giovedì 30 aprile 2009

Ricordare

Ricevo e pubblico:

Ripenso a Paolo,
ai pomeriggi durante i quali sopportava le amichette di sua sorella che non lo lasciavano seguire in pace Beavis and Butt-head alla TV... lui però non si dimostrava insofferente nei nostri confronti, ci lasciava stare lì, con lui.
Ripenso a 10 anni fa quando cercavo le parole per attenuare, anche solo per un istante, il dolore che la mia migliore amica stava provando... per strapparle un sorriso.
Certo che con le parole non sono mai stata brava ma non mi sono mai sentita tanto impotente quanto allora.
Oggi capisco che le parole non sarebbero servite a nulla, capisco che quel dolore non si estinguerà mai: Paolo ha lasciato un vuoto incolmabile.
Non ci resta che ricordarlo e forse solo così riusciremo a riempire una piccola parte di quel vuoto.
Ciao Paolo

Chiara R.

Time of your life

Ricevo e pubblico:

“…impara a cogliere i momenti più belli della tua vita e ad immagazzinarli nella tua memoria per poterli ricordare sempre”…questo è il senso che il cantante dei Greenday ha dato ad una delle canzoni più belle e struggenti di quegli anni…Time of your life…quando la ascolto, nella mia testa ci sei solo tu…sei stato il primo a farmela ascoltare dal tuo lettore cd, sul pulmann mentre andavamo a scuola…e sei stato il primo a registrarmela su cassetta…dieci anni fa l’ho ascoltata fin quasi a rovinarne il nastro…
A volte non ci rendiamo conto di quanto scorra in fretta il tempo, sempre persi nei nostri impegni e nei nostri pensieri…ma oggi, in modo particolare, il mio pensiero è rivolto a te…Paolo, ancora oggi mi basta chiudere gli occhi per vederti…ti vedo seduto nel banco, a scuola o in cortile a giocare nell’intervallo…ti vedo ancora alla gita di fine anno, in Francia, credo fosse seconda o terza elementare…tu volevi sottrarti alla foto di gruppo e restavi con la testa chinata, tra le braccia della maestra Rina, che facendoti il solletico voleva obbligarti a metterti in posa…abbiamo riso infinite volte ripensando a quella scena…e anche adesso, non riesco a dimenticarla…forse voglio ricordarti così!!!
Ti voglio bene mio caro Paolo.

Laura R.

Ciao Paolo

Ricevo e pubblico:

Ciao Paolo, nonostante non abbia avuto il piacere di conoscerti, sò che eri e sei una bellissima persona, semplicemente perchè se non fosse stato così, il CONCERTO PER UN AMICO non sarebbe mai diventato un evento tanto importante per la gente ma soprattutto per la comunità fariglianese ed i suoi tantissimi giovani (della quale faccio parte solo da alcuni anni , pur sentendomi parte integrante del paese!!!) Quindi, a nome di tutte le persone che non ti conoscevano ti voglio ringraziare, perchè in qualche modo hai modificato il nostro essere fariglianesi!!! ciao Paolo, abbi cura di tutti quei magnifici ragazzi che danno l'anima davvero in tuo onore e ricordo!!!!

Carmen (Peccia)

mercoledì 29 aprile 2009

Inspiegabile

Ricevo e pubblico:

Non lo so, ma ci provo, mal che vada rimarrà un pensiero vuoto.
Per prima cosa: a chi si decide di scrivere ad un vecchio amico che sta leggendo e che magari sorride perchè sapeva che questo mi avrebbe smosso o a Paolo, ammesso che lui possa sentire...?
I pensieri arrivano e rischio di scrivere a valanga, provo a fermarne qualcuno...
INSPIEGABILE, la pima parola che mi viene in mente.
Inspiegabile Paolo, a scuola era seduto due file dietro di me, era il vero divertimento, la certazza che la sua presenza avrebbe migliorato la serata, ecco perchè inspiegabile... Il gesto...
Inspiegabile la forza che ci ha attirato gli uni agli altri, e non parlo solo di concerto, perchè nel mio ricordo ci sono persone che al concerto non vengono nemmeno più, eppure c'è qualcosa che in questi 10 anni ci ha accompagnato.
10...anni...E tutto si fa più difficile, diventa osservabile da due punti di vista opposti.
Se penso a 10 anni nel futuro mi sembra un'eternità, 10 anni nel passato mi sembra un attimo. Se chiudo gli occhi quella mattina è limpida; già da allora avrei dovuto rendermi conto delle due letture che avrebbe avuto il futuro... Quel pomeriggio, con due dei miei più cari e vechi amici, sotto una cascata di petali a parlare di tutto, solo per essere li, solo per essere insieme...
Ci sono parole, silenzi, sguardi, lacrime che rivivo costantemente, contemporaneamente al dolore lacerante ci sono la tensione, l'emozione, la paura, l'insicurezza, la forza della vigilia del primo concerto.
Ci sono briciole ovunque, fascette raccolte fino al mattino, commenti post concerto,i ragazzini che ballano, litigate, musi, risate, magliette fradice di sudore e pioggia, la ghiaia da sistemare, i dolci da fare, il troppo lavoro, la non voglia di continuare e l'impossibilità di smettere...
Ad essere sincera, ora che non sono più nell'organizzazione non mi porterò via il ricordo del troppo lavoro, le risate e tanto meno i litigi, ma rimarranno con me, non mi mancheranno, perchè so che non verranno mai meno, gli sguardi, i sorrisi, i contatti, l'energia, l'elettricità, la coplicità che pochi possono dire di aver provato...
E questa è l'unica cosa SPIEGABILE di un gesto INSPIEGABILE.

Liz

10 anni senza te.

Ricevo e pubblico:

E chi l' avrebbe mai detto che il tempo e' tanto sfacciato da continuare a correre anche senza il tuo sorriso?
E che dire dell aria, che da quando sei andato via ha fatto sentire a lungo la sua mancanza e che oggi finge solo di essere respirabile?
Vorrei potessi essere qui per sorridere scuotendo la testa nel guardare il disordine dei capelli di tuo fratello.
Ti ricordi quando me la prendevo con lui e tu nel difenderlo mi chiedevi di non alzare la voce?
Vorrei vederti nel corridoio di casa, accarezzare la testa al gatto bianco con sconcertante garbo.
Vorrei poter ancora fare quelle lunghe camminate in montagna dove io mi lamento e tu senza parole mi carichi in spalle.
Vorrei sentire le tue sottili osservazioni sull'ultimo video degli Smashing Pumpkins mentre io fingo di capire.
Vorrei avere la gioia di poter essere tua sorella per sempre.
Mi manche tanto Paolo.

Elisa O.

10

Mi rendo conto degli anni che passano dai ricordi spesso impolverati che occupano una buona parte della mia mente. Penso a quando sentivo i “grandi” parlare di fatti accaduti 10 – 20 anni prima e il mio vivere quei ricordi attraverso una ricostruzione quasi in bianco e nero, come se fossero appartenuti ad un'altra epoca. Oggi, con un sorriso un po’ amaro sulle labbra, mi trovo a fare lo stesso, ma con una ricostruzione opposta, con i ricordi in alta definizione, come film appena usciti al quale ti sei già affezzionato, ma che in realtà portano date già lontane nel tempo, lontanissime se paragonate ai parametri che usavo da piccolo.

Così, ora, affronto quello che qualche anno fa immaginavo come una meta quasi profetica, tanto la sentivo distante: Sono passati dieci anni da quando Paolo ha scelto di cambiarci la vita interrompendo la sua.

E’ difficile scrivere di questo, e non perché non ci sia niente da dire o per il rischio di sembrare banale o retorico, è difficile perché si parla di me, di noi, del fatto che davvero la nostra vita è cambiata, che le nostre scelte siano state condizionate e legate al Concerto per un Amico, tanto che spesso ci si sente quasi prigionieri di quello che abbiamo creato e portiamo avanti.

Paolo era un amico ma non sarò io a parlare di lui, perché parlerei di una persona che conoscevo attraverso ai miei occhi e per quanto mi sforzassi non riuscirei mai a mettere insieme le parole che descrivano chi era. Posso parlare però di me e di quello che Paolo ha inciso nella mia storia, condizionando scelte e segnando il mio carattere, il mio modo di vivere e di pensare.

A diciannove anni ho conosciuto la morte in maniera talmente diretta e disarmante che ho dovuto imparare a conviverci. Si perché quel gesto che tanto condanno e che ancora oggi ha lasciato più domande che risposte ha messo tutti di fronte al fatto che vivere è difficile. Ha graffiato talmente la mia personalità che ogni volta che inciampo, che tocco il fondo quel ricordo mi fa pensare, così come in ogni momento felice quel graffio è li a ricordarmi che la vità è troppo preziosa per esser messa in discussione.

Mille promesse, mille parole, mille pensieri mi hanno accompagnato in questi anni, e il mio modo di reagire è stato quello di creare, con altri che in quel momento hanno sentito la stessa necessità, un gruppo, una sorta di cuore pulsante che ha continuato a battere raccogliento tutti coloro che in mille maniere diverse hanno voluto fare un pezzo di strada insieme.

Credo sia questo il grande dono che Paolo ci ha lasciato.

A volte mi chiedo se avrei mai vissuto certe cose.

Le serate a spaccarsi la schiena, a litigare su tutto, a giocarsi tempo, denaro e salute.

Quei momenti indelebili di amicizia quando hai raggiunto un obiettivo, quando vedi negli occhi di un amico quello che provi tu e non servono parole.

Le persone che ho conosciuto e con cui abbiamo condiviso momenti terribili e meravigliosi.

Le chiacchierate sul niente per il semplice fatto di stare fianco a fianco con un unico obiettivo.

L’imbarazzo di voler ringraziarsi o scusarsi a vicenda di un qualcosa che abbiamo dentro senza nemmeno sapere come.

Caro Paolo, sono dieci anni che facciamo tutto questo e in fondo è l’unico significato che voglio attribuire, non alla tua scelta, ma al fatto che le cose siano andate così. Ora so anche che la vita cambia e che non sempre si può prevedere il futuro che poco alla volta arriva con le sue sorprese e i suoi drammi, ma da dieci anni so che ci sono delle persone su cui posso contare, che sanno mantenere una promessa a costo di rimetterci, e con cui abbiamo realizzato l’impossibile. Non so se questo ce lo hai regalato tu, ma di certo ci hai aiutato a capirlo.

Caro Paolo, oggi non posso più promettere di dedicare tutto me stesso al Concerto, ma questo in fondo lo sapevi già, è il peso e la meraviglia del vivere, del crescere, del cambiare restando in fondo sempre se stessi.

Caro Paolo, oggi come allora posso però rinnovare quella tacita promessa di condividere con te ogni mio traguardo che in qualche modo tu mi hai inseganto ad apprezzare di più, e come me, so che lo fanno in molti.

Continuerò a ricordarti attraverso a quei bellissimi momenti passati insieme, che spesso rivivono nella musica che amavamo in modo molto simile, come stanotte..

STANOTTE STANOTTE

- Traduzione di Nausicaa -

Il tempo non è mai tempo
Non te ne puoi mai andare
senza lasciarti un pezzo di giovinezza alle spalle
E le nostre vite sono cambiate per sempre
Non sraemo più gli stessi
Più cambi meno senti

Credi, credi in me, credi
Credi che la vita può cambiare
Che non sei bloccato invano
Non siamo gli stessi, siamo diversi stanotte
Stanotte, così luminosa
Stanotte

E lo sai che non sei mai sicuro
Ma sei sicuro che potresti aver ragione
Se ti tieni aggrappato alla luce
E le braci non si spengono mai
nella tua città presso il lago
Il luogo in cui sei nato

Credi, credi in me, credi
Credi nella risoluta urgenza del presente
E se credi non c'è scampo stanotte
Stanotte, così luminosa
Stanotte

Crogifiggeremo gli ipocriti stanotte
Metteremo a posto le cose, sentiremo tutto stanotte,
Troveremo il modo di santificare la notte stanotte
Gli indescrivibili momenti della tua vita stanotte
L'impossibile è possibile stanotte
Credi in me perchè io credo in te, stanotte

martedì 28 aprile 2009

Messa per Paolo

Mercoledì 29 Aprile si terrà alle h: 18:00 presso la parrocchia di S.Giovanni Battista a Farigliano, la Messa in ricordo di Paolo, scomparso 10 anni fa.
In occasione invito tutti coloro che lo volessero a inviarci frasi, foto e pensieri su Paolo e sul Concerto per un amico. Il tutto verrà pubblicato sul nostro sito.
Grazie.

Locandina Concerti "La Saletta"


Parte dal mese di maggio la prima programmazione Live proposta dal Bar La Saletta di Farigliano. Siamo lieti di pubblicare il calendario dei concerti:


sabato 25 aprile 2009

Match: La crociata senza Dio

Rieccolo, più in vena di str***ate che mai!
Siccome abbiamo ricevuto un sacco di critiche buone, addirittura uno di noi (Bailo) è candidato all'Oscar come miglior attore non protagonista, ho pensato di rendervi partecipi delle nostre fatiche.

Match: La crociata senza Dio

Stiamo lavorando sul sequel.

venerdì 24 aprile 2009

FUZZ FUZZ MACHINE "THE MOST"

Ciao a tutti, ragaz, sono qui oggi a scrivere per segnalarvi l’ultimo/primo vero disco dei Fuzz Fuzz Machine…e si, ultimo perché in precedenza erano già stati in sala di registrazione facendo uscire alcuni MCD (Tropicla Flying Fruit nel 2001 e The Abuot Box nel 2006) ma anche primo perché è il primo e vero disco. Ma partiamo dall’inizio, i Fuzz Fuzz Machine sono una band nata e cresciuta con il solo scopo di fare musica come mezzo di espressione, senza voler seguire trend o mode, perché consapevole che ognuno è speciale e differente solo nell’essere se stesso. Suonano ROCK nel senso più esteso del termine. Seguono una regola di vita che è Enjoy lo Spirito Tropical. Un misto di lingue e di pensieri un po’ strano, ma molto invitante…vivere sempre la vita tranquillamente e serenamente (io l’ho interpretata così, poi bisognerebbe chiedere a loro, ma penso di non esserci andato lontano)e questo lo si vede e lo si sente soprattutto nei live, dove riesco a trasmettere un’energia da spettinarti fino al giorno dopo ma con serenità e allegria!!! Infatti, secondo me vederli suonare dal vivo è proprio figo, divertente e in più tecnicamente sono molto preparati. Tutto ciò sono riusciti a portarlo su 13 pezzi che compongono “The Most”, il più di cosa ognuno lo decide da se (parole loro…) che vanno da ritmi cadenzati ad altri molto più incazzosi, con cantate (in inglese, tranne una strofa in spagnolo!!) molto melodiche, ma che sanno farsi rispettare!!! Io non sono molto bravo a spiegare le emozioni o le sensazioni che ho ascoltando questo disco, posso solo dire che è la via di mezzo tra il vario e il naturale…sono ormai un paio di settimane che ho questo cd e faccio fatica a non ascoltarlo, prima di tutto perché ogni volta che lo ascolto me li vedo sul palco a suonare e a divertirsi come dei ragazzini e mi mettono un sacco di buon umore e poi perché ascoltandolo si scoprono suoni particolari sempre accompagni da ritornelli “facili da ricordare e canticchiare”, ma per niente commerciali. Con tutto ciò che ho scritto non ci capisco più nulla, vorrei solo avervi messo un po’ di curiosità addosso, da farvi cercare il loro nome su internet per andarli ad ascoltare. Qui sotto vi metto un po’ di cose riguardanti la band, sito internet, myspace e un loro video live che fa paura!!! ‘na gramisia!!!

Piccola parentesi, venerdì 1° maggio suoneranno all’UNDERKING ad Alba, in Piazza Cristo Re, inizio concerto ore 22 con ingresso libero, direi che non si può mancare!!!


www.fuzzfuzzmachine.com




Ieri in un programma di radio 24 ''il cacciatore di libri'' ponevano agli ascoltatori una domanda!
Quale personaggio della letteratura vi somiglia di più?
La domanda mi ha stuzzicato particolarmente e nel mio cervellino ho cercato una risposta...
A questa domanda non so rispondere con fermezza, come potrei identificarmi con un personaggio in particolare quando nei miei ricordi di lettore sono a decine quelli con cui ho condiviso le mie emozioni. Sarebbe riduttivo ed ingiusto eliminare ''Margherita'' o ''Grenouille'' oppure ''Rent Casey'' per eleggere chichessia come specchio indiscusso del mio io. Sarebbe in contrapposizione con le mie idee, credo che il bello della lettura sia quello di avere la possibilità di vivere una vita diversa ogni qualvolta si apre una nuova copertina, avere l'occasione di evadere con i cinque sensi dalla monotonia quotidiana, avere la fortuna di aprire una finestra su esperienze che altrimenti non sarebbero mai state mie.... Non sarebbe così difficile il ritorno di libri prestati se così non fosse, credo che ogni lettore renda sua la storia che sta scoprendo costruendo con la fantasia i personaggi, gli ambienti, i colori, i suoni, gli odori, un nuovo mondo che si crea pagina dopo pagina diventando alla fine un pezzetto del suo mondo. Quale personaggio della letteratura mi somiglia di più? Bè, ritengo di avere dentro di me una porzione di tutti i personaggi che ho avuto modo di scoprire, buoni, cattivi, simpatici, scorretti, benevoli, strampalati, egoisti, fascinosi, rozzi, eroici o codardi che siano, perchè fondamentalmente ho contribuito con lo scrittore alla loro creazione, anche se solo nella mia mente!
Ciao ragazzi, Matteo.

martedì 21 aprile 2009

CONCERTO PER UN AMICO: CHE RICORDI!!

Mariolino, polistrumentista e grande supporter del concerto per un amico, ha pubblicato una vera chicca del Concerto per un amico 2004, la 6’ Edizione.
Nel video vediamo la canzone di chiusura dell’acclamatissimo concerto dei TRIODEGRADABILE, band “meteora” che raccoglieva brani rock – blues dal vastissimo repertorio anni ’70-’80.
Come chiusura ci fu un cambio di posizioni/strumenti per una versione praticamente improvvisata di ROCKIN' IN THE FREE WORLD di Neil Young, ma decisamente più ispirata alla versione dei Pearl Jam.
Mariolino è il bassista che vedete con la bandana legata sulla fronte, alla chitarra il grande GU e il maestro Marco alla chitarra/voce (formazione originale dei Triodegradabile ma con Gu al basso e Mariolino alla batteria). Ad essi mi ero aggiunto io alla batteria e alcuni coristi “ECCEZZIONALI”: lo scatenato Cucciolo, Meco (che nel finale si ri-impadronisce della chitarra), Roby e Alessandro!!

sabato 18 aprile 2009

Addio POOH!

MILANO (15 aprile) - Dopo 38 anni il batterista Stefano D'Orazio lascia i Pooh. Lo rende noto l'ufficio stampa del gruppo precisando che prima però l'artista parteciperà ad un ultimo tour con i suoi compagni, in calendario dal 24 luglio. 

D'Orazio firma con il resto della band (Dodi Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti) anche il nuovo disco in uscita l'8 maggio dei Pooh. Una seprazione a quanto pare indolore e meditata dal momento che la notizia è stata pubblicata in anterpima sul sito della band e che sempre sul sito ci sono ancora tutte le foto e le informazioni su Stefano D'Orazio. 

D'Orazio, che sulla scena romana si era fatto conoscere come componente dei Naufraghi, entrò nella band nei primi anni '70, al posto di Valerio Negrini, fondatore, paroliere e poi quinto elemento occulto del gruppo. Spettacolari sul palco i suoi set da batterista, con doppia cassa, abbondanza di tom e di piatti, un modo diventato proverbiale è uno degli elementi tipici dei concerti dei Pooh. 

Nell'evoluzione dei Pooh da gruppo pop ad azienda, a D'Orazio era stato affidato il compito del marketing e della promozione. Stefano D'Orazio resta la memoria storica della quarantennale avventura dei Pooh, l'uomo a cui sono affidati i ricordi della band anche in chiave ironica. La sua decisione di lasciare è maturata nel tempo e viene ora gestita senza strascichi. Oltre ai tanti successi, D'Orazio ha in bacheca anche una vittoria al Festival di Sanremo con Uomini soli, quando, come racconta lui stesso, nel timore che venissero usate basi pre-registrate all'epoca vietate dal regolamento, furono "perquisite" anche le tastiere dei Pooh.

Susan Boyle, quando il talento supera l'immagine


Il giorno 11 aprile, è partito "Britains got talent" una sorta di X-Factor mescolato alla Corrida.
Tra i concorrenti ecco sbucare questa sconosciuta Susan Boyle, 47enne simpaticissima e non troppo curata, capace di incassare le battute del temibile Simon Cowell (giudice mai troppo gentile) e iniziare umilmente la sua esibizione. Appena parte la base “I Dreamed A Dream” da Les Miserables, ci si prepare al classico passo più lungo della gamba ma sorpresa: la Boyle strega il pubblico con una voce soave che commuove tutti i presenti. Esibizione magistrale e ancora più toccante la reazione della platea che prima aveva canzonato e stuzzicato la concorrente. Lei canta in maniera deliziosa (al limite del Playback) e alla fine esce dalla scena un po' imbarazzata, richiamata dai giudici che la promuovono a pieni voti. In pochi giorni il video ha fatto il giro del mondo, artisti e attori internazionali la vestono di elogi (Demi Moore tra i primi si schiera tra i suoi nuovi fans) e la sua storia diventa la nuova favole del brutto anatroccolo. Il video non si può copiare ma cliccando sulla foto vi rimando a YouTube, dategli un'occhiata perchè è davvero notevole!

venerdì 17 aprile 2009

Telefilm: che robot!!

Nel 1985 nasce negli States “Small Wonder” una sitcom più che un telefilm, a bassissimo costo di produzione ma che ottenne un ottimo successo internazionale col titolo di SUPER VICKY.
I 96 episodi durarono per 4 serie, il massimo che gli autori ottennero con le vicende casalinghe della famiglia Lawson, prima di un rapido calo di ascolti.
Degli interpreti non c’è molto da dire, Vicki (Tiffany Brissette) dopo una breve carriera come attrice oggi fa l’infermiera in colorado, il padre di Vicky (Dick Christie) ha continuato a recitare in altre serie e in qualche film per il cinema, la madre di Vicky (Marla Pennington) ebbe notevole successo attraverso i suoi libri di cucina e le assidue apparizioni in altre serie cult (Il mio amico Arnold, Magnum, P.I., Charlie's Angels, Happy Days, L'incredibile Hulk e General Hospital). Più curiosa la storia del fratellino di Vicky (Jerry Supiran) sul quale si narrarono due leggende nonostante il suo abbandono dalle scene subito dopo la fine del telefilm. A metà degli anni ’90 uscì su molti giornali la notizia che in realtà J.Supiran fosse il grande Billy Corgan degli Smashing Pumpkins, notizia subito smentita per la grande differenza di età, ma supportata da un effettiva grande somiglianza! Nel 2004 circolò la notizia della morte di Jerry, ma in realtà venne confuso col fratello, scomparso prematuramente a 33 anni.

Ecco la trama tratta da Wikipedia:
Gli episodi narrano le vicende della famiglia Lawson e di Vicki (originariamente V.I.C.I., Voice Input Child Identicant), un robot con le sembianze di una bambina di circa 10 anni, progettato e costruito dal capofamiglia Ted Lawson. Vicki vive con i Lawson come se fosse un membro della famiglia (i Lawson dichiareranno che si tratta di una figlia adottiva, per nascondere la sua vera natura), per far sì che potesse abituarsi alla vita in casa.
Ciononostante, Vicki è pur sempre un robot e, come tale, non potrà fare a meno di combinare guai o interpretare scorrettamente gli ordini a lei impartiti. Di fatti, i momenti più divertenti della serie erano certamente quelli in cui Vicki tentava di apprendere i comportamenti umani, la sua interpretazione "letterale" dei comandi ed i tentativi, da parte della famiglia, di nascondere la verità sulla sua natura.

martedì 14 aprile 2009

SI ACCENDONO I MOTORI!!!

Ragazzi, il moto mondiale ha avuto inizio!!! Anche se con qualche imprevisto...e si, perchè il via sarebbe dovuto essere domenica, ma a causa di un forte temporale non si è potuto correre  (in Quatar, correndo di notte la pista era impraticabile visto il riflesso dell'illuminazione causato dall'asfalto bagnato...) e il tutto è stato spostato a lunedì, 13 aprile. La vittoria era fin scontata, si perchè questa, forse, è la sua pista! Ma è appena iniziato il tutto e siamo pronti ad un moto mondiale spettacolare!!!
LOSAIL (Qatar), 13 aprile 2009 - L'uragano Casey Stoner è tornato a colpire. Dopo il diluvio di ieri sera, questa sera è stato lui a devastare l'asfalto del circuito di Losail. L'australiano della Ducati ha dominato il GP del Qatar, si è preso i primi 25 punti della stagione, ha dato fiducia e morale a tutto l'ambiente Ducati, si è un po' liberato (per carità è solo la prima gara di una lunghissima stagione) del fantasma Valentino Rossi, oggi confinato a ruolo di comprimario. E questa non è una cosa mai banale visto che stiamo parlando di un cannibale che non regala mai niente.
INDISCUTIBILE - Una vittoria indiscutibile quella di Casey. L'iridato del 2007 ha preso la testa subito e con una serie di giri mozzafiato ha subito scavato un piccolo vantaggio sul rivale della Yamaha. Che non è partito benissimo e si è dovuto liberare prima di Jorge Lorenzo (poi terzo ma staccatissimo) e poi di Loris Capirossi (scivolato e ritirato qualche giro dopo penalizzato da una Suzuki un po' troppo ballerina).
RITMO - Poi una parte centrale di gara tutta giocata sul filo dei decimi guadagnati e persi in cui sono emersi soprattutto due elementi: che Stoner e Rossi viaggiano a un ritmo insostenibile per tutto il resto del gruppo. Che la Ducati oggi ha reso molto meglio della Yamaha permettendo all'australiano una costanza di rendimento sull'1'56" per tutta la corsa. Quello che Vale non ha potuto fare arrivando al massimo a 1"9 dal rivale prima di doversi poi accontentare del secondo posto, comunque prezioso in vista del campionato.
ALIENI - Dietro ai due alieni, terzo ha chiuso Lorenzo che è stato molto bravo a liberarsi di Andrea Dovizioso, generosissimo alla prima gara con la Honda Hrc non ancora al massimo. Il forlivese ha ceduto il quarto posto a Colin Edwards. Sesto Alex De Angelis, protagonista di una sportellata ai danni di Daniel Pedrosa che potrebbe costargli sanzioni. Dietro al sammarinese hanno chiuso Vermeulen e Mika Kallio. Prossima gara tra due settimane a Motegi, in Giappone.

domenica 12 aprile 2009

attimi di riflessione

Cosi ci rissiamo.
Il pianeta ogni tanto sembra che voglia ricordarci che dovremmo rispettarlo , visto che lui da a noi la possibilità di vivere , mentre molti di noi lo sfruttano e cercano di arricchirsi privandolo di ciò che e suo .
Ma il comportamento negativo nel nostro genere non si limita solo a sfruttare le altre forme di vita e il nostro pianeta , accecati dall'amore per il nuovo "dio"denaro abbiamo imparato a speculare su noi stessi e sul prossimo .
quanto accaduto , fa capire quanto sia sbagliato cercare di guadagnare speculando in maniera subdola e meschina sulla gente che ci circonda.
non condivido per niente il lavoro Hollivudiano intrapreso dalla televisione che come sciacalli aspettano che arrivi la lacrima ,perché con quella si ha qual'cosa più degli altri senza pensare che la gente non si sta divertendo a certi comportamenti possono far peggiorare la situazione, già grave, con questo non intendo mettere sotto accusa la divulgazione anzi sono per promuovere questa, solo che sarebbe preferibile un altro approccio con la gente.
Ciò nonostante tramite questa è stato possibile vedere che in mezzo al disastro c'è stata anche un'abitazione che nonostante non sia ancora terminata, non ha subito danni neanche una piccola crepa nell'intonaco delle stanze interne.
e questo possiamo giustificarlo perché è un'abitazione ideata per se stessi da chi la progettata e costruita , questo dimostra che quanto riportato qui sopra ha un fondamento, purtroppo, e che non è solo il pensiero di un pazzo.
ma ora quello che si poteva evitare e accaduto e non si torna in dietro, ce una cosa che possiamo fare, dovremmo cercare di conoscere e di non lasciare niente al caso,perché l'ignoranza generale è forza e ricchezza per chi sta sopra di noi, non dobbiamo restare in questa condizione come vorrebbero anzi dovremmo combatterla cercando di accrescere le nostre conoscenze in modo che sia possibile difendere i nostri diritti e i nostri bisogni senza farsi prendere in giro dai potenti ascoltando le loro belle favole sul risparmio.
A questo punto non resta che rimboccarsi le maniche ,aiutando i bisognosi come e stato fatto con chi di noi a già conosciuto queste situazioni in passato.
ma nonostante tutto quello che è successo e pur sempre pasqua e per salutarci auguro una buona pasqua a tutti.

venerdì 10 aprile 2009

Ci si ferma un attimo.

Lutto Nazionale.
Oggi ci si ferma per commemorare le persone morte durante il terremoto.
Partecipiamo al lutto anche noi del Concerto, che conosciamo questo sentimento doloroso e ricordiamo, a causa dell’alluvione del ’94, quella sensazione di impotenza e di “sopravvivenza” rispetto a chi ha perso tutto.
Oggi ci si deve fermare, anche solo con il pensiero, perché a questo serve un lutto, perché niente sia vano, perché i ricordi restino con il loro piccolo e grande significato.
Oggi ci si stringe alle famiglie di chi è morto, a chi ha perso tutto e a cui nessun aiuto riporterà ciò che è stato tolto.
Oggi ci si deve sentire piccoli nei confronti di una Natura che da sempre proviamo a sottomettere e che spesso ci ricorda il suo potere di darci e toglierci la vita.
Oggi ci si deve sentire grandi, per poter dare speranza a chi non ne trova traccia dentro e fuori di se.
Oggi ci si deve vergognare per gli errori che si commettono per l’avidità.
Oggi ci si deve sentire orgogliosi per quella forza che spinge volontari e operatori a farsi in quattro, e tantissime persone a donare tempo e denaro a questa ed altre cause.
Oggi ci si deve sedere un attimo a riflettere.
Fermarsi un attimo, lasciare che il tempo si rallenti così da poter riprendere i pensieri che ogni giorno sacrifichiamo alla fretta e agli impegni.
In quei pensieri non esiste retorica, nè cinismo.
Non c'è nulla da dimostrare a nessuno.
Questo attimo deve essere profondo e carico di significato.
Per chi vuole come una preghiera. Hallelujah.

giovedì 9 aprile 2009

Insieme contro l'AIDS


Nei giorni 11 e 12 aprile 2009 i ragazzi del Concerto per un amico saranno in Piazza Vittorio Emanuele II per conto dell’ANLAIDS, Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS, che si batte dal 1985 contro questa malattia gravissima.In occasione della Pasqua 2009, in 2500 piazze italiane partirà l'ennesima edizione del “BONSAI AID AIDS”, in cui alcuni volontari (in questo caso i ragazzi del Comitato Giovani), allestiranno una bancarella adibita alla raccolta fondi.A fronte di un'offerta, infatti, i donatori riceveranno in omaggio alcuni gadget (spillette, palloncini...) e per importi superiori ai € 15,00dei bellissimi Bonsai.
Scoprite i dettagli sul sito www.concertoperunamico.com

martedì 7 aprile 2009

La terra Trema - Gli aiuti NO!



Non si parla d'altro, quindi inutile dilungarsi, quello che creso possa essere d'aiuto è riporare un po' di notizie UTILI che si trovano sulle virie piattaforme. internet serve anche a questo e il Concerto per un Amico da sempre si dimostra sensibile a queste tematiche.
Diffondete:

Gli operatori di telefonia mobile TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno attivato la numerazione solidale 48580 per raccogliere fondi a favore della popolazione dell'Abruzzo gravemente colpita dal terremoto. Ogni SMS inviato contribuira' con 1 euro, che sara' interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile per il soccorso e l'assistenza.
Dalle ore 9 di oggi, sara' possibile donare 2 euro attraverso chiamata da rete fissa di Telecom Italia, utilizzando lo stesso numero 48580. Il Dipartimento della Protezione Civile fornira' tutte le indicazioni sull'utilizzo dei fondi raccolti.


Da Face Book:

NUMERI TELEFONICI UTILI TERREMOTO ABRUZZO: PER VOLONTARI ADDESTRATI NUMERO 3270499293 /PER VIVERI, COPERTE MEDICINALI O QUANT'ALTRO DI UTILE NUMERO 800.860.146 OPPURE 06.68208 / CHIUNQUE PUO' OSPITARE IN ABRUZZO CHIAMARE 085.2057627.

Donazioni di denaro:Croce Rossa Italiana: Conto corrente bancario: C/C n. 218020 presso BNL - roma, intestato a CRI, codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale: pro terremoto Abruzzo // Conto corrente postale n. 300004 intestato a CRI causale: pro terremoto Abruzzo // Versamenti on line sul sito: www.cri.it/donazioni.html.
Conto Corrente intestato a: MediafriendsIBAN: IT41 D030 6909 4006 1521 5320 387Causale: terremoto Abruzzo

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lunedì 6 aprile 2009

canzoni o messaggi?

bel quesito, ma guardiamoci dentro, non fermiamoci solo all'aspetto ludico che può avere la musica,proviamo a capirla.
incominciamo con il suono che in qualche modo prepara il nostro inconscio ad assimilare ciò che è contenuto nel testo,ma non sto parlando di messaggi subliminali,ma bensì della trasfigurazione dello stato d'animo e dei pensieri di persone che hanno avuto il coraggio di parlare a tutto il mondo anche andandogli contro.
molti di noi invece,anche se io magari sono stato il primo,adorano canzoni solo perché trovano gradevole il suono ma si limitano a questo anche perché non capendo la lingua per loro le parole sono solo variazioni di suoni.
invece qui mi sento di dare pienamente ragione a Fabio che descrive una sua esperienza nei confronti di una canzone ma credo che non si debba sentire solo perché penso che in fondo al cuore -sia che si ratti della parte romantica che di quella materiale per non parlare di quella violenta e cattiva-ognuno di noi ha una canzone,un suono,un verso,o un semplicissimo ritornello che nei momenti più intensi rimbomba in testa dandoci quello di cui abbiamo bisogno in quel momento.

detto questo chiedo a voi lettori di pensare e di correggermi se sbaglio e vi lascio con una frase che a me piace molto.

" La mente funziona come un paracadute , ti salva quando la tieni aperta "

domenica 5 aprile 2009

L’uomo che vendette il mondo

A volte capita che una canzone arrivi così diretta che fa subito centro nel tuo animo. Sembra scritta per te, a causa di un verso, del testo, di serie di note che ti appartengono o di un’atmosfera ti descrive meglio di quanto possa farlo tu.
Nel 1970 il grandissimo David Bowie pubblica il suo terzo album, il più Rock, con tematiche già proiettate a quel mondo un po’ visionario e fantascientifico che lo accompagnerà per i prossimi anni. In questo disco, l’ottava traccia, riporta il nome dell’album “The man who sold the world”, un’opera meravigliosa che io conobbi con vent’anni di ritardo.
La cosa affascinante (almeno per me) è che questo brano lo conobbi non nella sua versione originale, bensì risuonato unplugged dai Nirvana durante lo storico ed indimenticabile concerto MTV Unplugged in New York.
Da allora ne ho scoperte molte versioni, (notevole anche l’elegante arrangiamento della nordica Lulu) ma solo più avanti ho imparato ad apprezzare l’originale.
Le versioni sembrano simili ma sono due facce della stessa medaglia, due modi di vivere un stato d’animo che la canzone impone. Almeno personalmente.
Bowie rende “The man who sold the world” estremamente visionaria, affascinante e toccante. Il Duca Bianco “racconta” il testo, sa essere magnetico e sul finale trasforma questo viaggio in un toccante vocalizzo malinconico e carico di consapevolezza, che regale un ulteriore significato alla canzone.
Credo che sia una versione più matura, che conquista più lentamente ma che sa raggiungere una profondità intima e viscerale.
I Nirvana invece arrivano come un treno, diretti e struggenti, trasformando il brano nello scrigno del malessere di Kurt Cobain, che da li a pochi mesi si sarebbe tolto la vita. La stessa canzone cambia colore, si adatta allo stile Grunge, perde la parte visionaria e si carica di malinconia e rassegnazione, il tempo è rallentato e l’incastro nato tra la voce roca e disperata di Cobain e la scala di note che accompagna i ritornelli, evidenzia i toni assurdi che rendono straordinaria questa versione.
Kurt Cobain riscrive il finale eliminando i vocalizzi di Bowie e sostituendoli con un assolo che completa il nuovo vestito realizzato dalla band, un abito cupo e malconcio, trasandato e introspettivo come vuole la cultura Grunge. Il viaggio visionario di Bowie viene così sostituito da un percorso intimo e personale, ennesimo miracolo che la musica ci regala.
Oggi è l’anniversario della scomparsa di Kurt Cobain (5 aprile 94), icona di un mondo che si guardava dentro e autore di alcuni pilastri della mia adolescenza. A 15 anni dalla sua morte lo ricordo così, attraverso a quello che credo essere una dimostrazione del suo modo di interpretare e scrivere, un modo di essere, lontano dall’apparire, una condizione di vita e non del non saper vivere.





L’uomo che vendette il mondo

Passammo per le scale, parlammo del passato
sebbene io non fossi lì, lui disse che ero suo amico
questo per me fu una sorpresa, lo guardai negli occhi e gli dissi:
pensavo fossi morto solo, tanto tempo fa

oh no, non io
non abbiamo mai perso il controllo
sei faccia a faccia
con l'uomo che vendette il mondo

risi e gli strinsi la mano, e feci ritorno verso casa
cercai per terre e mari
ho vagato per anni e anni
il mio sguardo divenne fisso, verso il milione di persone qui
abbiamo camminato per un milione di anni
devo esser morto solo
tanto tempo fa

chi lo sa? io no
non abbiamo mai perso il controllo
sei faccia a faccia
con l'uomo che vendette il mondo (x2)

venerdì 3 aprile 2009

Qualcosa da dire!

Ciao a tutti voi visitatori occasionali e abituali del nostro blog.
Questo spazio stà diventando un buon punto di discussione e svago sul web, si parla di tutto e a giudicare dalle visite piace. Hai qualcosa da dire anche tu?
Puoi commentare liberamente ogni post che trovi qui, cercarli attraverso le etichette che trovi in basso a destra e se lo desideri diventare AUTORE e pubblicare tu stesso articoli su quello che più ti piace o interessa.
Questo blog vuole essere un punto di incotro tra chi, accomunato dal Concerto per un Amico, vuole scambiare pareri, consigliare, recensire o semplicemente dirne 4 sul mondo che ci circonda! Mi piace pensare che sia come trovarsi al "Punto bere" del concerto tra un'esibizione e l'altra, incontrasi e scambiare due parole, una di quelle occasioni in cui si impara sempre qualcosa!
Quindi aspettiamo i vostri commenti e per chi avesse qualcosa da scrivere mandate una mail a questo indirizzo (info@concertoperunamico.com) con la richiesta: "Voglio diventare autore del blog Concerto per un Amico"
Riceverete presto un invito e potrete iniziare a pubblicare!

giovedì 2 aprile 2009

buona sera a tutti.

E si fabio volevo commentare i tuoi post ma dopo l'ultimo che ho letto direi che bisogna iniziare un dibattito visto che anche solo parlando ,o in questo caso scrivendo ,si puo far ragionare le persone sull'ipocrisia che ci circonda.

Noi esseri umani o per melio descriverci proporrei la definizione,non mia,di animali sociali dovremmo inparare dagli animali,perchè proprio loro forse non sono colti come noi ma di sicuro possono insegnarci a vivere.
questi anche se vivono in modo del tutto istintivo e quindi ai nostri occhi direi sotto molti aspetti brutale hanno molto da insegnarci.

l'oro non si fanno condizionare dagli stereotipi ,dai luoghi comuni e tutto questo non per la mancanza di cultura ,o per capirsi meglio, di intelligenza ma bensi perchè hanno una visione più essenziale della vita direi sotto alcuni aspetti addirittura più civile.
e si come o scritto a scuola un paio di settimane fa, discutendo sul disagio adolescenziale,in parte ho voluto giustificare i giovani, per loro non sono periodi semplici,fisiologicamente parlando sono in un eta,quella adolescenziale che Inizia generalmente con la puberta dove il ragazzo e la ragazza abbandonano definitivamente l'eta della fanciullezza per diventare uomini e donne da subito fisicamente non ci si riconosce perchè si viene stravolti da tutti i cambiamenti che vengono scatenati in noi da quella piccola ghiandola chiamata ipofisi che generando vere tempeste ormonali che vanno a scatenare alcune ghiandole che hanno il compito di sviluppare il corpo ci rendono per lo più inricnoscibili da parte degli altri ma addirittura di se stessi creando instabilità nella mente dei ragazzi.ma questo e solo l'inizio, gli animali,giunti all'eta maggiore vengono allontanati dai genitori stessi che li spingono a crearsi loro stessi una famglia. anhe gli umani in passato svevano dei riti che segnavano l'eta del passaggio dallo stare in famiglia alla responsabilita di crearsela . pero come se tutto questo non bastasse a confondere i pensieri dei ragazzi ci si mettono anche gli adulti che avendo loro stessi la paura di sentirsi grandi scaricano iloro problemi e dubbi sui ragazzi che cosi non sanno più come fare per gestirsi e non riescono ad andare avanti.ma non solo come lato negativo del non voler fare ma anche del caricare sulle spalle dei ragazzi anche i loro problemi nonostante ne abbiano abbastanza gia dei loro.
e questo è solo l'inizio l'avventura continuera,bye bye baby.ma sopratutto scusatemi per gli errori ma a quest'ora di notte credo che purtroppo sia nrmale .un saluto a tutti e alla prossima,

mercoledì 1 aprile 2009

Parole "sante"?!?!

La scorsa settimana tutti i giornali hanno riportato e commentato l'ormai celebre frase che Benedetto XVI ha detto durante la visita in Africa, terra martoriata dall'AIDS.
Se le mie fonti non sono errate le parole usate sono pressochè queste : " l'Aids è una tragedia che non puo' essere risolta solo con il denaro ne' attraverso la distribuzione di preservativi che persino aggravano il problema..".
Generalmente sul nostro blog non si parla molto di attualità politica-religiosa o di società (purtroppo!!) ma questa volta credo l'argomento riguardi tutti, soprattutto i giovani di cui il Concerto per un Amico è composto. Certo non sono nessuno per giudicare le parole del Papa, ma posso fare una mia analisi, che magari spinge anche qualcuno di voi a fare la sua e nel bene o nel male è sempre meglio discuterne insieme!
Premetto che sono di fede Cristiana, forse non esattamente un buon Cattolico, non molto praticante e con un sacco di contraddizioni, ma rispettoso dei sacramenti e della fede di chi crede e pratica. Credo anche il Papa non solo possa dire la sua su qualunque argomento, ma lo debba fare. E' una guida spirituale e in quanto tale deve tracciare un sentiero per chi vede nelle parole della Chiesa una bussola per il proprio spirito.
Al tempo stesso penso che una cosa è dire la propria e un conto è imporsi in scelte politiche, mediche e sociali, ponendo veti o facendo valere la propria forza "morale", impedendo spesso che la gente possa scegliere con la propria testa, sentendo tutti i pareri (quello della Chiesa compreso) e decidendo in propria coscienza.
Detto ciò non mi hanno affatto stupito le parole del Santo Padre.
Parto dalla semplice condizione che in quel momento egli si riferiva ai propri fedeli, quelli credenti e praticanti con cui il discorso tecnicamente funziona. Se rispetti le leggi Cattoliche il sesso va fatto per procreare, con un unica donna, parte della tua famiglia, fondata sul matrimonio, sigillo di una vita casta da parte di entrami gli sposi.
Per coloro i quali rispettano questa legge, in effetti, il preservativo è inutile, anzi, visto come anticoncezionale, o strumento che può tentare al tradimento, pure dannoso!!
Purtroppo però, credo che nuovamente la Chiesa dimostri una sua radicalità troppo distante dalla società di oggi, e l'ennesimo passo indietro verso un punto di contatto con esso. Inoltre in questo caso, quelle parole cadono come macigni, perchè il preservativo è un salvavita contro l'AIDS, perchè è uno strumento che andrebbe diffuso e non ostacolato!
L'AIDS non guarda la fede delle persone e non si trasmette solo per via sessuale.
Per debellare questo virus terribile non basta chiudere gli occhi sul resto del mondo, perchè solo evitando che le persone si contagino si può arginare questo mostro!
Quando si parla di malattie infettive, più che in altri casi, non si può farne una questione di fede, perchè il messaggio deve arrivare anche a chi non la pensa come te, una buona abitudine è sempre una buona abitudine e non ha colori politici o religiosi.
Per questo va ribadito da tutti che il preservativo è fondamentale per difendersi dall'AIDS, e va distribuito il più possibile affinchè contrasti la diffusione del virus!
Poi si può anche dire che il pieno rispetto delle leggi Cattoliche è un ottimo sistema di tutela nei confronti del virus trasmesso sessualmente, ma in questi casi la chiarezza non è un opzione!
Vi ivito a dire la vostra e anche a criticare quello che è solo il mio punto di vista, ma che può essere un principio di discussioni comunque costruttive.

Ecco le parole di Beppe Grillo sull'argomento, copiate dal suo Blog.
Stalin chiedeva: “Quante divisioni ha il Papa?”. L’Unione Sovietica non esiste più, il Vaticano è ancora lì. Una ragione ci sarà, solo che non riesco a trovarla.
Se si uccide con un coltello o con una pistola un essere umano si viola la legge di Dio. Non uccidere. Se si induce con la parola a non utilizzare il condom e, per questo, muoiono milioni di persone di AIDS è una questione di fede. Teologia applicata. Ho fatto catechismo, ho letto i Vangeli. Non mi risulta che Gesù Cristo abbia vietato il preservativo. Si usava anche allora, non è un’invenzione moderna. La Chiesa si preoccupa della vita di Eluana, ma ignora la morte dei malati di AIDS. Il Cristo non ha proibito ai preti di sposarsi. Non li ha costretti a vivere una vita aliena, lontano da una condizione naturale dell’uomo, che è la famiglia. Il Cristo ha invece attaccato i Farisei, i preti del suo tempo. Che lo consegnarono ai Romani per metterlo in croce. Una donna non può servire messa, né diventare sacerdote. Chi lo ha deciso? Gesù non mi risulta. Un prete, un uomo che non è stato padre, marito, amante come può giudicare il comportamento di un padre, di un marito, di un amante? La Chiesa è interessata al sesso. Ne discute ogni giorno. Il sesso degli altri. Spiega quando è lecito, come farlo e con chi. Se controlli il sesso, controlli la società. La Chiesa è ricca, ricchissima. E’ nelle banche, è il più grande proprietario immobiliare del mondo. La sua ricchezza è dovuta al lavoro di milioni di persone nei secoli. Il loro lavoro, i loro beni sono andati al Vaticano, non a una famiglia che non potevano avere.
Se la Chiesa si occupa di ciò che facciamo sotto le lenzuola, è giusto che noi ci occupiamo della vita sessuale dei preti. Anche per loro è giunto il tempo della liberazione sessuale con o senza preservativo. Il sesso è un dono del Creato, i religiosi devono poterne godere. Propongo un referendum in Vaticano per la fine della schiavitù sessuale dei religiosi e per uguali accessi ai sacramenti tra uomini e donne. Nel segreto dell’urna preti e suore voterebbero sì. Quando voti, Dio ti vede, il Papa no.