David Allan Coe è un’icona della musica country made USA, famosissimo negli anni ’70 già dopo la pubblicazione del suo primo album “Penitentiary Blues”. Mai titolo fu più ispirato, visti i suoi primi trent’anni di vita alternati tra scorribande e soggiorni forzati in carcere. Coe ha composto centinaia di canzoni, alcune molto discusse a causa dei testi espliciti, molte entrate nel mito e reinterpretate da tantissimi artisti, come Kid Rock, Billie Jo Spears, GG Allin ecc.. Non stupisce quindi che dopo una sua esibizione, nel 1997, assieme ai tanti fan a caccia di autografi, gli si presentasse un certo Dimebag Darrell, chitarrista dei Pantera. Negli anni successivi nacque una frequentazione tra i due musicisti, che coinvolse sia Rex sia Vinnie Paul (rispettivamente bassista e batterista, nonché fratello di Dimebag, dei Pantera), e che diede vita al progetto REBEL MEET REBEL.
La band si ritrovava in modo sporadico, componendo brani poco alla volta, senza mai concretizzare le loro creazioni, almeno fino al 2004. Fu proprio dopo lo scioglimento dei Pantera che i RMR si riunirono in studio per iniziare le registrazioni del materiale prodotto. Purtroppo però il lavoro cominciato non potè essere finalizzato in quanto alla fine dello stesso anno, Dimebag Darrell fu assassinato, durante un concerto, da un folle. Solo due anni dopo, nel 2006, Vinnie Paul, decise di raccogliere le registrazioni e produrre il primo ed unico disco dei Rebel Meet Rebel.
Paul decise di curarne i suoni e la produzione, senza però alterare o modificare le registrazioni originali, così da rispettare e mantenere inalterato il lavoro del fratello ucciso, anche a discapito di alcuni dettagli non proprio perfetti. Ne deriva comunque un ottimo disco, potente e divertente, con tante sfumature country e blues, sapientemente mescolate e supportate da un groove unico, firmato da 3 dei 4 Cowboys from Hell!
Spazio aperto per tutti! Un luogo dove condividere notizie, consigli, recensioni, pensieri, progetti e musica! Il Concerto per un Amico attivo tutto l'anno! Vuoi diventare autore del blog? contattaci!
giovedì 29 ottobre 2009
REBEL MEET REBEL (2006)
domenica 25 ottobre 2009
E siamo a 9!!!
SEPANG (Malesia), 25 ottobre 2009 - Valentino Rossi suona la nona. Sì, perchè il nono titolo iridato in carriera è suo. In Malesia basta un 3° posto, proprio davanti a Lorenzo, in una gara più complicata del previsto, perchè ingarbugliata da un monsone che si scatena appena viene aperta la corsia box e che provoca un ritardo di 40’ sulla partenza. La gara viene vinta, ma sarebbe meglio dire dominata, da Casey Stoner, che fin dal primo giro stacca tutti e vince con ampio margine su Dani Pedrosa e su Valentino.
I numeri di Valentino Rossi sono straordinari. Ecco un piccolo riassunto di tutti i record detenuti dal campione italiano (fonte Dorna):
- Non ha mai mancato un GP sin dal suo debutto in 125 a Shah Alam in Malesia nel marzo 1996. Con il GP della Malesia appena disputato ha raggiunto quota 226 corse, di cui 166 nella classe regina, due record.
- Con la vittoria del titolo della 500 nel 2001 è diventato il terzo pilota a vincere in tre classi differenti dopo Phil Read (125, 250 e 500) e Mike Hailwood (250, 350 e 500).
- Con Giacomo Agostini è l’unico ad aver vinto titoli Mondiali a due e quattro tempi.
- Con la vittoria nel 2004 in Sudafrica è stato il primo a vincere nella classe regina due gare consecutive con moto differenti. Quell’anno ha vinto il titolo iridato e ha eguagliato Eddie Lawson che ci era riuscito nel 1988 con la Yamaha e nel 1989 con la Honda.
- E’ l’unico pilota ad aver vinto 5 gare consecutive nella classe regina in sella a una Yamaha.
- Le 11 vittorie nel 2005 sono il maggior numero di successi nella classe regina in una singola stagione da parte di un pilota Yamaha.
- E’ l’unico pilota della storia ad aver vinto cinque o più gare consecutive con due moto differenti.
- Ha il record dei podi consecutivi nella classe regina con 23 piazzamenti sui tre gradini tra il GP del Portogallo del 2002 e il GP del Sudafrica 2004.
- Nel 2001 ha vinto il 500° GP per la Honda nel GP del Giappone del 2001.
- Ha chiuso sul podio in tutte le 16 gare del 2003, record assoluto in una singola stagione eguagliato poi nel 2005 e nel 2008.
- I suoi 373 punti nel 2008 sono il maggior numero conquistato in una singola stagione.
- E’ l’unico pilota ad aver vinto il titolo della classe regina con quattro motorizzazioni differenti: 500 due tempi Honda, 990 quattro tempi Honda, 990 quattro tempi Yamaha, 800 quattro tempi Yamaha.
- E’ il pilota Yamaha con più vittorie in assoluto con 44 centri.
- Le sue 77 vittorie nella classe regina sono il massimo mai raggiunto in 61 anni di storia della moto.
- E’ l’unico pilota oltre quota 100 podi nella classe regina (103 in totale!!).
- Ha il record di podi assoluto a quota 163.
- E’ l’unico pilota ad aver vinto almeno un GP in 14 stagioni consecutive.
mercoledì 21 ottobre 2009
Ciao..
martedì 20 ottobre 2009
THE NATIONAL - BOXER (2007)
Matt Berninger da voce (e che voce!) alle dodici meravigliose canzoni, molto cantautorali, che hanno la qualità di ricordare molte sfaccettature della musica americana, senza mai dare quella spiacevole sensazione di già sentito. Il calore vocale di Johnny Cash, l’eleganza di Nick Cave, le melodie distaccate dei Killers e quelle sonorità tra il classico e l’elettronico, con i suoni che mirano più all’anima dello strumento che alla pacca, sono solo alcuni degli aspetti che affascinano e conquistano. Forse è da ascoltare un po’ di volte per non fermarsi alla falsa apparenza monocromatica dell’atmosfera generale, ma come tutte le cose, quelle scoperte un poco alla volta non stufano mai.
venerdì 16 ottobre 2009
Mucche, polli, maiali e .. uomini.
Il primo: perche il mondo della politica Italiana deve sepre essere così inutile! Perchè quando il Governo diceva che si trattava di allarmi ingiustificati l'opposizione si indignava e ad ogni proclamo da una parte seguiva una dichiarazione opposta dall'altra? E' mai possibile che non ci sia nessuno in Parlamento che senza servire colori ed ideali (?) che gli garantiscono stipendio e privilegi, si prenda l'onere di rappresentare i colori Italiani e difendere chi lo stipendio glielo paga, controllando le notizie e dicendo la verità! Perchè in Italia le verità sono sempre due, quella della maggioranza e quella dell'opposizione? Su tutto! Un fatto è un fatto, perchè condirlo di falsità al solo scopo di darsi contro (da entrambe le parti!).
Il secondo: Dalla mucca pazza (morbo causato dalla genialità deviata dell'uomo, che per battere cassa, faceva mangiare alle mucche da latte -erbivore- la carne, così da dare sostanza al latte annacquato a causa di una produzione innaturale e sovrastimolata) ogni allarmismo distrugge interi settori e fa sprecare soldi e risorse, sempre, naturalmente, arricchendo qualcuno. Visto che sono nel settore e sono abbastanza schifato da come la cosa continua ad andare avanti in un modo che non ha un minimo di senso, senza entrare nel dettaglio faccio solo una riflessione. Siamo davvero sicuri che non si tratti sempre tutto di interessi commerciali? Se le mucche erano infette, fin nel sangue a sentire le autorità, perchè il latte non è mai stato tirato in ballo? Dopotutto (e le mamme lo sanno bene) tutto quello che assume la mamma viene passato attraverso il latte! ma negli anni dopo la mucca pazza, nessuno ha sollevato il problema.. e poi i polli.. e poi i maiali.. a quando i pesci? A volte viene da pensare che le regole valgano solo per alcuni settori, per alcune persone, per alcuni beneficiari..
A proposito di influenza suina... ...c'è sempre un interesse mascherato... L'IRONIA NEL SUO MIGLIOR STILE 2000 persone contraggono l'influenza suina e ci si mette la mascherina... 25 milioni di persone con AIDS e non ci si mette il preservativo... PANDEMIA DI LUCRO Che interessi economici si muovono dietro l'influenza suina? Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria.. I notiziari di questo non parlano... Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi.. I notiziari di questo non parlano... Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno. I notiziari di questo non parlano... Ma quando comparve la famosa influenza dei polli... i notiziari mondiali si inondarono di notizie... un'epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia! Non si parlava d'altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni... 25 morti l'anno!! L'influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo. ...Mezzo milione contro 25. E quindi perché un così grande scandalo con l'influenza dei polli? Perché dietro questi polli c'era un "grande gallo". La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici. Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione. Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro. Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell'inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo. E allora viene da chiedersi: se dietro l'influenza dei polli c'era un grande gallo, non sarà che dietro l'influenza suina ci sia un "grande porco?". L'impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu. Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l'Iraq... Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani... felici per la nuova vendita milionaria. La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute... Se l'influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se l'Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?
martedì 13 ottobre 2009
Terra di miracoli.
Le sue qualità strutturali, la pace in cui è immerso e il paesaggio a cui si affaccia sono evidenti a chiunque ci sia stato, ma non tutti ne conoscono la storia, anzi le origini. Mi hanno segnalato un video descrittivo molto interessante e ve lo giro, nella speranza che si trovi una soluzione e che il Santuario non venga abbandonato.
sabato 10 ottobre 2009
Talento da stregare
Tra questi ce n’è uno che uscì nel 1995 e che da allora ho sempre apprezzato.
“No more I Love You’s” era contenuto nel secondo disco solista della Lennox “Medusa”, e si tratta di una rivisitazione del brano originale dei The Lover Speaks. Ricordo il bellissimo e piuttosto inquietante video clip, ritratto del mondo autoironico e variopinto che la ex Eurythmics si stava cucendo addosso. Vi propongo due delle versioni di questa bellissima canzone, la prima, quella originale, più datata nei suoni ma piacevole per l’equilibrio degli elementi che la compongono. La seconda, quella della Lennox in due forme, nel video originale (ciccate qui), e in un live, due dimensioni ugualmente rappresentative di una cantante in grado di stregare, giocare con la voce e affascinare chiunque l’ascolti, anche nelle prove (come per questa canzone) più difficili.
mercoledì 7 ottobre 2009
LA LOGGIA – RELOAD (2009)
Per quanto poco valga il mio parere (tra l’altro da ignorante del genere) provo a parlarvene.
Innanzitutto va detto che RELOAD è disponibile gratuitamente, scaricabile dal sito dell’etichetta web Ensample’s Mood e contiene 8 tracce di cui un Intro e un Outro targati il primo da DjSlog175 il secondo da DjSpark.
Reload è un Ep prodotto da Mecom e Truffa e con questo dovrei aver concluso con la parte “Istituzionale”.
La prima cosa che noto è che l’attitudine dei 6 giovani prestanti non cambia, ma questa volta non ci sono tonalità chiare, una dopo l’altra si snocciolano brani critici, carichi di rabbia e frustrazione, che parlano della società e del mondo musicale, temi già trattati in passato ma questa volta senza ironia.
Le basi sono cariche di scratch, ben curate e piuttosto aggressivi, anche se personalmente un po’ monotone (ma questa potrebbe essere un mia critica a gran parte delle produzioni Hip Hop, critica per la quale mi ricorderebbero il bisogno di una base adatta alla convivenza con una valanga di parole.. ).
Si parte con NON BASTA, inno dai toni frustranti al difficile mondo musicale spesso vissuto più come una moda che come una passione (..con certa musica tu puoi avere il mondo, ma con la mia musica lo puoi sentire a fondo!..) in cui spesso il talento non basta per emergere e la “scenografia” non basta per avere talento. LETTERA SENZA INCHIOSTRO è uno spaccato sui rapporti on-line dei social network e delle chat ( ..io parlo con la voce come già si faceva, non ho bisogno di mouse e tastiera.. ) che spesso allontana con l’inganno di unire. OGGI CAMBIA è forse la canzone più introspettiva in cui vengono elencate le tante magagne che spesso necessitano di una svolta. La quinta traccia SE CDC è una sorta di auto biografia (dai toni incazzati) vista attraverso la risposta alle critiche (.. se ci dici che noi non ci siamo urla più forte che non ti sentiamo.. .. noi apparecchiamo con un mixer e due piatti ..). Il senso di PERFEZIONE stà tutto nel suo ritornello e nelle sue parole iniziali: ..in tele vedi la perfezione, in giro vogliono la perfezione, al lavoro chiedono la perfezione, ti sei mai chiesto qual è il metro di paragone? La perfezione non esiste è triste.. e mi trova pienamente d’accordo anche nella descrizione della società che ci viene presentata. Prima dell’Outro c’è ancora spazio per DICIAMO FACCIAMO, la chiave in rap del detto “tra il dire il fare..” ( ..se ch’ho un talento è che prima faccio e dopo parlo .. ).
Scorre veloce RELOAD (tra l’altro titolo a me piuttosto familiare.. :) ), non saprei giudicarlo tecnicamente, ma resta un buonissimo lavoro soprattutto per l’amalgama frutto dei caratteri musicali dei quattro rapper piemontesi.
Mi riferisco alla musicalità di Macom, alla carica aggressiva e diretta di Sisla22, allo stile disconnesso ed incalzante di Deeiv e ai toni cupi e profondi di Datodf che nella Loggia trovano il loro giusto spazio. A volte mi piacerebbe sperimentassero di più, concedendosi una linea forse meno impostata, magari più curiosa ed intrigante che metta ancora più a fuoco le personalità singole e le interazioni tra loro, dopotutto le doti le hanno e lo dimostrano da sempre.
Vi consiglio di andarvelo ad ascoltare, anche se non siete vicini al genere perché indipendentemente dalle vostre passioni musicali dietro ogni brano c’è una storia, un punto di vista che vi viene offerto e può sempre arricchirvi. Tanto di cappello per la continua devozione della Loggia al loro mondo musicale, per la loro passione che non vacilla nonostante gli anni e nonostante le difficoltà. CLIKKA QUI PER SCARICARE IL DISCO
lunedì 5 ottobre 2009
Nella terra di Hindu e Maasai
L’Africa dell’Est è una realtà un po’ diversa dal resto del continente. O forse è meglio dire che ogni regione d’Africa è un mondo a sé.
Arrivando qui a gestire un business un po’anormale per i paesi con cui tratto, mi trovo anche a vivere spesso una realtà anormale per chi conosce l’Africa come il continente nero.
L’Africa dell’Est è in realtà una piccola India. In seguito alla colonizzazione dei paesi sull’Oceano Indiano, gli inglesi scelsero di impiegare lavoratori indiani, che, noti per le loro capacità organizzative e gestionali, avrebbero portato un certo sviluppo ed ordine nelle terre conquistate. Gli obiettivi fissati dalla Regina non vennero sicuramente raggiunti ma gli indiani si trovarono bene qui e soprattutto, astuti quali sono, ci videro lungo e fiutarono la possibilità di arricchirsi e di conquistare un certo livello di potere e notorietà che nella a breve satura madrepatria non sarebbe più stato possibile.
E così ci rimasero. Oggi la comunità indiana conta circa 800.000 elementi in Kenya e all’incirca altrettante tra Tanzania, Uganda, Mozambico e Zambia. Sono stanziati nei paesi ormai da tre generazioni e nel frattempo hanno messo mano a qualsiasi business possibile: gli imprenditori, piccoli o grandi, sono indiani. Il senso del business e degli affari è innato in loro, (ammettiamolo, a volte anche un po’ senza scrupoli) e qui trovarono un terreno vergine e fertile. Il locale non era preparato, per ragioni storiche, culturali ed educative, a contrastare la loro forza commerciale e in pochi decenni l’economia di questi paesi si è trovata quasi interamente in mano a una crescente borghesia d’oltremare.
Oggi sono il cuore pulsante del business, rispettati ma poco amati dai locali, anche se anagraficamente sono locali anche loro a tutti gli effetti, ma indissolubilmente legati alle loro radici e tradizioni.
Come noi italiani, anche gli indiani hanno un grande senso della famiglia e della comunità, fanno gruppo tra loro e pur integrandosi facilmente con altre comunità. Ti trovi a camminare per le vie di Nairobi e ti senti a New Delhi, impari prima a parlare Gudjrat che Swahili, passi più tempo in un tempio induista che al mercato del pesce, il saree diventa il tuo abito della domenica.
Quello che mi ha sempre affascinato è il loro attaccamento alla religione, ai culti e ai riti, alla tradizione, che anche nel 21esimo secolo sembra difficilmente essere intaccata dalla globalizzazione e dall’occidentalismo.
venerdì 2 ottobre 2009
Lowrider.. che passione!
Anche la musica celebra spesso queste passioni, diventandone a volte l’inno.
Nata tra la popolazione di origine Messicana di lingua ispanica, la cultura Lowrider ha rapidamente invaso gli USA e vede appassionati in tutto il mondo. Si tratta di automobili, di marca e modelli diversi (dalla Chevrolet alla Ford ma anche altre) originariamente degli anni ’50 – ’60 ma oggi senza limitazioni, modificate e personalizzate.
Le Lowrider sono abbassate su sospensioni idrauliche per permettere di rialzarsi in caso di strade dissestate e questa caratteristica viene spesso utilizzata per far letteralmente saltellare la macchina.
Inoltre vengono curati i dettagli, della carrozzeria (sempre multicolore e lucidissima) agli interni in velluto, alle illuminazioni, agli specchietti fino ai moderni impianti audio.
Nel cinema e nelle sitcom americane le abbiamo viste in ogni forma e rappresentazione, spesso anche associate alle bande o alla malavita dei sobborghi cittadini.
Nel 1975 i WAR, formazione Funk con forti influenze jazz, rock e fusion, dedicarono a questa passione una bella canzone ripresa poi da decine di band.Vi propongo tre versioni diverse di questo piccolo “inno” ad un mondo che pochi conoscono, a partire dall’originale dei War, alla versione dei Korn (quella che mi ha fatto conoscere questo brano contenuto in Life Is Peachy 1996), alla versione heavy degli Exodus (band dove militò Kirk Hammett poi passato ai Metallica.. :) -ma che aggancio!!)
lowrider war
lowrider korn
lowrider exodus