Quando ascoltai per la prima volta questa canzone in disco live degli Anthrax fu amore a primo play!
Preso dalla curiosità di scoprire i 'big four', da fanatico dei Metallica e sedotto dagli Slayer, volevo chiudere il cerchio con le altre due band che rappresentavano l'ossatura del thrash metal: Megadeth e appunto gli Anthrax.
All'epoca avevo appena comprato uno stereo con lettore cd, i masterizzatori, costosissimi, erano appena apparsi sul mercato ed erano rarissimi e Napster era ancora una chimera a cui nessuno nemmeno pensava.
Per chi si aggirava affamato di musica, armato di riviste ed in cerca di un passaggio per arrivare al negozio di dischi più vicino, per farsi un idea, esisteva solo lo scambio di cd e le cassettine da far divorare ai wolkman, tramandate di mano in mano senza mai un vero proprietario.
Ricordo di aver comprato un live perchè non ero riuscito a trovare una raccolta, così fui travolto dalla spaventosa energia degli Anthrax, che tra i big four erano di certo quelli meno legati ai classicismi del metal.
Il primo ascolto fu travolgente, c'era del punk, del rap, del metal, insomma una vagonata di stili, forse non sempre coerenti, ma sicuramente affascinanti.
Got the time era una delle mie canzoni preferite, il riff di basso, suonato da Frank Bello fustigando le corde con il plettro, era uno delle intro capaci di infiammare le platee!
Ho scoperto solo da poco che questa canzone era una cover e cercando l'originale ne ho apprezzato meglio la composizione, scoprendone anche l'autore, tale Joe Jackson, inglese tra i guru della New Wave.
Jackson non apprezzò molto il rifacimento degli Anthrax, ma è innegabile che la loro versione rese molto più celebre il pezzo, incastonandolo tra le pietre più classiche e pregiate del metal.
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