Mentre oggi, tra le polemiche, si festeggia la festa della Repubblica, che nel 1946 fu scelta dagli italiani, attraverso un referendum a suffragio universale, come forma di governo, a Londra, si festeggia il Giubileo di Diamante per la Regina Elisabetta, baluardo di un monarchia intramontabile.
Le celebrazioni sono importanti, soprattutto per la memoria, anzi, esclusivamente per quello. Se non esistessero le celebrazioni si perderebbe l'occasione di ricordare il perchè delle cose, i percorsi che ci hanno portati a determinate conquiste e gli sbagli che ci hanno condotto alle più terribili disfatte.
Celebrare significa riconoscenza, discussione e meditazione, solo in secondo luogo festeggiamento, parate e fasti. Certo sono importante anche queste dimostrazioni, un occasione per sfoggiare le eccellenze di un Paese, risvegliare un orgoglio che spesso, oggi sembra venire meno.
La celebrazione però non costa nulla, basterebbe parlare, raccontare, magari destinare un po' di quello spazio abusato per argomenti futili e trovare il modo di rendere attuale una storia vecchia quasi sett'anni, tanto per far conosce anche ai più giovani il valore di quella che significa REPUBBLICA, oggi infangata da troppi personaggi indegni per guidarla.
I festeggiamenti invece costano cari, non necessitano di particolari sforzi intellettuali e permettono anche a chi no potrebbe permettersi di parlare di valori repubblicani, di starsene tranquillamente in vetrina, a farne parte comunque.
Ecco due aspetti di questa giornata:
Il primo è la nota ufficiale comunicata dal ministro Forlani nel 1976, con il quale il governo dell'epoca ha annullato questi festeggiamenti senza rinunciare alla celebrazione.
Il secondo è il festeggiamento dello scorso Giubileo Britannico (10 anni fa), con il grande Brian May (chitarrista dei Queen) che dal tetto di Buckingham Palace, omaggia la regina ed il suo popolo con la sua chitarra.
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