Regalare un disco è sempre una bella cosa, personalmente uno dei regali che preferisco ricevere, e anche segnalarne uno è un buon gesto!!
E’ anche questo lo spirito del blog, condividere i propri gusti, segnalare un libro, un film, una fotografia, un quadro, qualsiasi cosa ci dia emozione, così da provare a condividerla.
Certo non è sempre immediato e a volte bisogna aver tempo e voglia per capire ed apprezzare una cosa! Per questo disco è stato così, Dannilo me lo ha segnalato e dopo un po’ di ascolti devo ammettere che è un ottimo disco, lontano da ciò che di solito ascolto, ma benvenga!
The Appleseed Cast, sono una band di Lawrence, Kansas (usa) che suonano dal 1997, e Sagarmatha è il loro settimo disco ufficiale. A quanto apprendo sono una di quelle band che si sono trasformate nella loro storia, partiti come pionieri dell’ Emo contaminato dal post-Rock (questa cosa mi ricorda una definizione.. postemocore…), li scopro ora con questo bel disco a cavallo tra l’indie Rock e quell’elettronica che crea ampi spazi sonori. E’ un disco melodico e piuttosto tranquillo, piuttosto ripetitivo ma mai scontato, con quelle sensazioni “pro-meditazione”. Pochissime linee vocali sempre piuttosto blande fanno da contorno alla parte musicale senza mai prenderne il sopravvento. Un disco da viaggio mi piacerebbe definirlo, di quelli da metter su di notte, con la testa appoggiata al finestrino, o guidando in solitudine tra le luci e i tuoi pensieri.
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Certo non è sempre immediato e a volte bisogna aver tempo e voglia per capire ed apprezzare una cosa! Per questo disco è stato così, Dannilo me lo ha segnalato e dopo un po’ di ascolti devo ammettere che è un ottimo disco, lontano da ciò che di solito ascolto, ma benvenga!
The Appleseed Cast, sono una band di Lawrence, Kansas (usa) che suonano dal 1997, e Sagarmatha è il loro settimo disco ufficiale. A quanto apprendo sono una di quelle band che si sono trasformate nella loro storia, partiti come pionieri dell’ Emo contaminato dal post-Rock (questa cosa mi ricorda una definizione.. postemocore…), li scopro ora con questo bel disco a cavallo tra l’indie Rock e quell’elettronica che crea ampi spazi sonori. E’ un disco melodico e piuttosto tranquillo, piuttosto ripetitivo ma mai scontato, con quelle sensazioni “pro-meditazione”. Pochissime linee vocali sempre piuttosto blande fanno da contorno alla parte musicale senza mai prenderne il sopravvento. Un disco da viaggio mi piacerebbe definirlo, di quelli da metter su di notte, con la testa appoggiata al finestrino, o guidando in solitudine tra le luci e i tuoi pensieri.
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