venerdì 10 aprile 2009

Ci si ferma un attimo.

Lutto Nazionale.
Oggi ci si ferma per commemorare le persone morte durante il terremoto.
Partecipiamo al lutto anche noi del Concerto, che conosciamo questo sentimento doloroso e ricordiamo, a causa dell’alluvione del ’94, quella sensazione di impotenza e di “sopravvivenza” rispetto a chi ha perso tutto.
Oggi ci si deve fermare, anche solo con il pensiero, perché a questo serve un lutto, perché niente sia vano, perché i ricordi restino con il loro piccolo e grande significato.
Oggi ci si stringe alle famiglie di chi è morto, a chi ha perso tutto e a cui nessun aiuto riporterà ciò che è stato tolto.
Oggi ci si deve sentire piccoli nei confronti di una Natura che da sempre proviamo a sottomettere e che spesso ci ricorda il suo potere di darci e toglierci la vita.
Oggi ci si deve sentire grandi, per poter dare speranza a chi non ne trova traccia dentro e fuori di se.
Oggi ci si deve vergognare per gli errori che si commettono per l’avidità.
Oggi ci si deve sentire orgogliosi per quella forza che spinge volontari e operatori a farsi in quattro, e tantissime persone a donare tempo e denaro a questa ed altre cause.
Oggi ci si deve sedere un attimo a riflettere.
Fermarsi un attimo, lasciare che il tempo si rallenti così da poter riprendere i pensieri che ogni giorno sacrifichiamo alla fretta e agli impegni.
In quei pensieri non esiste retorica, nè cinismo.
Non c'è nulla da dimostrare a nessuno.
Questo attimo deve essere profondo e carico di significato.
Per chi vuole come una preghiera. Hallelujah.