Quando qualcuno se va ci si saluta, ma a volte, quando c'è stato uno scambio, un regalo o una semplice bella occasione da condividere è buona usanza ringraziare.
In questi giorni la tua musica ha invaso radio, tv e giornali, segno di quanto eri popolare, come le tue canzoni, come le tue poesia scritta sulla gente per la gente.
Così ho avuto la possibilità di rispolverare tra i miei ricordi un sacco di tue canzoni, rivivendo anche momenti particolari che avevo archiviato o quasi dimenticato.
Grazie quindi per averci "blasfemamente" intenerito con la tua 4 marzo 1943, per avermi fatto capire che a modo mio avrei bisogno di carezze anch'io, che esiste una luna per ognuno di noi e che c'è speranza nell'anno che verrà.
Grazie per averci commosso mettendo in musica gli ultimi giorni di Enrico Caruso, per averci portati con le rondini sopra i tetti delle città fino al fresco delle stelle, per averci insegnato che la vita la si può danzare come un ballerino, che un amore può non bastare mai e che una canzone può andare per le strade tra la gente a portare qualsiasi messaggio.
Grazie per aver parlato dell'amore in maniera diversa, di averci dimostrato che la censura può essere ingannata con intelligenza, che si può vivere di musica sperimentandola in tutte le sue forme e ci si può confrontare con generazioni diverse credendo e non criticando i giovani.
Granzie per averci fatto vedere quanto è profondo il mare, quanto è strana la repubblica delle banane, chi è stato Nuvolari e quanti sogni ha regalato con la sua Alfa, come fanno i marinai a sopravvivere ai loro viaggi e grazie perchè ogni tanto guardando il cielo vedo la luna come una palla e il cielo come il biliardo.
Grazie per la bella musica che ci hai regalato ma ancor di più per le parole che hai scritto e cantato.
Infine grazie per una canzone come Disperato Erotico, che solo tu potevi scrivere e cantare, dimostrando quanto alla fine fossi bravo a canzonare la vita.
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