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mercoledì 31 dicembre 2014
giovedì 25 dicembre 2014
lunedì 22 dicembre 2014
Il flop di Madama Butterfly
Il 22 dicembre 1858 nasceva Giacomo Puccini, quinto di una dinastia di musicisti, divenuto negli anni uno dei più grandi compositori Italiani e tra i più grandi operisti di sempre.
Tra i suoi successi immortali c'è sicuramente Madama Burtterfly, tragedia esotica in cui Puccini investì tantissima devozione e cura dei particolari.
Alla sua presentazione alla Scala di Milano raccolse solo fischi e brutte critiche, figlie di un complotto che poco avevano a che spartire con il grande cast e la bellezza dell'opera.
In una lettera Puccini descrisse così quei momenti, e senza scoraggiarsi consegnà Madama Butterflay all'immortalità della storia.
con animo triste ma forte ti dico che fu un vero linciaggio. Non ascoltarono una nota quei cannibali. Che orrenda orgia di forsennati, briachi d’odio. Ma la mia Butterfly rimane qual è: l’opera più sentita e suggestiva ch’io abbia mai concepito. E avrò la rivincita, vedrai, se la darò in un ambiente meno vasto e meno saturo d’odi e di passioni. (fonte Circuitomusica.it)
Tra i suoi successi immortali c'è sicuramente Madama Burtterfly, tragedia esotica in cui Puccini investì tantissima devozione e cura dei particolari.
Alla sua presentazione alla Scala di Milano raccolse solo fischi e brutte critiche, figlie di un complotto che poco avevano a che spartire con il grande cast e la bellezza dell'opera.
In una lettera Puccini descrisse così quei momenti, e senza scoraggiarsi consegnà Madama Butterflay all'immortalità della storia.
con animo triste ma forte ti dico che fu un vero linciaggio. Non ascoltarono una nota quei cannibali. Che orrenda orgia di forsennati, briachi d’odio. Ma la mia Butterfly rimane qual è: l’opera più sentita e suggestiva ch’io abbia mai concepito. E avrò la rivincita, vedrai, se la darò in un ambiente meno vasto e meno saturo d’odi e di passioni. (fonte Circuitomusica.it)
venerdì 19 dicembre 2014
Roma...
Dall'Impero Romano a Roma Ladrona, da Roma Capitale a Mafia Capitale, la città italiana per eccellenza ha sempre vissuto nel regno del potere.
Nonostante la bellezze che la domina e la storia che sgorga da ogni suo vicolo, Roma resta e resterà la terra di conquista per ogni affamato di potere e quanto si legge in queste settimane sulle vicende che ne coinvolgono i protagonisti, non fa che confermarlo.
Certo sarebbe un errore imputare alla nostra capitale ogni colpa, basta guardarsi attorno per rendersi conto che per tutta l'Italia il malaffare si è diffuso come un edera, capace di creare nuove radici in ogni fazzoletto di terra in cui si semini un'affare.
Vedere però un tale degrado morale, con una connivenza talmente scontata da non suscitare più nemmeno sdegno, proprio dove le istituzioni hanno sede, ad un passo da S.Pietro, tra le meraviglie di una storia millenaria, divorata senza pietà da personaggi quasi grotteschi, è avvilente.
Intendiamoci, lo è ovunque, ma la mancanza di ogni remora morale, in una città che ha ospitato alcuni personaggi tra i più grandi al mondo, riduce ogni ruberia ad un fastidioso e insolente imbrattamento.
La città eterna non può diventare un paradiso per gangster irriducibili e chiunque ha permesso ciò è al loro livello. Ci sono amministratori a Roma da decenni, sempre gli stessi, che se non si sono accorti di nulla sono i peggiori incompetenti della storia, e se hanno chiuso un occhio sono semplicemente: complici.
Nonostante la bellezze che la domina e la storia che sgorga da ogni suo vicolo, Roma resta e resterà la terra di conquista per ogni affamato di potere e quanto si legge in queste settimane sulle vicende che ne coinvolgono i protagonisti, non fa che confermarlo.
Certo sarebbe un errore imputare alla nostra capitale ogni colpa, basta guardarsi attorno per rendersi conto che per tutta l'Italia il malaffare si è diffuso come un edera, capace di creare nuove radici in ogni fazzoletto di terra in cui si semini un'affare.
Vedere però un tale degrado morale, con una connivenza talmente scontata da non suscitare più nemmeno sdegno, proprio dove le istituzioni hanno sede, ad un passo da S.Pietro, tra le meraviglie di una storia millenaria, divorata senza pietà da personaggi quasi grotteschi, è avvilente.
Intendiamoci, lo è ovunque, ma la mancanza di ogni remora morale, in una città che ha ospitato alcuni personaggi tra i più grandi al mondo, riduce ogni ruberia ad un fastidioso e insolente imbrattamento.
La città eterna non può diventare un paradiso per gangster irriducibili e chiunque ha permesso ciò è al loro livello. Ci sono amministratori a Roma da decenni, sempre gli stessi, che se non si sono accorti di nulla sono i peggiori incompetenti della storia, e se hanno chiuso un occhio sono semplicemente: complici.
mercoledì 17 dicembre 2014
La cena Canonica
E' stata una bella serata quella di ieri sera, cena in compagnia e spettacolo esilarante di Filippo Bessone e Luca Occelli, un assaggio del loro nuovo progetto chiamato L'Ora Canonica.
In realtà, ci ha spiegato Pippo, si tratta di una versione "da osteria" dello spettacolo integrale, ben più articolato e musicato, studiato e strutturato per il teatro.
Usando come palco un semplice tavolino e con due bicchieri di vino a fare da microfono, Pippo e Luca hanno presentato alcuni sketch, intervallando alcune canzoni parodia ad alcune letture in stile Padre Filip, parabole ironiche dai significati bizzarri!
Il parallelo con i Lilu è inevitabile, soprattutto nelle canzoni parodia che ricordano il primo repertorio della storica formazione, ma la freschezza nello spirito e la scelta dei brani "rovinati" (Cit. degli stessi), dona al tutto un tocco di originalità.
Ora l'appuntamento è a teatro!
In realtà, ci ha spiegato Pippo, si tratta di una versione "da osteria" dello spettacolo integrale, ben più articolato e musicato, studiato e strutturato per il teatro.
Usando come palco un semplice tavolino e con due bicchieri di vino a fare da microfono, Pippo e Luca hanno presentato alcuni sketch, intervallando alcune canzoni parodia ad alcune letture in stile Padre Filip, parabole ironiche dai significati bizzarri!
Il parallelo con i Lilu è inevitabile, soprattutto nelle canzoni parodia che ricordano il primo repertorio della storica formazione, ma la freschezza nello spirito e la scelta dei brani "rovinati" (Cit. degli stessi), dona al tutto un tocco di originalità.
Ora l'appuntamento è a teatro!
domenica 14 dicembre 2014
Tutto è bene quel ...
Gli ultimi giorni sono stati intensi e tutti hanno condiviso l'ansia per la brutta avventura che ha coinvolto il giovane studente Vercellese.
Fortunatamente la cosa si è conclusa bene, anche se molti aspetti della vicenda restano sorprendenti.
Quello che mi ha fatto pensare è quanto il connubio di tecnologia e partecipazione abbiano scosso questa comunità. Nonostante le informazioni fossero spesso opache o contradditorie, abbiamo assistito ad una mobilitazione di massa e tutti in queste ore ci siamo mossi, abbiamo partecipato alle ricerche, offerto il nostro aiuto o semplicemente ci siamo guardati attorno con maggiore attenzione.
Ci siamo sentiti spaventati davanti al mistero della scomparsa, impauriti per il senso di impotenza e inorgogliti per la grande partecipazione di volontari e forze pubbliche.
Abbiamo patito l'ansia e in qualche caso abbiamo anche dimostrato insofferenza verso quegli elementi che stridevano con quanto ci si aspettava, ma alla fine, quel che conta è solo che un ragazzo sia tornato dai suoi genitori e che questa brutta storia sia finita.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma è ancor meglio ricordarsi quanto sia importante vivere circondati da persone che non stanno solo a sindacare ma che quando c'è bisogno prendono e vanno a provare a cambiare le cose.
Fortunatamente la cosa si è conclusa bene, anche se molti aspetti della vicenda restano sorprendenti.
Quello che mi ha fatto pensare è quanto il connubio di tecnologia e partecipazione abbiano scosso questa comunità. Nonostante le informazioni fossero spesso opache o contradditorie, abbiamo assistito ad una mobilitazione di massa e tutti in queste ore ci siamo mossi, abbiamo partecipato alle ricerche, offerto il nostro aiuto o semplicemente ci siamo guardati attorno con maggiore attenzione.
Ci siamo sentiti spaventati davanti al mistero della scomparsa, impauriti per il senso di impotenza e inorgogliti per la grande partecipazione di volontari e forze pubbliche.
Abbiamo patito l'ansia e in qualche caso abbiamo anche dimostrato insofferenza verso quegli elementi che stridevano con quanto ci si aspettava, ma alla fine, quel che conta è solo che un ragazzo sia tornato dai suoi genitori e che questa brutta storia sia finita.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma è ancor meglio ricordarsi quanto sia importante vivere circondati da persone che non stanno solo a sindacare ma che quando c'è bisogno prendono e vanno a provare a cambiare le cose.
martedì 9 dicembre 2014
La differenza la fa chi fa..
C'è una categoria di persone che si adoperano continuamente per gli altri, si mettono in gioco, si assumono responsabilità e ci mettono la faccia, assieme alla testa e le braccia.
Queste persone sono i volontari, tantissimi fortunatamente, alcuni con le divise, altri senza, alcuni in prima fila, altri anonimi e silenziosi.
A Farigliano questa categoria di persone eccelle, non tanto per quantità ma per la qualità.
Se si contano le associazioni, gli iscritti ed i collaboratori, i simpatizzanti e i sostenitori, emerge un quadro che ha dell'incredibile.
Sarebbe doveroso ricordarle tutte, ma il rischio di dimenticare qualcuno, magari solo per distrazione sarebbe un reato al quale non voglio espormi, nel rispetto di tutte le persone che le compongono.
Poco importa se a ben guardare molti degli stessi volontari indossano più divise e ti capita di trovarli su un'ambulanza, dietro una pentola, sulle strade, nelle palestre ad imbracciare un pallone, uno strumento, in biblioteca o dietro ad un banchetto, con i bambini o con gli anziani, tutti fanno parte della stessa famiglia ed ognuno, a seconda della propria disponibilità dona il suo contributo.
Non sono certo un despota se affermo che senza il volontariato il nostro "Paese" andrebbe a gambe all'aria, e non sono un pazzo se con la stessa convinzione affermo che il nostro "paese" è unico nel suo genere in quanto fermento associativo.
Così è facile ritrovarsi spesso a collaborare, ad affrontare insieme difficoltà e qualche volta a subire critiche e polemiche, incassate con più o meno eleganza da chi ha imparato che a metterci la faccia ogni tanto si è a rischio schiaffoni.
Alcuni, infatti, proprio non ci riescono a capire che quando ci si dedica ad un'attività che non sia il proprio lavoro, lo si può fare senza un ritorno economico e chi non lo ha mai fatto, purtroppo, non riesce a considerare l'enorme guadagno che il lavorare per gli altri ti lascia.
Soddisfazione, senso di unione, coscienza della propria utilità sono solo gli spiccioli di un tesoro che viene aumentato dalla passione e dal divertimento. Non è un mistero che i volontari si divertano e questi alieni sono in grado di farlo pur spaccandosi la schiena e quando indossano una divisa la portano con rispetto e non con ostentazione!
Se Farigliano gode di una famiglia così operosa, e ne gode parecchio a guardare i tanti eventi di questi ultimi due mesi, lo si deve a tutti i volontari, dietro e davanti alle scene. Questo perchè fa parte del volontariato anche la partecipazione, essenziale quando si organizza una manifestazione, vitale quando lo si fa per raccogliere fondi! Si è volontari anche quando si sceglie di partecipare, di portare un amico, di mangiare in compagnia e di spendere qualche soldo per gratificare il lavoro di chi si è messo in gioco.
Tutto questo è possibile solo quando le cose si fanno insieme e gli esempi in questi mesi non sono mancati.
Un grazie enorme va rivolto ai volontari che a loro volta ringraziano i partecipanti, ma nel nostro paese si aggiunge un ringraziamento anche alla madre delle tante associazioni, troppo spesso dimenticata o sottovalutata, data un po' per scontata solo perchè nessuno ne ha mai sentito la mancanza, per la sua continua presenza.
Stò parlando della ProLoco, un'associazione a tutti gli effetti, che è cresciuta negli anni e nella quale hanno militato alcuni personaggi, anche scomparsi, a cui la storia di Farigliano deve tantissimo.
La Proloco è fatta di persone, molte delle quali membri di altre Associazioni, molte delle quali quasi sconosciute per il semplice fatto di operare dietro le quinte.
Eppure se esistono le attrezzature, gli spazi e le possibilità di organizzare tutte le cose che tengono in vita un paese così piccolo è grazie al lavoro che negli anni tante persone hanno fatto sotto la bandiera della ProLoco.
Tutte le associazioni prima o dopo hanno hanno avuto una mano dalla ProLoco, spesso ricambiata con l'apporto delle proprie forze alle grandi manifestazioni che la stessa ProLoco realizza ogni anno.
Si è creata così una sorta di amalgama, in cui si incontrano tante realtà fianco a fianco, tutte unite da un comune istinto di laboriosità.
Ci sono persone che lavorano la sera dopo aver finito il proprio lavoro.
Ci sono persone che si ritrovano per organizzare le cose ed affrontare le tante difficoltà che spesso arrivano gratuite.
Ci sono persone che guardano il cielo per sperare che la gente arrivi, che sorridono col sudore alla fronte e si esaltano quando il lavoro non smette di bussare alla porta.
Ci sono persone che si divertono nel vedere gli altri divertirsi, e che grazie al loro apporto lo rendono possibile.
Ci sono persone che hanno un calendario strapieno ma un minuto per aiutarti lo trovano sempre.
Ci sono persone che mettono davanti ai propri interessi quelli di una comunità, che danno una mano anche quando la stanchezza è troppa e che sentono per la loro terra un affetto da cui traggono forza.
Queste persone fanno la differenza, perchè il loro esempio porta i ragazzini a riunirsi e a farne dei gruppi laboriosi e responsabili, fanno la differenza perchè ti accolgono a braccia aperte se offri il tuo supporto, fanno la differenza perchè prima di loro altri lo hanno fatto.
Il mio consiglio è quello di alimentare i ranghi di queste famiglie, di bussare alle loro porte e offrire il proprio contributo, a seconda del settore dove ci si sente più affini. Se poi non ce la si fa si può comunque appoggiare il loro lavoro e sostenere le loro attività, perchè senza questa linfa le comunità si inaridiscono e sulla terra secca non cresce più nulla.
Tra il fare e il non fare c'è un'abisso e la differenza la fa chi fa...
Queste persone sono i volontari, tantissimi fortunatamente, alcuni con le divise, altri senza, alcuni in prima fila, altri anonimi e silenziosi.
A Farigliano questa categoria di persone eccelle, non tanto per quantità ma per la qualità.
Se si contano le associazioni, gli iscritti ed i collaboratori, i simpatizzanti e i sostenitori, emerge un quadro che ha dell'incredibile.
Sarebbe doveroso ricordarle tutte, ma il rischio di dimenticare qualcuno, magari solo per distrazione sarebbe un reato al quale non voglio espormi, nel rispetto di tutte le persone che le compongono.
Poco importa se a ben guardare molti degli stessi volontari indossano più divise e ti capita di trovarli su un'ambulanza, dietro una pentola, sulle strade, nelle palestre ad imbracciare un pallone, uno strumento, in biblioteca o dietro ad un banchetto, con i bambini o con gli anziani, tutti fanno parte della stessa famiglia ed ognuno, a seconda della propria disponibilità dona il suo contributo.
Non sono certo un despota se affermo che senza il volontariato il nostro "Paese" andrebbe a gambe all'aria, e non sono un pazzo se con la stessa convinzione affermo che il nostro "paese" è unico nel suo genere in quanto fermento associativo.
Così è facile ritrovarsi spesso a collaborare, ad affrontare insieme difficoltà e qualche volta a subire critiche e polemiche, incassate con più o meno eleganza da chi ha imparato che a metterci la faccia ogni tanto si è a rischio schiaffoni.
Alcuni, infatti, proprio non ci riescono a capire che quando ci si dedica ad un'attività che non sia il proprio lavoro, lo si può fare senza un ritorno economico e chi non lo ha mai fatto, purtroppo, non riesce a considerare l'enorme guadagno che il lavorare per gli altri ti lascia.
Soddisfazione, senso di unione, coscienza della propria utilità sono solo gli spiccioli di un tesoro che viene aumentato dalla passione e dal divertimento. Non è un mistero che i volontari si divertano e questi alieni sono in grado di farlo pur spaccandosi la schiena e quando indossano una divisa la portano con rispetto e non con ostentazione!
Se Farigliano gode di una famiglia così operosa, e ne gode parecchio a guardare i tanti eventi di questi ultimi due mesi, lo si deve a tutti i volontari, dietro e davanti alle scene. Questo perchè fa parte del volontariato anche la partecipazione, essenziale quando si organizza una manifestazione, vitale quando lo si fa per raccogliere fondi! Si è volontari anche quando si sceglie di partecipare, di portare un amico, di mangiare in compagnia e di spendere qualche soldo per gratificare il lavoro di chi si è messo in gioco.
Tutto questo è possibile solo quando le cose si fanno insieme e gli esempi in questi mesi non sono mancati.
Un grazie enorme va rivolto ai volontari che a loro volta ringraziano i partecipanti, ma nel nostro paese si aggiunge un ringraziamento anche alla madre delle tante associazioni, troppo spesso dimenticata o sottovalutata, data un po' per scontata solo perchè nessuno ne ha mai sentito la mancanza, per la sua continua presenza.
Stò parlando della ProLoco, un'associazione a tutti gli effetti, che è cresciuta negli anni e nella quale hanno militato alcuni personaggi, anche scomparsi, a cui la storia di Farigliano deve tantissimo.
La Proloco è fatta di persone, molte delle quali membri di altre Associazioni, molte delle quali quasi sconosciute per il semplice fatto di operare dietro le quinte.
Eppure se esistono le attrezzature, gli spazi e le possibilità di organizzare tutte le cose che tengono in vita un paese così piccolo è grazie al lavoro che negli anni tante persone hanno fatto sotto la bandiera della ProLoco.
Tutte le associazioni prima o dopo hanno hanno avuto una mano dalla ProLoco, spesso ricambiata con l'apporto delle proprie forze alle grandi manifestazioni che la stessa ProLoco realizza ogni anno.
Si è creata così una sorta di amalgama, in cui si incontrano tante realtà fianco a fianco, tutte unite da un comune istinto di laboriosità.
Ci sono persone che lavorano la sera dopo aver finito il proprio lavoro.
Ci sono persone che si ritrovano per organizzare le cose ed affrontare le tante difficoltà che spesso arrivano gratuite.
Ci sono persone che guardano il cielo per sperare che la gente arrivi, che sorridono col sudore alla fronte e si esaltano quando il lavoro non smette di bussare alla porta.
Ci sono persone che si divertono nel vedere gli altri divertirsi, e che grazie al loro apporto lo rendono possibile.
Ci sono persone che hanno un calendario strapieno ma un minuto per aiutarti lo trovano sempre.
Ci sono persone che mettono davanti ai propri interessi quelli di una comunità, che danno una mano anche quando la stanchezza è troppa e che sentono per la loro terra un affetto da cui traggono forza.
Queste persone fanno la differenza, perchè il loro esempio porta i ragazzini a riunirsi e a farne dei gruppi laboriosi e responsabili, fanno la differenza perchè ti accolgono a braccia aperte se offri il tuo supporto, fanno la differenza perchè prima di loro altri lo hanno fatto.
Il mio consiglio è quello di alimentare i ranghi di queste famiglie, di bussare alle loro porte e offrire il proprio contributo, a seconda del settore dove ci si sente più affini. Se poi non ce la si fa si può comunque appoggiare il loro lavoro e sostenere le loro attività, perchè senza questa linfa le comunità si inaridiscono e sulla terra secca non cresce più nulla.
Tra il fare e il non fare c'è un'abisso e la differenza la fa chi fa...
venerdì 5 dicembre 2014
Amore a distanza
Questo corto è stato realizzato da Kirsten Lepore, artista specializzata nel campo delle animazioni.
Bottle from Kirsten Lepore on Vimeo.
Bottle from Kirsten Lepore on Vimeo.
lunedì 1 dicembre 2014
Grüner See
Sembra un parco subacqueo ed effettivamente lo è, anzi lo diventa!
Si trova in Austria, più precisamente in Styria e durante l'anno è una semplice e bellissima località di montagna.
Durante l'estate però, con lo scioglimento delle nevi, tutta l'area viene sommersa da oltre 11 metri di acqua gelida trasformando il tutto in questo splendido lago temporaneo, meta per tutti gli appassionati di immersione.
Si trova in Austria, più precisamente in Styria e durante l'anno è una semplice e bellissima località di montagna.
Durante l'estate però, con lo scioglimento delle nevi, tutta l'area viene sommersa da oltre 11 metri di acqua gelida trasformando il tutto in questo splendido lago temporaneo, meta per tutti gli appassionati di immersione.
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