni, che a seconda del giornale che le pubblica servono a santificare o condannare l'opearto Monti.
Ma quindi qual'è la situazione?
Guardiamo i fatti e constatiamo che una cosa è cambiata mentre un'altra è sempre più certa.
E' cambiata la nostra posizione in Europa.
In due mesi siamo passati dalle risata del duo Sarko-Markel, al cazziatone di Monti sul fatto che l'Italia sembra essere l'unico Paese Eurpeo ad aver messo i sacrifici nero su bianco, mentre Francia e soprattutto Germania continuano a targiversare sulle scelte da farsi per salvere l'Euro (o affondarlo definitivamente...). Poco importa se lo spread o le agenzie di rating non ci premiano, ma mi sembra palese che siano strumenti troppo condizionati dai movimenti speculativi, per poter esser presi come reali indicatori della nostra situazione economica.
Veniamo dunque alla cosa sempre più certa e che purtroppo è ancora ben lontana dal risolversi: il covo parlamentare.
Mi chiedo come si posse essere tanto accecati dalla fede politica, per non rendersi conto dell' INUTILITA' e dell'INTRALCIO che oggi, questi piccoli personaggi difesi dai loro privilegi, rappresentano per l'Italia.
L'estate appena passata aveva toni infuocati, ci si scannava su Berlusconi e sui poteri dello stato ormai allo sbando, mentre oggi, all'ombra del Governo, tutti insieme bloccano i tagli agli stipendi parlamentari, salvano Cosentino dall'arresto (nonostante queste carte in tavola, dicendo pure che si tratta di persecuzione), festeggiano per il respingimento del referendum elettorale che minacciava i partiti, e si preparano ad una nuova campagna elettorale con la solita faccia di chi porterà i cambiamenti, lasciano Monti a prendere le decisioni difficili.
C'è bisogno di aria nuova e di cacciare chi ha ridotto l'Italia in questo stato.
Mi piacerebbe che la gente smettesse di guardare la politica dal punto di vista del proprio partito, ma iniziasse a farsi un idea generale della situazione, alla faccia del populismo e dell'antipolitica (per la quale ci vorrebbe almeno una politica..). Per fare questo, in Italia, dobbiamo fare degli sforzi in più: leggere il giornale di opposizione alla propria parte politica e fare una media, evitare le notizie sui tg di parte e magari cercare sul web le posizioni più neutrali, sforzandosi di vedere tutti i lati di una notizia.
Insomma, farsi un'idea del mondo più personale, seguendo le proprie impressioni e creandosi nuove idee, infischiandosene se sembrano di destra o di sinistra, in fondo le inc**ate arrivano sempre da dietro!
venerdì 13 gennaio 2012
giovedì 12 gennaio 2012
Made IT ...?
Ecco il video che mi hanno segnalato (bravo Ale G.) e che giro direttamente a una persona che conosco mooolto bene e che vive con me... e che non è sotto il metro di altezza! hi!
martedì 10 gennaio 2012
domenica 8 gennaio 2012
Lo straordinario bisogno di ordinario
La bufera delle feste volge al termine, bufera meno ricca dicono i giornali (tranne a Cortina :)), ma sempre bufera.
Cene, pranzi, orari insoliti, divertimento e qualche scazzo sono da sempre gli ingredienti del periodo che accompagna la morte di un anno, alla nascita del successivo.
Da Natale all'Epifania eccoci tutti travolti dalle festività, volenti o nolenti, facciamo i conti con lo stravolgimento dei nostri vecchi ed abitudinari ritrmi quotidiani.
Fortunatamente faccio parte di quella schiera di persone che non vedono lo straordinario come unica meta, ma che lo vivono come un passaggio e che non sdegnano affatto il ritorno alla vita normale!
Sarà per il lavoro che faccio, o per una vita piuttosto lontana dalla noia, ma sono felice che le feste stiano passando e questo, anno dopo anno, mi rende felicemente consapevole del fatto che sarebbe tragico l'opposto.
Se vivessi la mia settimana in funzione del WE, o tutto l'anno aspettando le ferie, credo sarebbe una sorta di spreco, uno Standby continuo in attesa di appuntamenti che a volte deludono le previsioni o ai quali si arriva impreparati, ottenendone solo una sorta di senso di vuoto di cui è difficile sbarazzarsi.
Con l'augurio che le vostre giornate siano vissute e non trascorse in standby vi consiglio un disco da dopo festa, uno di quelli che serve a tirarsi su il famoso Day After, di quelli che riavviano il sistema e danno la giusta carica per ripartire, meglio del Pocket Coffee, non me ne vogliano i Ferrero.
Loro sono i Five Horse Johnson, una cazzutissima blues band Americana che strizza fortemente l'occhio allo stoner, pur rimanendo fedelissimi alle 12 battute e all'armonica a bocca che va a nozze, specie in questo disco, con schitarrate hard rock di tutto rispetto.
Il disco è Fat Black Pussy Cat del 1998, buon inizio anno quindi, naturalmente alla "mia maniera"!
Cene, pranzi, orari insoliti, divertimento e qualche scazzo sono da sempre gli ingredienti del periodo che accompagna la morte di un anno, alla nascita del successivo.
Da Natale all'Epifania eccoci tutti travolti dalle festività, volenti o nolenti, facciamo i conti con lo stravolgimento dei nostri vecchi ed abitudinari ritrmi quotidiani.
Fortunatamente faccio parte di quella schiera di persone che non vedono lo straordinario come unica meta, ma che lo vivono come un passaggio e che non sdegnano affatto il ritorno alla vita normale!
Sarà per il lavoro che faccio, o per una vita piuttosto lontana dalla noia, ma sono felice che le feste stiano passando e questo, anno dopo anno, mi rende felicemente consapevole del fatto che sarebbe tragico l'opposto.
Se vivessi la mia settimana in funzione del WE, o tutto l'anno aspettando le ferie, credo sarebbe una sorta di spreco, uno Standby continuo in attesa di appuntamenti che a volte deludono le previsioni o ai quali si arriva impreparati, ottenendone solo una sorta di senso di vuoto di cui è difficile sbarazzarsi.
Con l'augurio che le vostre giornate siano vissute e non trascorse in standby vi consiglio un disco da dopo festa, uno di quelli che serve a tirarsi su il famoso Day After, di quelli che riavviano il sistema e danno la giusta carica per ripartire, meglio del Pocket Coffee, non me ne vogliano i Ferrero.
Loro sono i Five Horse Johnson, una cazzutissima blues band Americana che strizza fortemente l'occhio allo stoner, pur rimanendo fedelissimi alle 12 battute e all'armonica a bocca che va a nozze, specie in questo disco, con schitarrate hard rock di tutto rispetto.
Il disco è Fat Black Pussy Cat del 1998, buon inizio anno quindi, naturalmente alla "mia maniera"!
giovedì 5 gennaio 2012
Pesci fuori dall'acqua!
E' vero che c'è chi ci vede il primo segno per la fina del mondo, e continuerà ad attribuire ai Maya ogni disastro di questo malaugurato anno bisesto, ma le 20 tonnellate di aringhe morte in Norvegia restano comunque inquietanti!
Se volete saperne di più, altrimenti godetevi questo magnifico brano dei One Minute Silence, ad ognuno la propria interpretazione!
Se volete saperne di più, altrimenti godetevi questo magnifico brano dei One Minute Silence, ad ognuno la propria interpretazione!
martedì 3 gennaio 2012
Ci siamo quasi
La cosa triste e che per certi versi alcuni limiti li abbiamo già superati!
Speriamo in questo 2012!
Speriamo in questo 2012!
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