Lutto Nazionale.
Oggi ci si ferma per commemorare le persone morte durante il terremoto.
Partecipiamo al lutto anche noi del Concerto, che conosciamo questo sentimento doloroso e ricordiamo, a causa dell’alluvione del ’94, quella sensazione di impotenza e di “sopravvivenza” rispetto a chi ha perso tutto.
Oggi ci si deve fermare, anche solo con il pensiero, perché a questo serve un lutto, perché niente sia vano, perché i ricordi restino con il loro piccolo e grande significato.
Oggi ci si stringe alle famiglie di chi è morto, a chi ha perso tutto e a cui nessun aiuto riporterà ciò che è stato tolto.
Oggi ci si deve sentire piccoli nei confronti di una Natura che da sempre proviamo a sottomettere e che spesso ci ricorda il suo potere di darci e toglierci la vita.
Oggi ci si deve sentire grandi, per poter dare speranza a chi non ne trova traccia dentro e fuori di se.
Oggi ci si deve vergognare per gli errori che si commettono per l’avidità.
Oggi ci si deve sentire orgogliosi per quella forza che spinge volontari e operatori a farsi in quattro, e tantissime persone a donare tempo e denaro a questa ed altre cause.
Oggi ci si deve sedere un attimo a riflettere.
Fermarsi un attimo, lasciare che il tempo si rallenti così da poter riprendere i pensieri che ogni giorno sacrifichiamo alla fretta e agli impegni.
In quei pensieri non esiste retorica, nè cinismo.
Non c'è nulla da dimostrare a nessuno.
Questo attimo deve essere profondo e carico di significato.
Per chi vuole come una preghiera. Hallelujah.
2 commenti:
Belle parole...
grazie.
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