venerdì 22 luglio 2011

Limp bizkit-Gold cobra


Tutto cambia per non cambiare: “Fred Durst avrebbe potuto affrancarsi dal fastidioso ruolo di fast-food del rap-metal per approdare ad una scrittura più matura e di spessore”
Oggi ci risiamo: la band di Fred Durst pubblica il primo disco da più di dieci anni nella formazione originale e con il chitarrista originario Wes Borland, rientrato a tempo pieno nel 2009, dopo un tentativo aborrito nel 2004, che aveva prodotto solo un EP.
La band pubblica un disco e tutto è (quasi) come 10 anni fa. I Limp Bizkit hanno scelto di non maturare, perché la loro natura è quella dei “pranker”, dei ragazzacci sfrontati, arroganti e violenti. Date un’occhiata alla copertina, per intenderci.
Così l’attesissimo “Gold cobra" suona esattamente come ve lo aspettereste, come se dieci anni e passa non fossero passati, e come se fossimo ancora nel pieno di quello che al tempo si chiamava "NuMetal". La recensione potrebbe anche finire qua.
Ci sono dei momenti nel disco in cui i Limp Bizkit provano a crescere: come nell'1-2 "Walking away"/"Loser", ballate midtempo davvero notevoli. Ma sono l'eccezione e la regola.
Perché la verità è che amiamo e odiamo (anzi, amiamo odiare) i Limp Bizkit non per queste canzoni più rilassate, ma per il rock cazzone e cazzuto del resto del disco. E quello, in "Gold cobra", è ampiamente rappresentato.
A questo punto dico: BENNA... ne sei proprio sicuro ??!?!, e FRED DURST... non sei un po' troppo vecchio per tutte ste tette che ti ballano addosso ?!?!?!

2 commenti:

Fabio T. ha detto...

Grande Cri, un affronto al BENNA! vediamo se ha il coraggio di rispondere sul blog!

PS:Ma la recensione l'hai scritta tu??

PS2: Cmq a me il 50% del disco piace!! sono un vecchio zarro!!

Cristiano Lucidita' Sardo ha detto...

NO FIGURATI, HO PRESO PEZZI QUA E LA', DICIAMO CHE A ME PIACE SOLO UN 30%...MI ASPETTAVO MEGLIO