Lo spunto nasce dalla collaborazione tra i Fractures e Matthew Chuang, un regista Ucraino che ha girato queste immagini in una famosa città nel distretto di Kiev: Chernobyl.
Le riprese risalgono allo scorso febbraio, nel periodo delle rivolte tra separatisti e filorussi, approfittando di un periodo di pausa tra gli scontri nella capitale.
Chernobyl resta la più grande cicatrice nucleare sul territorio europeo, emblema del disastroso rapporto tra la tecnologia e gli errori umani, una città oggi quasi deserta che paga la vicinanza alla centrale con il suo oblio.
Delle 350000 persone che ci vivevano prima dell'aprile del 1986, oggi rimangono solo gli oggetti e le case abbandonate in fretta e furia nelle 36 ore successive al disastro, qualche militare o addetto al controllo della centrale (rimasta parzialmente attiva fino al 2000) e quasi 700 anziani ritornati negli anni alle proprie case, incuranti dei rischi che col tempo si spartiscono il loro futuro.
I Fractures hanno immaginato il ritorno di uno di loro in quella che un tempo chiamava casa, oggi segnata dall'abbandono che ne restituisce un fascino malinconico e alieno ma che nonostante tutto custodisce ancora i tanti ricordi che il disastro ha strappato agli abitanti.
Queste immagini hanno in sottofondo il nuovo singolo della band: It's Alright.
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