lunedì 29 aprile 2013

Eigenharp

Ci sono voluti otto anni a John Lambert per ad ultimare e ad immettere sul mercato questo nuovo strumento "alieno".
Si tratta dell'Eigenharp, rilasciato nel 2009, uno strumento che offre infinite possibilità musicali grazie ad un'ulteriore passo avanti del mondo digitale verso il mondo analogico.
Si assiste infatti, dopo anni passati a progettare ogni tipo di strumento digitale, ad una sterzata piuttosto diffusa nel tornare ad avvicinarsi al mondo classico dei sistemi tradizionali, in cui i suoni erano generati da un'azione umana e non riprodotti da una macchina.
Questo offre, oltre al naturale carattere personale del musicista, anche la possibilità di creare infinite sfumature per lo stesso suono, caratterizzate dal materiale, dalla tipologia e dalla qualità dello strumento. Le tecniche digitali hanno però il grande vantaggio di permettere l'iterazione tra molte più variabili, tra strumenti differenti garantendo un controllo maggiore e semplificato del suono.
Così ci si imbatte sempre più spesso in nuovi strumenti che mettono al centro un'azione umana e che contemporaneamente godano delle infinite opportunità che il digitale offre.
L'Eigenharp è esattamente questo, costruito in tre modelli si presenta a secondo delle dimensioni come un piccolo flauto o un tecnologico sitar, capace di far interagire i suoni fisici generati dal musicista (fiato e dita) con una complessa e variopinta sezione digitale. Si tratta in pratica di un controller che permette di agire in tempo reale sulle modulazioni, sugli effetti ma anche sulle stesse note, cambiando quindi tonalità o facendo intervenire sezioni ritmiche o sintetizzatori.
Il futuro volge spesso uno sguardo al passato, soprattutto quando la corsa alla standardizzazione fa sentire la nostalgia della buona e vecchia personalità. non sempre sinonimo di perfezione ma sicuramente essenziale per emozionare.
Per saperne di più:


 

sabato 27 aprile 2013

Tocca Qui!

Era il 1993 quando Gli Articolo 31 pubblicarono Strade di Città, raccogliendo i pezzi più significativi del loro repertorio "da strada".
A vent'anni di distanza mi capita di risentire per caso quel piccolo capolavoro di parole in rima che tanto mi colpì allora.
Alcuni pezzi di questo disco portano il peso degli anni passati, mentre altri reggono bene e sembrando scritti ieri.
In particolare riascolto col sorriso la sempreverde Tocca Qui, il singolo che di quel disco riscosse più successo: alla faccia della censura!
Il rap in Italia aveva tutto un'altro seguito allora, non godeva certo dell'attenzione di oggi e le 90.000 copie vendute furono un vero record per J-Ax e Dj Jad!



martedì 23 aprile 2013

La Loggia - Che Si Dice

E' appena stato pubblicato il primo Video Clip ufficiale de La Loggia "Che si dice".
Il loro debutto "visivo" arriva dopo ben 18 anni dal loro debutto musicale, cosa che la dice lunga sia sulle loro priorità comunicative, sia sulla loro devozione alla musica. Un ottimo lavoro che si spera si il primo di una lunga serie!

sabato 20 aprile 2013

La pazzia di Harlem Shake

Non ha limiti quello che può succedere grazie ad Internet.
Il fatto è che non sempre, anzi quasi mai, si assiste a scoperte sensazionali che risolvano questioni cruciali!
Può però capitare che un DJ di 23 anni si inventi una canzone (nemmeno troppo sofisticata..), realizzi un video e mescoli perfettamente gli ingredienti che servono per realizzare un successo virale.
Dj Baaue ha fatto questo, dando vita ad un virus capace di infettare intere comunità e di infilarsi, a qualunque livello, nel tessuto sociale ed artistico mondiale creando il delirio!
Guardare per credere:


mercoledì 17 aprile 2013

Hurt

Johnny Cash in questa canzone canta: oggi mi sono ferito da solo, per vedere se sono ancora in grado di sentire.
Passano i secoli e l'umanità continua ad infliggersi ogni genere di ferita: da Boston a Damasco, dalla Corea all'Uganda l'infinita lista di violenze sembra non avere fine.
A volte mi chiedo se davvero esista una giustificazione per tanto dolore o se come suggerisce il vecchio Johnny, continuiamo a ferirci per sentirci vivi in un mondo svuotato di ogni buon senso.


martedì 16 aprile 2013

Addio e buon viaggio Chi Cheng

Ieri si è spento Chi Cheng, storico bassista dei Deftones, da anni impegnato in una battaglia per la sopravvivenza, dopo un brutto incidente che dal 2008 lo aveva ridotto in coma.
Se ne va un'altro di quei musicisti che hanno seriamente influenzato la mia vita, non soltanto musicale.
Sul sito ufficiale il saluto arriva dal chitarrista, Stephen Carpenter.
Buon viaggio Chi, e grazie per le tante emozioni che la tua musica mi ha regalato.

There are so many things I can say, and yet at this moment, none of it matters or compares to the loss everyone feels. There will be a hole in our lives where Chi once was. But that will be filled everyday with all of our love and memories we all have in our heart. He will always be here because of love. It's time we all give our love and best, and do our best to love. Especially ourselves, Chi would want that for everyone. All our healing will begin with love. I love you, Chi. 
Stephen, for Deftones (cit. http://www.deftones.com/)


giovedì 11 aprile 2013

Primo post di prova per me...spero che tutto funzioni a dovere. Non vedo l'ora di offrire molti spunti di discussione dannosi e inutili. Tanto per dire: perché, quando bisogna creare un profilo web nuovo (vedi quello di Blogger\google+ che ho appena fatto per entrare nel blog), tutte le parole da mettere prima della chiocciolin@ sono già state scelte da almeno 618 cristiani prima di me? Ma quanti bobcastello esistono nel mondo? Per non parlare di ghiciu: possibile che ci siano centinaia di ghicius nel mondo? Chi è curioso può vedere nella foto in allegato la mia reazione alla scoperta dei milioni di ghiciu sparsi sulla terra. Evviva quei furbacchioni che brevettano i propri stranòm!



lunedì 8 aprile 2013

Stallo Matto

Lo stallo nel gioco degli scacchi è una situazione che determina la fine della partita.
Si crea quando, pur non essendo sotto scacco, non ci sono mosse legali disponibili per continuare il gioco (cit).
Durante una partita a scacchi, il gioco di strategia per eccellenza, anche lo stallo deve essere valutato, sia da chi si trova in svantaggio e cerca così di arrivare ad un risultato di "patta", sia da chi si trova in vantaggio e lo deve evitare ad ogni costo.
Quello che succede in questo momento alla nostra politica (rigorosamente in minuscolo), è tutt'altro che uno stallo, anche se a tutti fa comodo chiamarlo così.
Innanzitutto non è stato cercato da chi era in minoranza e soprattutto non è stato evitato da chi le elezioni le ha "non vinte".
Posto che sembra assurdo cercare un'alleanza con chi si trova oggi in Parlamento per distruggere i vecchi partiti, con chi ha fatto di questo il suo baluardo e (a torto o a ragione stabilitelo voi), resta il soggetto politico più coerente coi propri elettori, le responsabilità di questa situazione vanno condivise.
Con Monti fuori dai giochi per l'ininfluente peso politico e con l'ira di Napolitano che ora lo avrebbe riconfermato facilmente al governo, se solo non fosse salito (o sceso?) in politica, il gioco torna tutto nelle mani di Berlusconi e Bersani.
Il primo è nella facile situazione di poter tendere una mano all'unico alleato che può garantirgli un futuro (Grillo gli mozzerebbe anche le braccia!), magari pretendendo pure qualche favore per giustificare il suo senso di responsabilità.
Bersani è disperso nel polverone di un partito che parla di novità con gli stessi dirigenti che hanno sempre stretto alleanze, anche con Berlusconi, ma che ora vogliono dimostrarsi integerrimi, a costo di farsi umiliare dai 5 stelle, accusare dal PDL e deridere da mezza Italia (anzi dal 71%).
Con la Laga ai minimi storici e SEL aggrappata ai PD per sopravvivere ecco la situazione al completo con l'aggiuta di qualche elemento tra l'assurdo e il paradosso.
Il paradosso è che nonostante tutto ci si trova con un Parlamento finalmente rinnovato almeno nei volti, pieno di donne e giovani, che perlomeno non sono i vecchi uomini che vediamo da 30 anni, o almeno non tutti!
L'assurdo è che la patata bollente è finita nelle mani di Napolitano, a 15 giorni dalla fine del  suo mandato, quello forse più difficile per un presidente della Repubblica nella storia Italiana.
Infine ecco le reazioni: tutti indignati per colpa di Grillo, per le scelte di Napolitano, per l'ostinazione di Bersani e per l'impresentabilità di Berlusconi, insomma: STALLO MATTO!
Purtroppo come ho detto, almeno per me, non è affatto uno stallo, ma è una porcata, voluta innanzitutto da chi, per un anno, non ha cambiato la legge elettorale e che ora RESPONSABILMENTE dovrebbe PAGARE questa situazione, risolvendola anche a rischio di bruciarsi l'elettorato se non addirittura in termini economici.
Siamo alla frutta di una la cena pessima, con la scacchiera posizionata su tavolo spoglio di ogni cibaria e i commensali impegnati a sbadigliare senza muovere una sola pedina, non chiamatelo stallo ma l'ennesima dimostrazione di una radicata incapacità.

venerdì 5 aprile 2013

Autori Cercasi!


Nonostante il Concerto per Un Amico si sia fermato, almeno fisicamente, continuo ostinatamente a tenere in piedi questo progetto, un po' per passione, un po' per testardaggine e un po' perché lo sento vivo.
Il blog del concerto è nato poco prima dell'esplosione dei social network, in particolare quella di Facebook che ha offerto uno straordinario sistema di comunicazione, associato ad un'altrettanto allettante vetrina per i propri pensieri e le proprie condivisioni.
Questo ha in parte sostituito una sezione di quello che il nostro blog voleva essere, ma credo che nel totale questo progetto possa ancora dire la sua.
Avere uno spazio dove potersi esprimere senza adattarsi alla sintesi o evitando la banale condivisione di pensieri altrui, provando magari ad aprire una rubrica dove parlare delle proprie passioni, far conoscere un qualcosa che ti ha emozionato o semplicemente concedersi uno spazio per confrontarsi con se stessi può essere molto soddisfacente.
La forza di questo progetto era la condivisione di un pensiero, di un parere o di un'informazione, tanto meglio se legata alla musica, ma non solo.
Negli anni in tanti si sono cimentati con me, alcuni ancora lo fanno, ma per continuare c'è bisogno di nuovi autori, di nuovo entusiasmo, di nuova linfa.
La curiosità non mi manca e la voglia di condividere un pensiero, una canzone, un film, un disco non si è assopita, ma questo non è il MIO blog e vorrei che altri potessero partecipare per renderlo più aperto e variopinto.
Se qualcuno volesse raccogliere il mio invito basterà contattarmi (fabiot@concertoperunamico.com) e sarò lieto di rendervi autori di un blog che si ostina ad esistere.

martedì 2 aprile 2013

The Offspring - Gotta Get Away

C'è un momento nell'adolescenza in cui tutto sembra dover essere messo in discussione. Si tratta una fase che ti porta al livello successivo (per dirla alla "nintendo"!) e che nonostante sia profondamente intima e personale, ha spesso caratteri comuni a più persone.
Ci si sente paranoici e molto sovente la cosa più difficile è proprio fare i conti con se stessi, motivo per cui si tende a volersi ribellare alla "società omologata", omologandosi di conseguenza ai ribelli omologati, incatenando una serie di contraddizioni che con l'età e la maturità (assieme ad una buona dose di calci nel c**o dalla vita) si scioglie nella personalità.
Il mio momento ha avuto una colonna sonora ben precisa e ancora oggi, alcuni pezzi li ritrovo come mattoni alle basi del mio carattere, a ricordarmi quanto è difficile sapersi costruire!



Ogni volta divento nervoso
C'è qualcuno intorno a me ad un passo di distanza

È terribile, nella stanza in cui sto
I muri vibrano e cominciano a stringersi intorno a me
Troppo velocemente o un po' troppo piano
Sono paranoico, ho paura delle persone e si vede
C'è un tizio che non posso scuotere
Sulle mie spalle c'è un bel peso

Seduto sul mio letto,
Oppure disteso ma ancora sveglio
Sento i demoni nella mia testa,
E sono troppi, non ce la faccio a sopportarli
Penso di essere in un circolo vizioso
Ma sono debole
Tutto quello che posso dire
È che devo scappare da me stesso

Ti dico una cosa che sicuramente è sbagliata
Ho la testa fra le nuvole, ma le scarpe ben allacciate
Sto evitando tutti i miei amici perché sono come insetti
La vita è come un indovinello, ed io sono veramente perplesso
Se ragioni, non te ne accorgi?
La tua preoccupazione è dove arriverai...
Credo di essere seguito, mi guardo intorno
Ma è soltanto la mia ombra che striscia al suolo...

Seduto sul mio letto,
Oppure disteso ma ancora sveglio
Sento i demoni nella mia testa,
E sono troppi, non ce la faccio a sopportarli
Penso di essere in un circolo vizioso
Ma sono debole
Tutto quello che posso dire
È che devo scappare da me stesso
È che devo scappare da me stesso
È che devo scappare da me stesso
Hooo hooooooo, hooo hooooooo !!!

TESTO PRESO DAL SITO www.testitradotti.it