martedì 16 giugno 2009

Una giornata pazzesca! (1)

Domenica su un pullman stracarico di vecchi amici, molti dei quali già presenti al mio primo „concerto comitiva“ (ormai più di dieci anni fa..), supportati da panini, birra (tanta) e “Armugnan” (grazie Fikez!), siamo partiti alla volta di Milano per quello che credevo fosse un evento insperato: la reunion dei Faith No More.
La polemica per lo spostamento dall’Idroscalo al Palasharp è stata abbastanza lenita dalle tenebre offerte dal tendone, che pur condensando il caldo offriva un buon riparo da un sole incazzatissimo.
E incazzatissima è stata anche l’accoglienza degli ALL THAT REMAINS con il loro violentissimo metalcore, enfatizzato dai bassi scaricati sul pubblico della cassa di Jason Costa, virtuoso esponente del “doppio-pedale style”! Dopo la bellissima e da me attesissima "This Calling", gli americani lasciano il palco ai PARKWAY DRIVE, da me sconosciuti ma biograficamente descrittimi dal sapiente Ciaky. Australiani, sgargianti nei colori ed instancabili sul palco hanno dimostrato che l’aspetto poco conta con la sostanza, pettinando tutti i presenti con i loro brani. Un mix personalmente un po’ troppo scontato (ma è la prima volte che li sentivo) tra accelerate hard-core, e frenate ritmiche ideali per i tanti amanti del Mosh (che spero un giorno Benna descriva ai meno informati!). Tocca poi ai GALLOWS, formazione inglese guidata dal carismatico Frank Carter capace di cantare un paio di canzoni in mezzo al pubblico, proprio al centro della platea, scatenando un per la gioia della security, un violento pogo misto a mosh, a floorpunch, a windmill (chiedete sempre a Benna..) che tanto ricordava una battaglia civile.
La formazione che al metalcore ha aggiunto dei chiari riferimenti punk non mi ha conquistato, ne per la musica, ne per lo spettacolo, non basta spaccare gli strumenti, sputare sul pubblico e mimare masturbazioni, il punk è prima di tutto un modo di essere e non di apparire a tutti i costi.

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