sabato 18 aprile 2009

Addio POOH!

MILANO (15 aprile) - Dopo 38 anni il batterista Stefano D'Orazio lascia i Pooh. Lo rende noto l'ufficio stampa del gruppo precisando che prima però l'artista parteciperà ad un ultimo tour con i suoi compagni, in calendario dal 24 luglio. 

D'Orazio firma con il resto della band (Dodi Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti) anche il nuovo disco in uscita l'8 maggio dei Pooh. Una seprazione a quanto pare indolore e meditata dal momento che la notizia è stata pubblicata in anterpima sul sito della band e che sempre sul sito ci sono ancora tutte le foto e le informazioni su Stefano D'Orazio. 

D'Orazio, che sulla scena romana si era fatto conoscere come componente dei Naufraghi, entrò nella band nei primi anni '70, al posto di Valerio Negrini, fondatore, paroliere e poi quinto elemento occulto del gruppo. Spettacolari sul palco i suoi set da batterista, con doppia cassa, abbondanza di tom e di piatti, un modo diventato proverbiale è uno degli elementi tipici dei concerti dei Pooh. 

Nell'evoluzione dei Pooh da gruppo pop ad azienda, a D'Orazio era stato affidato il compito del marketing e della promozione. Stefano D'Orazio resta la memoria storica della quarantennale avventura dei Pooh, l'uomo a cui sono affidati i ricordi della band anche in chiave ironica. La sua decisione di lasciare è maturata nel tempo e viene ora gestita senza strascichi. Oltre ai tanti successi, D'Orazio ha in bacheca anche una vittoria al Festival di Sanremo con Uomini soli, quando, come racconta lui stesso, nel timore che venissero usate basi pre-registrate all'epoca vietate dal regolamento, furono "perquisite" anche le tastiere dei Pooh.

1 commento:

Fabio T. ha detto...

Non amo particolarmente questa band, che indiscutibilmente ha scritto un bel pezzo di storia nella musica Itailana. Bisogna però riconoscere che sono artefici di canzoni memorabili e hanno doti tecniche davvero notevoli! E' cuiroso che appena l'anno scorso abbiano pubblicato il disco della loro "carriera" con un sacco di rivisitazioni e chicche straordinarie. Non posso dire che mi mancheranno, ultimamente le loro canzoni erano molto distanti dal mio mondo, ma di certo per quel ramo della musica Italiana popolare, melodica e tradizionale è una grande perdita. Onore al merito comuque.