La morte di Enzo Jannacci segna l'ennesimo colpo ad un mondo che non esiste più.
Assieme a Giorgio Gaber, Cochi e Renato e tanti altri del panorama cantautoriale-cabarettistico Milanese, hanno saputo ridere e scherzare sull'Italia e sulle sue contraddizioni, raccontando storie semplici con ironia ed eleganza, mescolando la loro maestria con la leggerezza del loro spirito.
Come Gaber anche Jannacci lascia un'eredità imponente, che in tanti scopriranno postuma, grazie anche a chi, come suo figlio Paolo, vorrà tenerne viva la memoria.
In questa direzione viene pubblicato in queste settimane il disco "L'artista", che raccoglie le ultime registrazione di Enzo, riprese dallo stesso Paolo e rifinite con la collaborazione di tanti artisti amici.
Il primo singolo presentato è un vero tributo fatto a Jannacci, realizzato con l'intramontabile J-AX e messo in video grazie al volto di tantissimi artisti legati al cantautore milanese.
Il risultato è una canzone molto bella, dal sapore amaro per quel passaggio toccante nel ritornello, ma piena di speranza ed ironia, colta dai tanti personaggi che hanno donato una faccia alle sue parole.
Spazio aperto per tutti! Un luogo dove condividere notizie, consigli, recensioni, pensieri, progetti e musica! Il Concerto per un Amico attivo tutto l'anno! Vuoi diventare autore del blog? contattaci!
sabato 28 dicembre 2013
martedì 24 dicembre 2013
giovedì 19 dicembre 2013
Sogni Apocalittici
Quando i giorni che stiamo vivendo saranno storia, la confusione sarà sopita dalle spiegazioni che verranno a giustificare il nostro futuro.
La politica si attrezza ad entrare nella terza repubblica, sostituendo la classe dirigente più imbarazzante della storia Italiana con nuovi volti, meritevoli (quantomeno nella speranza) di essere considerati migliore dei precedenti.
La frustrazione, sfociata nella protesta dei forconi, troppo scomposta e confusionaria per diventare un'alternativa ad un governo che si muove solo sotto minaccia, è diventata una triste costante nella mentalità italiana.
Così, con tutti gli indici che stazionano sul rosso, con le tasse che aumentano mascherate da riforme e nessuna idea degna di tale nome, non ci resta che sperare.
Sperare che le cose migliorino, che sia la politica a risolvere le mille contraddizioni che oggi la caratterizzano, che lo faccia con forza e nei limiti dei suoi poteri.
Prepariamoci, perchè non si può auspicare in una rivolta senza considerarne le conseguenze e non si può galleggiare in eterno senza il rischio di affondare.
Chiunque proverà a cambiare le cose si scontrerà con l'apocalisse dei consensi, ma se il progetto è chiaro e le scelte giuste, si può ancora sognare e, se siamo ottimisti, non solo sogni apocalittici.
La politica si attrezza ad entrare nella terza repubblica, sostituendo la classe dirigente più imbarazzante della storia Italiana con nuovi volti, meritevoli (quantomeno nella speranza) di essere considerati migliore dei precedenti.
La frustrazione, sfociata nella protesta dei forconi, troppo scomposta e confusionaria per diventare un'alternativa ad un governo che si muove solo sotto minaccia, è diventata una triste costante nella mentalità italiana.
Così, con tutti gli indici che stazionano sul rosso, con le tasse che aumentano mascherate da riforme e nessuna idea degna di tale nome, non ci resta che sperare.
Sperare che le cose migliorino, che sia la politica a risolvere le mille contraddizioni che oggi la caratterizzano, che lo faccia con forza e nei limiti dei suoi poteri.
Prepariamoci, perchè non si può auspicare in una rivolta senza considerarne le conseguenze e non si può galleggiare in eterno senza il rischio di affondare.
Chiunque proverà a cambiare le cose si scontrerà con l'apocalisse dei consensi, ma se il progetto è chiaro e le scelte giuste, si può ancora sognare e, se siamo ottimisti, non solo sogni apocalittici.
martedì 17 dicembre 2013
Non mi commuovo
Ho ricevuto la segnalazione di questo video, presentato come il "Video russo che ha commosso il mondo".
Viste le visualizzazioni e il numero dei commenti è candidato a diventare un video virale, cosa che alimenta la veridicità del suo tormentone.
Purtroppo per il romanticismo che suscita questo titolo, per me, il tutto risulta essere però piuttosto preoccupante.
Intanto perché, ad esclusione della base musicale, piuttosto intensa, il video non è nient'altro che un assemblaggio di clip rubati dalla strada, una serie di comportamenti civili il cui fine unico è un briciolo di solidarietà.
Passerò per cinico, pace, ma mi sembra assurdo commuoversi per degli atteggiamenti UMANI che se non fossero stati compiuti sarebbero stati atteggiamenti vili, indifferenti ed incivili.
Se passa il messaggio che aiutare una vecchietta ad attraversare la strada, evitare di "asfaltare" un animale o soccorrere una vettura in panne, sia un gesto eroico, mi piacerebbe sapere cosa significa far parte di un gruppo di volontari, essere un donatore, dedicare il proprio tempo e denaro ai più sofferenti e così via.
Non c'è nulla di straordinario in un gesto Umano, tanto più quando, nel caso venisse omesso, sarebbe in alcuni paesi, addirittura un reato!
Un mondo che si commuove davanti ad un dovuto senso di altruismo è un mondo che ha perso il senso delle cose ed il voler spacciare questi atteggiamenti per atti eccezionali significa ammettere la normalità di un'indifferenza diffusa.
Non mi commuovo quindi, apprezzo e stimo i gesti solidali, ma li ritengo doverosi e necessari per definirci civili.
Voglio esaltare i gesti esemplari per diffonderli e tornare a sdegnarmi per quelli chi oggi chiamiamo cattive abitudini.
Questo perhé il buon senso, come l'educazione è duvuta, mentre il gesto eroico no e va riconosciuto ed evidenziato per la sua rarità.
Viste le visualizzazioni e il numero dei commenti è candidato a diventare un video virale, cosa che alimenta la veridicità del suo tormentone.
Purtroppo per il romanticismo che suscita questo titolo, per me, il tutto risulta essere però piuttosto preoccupante.
Intanto perché, ad esclusione della base musicale, piuttosto intensa, il video non è nient'altro che un assemblaggio di clip rubati dalla strada, una serie di comportamenti civili il cui fine unico è un briciolo di solidarietà.
Passerò per cinico, pace, ma mi sembra assurdo commuoversi per degli atteggiamenti UMANI che se non fossero stati compiuti sarebbero stati atteggiamenti vili, indifferenti ed incivili.
Se passa il messaggio che aiutare una vecchietta ad attraversare la strada, evitare di "asfaltare" un animale o soccorrere una vettura in panne, sia un gesto eroico, mi piacerebbe sapere cosa significa far parte di un gruppo di volontari, essere un donatore, dedicare il proprio tempo e denaro ai più sofferenti e così via.
Non c'è nulla di straordinario in un gesto Umano, tanto più quando, nel caso venisse omesso, sarebbe in alcuni paesi, addirittura un reato!
Un mondo che si commuove davanti ad un dovuto senso di altruismo è un mondo che ha perso il senso delle cose ed il voler spacciare questi atteggiamenti per atti eccezionali significa ammettere la normalità di un'indifferenza diffusa.
Non mi commuovo quindi, apprezzo e stimo i gesti solidali, ma li ritengo doverosi e necessari per definirci civili.
Voglio esaltare i gesti esemplari per diffonderli e tornare a sdegnarmi per quelli chi oggi chiamiamo cattive abitudini.
Questo perhé il buon senso, come l'educazione è duvuta, mentre il gesto eroico no e va riconosciuto ed evidenziato per la sua rarità.
venerdì 13 dicembre 2013
La strada ti cambia
Christoph Rehage ha realizzato questo video durante un lungo viaggio da da Pechino a Ürümqi, percorrendo a piedi oltre 4500 km.
Il viaggio è avvenuto nel 2007 e questo video ha fatto il giro del mondo raccogliendo svariati premi, diventando nel 2009 l'ottavo video virale più visto sul pianeta.
Per chi volesse saperne di più ecco il sito\blog di Christoph e il suo profilo Vimeo.
La colonna sonora di questo video appartiene ai canadesi The Kingpins e il brano si chiama L'Aventurier, mentre in chiusura si può sentire il famoso soprano Cinese Zhu Fengbo con la canzone Olive Tree.
The Longest Way 1.0 - walk through China and grow a beard! - TIMELAPSE from Christoph Rehage on Vimeo.
Il viaggio è avvenuto nel 2007 e questo video ha fatto il giro del mondo raccogliendo svariati premi, diventando nel 2009 l'ottavo video virale più visto sul pianeta.
Per chi volesse saperne di più ecco il sito\blog di Christoph e il suo profilo Vimeo.
La colonna sonora di questo video appartiene ai canadesi The Kingpins e il brano si chiama L'Aventurier, mentre in chiusura si può sentire il famoso soprano Cinese Zhu Fengbo con la canzone Olive Tree.
The Longest Way 1.0 - walk through China and grow a beard! - TIMELAPSE from Christoph Rehage on Vimeo.
lunedì 9 dicembre 2013
THE DOOMSAYER - Fire Everywhere
Quando il progetto The Doomsayer ha preso forma non era affatto scontato un risultato di tale portata.
Intanto va riconosciuto ai quattro musicisti una buona dose di coraggio ed una lucidità, nel programmare il loro futuro, faticosamente riscontrabile in un'ambiente che troppo spesso vive del proprio passato.
Così, con un'ostinata caparbietà, passo dopo passo, hanno saputo chiudere il loro progetto "Stigma" e presentarsi sotto nuove vesti, rivoluzionando con cura e sapienza ogni aspetto del loro carattere.
Un'anno e mezzo dopo il loro battesimo, i Doomsayer sono arrivati alla pubblicazione del loro primo disco, confermando non solo la lungimiranza delle loro scelte, ma dimostrando una credibilità che difficilmente si ottiene dopo un cambiamento di rotta così drastico.
Ho seguito da vicino le fasi che hanno portato a questo risultato, apprezzando la determinazione con cui venivano affrontati i tanti aspetti di una produzione così sentita.
Fin dalla composizione, il lavoro sulle armonie, lo studio delle ritmiche, la ricerca nei testi, emerge un'attenzione già tangibile nella prima traccia, Tides, un' intro tra i migliori che io ricordi su un disco metalcore.
Da qui si parte per un viaggio duro e denso di atmosfere, grazie anche alle melodie che affiorano da tonnellate di riff taglienti e massicci.
Negli otto brani che compongono questo lavoro, si annida tutta l'esperienza e la conoscenza di uno stile aperto alle contaminazioni, mescolate con gusto ed inserite grazie ad arrangiamenti moderni e calibrati.
Ho apprezzato particolarmente l'evoluzione ritmica della band, specie nelle parti di batteria che miscelano con equilibrio groove ed incastri, creando un respiro capace di alimentare il "tiro" ed esaltare la tecnica.
Il suono è potente e diretto, come richiede un genere che ha fatto della compressione il proprio mantra (haimè!), godendo di una produzione internazionale che ha lasciato spazio in abbondanza per la potente voce di Vlad, supportata dall'ottimo esordio vocale di Andrea.
Il disco esce dopo la pubblicazione del primo video legato all'album, che per la cronaca si intitola: Fire Everywhere e presenta il singolo Diamonds.
Se questo pezzo vi convince il resto non vi deluderà: provare per credere!
venerdì 6 dicembre 2013
martedì 3 dicembre 2013
Un giorno fatto di vetro
La Corning Incorporated, è un colosso tra le aziende che producono vetro.
In realtà non si tratta di semplici vetri, bensì di tecnologie capaci di rendere questo materiale utilizzabile dalle nuove tecnologie, display in particolare.
Le applicazioni di questi prodotti, unite ad altri materiali sempre realizzati dalla Corning (ceramiche, fibre ottiche, LCD) hanno contribuito a fare di questa azienda un leader del settore e permetterle di immaginare un futuro fatto di vetro.
In questo video, davvero sorprendente, si vedono le mille applicazioni su cui la Corning intende investire, un mondo ad oggi solo immaginabile, ma forse non così lontano.
In realtà non si tratta di semplici vetri, bensì di tecnologie capaci di rendere questo materiale utilizzabile dalle nuove tecnologie, display in particolare.
Le applicazioni di questi prodotti, unite ad altri materiali sempre realizzati dalla Corning (ceramiche, fibre ottiche, LCD) hanno contribuito a fare di questa azienda un leader del settore e permetterle di immaginare un futuro fatto di vetro.
In questo video, davvero sorprendente, si vedono le mille applicazioni su cui la Corning intende investire, un mondo ad oggi solo immaginabile, ma forse non così lontano.
venerdì 29 novembre 2013
Unwelcome
.. Sono passati dodici anni dall'uscita di "Independent Worm Songs".
Parecchio tempo, in effetti. Molte cose sono cambiate.
Eppure noi siamo ancora/di nuovo insieme.
Siamo sempre gli stessi: ANdREA + MaXIM + LIViO + CAsCI
Non potrebbe essere altrimenti. Non potremmo essere altrimenti...
Comincia così la comunicazione ufficiale con cui gli UNWELCOME presentano la loro iniziativa per finanziare in parte la registrazione di un nuovo disco.
Ecco tutto quello che c'è da sapere e dove trovare i dettagli:
Comincia così la comunicazione ufficiale con cui gli UNWELCOME presentano la loro iniziativa per finanziare in parte la registrazione di un nuovo disco.
Ecco tutto quello che c'è da sapere e dove trovare i dettagli:
mercoledì 27 novembre 2013
Una mela al giorno... tra 30 anni!
Non si tratta di uno spot commerciale, bensì di un video realizzato da un gruppo di appassionati Apple, che si sono immaginati un "iFuture".
Ecco cosa si proverebbe a svegliarsi in questo iMondo!
sabato 23 novembre 2013
L'uomo guarda il cielo e cielo guarda l'uomo
Leggere di certi gesti mi induce a profondi ragionamenti filosofici.. (o reazioni fisiologiche?)
Posto che non ho idea su chi o cosa abbia scatenato un simile dispendio di inventive ed energie, non credo esistano motivazioni valide a giustificare un qualunque gesto vandalico atto a rovinare o distruggere.
Lo metto al pari di un furto, specie se nascosto dall'anonimato, comprensibile e non condivisibile, solo nei gesti di ragazzini guidati più dall'istinto che dalla testa.
Gli atti vandalici contro le forme d'arte, sono poi ancora più fastidiose, perché monumenti, istallazioni e opere pubbliche, appartengono al panorama del mondo e quindi a tutti noi.
La Grande Panchina rimane li, esposta al giudizio di chiunque, la si consideri un semplice spreco di risorse oppure una geniale opera poetica.
Così ho immaginato l'uomo, accomodato sulla sua seduta con gli occhi rivolti al cielo, a perdersi tra le stelle, a contemplare la sua grandezza e ad immergersi nelle domande ancestrali che questo infinito spettacolo suscita nella sua mente.
Poi ho immaginato il cielo, a guardare l'uomo, impegnato nel suo imbrattante intento vandalico, contemplare la sua stupidità, arida di domande e intasata di risposte, nel triste spettacolo che questi gesti suscitano.
Snoot - Stoopid
martedì 19 novembre 2013
Abbiamo Tempo!
Ci avevano detto di essere sull'orlo del baratro.
Ci avevano detto che servivano soluzioni urgenti.
Ci avevano detto che sarebbe finita male.
Oggi ci dicono che la luce si vede in fondo al tunnel.
Oggi ci dicono che passo dopo passo stiamo uscendo dalla crisi.
Oggi ci dicono che la tenuta del governo è sinonimo di sicurezza.
Tra le prime dichiarazioni e le ultime, il governo di Larghe Intese, forte dell'enorme senso di responsabilità sbandierato dai suoi esponenti ha:
realizzato una nuova legge elettorale, gettato le basi per la riforma costituzionale, stabilizzato i conti pubblici, abbattuto il cuneo fiscale, riformato la giustizia e trovato il tempo di occuparsi di sanità, scuola e favorire imprese e occupazione.
Per fare questo ha rinunciato a:
l'istituzioni di inutili commissioni, il rinvio di scelte importanti, il dibattito politico sulle leadership di partito, l'attenzione ai guai giudiziari di Berlusconi e il facile aumento della tassazione.
Purtroppo di fronte ad una spesa pubblica annua di soli 800mld di euro, trovarne 4 per evitare l'aumento dell'Iva e la trasformazione dell'Imu in Tares, Tarsu, Twareg, Tuc o Tic Tac era davvero impossibile.
Se qualcosa non vi torna siete irresponsabili e non capite l'esigenza di avere un governo così attivo.
Se invece tutto vi torna siate solo un po' più pazienti, le cose si sistemeranno un poco alla volta, tanto, abbiamo tutto il tempo del mondo!
Ci avevano detto che servivano soluzioni urgenti.
Ci avevano detto che sarebbe finita male.
Oggi ci dicono che la luce si vede in fondo al tunnel.
Oggi ci dicono che passo dopo passo stiamo uscendo dalla crisi.
Oggi ci dicono che la tenuta del governo è sinonimo di sicurezza.
Tra le prime dichiarazioni e le ultime, il governo di Larghe Intese, forte dell'enorme senso di responsabilità sbandierato dai suoi esponenti ha:
realizzato una nuova legge elettorale, gettato le basi per la riforma costituzionale, stabilizzato i conti pubblici, abbattuto il cuneo fiscale, riformato la giustizia e trovato il tempo di occuparsi di sanità, scuola e favorire imprese e occupazione.
Per fare questo ha rinunciato a:
l'istituzioni di inutili commissioni, il rinvio di scelte importanti, il dibattito politico sulle leadership di partito, l'attenzione ai guai giudiziari di Berlusconi e il facile aumento della tassazione.
Purtroppo di fronte ad una spesa pubblica annua di soli 800mld di euro, trovarne 4 per evitare l'aumento dell'Iva e la trasformazione dell'Imu in Tares, Tarsu, Twareg, Tuc o Tic Tac era davvero impossibile.
Se qualcosa non vi torna siete irresponsabili e non capite l'esigenza di avere un governo così attivo.
Se invece tutto vi torna siate solo un po' più pazienti, le cose si sistemeranno un poco alla volta, tanto, abbiamo tutto il tempo del mondo!
venerdì 15 novembre 2013
Premi per il dramma!
La Tv Belga TNT si è inventata questo delirio per pubblicizzare il suo lancio su alta definizione.
In una piccola cittadina tranquilla è stato istallata un grosso pulsante rosso con un cartello che invitava a premerlo per scatenare il dramma.. ecco il risultato:
martedì 12 novembre 2013
Was my life
La musica New Wave ha pagato il prezzo della sua esplosione.
E' stata un calderone eccezionale di idee, creatività e ha profondamente segnato gli anni '80 ma riascoltare oggi i grandi classici di allora fa emergere nitidamente un suono invecchiato male.
Se si esclude la sindrome di Proust (adattandola alla musica) per cui i "Suoni" aiutano la memoria, e quindi, anche se datati, danno un certo piacere, alcune canzoni degli anni '80 sono praticamente spacciate.
Mentre alcuni classici del rock, del pop e addirittura della dance hanno retto alla modernità, quasi tutto il mondo della New Wave ne è stata vittima.
Ciò non toglie nulla all'importanza di questo genere, ai sui illustri esponenti ed ai grandi capolavori che ci ha regalato.
Tutte le band che si sono sviluppate in questo movimento hanno avuto un percorso simile, accomunato da alcuni passaggi comuni: sperimentazione, evoluzione e, in troppi casi, lo scioglimento.
Dopo la rivoluzione Punk nell'Inghilterra degli ultimi anni '70, i pionieri dei sintetizzatori che amavano melodie più vicine al pop, diedero vita ad un filone parallelo al post-punk, talmente vasto da racchiudere formazioni come i Police e i Duran Duran.
I Talk Talk sono un'esempio piuttosto classico di questa corrente, nati delle ceneri di un gruppo punk (i Reaction) sono finiti in vetta alle classifiche con il singolo It's My Life nel 1983, esattamente quella riproposta 20 anni dopo dai No Doubt di Gwen Stefani.
Questa canzone divenne famosa anche per il video, arte che proprio in quegli anni iniziò a dilagare.
Il futuro della band seguì però il destino di molte altre formazioni, trasformandosi anno dopo anno, arricchendosi di contaminazioni che, in questo caso, li portarono a diventare tra i più grandi esponenti del post-rock, genere che loro stessi hanno contribuito a creare.
Purtroppo la loro storia si conclude piuttosto presto, poco più di 10 anni di carriera, 5 album pubblicati e tanti generi attraversati.
Come per i Talk Talk, La New Wave è stata un pezzo di vita di tantissime altre band, molte delle quali non sono sopravvissute al cambiamenti, come a gridare: was my life..
E' stata un calderone eccezionale di idee, creatività e ha profondamente segnato gli anni '80 ma riascoltare oggi i grandi classici di allora fa emergere nitidamente un suono invecchiato male.
Se si esclude la sindrome di Proust (adattandola alla musica) per cui i "Suoni" aiutano la memoria, e quindi, anche se datati, danno un certo piacere, alcune canzoni degli anni '80 sono praticamente spacciate.
Mentre alcuni classici del rock, del pop e addirittura della dance hanno retto alla modernità, quasi tutto il mondo della New Wave ne è stata vittima.
Ciò non toglie nulla all'importanza di questo genere, ai sui illustri esponenti ed ai grandi capolavori che ci ha regalato.
Tutte le band che si sono sviluppate in questo movimento hanno avuto un percorso simile, accomunato da alcuni passaggi comuni: sperimentazione, evoluzione e, in troppi casi, lo scioglimento.
Dopo la rivoluzione Punk nell'Inghilterra degli ultimi anni '70, i pionieri dei sintetizzatori che amavano melodie più vicine al pop, diedero vita ad un filone parallelo al post-punk, talmente vasto da racchiudere formazioni come i Police e i Duran Duran.
I Talk Talk sono un'esempio piuttosto classico di questa corrente, nati delle ceneri di un gruppo punk (i Reaction) sono finiti in vetta alle classifiche con il singolo It's My Life nel 1983, esattamente quella riproposta 20 anni dopo dai No Doubt di Gwen Stefani.
Questa canzone divenne famosa anche per il video, arte che proprio in quegli anni iniziò a dilagare.
Il futuro della band seguì però il destino di molte altre formazioni, trasformandosi anno dopo anno, arricchendosi di contaminazioni che, in questo caso, li portarono a diventare tra i più grandi esponenti del post-rock, genere che loro stessi hanno contribuito a creare.
Purtroppo la loro storia si conclude piuttosto presto, poco più di 10 anni di carriera, 5 album pubblicati e tanti generi attraversati.
Come per i Talk Talk, La New Wave è stata un pezzo di vita di tantissime altre band, molte delle quali non sono sopravvissute al cambiamenti, come a gridare: was my life..
venerdì 8 novembre 2013
Bisogno di Beat
Il Beat è uno stile musicale nato in Inghilterra nei primi anni '60, figlio della sconfinata terra fertile di cui godeva la musica di quegli anni, innaffiata di nuovi suoni, grandi sogni e floride speranze.
Trai le band che fondarono questo genere e che lo esportarono nel mondo ci sono i Beatles, ma centinaia di musicisti si unirono in quel decennio diventando pionieri del rock e del pop che conosciamo.
L'Italia venne conquistata dal Beat, tanto da portare alcune formazioni, come i Rokes o i The Primitives, a stabilirsi nel nostro paese, per cavalcare un onda che alimentò la nascita di band come i Dik Dik, l'Equipe84, i Camaleonti, i Phoo, i Nomadi, i Giganti e così via.
Molte di queste formazioni arrivarono in classifica coverizzando i grandi successi angloamericani, ma furono poi capaci di svilupparsi, determinando ad un fermento che offuscò quella che era la musica italiana tradizionale, troppo legata alla territorialità e alla "Canzone popolare".
Si svilupparono in questi anni il mito dell'America e delle sue mode, la canzone di protesta, il cantautorato e venne sdoganata la formazione tipo "complesso" (chitarre, basso e batteria) che permetteva a tanti giovani di approcciare alla musica in un modo nuovo e più alla portata.
C'è una certa amarezza a leggere di quegli anni, dell'impatto che il Beat aveva sulle vite dei giovani, specie su quelli di provincia, sui loro sogni che si legavano ad un'Italia che cresceva, in pieno boom economico.
Quest'amarezza è figlia di questi ultimi anni, che hanno visto le speranze e i sogni accorciare i loro orizzonti, vittime di un presente sempre più complicato che monopolizza il pensiero e limita i progetti.
Nella decadenza in cui viviamo, la malinconia non trova più spazio, soffocata dall'ansia per il futuro, e quelle storie, tipiche degli anni della musica Beat sembrano lontanissimi.
I gatti di Vicolo dei Miracoli, formazione musico-cabarettistica degli anni '70, incisero Verona Bit (titolo originale No-No-No-No-No) nel 1979, manifesto di una generazione che sentiva ancora la malinconia di quel periodo, non facile, certo, ma sicuramente più ricco di speranze.
Oggi un filo sottile ma concreto, mi lega a questa canzone, e mentre loro rimpiangevano gli anni del Beat, io ne sogno il ritorno, con quel carico di illusioni e fertilità che ha portato nel nostro Paese.
Trai le band che fondarono questo genere e che lo esportarono nel mondo ci sono i Beatles, ma centinaia di musicisti si unirono in quel decennio diventando pionieri del rock e del pop che conosciamo.
L'Italia venne conquistata dal Beat, tanto da portare alcune formazioni, come i Rokes o i The Primitives, a stabilirsi nel nostro paese, per cavalcare un onda che alimentò la nascita di band come i Dik Dik, l'Equipe84, i Camaleonti, i Phoo, i Nomadi, i Giganti e così via.
Molte di queste formazioni arrivarono in classifica coverizzando i grandi successi angloamericani, ma furono poi capaci di svilupparsi, determinando ad un fermento che offuscò quella che era la musica italiana tradizionale, troppo legata alla territorialità e alla "Canzone popolare".
Si svilupparono in questi anni il mito dell'America e delle sue mode, la canzone di protesta, il cantautorato e venne sdoganata la formazione tipo "complesso" (chitarre, basso e batteria) che permetteva a tanti giovani di approcciare alla musica in un modo nuovo e più alla portata.
C'è una certa amarezza a leggere di quegli anni, dell'impatto che il Beat aveva sulle vite dei giovani, specie su quelli di provincia, sui loro sogni che si legavano ad un'Italia che cresceva, in pieno boom economico.
Quest'amarezza è figlia di questi ultimi anni, che hanno visto le speranze e i sogni accorciare i loro orizzonti, vittime di un presente sempre più complicato che monopolizza il pensiero e limita i progetti.
Nella decadenza in cui viviamo, la malinconia non trova più spazio, soffocata dall'ansia per il futuro, e quelle storie, tipiche degli anni della musica Beat sembrano lontanissimi.
I gatti di Vicolo dei Miracoli, formazione musico-cabarettistica degli anni '70, incisero Verona Bit (titolo originale No-No-No-No-No) nel 1979, manifesto di una generazione che sentiva ancora la malinconia di quel periodo, non facile, certo, ma sicuramente più ricco di speranze.
Oggi un filo sottile ma concreto, mi lega a questa canzone, e mentre loro rimpiangevano gli anni del Beat, io ne sogno il ritorno, con quel carico di illusioni e fertilità che ha portato nel nostro Paese.
martedì 5 novembre 2013
bloCNotes
Vi segnalo un blog molto interessante per gli amanti della montagna, ma non solo!
Si tratta di bloCNotes "note di viaggi verticali e non", curato da due amici che la montagna la amano e la vivono.
Tra i post, le belle fotografie e gli importanti riferimenti musicali, vi segnalo una pubblicazione in particolare, che mi ha divertito e che offre una rappresentazione (anche se semplificata) chiara di come stanno le cose: SBORNIA BOND.
Si tratta di bloCNotes "note di viaggi verticali e non", curato da due amici che la montagna la amano e la vivono.
Tra i post, le belle fotografie e gli importanti riferimenti musicali, vi segnalo una pubblicazione in particolare, che mi ha divertito e che offre una rappresentazione (anche se semplificata) chiara di come stanno le cose: SBORNIA BOND.
lunedì 28 ottobre 2013
Ciao
Ciao Marco, amavi la musica e sarà la musica a salutarti per me, perchè con le parole certe cose non si riescono ad esprimere. Buon Viaggio..
mercoledì 23 ottobre 2013
La casa della birra!
Gli scherzi non si chiedono, ne si perde il gusto, ma nel caso qualcuno volesse farmi questo, ammetto che gradirei!
Un gruppo di bontemponi Neozelandesi, hanno così "scherzato" un loro amico, collegando all'impianto idrico della sua abitazione una decina di fusti di birra!
L'impresa, completamente filmata tramite webcams, è poi stata messa on line, suscitando ilarità e anche qualche polemica: si mormora che la trovata sia stata appoggiata da nota azienda produttrice che in questo modo ha trovato pubblicità e clienti!
E vissero tutti felici e contenti!
Un gruppo di bontemponi Neozelandesi, hanno così "scherzato" un loro amico, collegando all'impianto idrico della sua abitazione una decina di fusti di birra!
L'impresa, completamente filmata tramite webcams, è poi stata messa on line, suscitando ilarità e anche qualche polemica: si mormora che la trovata sia stata appoggiata da nota azienda produttrice che in questo modo ha trovato pubblicità e clienti!
E vissero tutti felici e contenti!
domenica 20 ottobre 2013
Tristezza a palate!
La storia della musica è piena di band costruite a tavolino da produttori pronti a scalare il mercato con progetti ben pianificati.
Alcuni di questi esperimenti sono riusciti terribilmente bene (si pensi ai Sex Pistols), altri sono stati semplici meteore per batter cassa e cavalcare la moda del momento.
Spesso il confine tra verità e costruzione è davvero sottile, tanto da far fioccare accuse su artisti veri che sembrano costruiti o esaltare vere patacche che grazie a buoni autori, costumisti e qualche magia "tecnologica" sono riusciti a mantenere una discreta credibilità.
Tutto nasce dall'esponenziale aumento di valore che l'immagine ha acquisito nel mondo musicale dopo lo sdoganamento dai supporti audio a quelli cartacei (riviste, giornali) e video (dalla TV al web).
Così si è iniziato a cercare una bella presenza alla quale era più facile affidare un progetto musicale.
Fin qui nulla di strano, ma la strada verso il declino era stata tracciata e il baluardo della credibilità, negli anni, si fatto sempre più fragile.
Oggi si è toccato il fondo e l'esempio arriva dalla TV polacca, con la cantante Patty, che si esibisce in un penosissimo playback, reso ancor più triste dalla chitarrista seminuda che evidentemente non aveva mai visto una chitarra e che, altrettanto probabilmente, non si è minimamente preoccupata di mascherare la sua ignoranza.
Desolante la dichiarazione che avrebbe rilasciato il produttore: è molto più appagante guardare una modella spogliate che non sa suonare che un brutto musicista talentoso...
Tristezza a palate!
Alcuni di questi esperimenti sono riusciti terribilmente bene (si pensi ai Sex Pistols), altri sono stati semplici meteore per batter cassa e cavalcare la moda del momento.
Spesso il confine tra verità e costruzione è davvero sottile, tanto da far fioccare accuse su artisti veri che sembrano costruiti o esaltare vere patacche che grazie a buoni autori, costumisti e qualche magia "tecnologica" sono riusciti a mantenere una discreta credibilità.
Tutto nasce dall'esponenziale aumento di valore che l'immagine ha acquisito nel mondo musicale dopo lo sdoganamento dai supporti audio a quelli cartacei (riviste, giornali) e video (dalla TV al web).
Così si è iniziato a cercare una bella presenza alla quale era più facile affidare un progetto musicale.
Fin qui nulla di strano, ma la strada verso il declino era stata tracciata e il baluardo della credibilità, negli anni, si fatto sempre più fragile.
Oggi si è toccato il fondo e l'esempio arriva dalla TV polacca, con la cantante Patty, che si esibisce in un penosissimo playback, reso ancor più triste dalla chitarrista seminuda che evidentemente non aveva mai visto una chitarra e che, altrettanto probabilmente, non si è minimamente preoccupata di mascherare la sua ignoranza.
Desolante la dichiarazione che avrebbe rilasciato il produttore: è molto più appagante guardare una modella spogliate che non sa suonare che un brutto musicista talentoso...
Tristezza a palate!
mercoledì 16 ottobre 2013
Volontari del Soccorso
Provvedo alla pubblicazione del comunicato dell'Associazione Volontari del Soccorso.
L'occasione è molto importante e l'invito è a non perdere questa occasione:
Il Gruppo Volontari del Soccorso "Carrù-Farigliano-Piozzo", invita la popolazione di Farigliano e dintorni Giovedì 17 Ottobre 2013 alle ore 20.45 in Biblioteca a Farigliano per descrivere le varie attività dell'associazione e la necessità di inserire nuovi volontari.
Si ricorda a tutti che l'associazione è alla ricerca di nuovi volontari per svolgere i numerosi e vari tipi di servizi per la cittadinanza. Contattare per informazioni: Sede 0173.750880 \ Maurizio 348.9003360 \ Andrea 345.3069254 mail: info@gvsa.it - www.gvsa.it
L'occasione è molto importante e l'invito è a non perdere questa occasione:
Il Gruppo Volontari del Soccorso "Carrù-Farigliano-Piozzo", invita la popolazione di Farigliano e dintorni Giovedì 17 Ottobre 2013 alle ore 20.45 in Biblioteca a Farigliano per descrivere le varie attività dell'associazione e la necessità di inserire nuovi volontari.
Si ricorda a tutti che l'associazione è alla ricerca di nuovi volontari per svolgere i numerosi e vari tipi di servizi per la cittadinanza. Contattare per informazioni: Sede 0173.750880 \ Maurizio 348.9003360 \ Andrea 345.3069254 mail: info@gvsa.it - www.gvsa.it
martedì 15 ottobre 2013
L'Intramontabile Paul
Paul McCartney è inesauribile e questo, alla fine, resta il vero segreto della sua longevità.
Inesauribile talento, inesauribile istrione, inesauribile musicista e inesauribile curioso, capace a 71 anni di sorprendere il mondo con un concerto a sorpresa sul pianale di un camion a New York.
La trovata, escogitata per promuovere il suo ennesimo nuovo album, è stata comunicata con un'ora di anticipo via Twitter: "molto eccitato di suonare a Times Square oggi all’una di pomeriggio".
15 minuti di spettacolo tra la folla acclamante, una citazione di Andy Warhol "Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti" che detta da lui suona piuttosto grottesca e tanti saluti.
Le leggende si sprecano sulla vita di Sir Paul, ma la cosa veramente sorprendete è la sua infinita passione che lo spinge a mettersi in gioco continuamente, in barba alla sua effettiva possibilità di vivere di rendita come mito della musica.
Tra le sue ultime sfide, la collaborazione con i Bloody Beetroots dell'Italianissimo Sir Bob Cornelius Rifo, guru mondiale della musica elettronica, capace di conquistare l'ex Beatles e offrirgli su di un piatto d'argento l'ennesimo successo per niente scontato.
Inesauribile talento, inesauribile istrione, inesauribile musicista e inesauribile curioso, capace a 71 anni di sorprendere il mondo con un concerto a sorpresa sul pianale di un camion a New York.
La trovata, escogitata per promuovere il suo ennesimo nuovo album, è stata comunicata con un'ora di anticipo via Twitter: "molto eccitato di suonare a Times Square oggi all’una di pomeriggio".
15 minuti di spettacolo tra la folla acclamante, una citazione di Andy Warhol "Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti" che detta da lui suona piuttosto grottesca e tanti saluti.
Le leggende si sprecano sulla vita di Sir Paul, ma la cosa veramente sorprendete è la sua infinita passione che lo spinge a mettersi in gioco continuamente, in barba alla sua effettiva possibilità di vivere di rendita come mito della musica.
Tra le sue ultime sfide, la collaborazione con i Bloody Beetroots dell'Italianissimo Sir Bob Cornelius Rifo, guru mondiale della musica elettronica, capace di conquistare l'ex Beatles e offrirgli su di un piatto d'argento l'ennesimo successo per niente scontato.
venerdì 11 ottobre 2013
Come suonano gli oggetti
DENNIS P PAUL è riuscito a far suonare gli oggetti di tutti i giorni.
Il professore\artista tedesco, impegnato nel mondo dell'interazione tra uomo e tecnologia e nel rapporto tra il concettuale, l'virtuale, l'immateriale e il fisico, ha realizzato questo "strumento" capace di leggere attraverso un laser, le superfici degli oggetti.
I dati ottenuti vengono poi trasformati in un segnale acustico, differente quindi per ogni oggetto, che ruotando su un perno diventa una sorta di disco.
La particolarità di questo esperimento è l'iterazione possibile con qualsiasi strumento musicale classico e l'imprevedibilità del risultato ottenuto: ogni oggetto suona musica diversa!
An Instrument for the Sonification of Everday Things from Dennis P Paul on Vimeo.
Il professore\artista tedesco, impegnato nel mondo dell'interazione tra uomo e tecnologia e nel rapporto tra il concettuale, l'virtuale, l'immateriale e il fisico, ha realizzato questo "strumento" capace di leggere attraverso un laser, le superfici degli oggetti.
I dati ottenuti vengono poi trasformati in un segnale acustico, differente quindi per ogni oggetto, che ruotando su un perno diventa una sorta di disco.
La particolarità di questo esperimento è l'iterazione possibile con qualsiasi strumento musicale classico e l'imprevedibilità del risultato ottenuto: ogni oggetto suona musica diversa!
An Instrument for the Sonification of Everday Things from Dennis P Paul on Vimeo.
mercoledì 9 ottobre 2013
50 anni dal disastro
Le catastrofi non vanno mai dimenticate, per le vittime, per i sopravvissuti e per non farle ripetere.
La Stampa attraverso un reportage di Michele Brambilla e Dario Migliardi ha realizzato questo documento che raccoglie le testimonianze di chi ha vissuto quella notte terribile.
Cliccate sulla foto per vedere il video.
Cliccate sulla foto per vedere il video.
martedì 8 ottobre 2013
Riordina!
L'Ikea insiste sull'argomento "Tieni in ordine la tua casa, per te e per gli altri", attraverso degli spot piuttosto singolari!
Vedere per credere:
venerdì 4 ottobre 2013
Il Pagliaccio
Sarei un populista se pensassi che quanto successo in parlamento ieri sia stata l'ennesima farsa, un bel polverone dissoltosi nel nulla mentre tra gli applausi il governo aumentava IVA e accise.
Sarei un disilluso se pensassi "che bello il governo ha tenuto ma..." ma cosa ha fatto in questi sette mesi di proclami e promesse: Legge Elettorale? Riforma dello stato? Contenimento del debito? Riduzione del Cuneo Fiscale? Pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione? Finanziamento ai Partiti?
Sarei un ingrato se dicessi NIENTE, dopotutto il governo Letta ha costituito decine di commissioni, dai saggi agli scribi, dai costituzionalisti agli esperti della spesa pubblica, rinviando ogni decisione all'autunno a ridosso delle scadenze (vedi IMU e IVA!) .
Sarei un grillino se accusassi la grande coalizione PD + e - L di non aver tagliato un solo euro e di aver sviato ogni votazione sul finanziamento ai partiti. (.. ma forse c'è una commissione di esperti anche per questo tema..)
Sarei un Renziano se sostenessi che il PD continua nel suo masochismo più sfrenato, incapace di raccogliere il frutto ormai maturo Renzi, continuando a difendere l'incompetenza di una classe dirigente che ha fallito troppe volte.
Sarei un comunista se pensassi che Berlusconi e i suoi falchi sono arrivati allo sbando nella disperata ricerca di salvare il solo leader che la destra italiana ha partorito negli ultimi 20 anni.
Sarei fascista se sostenessi che la situazione di oggi sia frutto di una politica fatta di clientelismi e di una propaganda ipocrita che ci ha trasformato in un paese vittima dell'assistenzialismo, in mano a speculatori che approfittano di uno stato debole e senza spirito nazionalista.
Fortunatamente sono solo un pagliaccio che non prende niente sul serio e si sforza di mantenersi allegro, festeggio la tenuta del governo e fidandomi ciecamente delle promesse fatte, sicuro che da domani le cose cambieranno!
martedì 1 ottobre 2013
Fantasmi sulle piste da ballo
Mi ha dato non poco da pensare l'articolo su La Stampa di sabato scorso, dove si raccoglieva lo sfogo dei proprietari di sale da ballo Cuneesi, attraverso le parole della rappresentante sindacale, che denunciava la difficile situazione economica del settore.
Tra le cause individuate venivano elencate le difficoltà a rimanere aperti più di un solo giorno a settimana, la forte riduzione del consumo di alcolici e la spietata concorrenza di sagre e altre attività portate avanti da associazioni e circoli.
Per questo motivo, la categoria, richiede alle autorità di aumentare controlli e sanzioni nei confronti dei possibili concorrenti.
Non metto in dubbio la situazione critica, oggi comune a troppe attività commerciali, ma iniziare a farsi guerra tra vittime non mi sembra proprio l'idea migliore.
Il Concerto per Una Amico è sempre stato un'evento molto affine alle feste di paese e conosco bene, anche per altre collaborazioni, le difficoltà di chi si adopera ad organizzarle.
Leggi troppo restrittive e manganellate con il nome di tasse, spesso disincentivano più dell'impegno che questi eventi richiedono.Eccessiva Burocrazia e norme spesso sproporzionate hanno fatto più vittime tra le sagre di quanto si possa credere!
Inviterei i gestori delle sale innanzitutto ad una riflessione autocritica, sul prezzo delle consumazioni, sui vincoli per gli ingressi, sugli orari e sulle scelte musicali spesso discutibile e sicuramente mai alternative o "educative".
Io non credo che la crisi di certi locali sia dovuta alla concorrenza ma più verosimilmente alla situazione sociale che vede ragazzi sempre più alle prese con ristrettezze economiche e sempre più attratti dalle piattaforme virtuali che dai luoghi di ritrovo.
Non sottovaluterei inoltre il fattore delle mode che, come si sa, vanno e vengono e che, sempre di più, fanno i conti con un offerta illimitata di stili e di generi, ai quali adattarsi non è affatto facile.
Inutile infine ripetere quanto sia difficile oggi fare azienda in Italia.
Sono tutti mali comuni di un settore complesso, aggravato dalla più totale assenza di un supporto "statale" ad un certo settore della musica, che si continua a vedere esclusivamente come terre di conquista per il fisco.
Mi sento per questo di lanciare un monito, perché le buone abitudini come il divertimento, vanno costantemente coltivate e favorite per mantenerle rigogliose.
Su una terra arida non cresce più nulla e sterilizzare un territorio famoso per i festeggiamenti, rischia di spegnere tradizioni che andranno a morire e difficilmente rifioriranno.
Se l'offerta musicale si riduce, non sempre chi rimane ne trae vantaggio.
Prendiamo ad esempio i concerti nei locali, un tempo molto diffusi e occasione per band emergenti e sconosciute. Oggi i luoghi dove si suona sono molto pochi e in troppi hanno completamente perso l'abitudine e l'educazione a gustarsi un'esibizione live, all'ascolto di generi diversi e di canzoni sconosciute (e che magari non siano le classiche cover evergreen!).
Le piste da ballo vuote sono tristi, sia nei locali che nelle piazze e se non vogliamo che altri eventi rimangono soltanto dei bei ricordi, cerchiamo di essere tutti più tolleranti e comprensivi.
Piste da ballo popolate da fantasmi non sono divertenti e soprattutto non rendono a nessuno!
Tra le cause individuate venivano elencate le difficoltà a rimanere aperti più di un solo giorno a settimana, la forte riduzione del consumo di alcolici e la spietata concorrenza di sagre e altre attività portate avanti da associazioni e circoli.
Per questo motivo, la categoria, richiede alle autorità di aumentare controlli e sanzioni nei confronti dei possibili concorrenti.
Non metto in dubbio la situazione critica, oggi comune a troppe attività commerciali, ma iniziare a farsi guerra tra vittime non mi sembra proprio l'idea migliore.
Il Concerto per Una Amico è sempre stato un'evento molto affine alle feste di paese e conosco bene, anche per altre collaborazioni, le difficoltà di chi si adopera ad organizzarle.
Leggi troppo restrittive e manganellate con il nome di tasse, spesso disincentivano più dell'impegno che questi eventi richiedono.Eccessiva Burocrazia e norme spesso sproporzionate hanno fatto più vittime tra le sagre di quanto si possa credere!
Inviterei i gestori delle sale innanzitutto ad una riflessione autocritica, sul prezzo delle consumazioni, sui vincoli per gli ingressi, sugli orari e sulle scelte musicali spesso discutibile e sicuramente mai alternative o "educative".
Io non credo che la crisi di certi locali sia dovuta alla concorrenza ma più verosimilmente alla situazione sociale che vede ragazzi sempre più alle prese con ristrettezze economiche e sempre più attratti dalle piattaforme virtuali che dai luoghi di ritrovo.
Non sottovaluterei inoltre il fattore delle mode che, come si sa, vanno e vengono e che, sempre di più, fanno i conti con un offerta illimitata di stili e di generi, ai quali adattarsi non è affatto facile.
Inutile infine ripetere quanto sia difficile oggi fare azienda in Italia.
Sono tutti mali comuni di un settore complesso, aggravato dalla più totale assenza di un supporto "statale" ad un certo settore della musica, che si continua a vedere esclusivamente come terre di conquista per il fisco.
Mi sento per questo di lanciare un monito, perché le buone abitudini come il divertimento, vanno costantemente coltivate e favorite per mantenerle rigogliose.
Su una terra arida non cresce più nulla e sterilizzare un territorio famoso per i festeggiamenti, rischia di spegnere tradizioni che andranno a morire e difficilmente rifioriranno.
Se l'offerta musicale si riduce, non sempre chi rimane ne trae vantaggio.
Prendiamo ad esempio i concerti nei locali, un tempo molto diffusi e occasione per band emergenti e sconosciute. Oggi i luoghi dove si suona sono molto pochi e in troppi hanno completamente perso l'abitudine e l'educazione a gustarsi un'esibizione live, all'ascolto di generi diversi e di canzoni sconosciute (e che magari non siano le classiche cover evergreen!).
Le piste da ballo vuote sono tristi, sia nei locali che nelle piazze e se non vogliamo che altri eventi rimangono soltanto dei bei ricordi, cerchiamo di essere tutti più tolleranti e comprensivi.
Piste da ballo popolate da fantasmi non sono divertenti e soprattutto non rendono a nessuno!
venerdì 27 settembre 2013
Through the Never
Io non dico nulla per evidente stato di esaltazione adolescenziale, ma di certo non mancherò all'appuntamento!!!
YEAAAHHH!
Per saperne di più: WIKITALLICA
Per saperne di più: WIKITALLICA
giovedì 26 settembre 2013
Dovremmo saperlo..
L'ennesima verità di Gramellini, come non concordare e sopratutto, sapendolo, perché non migliorare le cose?
Viste da qui, le elezioni tedesche sono state un fenomeno paranormale. Alle sei le urne erano chiuse, alle sei e un quarto si sapeva già chi aveva vinto, alle sei e mezza Merkel si concedeva un colpo di vita e stiracchiava le labbra in un sorriso, alle sette meno un quarto il suo rivale socialdemocratico riconosceva la sconfitta e alle sette tutti andavano a cena perché si era fatta una cert’ora.
Qualsiasi paragone con le drammatiche veglie elettorali di casa nostra – gli exit poll bugiardi, le famigerate «forchette», le dirette televisive spalancate sul nulla, le vittorie contestate o millantate e la cronica, desolante assenza di sconfitti – sarebbe persino crudele.
La diversità germanica rifulge ancora di più il giorno dopo. Pur stravincendo, Merkel ha mancato la maggioranza assoluta per una manciata di seggi. Eppure non invoca premi di maggioranza o altre manipolazioni del responso elettorale e si prepara serenamente ad aprire le porte del potere a uno dei partiti perdenti: socialdemocratici o Verdi. I cittadini tedeschi, di destra e di sinistra, paiono accogliere questa eventualità senza emozioni particolari. Nessun giornalista «moderato» grida al golpe. Nessun intellettuale «progressista» raccoglie firme per intimare ai propri rappresentanti di non scendere a patti con il nemico. Nessun Scilipoten eletto con l’opposizione si accinge a fondare un partito lillipuziano per balzare in soccorso della vincitrice. Né alla Merkel passa per l’anticamera del cervello e il risvolto del portafogli di trasformare il Parlamento in un mercato, agevolando il passaggio nelle proprie file dei pochi deputati che le basterebbero per governare da sola.
Nelle prossime settimane, con la dovuta calma, i due schieramenti si incontreranno. Ci sarà una discussione serrata sulle «cose» e si troverà un compromesso nell’interesse del Paese. Nel frattempo il capo sconfitto della Spd avrà già cambiato mestiere, anziché rimanere nei paraggi per fare lo sgambetto al suo successore. E alla scadenza regolare della legislatura si tornerà al voto su fronti contrapposti (e con due ottime candidate donne, probabilmente: la democristiana Ursula von der Leyen e la socialdemocratica Hannelore Kraft).
La saggezza popolare sostiene che i tedeschi amano gli italiani ma non li stimano, mentre gli italiani stimano i tedeschi ma non li amano. Ci deve essere del vero. Ma ieri, oltre a stimarli, li abbiamo invidiati un po’. Qualcuno dirà: troppo facile, loro possono coalizzarsi in santa pace perché nel principale partito del centrodestra hanno una Merkel, mica un Berlusconi, e in quello del centrosinistra gli ex comunisti sono spariti da un pezzo, a differenza dei presunti smacchiatori di giaguari. Anche in questa obiezione c’è del vero. Infatti è sbagliato dire che li invidiamo un po’. Li invidiamo tantissimo.
lunedì 23 settembre 2013
Sound And Vision
L'ennesima fioritura di David Bowie porta con se anche la rinascita di un pezzo mitico: Sound and Vision.
Questa canzone venne pubblicata nel 1977, all'interno dell'album Low, riscuotendo un notevole successo soprattutto in Inghilterra.
Come ogni opera di Bowie anche questa canzone straripava di fattori tanto innovativi quanto lontani dallo standard dell'epoca.
A distanza di quasi 40 anni, lo stesso autore la ripropone "coverizzando" se stesso e pubblicandone una versione riarrangiata con la collaborazione di Sonjay Prabhakar, spogliata dei tanti elementi elettronici e resa meravigliosamente povera ed intensa.
Come ogni opera di Bowie anche questa canzone straripava di fattori tanto innovativi quanto lontani dallo standard dell'epoca.
A distanza di quasi 40 anni, lo stesso autore la ripropone "coverizzando" se stesso e pubblicandone una versione riarrangiata con la collaborazione di Sonjay Prabhakar, spogliata dei tanti elementi elettronici e resa meravigliosamente povera ed intensa.
lunedì 16 settembre 2013
Playing For Change, Stand By Me
Mentre venti di guerra soffiano sul mondo, riscopro quello che è stato uno dei progetti più belli (almeno per me) mai realizzati per la pace.
Si tratta di Playing For Change e della super band che ne è nata.
Se volete conoscere meglio il progetto potete andare QUI, se invece vi accontentate di un riassunto striminzito e approssimativo, posso dirvi che un produttore discografico e un'ingegnere del suono\musicista\videomaker\fotografo (Mark Johnson e Enzo Buono), hanno girato il mondo proponendo ad artisti di strada l'interpretazione di grandi classici della musica.
L'esecuzione doveva avvenire nel loro stile, con i loro strumenti e nei luoghi d'incontro, il tutto ripreso e registrato.
A questo è seguito un abile mixaggio che ha dato vita ad una band internazionale piena di suoni, colori e capace di riunire sotto la stessa canzone il mondo intero.
Esiste una fondazione che persegue importanti e ambiziosi progetti, chissà che qualcuno voglia saperne di più e magari appoggiarli o semplicemente acquistare i loro lavori!
Ecco la magia che è nata da tutto questo:
Stand By Me | Playing For Change | Song Around The World from Concord Music Group on Vimeo.
venerdì 13 settembre 2013
OLED
Oggi il mondo passa attraverso i display, siano quelli di un PC, di un televisore o di uno smartphone.
Dopo oltre 25 anni di sperimentazione è stata messa a punto la tecnologia OLED, che esce dallo stato ibrido per finire sul mercato.
Nei prossimi anni questa tecnologia sostituirà tutto quello che oggi ci sembra già all'avanguardia, migliorando non solo la qualità delle immagini, ma anche i consumi di energia, moltiplicando le applicazioni che oggi fanno a gara per sviluppare questa tecnologia.
Tra i primi colossi a commercializzare i Display OLED c'è la SAMSUNG, che lo fa presentando uno schermo flessibile e molto resistente.
La tecnologia OLED utilizza materiali organici etettroluminescenti, in grado di emettere luce senza il bisogno di essere illuminati, ma non voglio infilarmi in un campo tecnico che nemmeno comprendo..
Mi basta, come un bambino entusiasta davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli, godere di questo scorcio di panorama sul futuro.
martedì 10 settembre 2013
Un'Occasione
Ci sono occasioni da prendere al volo perchè troppo importanti per essere rinviate.
Il Gruppo Volontari del Soccorso organizza un nuovo corso di formazione GRATUITO, che si terrà nell'autunno/inverno prossimo.
Sono volontario da più di dieci anni e ho avuto tempo e modo di capire quanto questa sia un'occasione e non solo una forma di volontariato.
In tanti mi hanno fatto notare quanto, per essere volontario, bisogni avere una certa attitudine e un certo "stomaco forte", ma fortunatamente oggi non è necessario tutto questo per affrontare il corso e rendersi utili. Ci sono servizi differenziati, alcuni come semplici trasportatori, per servizi dialisi e per visite, o come supporto a manifestazioni ed eventi, sicuramente meno complessi che il servizio 118.
Ciò non toglie però che si tratti di un OCCASIONE, che nessuno dovrebbe lasciarsi scappare.
Tralasciando il pur importante fattore umano, che ti offre la possibilità di relazionarti all'interno di un gruppo solido ed affiatato, o di vestire una divisa oggi è indispensabile per il supporto al servizio sanitario nazionale, c'è un'aspetto che troppo spesso non viene considerato.
Sapere come comportarsi in un'emergenza, saper trattare un trauma o una ferita, saper come comportarsi di fronte ad un'incidente o ad un malanno, potrebbe salvarti la vita ma più probabilmente potrebbe salvare quella di chi vi stà intorno e vi assicuro che questo non ha prezzo.
Ho fatto decine di interventi ma i più preziosi (personalmente) li ho fatti senza divisa, intervenendo in primo soccorso sui miei affetti più cari.
Saper riconoscere un sintomo, valutare la gravità di una situazione e guidare il pronto intervento di un medico agevolandone l'intervento può essere più utile di quanto si pensi e troppo spesso ce ne si dimentica.
Vi invito a riflettere su tutte le volte che davanti ad un'incidente vi siete sentiti impotenti o non sapevate se il vostro intervento era più utile o dannoso.
Frequentare questo corso e dedicare un po' di tempo a questa FONDAMENTALE associazione non è solo un'atto di altruismo, ma un'OCCASIONE da non perdere per voi e le vostre famiglie!
INFO: Gruppo Volontari del Soccorso Corso Vittorio Olcese, 3/A 12060 - Clavesana (CN)
TEL: 0173/750.880 - 345/306.92.54 - mail: info@gvsa.it - sito web: www.gvsa.it
Il Gruppo Volontari del Soccorso organizza un nuovo corso di formazione GRATUITO, che si terrà nell'autunno/inverno prossimo.
Sono volontario da più di dieci anni e ho avuto tempo e modo di capire quanto questa sia un'occasione e non solo una forma di volontariato.
In tanti mi hanno fatto notare quanto, per essere volontario, bisogni avere una certa attitudine e un certo "stomaco forte", ma fortunatamente oggi non è necessario tutto questo per affrontare il corso e rendersi utili. Ci sono servizi differenziati, alcuni come semplici trasportatori, per servizi dialisi e per visite, o come supporto a manifestazioni ed eventi, sicuramente meno complessi che il servizio 118.
Ciò non toglie però che si tratti di un OCCASIONE, che nessuno dovrebbe lasciarsi scappare.
Tralasciando il pur importante fattore umano, che ti offre la possibilità di relazionarti all'interno di un gruppo solido ed affiatato, o di vestire una divisa oggi è indispensabile per il supporto al servizio sanitario nazionale, c'è un'aspetto che troppo spesso non viene considerato.
Sapere come comportarsi in un'emergenza, saper trattare un trauma o una ferita, saper come comportarsi di fronte ad un'incidente o ad un malanno, potrebbe salvarti la vita ma più probabilmente potrebbe salvare quella di chi vi stà intorno e vi assicuro che questo non ha prezzo.
Ho fatto decine di interventi ma i più preziosi (personalmente) li ho fatti senza divisa, intervenendo in primo soccorso sui miei affetti più cari.
Saper riconoscere un sintomo, valutare la gravità di una situazione e guidare il pronto intervento di un medico agevolandone l'intervento può essere più utile di quanto si pensi e troppo spesso ce ne si dimentica.
Vi invito a riflettere su tutte le volte che davanti ad un'incidente vi siete sentiti impotenti o non sapevate se il vostro intervento era più utile o dannoso.
Frequentare questo corso e dedicare un po' di tempo a questa FONDAMENTALE associazione non è solo un'atto di altruismo, ma un'OCCASIONE da non perdere per voi e le vostre famiglie!
INFO: Gruppo Volontari del Soccorso Corso Vittorio Olcese, 3/A 12060 - Clavesana (CN)
TEL: 0173/750.880 - 345/306.92.54 - mail: info@gvsa.it - sito web: www.gvsa.it
venerdì 6 settembre 2013
martedì 3 settembre 2013
Genio ispira Genio
Genio ispira Genio e ne nasce sempre qualcosa di buono!
James Houston è un artista e videomaker di Glasgow (ma che fermento artistico-musicale c'è da quelle parti?!?) che ha deciso di far suonare un pezzo dei Radiohead a delle macchine.
L'esperimento è già stato fatto migliaia di volte, ma quanto creato da Houston ha qualcosa di magico, forse per la tipologia di macchine, forse per la magia del brano (Nude dall'album In Rainbows del 2008), fatto stà che quanto ne viene fuori ha dell'incredibile!
Ecco l'elenco dei musicisti:
Sinclair ZX Spectrum - Guitars (rhythm & lead)
Epson LX-81 Dot Matrix Printer - Drums
HP Scanjet 3c - Bass Guitar
Hard Drive array - Act as a collection of bad speakers - Vocals & FX
Big Ideas (don't get any) from James Houston on Vimeo.
James Houston è un artista e videomaker di Glasgow (ma che fermento artistico-musicale c'è da quelle parti?!?) che ha deciso di far suonare un pezzo dei Radiohead a delle macchine.
L'esperimento è già stato fatto migliaia di volte, ma quanto creato da Houston ha qualcosa di magico, forse per la tipologia di macchine, forse per la magia del brano (Nude dall'album In Rainbows del 2008), fatto stà che quanto ne viene fuori ha dell'incredibile!
Ecco l'elenco dei musicisti:
Sinclair ZX Spectrum - Guitars (rhythm & lead)
Epson LX-81 Dot Matrix Printer - Drums
HP Scanjet 3c - Bass Guitar
Hard Drive array - Act as a collection of bad speakers - Vocals & FX
Big Ideas (don't get any) from James Houston on Vimeo.
venerdì 30 agosto 2013
Queens of the Stone Age
I Queens of the Stone Age sono usciti lo scorso giugno con il loro ultimo disco "Like Clockwork".
Per la presentazione del disco si sono esibiti al Letterman Show, vetrina importante non solo per il suo seguito!
Lo spettacolo messo su dall'intramontabile David Letterman, coadiuvato dal musicista Paul Shaffer con la prestigiosa CBS Orchestra, ha sempre concesso un grandissimo spazio alla musica, pescando trasversalmente nel panorama internazionale e dimostrando una grande elasticità.
Oggi sono tantissime le band che scelgono questo palco per promuovere i propri lavori e spesso, a seguito della breve esibizione promozionale, uno o due singoli estratti dall'album per la puntata, si tiene un concerto per la platea dell' Ed Sullivan Theater di Broadway.
I Queens of the stone Age hanno così suonato per intero il disco, senza cedere alla tentazione accomodante di arruffianarsi i presenti con i loro successi passati.
Ecco il concerto reso pubblico dalla CBS:
Per la presentazione del disco si sono esibiti al Letterman Show, vetrina importante non solo per il suo seguito!
Lo spettacolo messo su dall'intramontabile David Letterman, coadiuvato dal musicista Paul Shaffer con la prestigiosa CBS Orchestra, ha sempre concesso un grandissimo spazio alla musica, pescando trasversalmente nel panorama internazionale e dimostrando una grande elasticità.
Oggi sono tantissime le band che scelgono questo palco per promuovere i propri lavori e spesso, a seguito della breve esibizione promozionale, uno o due singoli estratti dall'album per la puntata, si tiene un concerto per la platea dell' Ed Sullivan Theater di Broadway.
I Queens of the stone Age hanno così suonato per intero il disco, senza cedere alla tentazione accomodante di arruffianarsi i presenti con i loro successi passati.
Ecco il concerto reso pubblico dalla CBS:
lunedì 26 agosto 2013
Il Prosciutto di Roccaforte
Si chiama Pastorelli Elio ed è un artigiano del Prosciutto Crudo.
Non ho mai usato il Blog del Concerto a scopi pubblicitari, ma ho scovato questo video che racconta un ottimo esempio di produzione locale e di qualità!
Non ho mai usato il Blog del Concerto a scopi pubblicitari, ma ho scovato questo video che racconta un ottimo esempio di produzione locale e di qualità!
venerdì 23 agosto 2013
Longing
Troppo spesso, almeno nella musica, le cose vengono fraintese.
In realtà "fraintese" non è nemmeno la parola giusta, bisognerebbe dire "non capite",
La storia è piena di dischi rivalutati, di artisti sottovalutati e di canzoni riscoperte, vittime inerti del tempo in cui vengono pubblicate, schiacciate dal peso di chi le interpreta o dal contesto in cui si presentano.
Quanti dischi riscopriremmo se non cedessimo al facile paragone con i precedenti e quante canzoni meriterebbero più gloria di quanta strappata ad un pubblico critico o troppo carico di aspettative.
Chameleon è stato un disco ingiustamente sottovalutato, troppo diverso dai sui antecedenti e troppo azzardato per una band che faceva del power metal il suo principio.
Era il 1993 (esattamente 20 anni fa) quando la band tedesca sfidò il mercato con questo disco dalla copertina minimale e lontanissima dagli standard degli Helloween.
Molti puntarono il dito contro il cantante Michael Kiske per le scelte artistiche, cosa aggravata dai complicati rapporti con il resto della band, tanto da sfociare nell'abbandono dello stesso a favore di alcuni progetti solisti.
Chameleon è stato anche l'ultimo disco un cui suonò Ingo Schwichtenberg, primo batterista degli Helloween, che nel 1994 venne allontanato dal gruppo per evidenti segni di schizofrenia che accompagnata ad abusi di alcool e droghe, gli rendevano impossibile continuare la sua attività.
Sostituito dal grandissimo Uli Kusch, Ingo rimase vittima dei suoi demoni, spegnendosi pochi mesi dopo suicida sui binari di un treno.
Ma torniamo a Kiske, che partecipò alla stesura di gran parte delle canzoni che compongono questo quinto lavoro degli Helloween, spingendo su arrangiamenti più pop e su un carattere folk-progressive verso il quale avrebbe volentieri svoltato.
Longing, totalmente scritta, suonata e cantata da lui è un ottimo esempio della caratura artistica del cantante.
Io ho amato molto questo disco, comprato durante una gita a Praga e ascoltato nel mio primo lettore Cd, a discapito delle recensioni impietose e dei commenti piuttosto svilenti degli "amici ascoltatori".
Oggi, con un ventennio sulle spalle, Longing conserva tutto il fascino di allora, forte di quel segreto celato in un verso del suo stesso testo: Can give you all you need - just listen still. (Posso darti tutto quello di cui hai bisogno, devi solo ascoltarmi ancora).
Chameleon è stato anche l'ultimo disco un cui suonò Ingo Schwichtenberg, primo batterista degli Helloween, che nel 1994 venne allontanato dal gruppo per evidenti segni di schizofrenia che accompagnata ad abusi di alcool e droghe, gli rendevano impossibile continuare la sua attività.
Sostituito dal grandissimo Uli Kusch, Ingo rimase vittima dei suoi demoni, spegnendosi pochi mesi dopo suicida sui binari di un treno.
Ma torniamo a Kiske, che partecipò alla stesura di gran parte delle canzoni che compongono questo quinto lavoro degli Helloween, spingendo su arrangiamenti più pop e su un carattere folk-progressive verso il quale avrebbe volentieri svoltato.
Longing, totalmente scritta, suonata e cantata da lui è un ottimo esempio della caratura artistica del cantante.
Io ho amato molto questo disco, comprato durante una gita a Praga e ascoltato nel mio primo lettore Cd, a discapito delle recensioni impietose e dei commenti piuttosto svilenti degli "amici ascoltatori".
Oggi, con un ventennio sulle spalle, Longing conserva tutto il fascino di allora, forte di quel segreto celato in un verso del suo stesso testo: Can give you all you need - just listen still. (Posso darti tutto quello di cui hai bisogno, devi solo ascoltarmi ancora).
mercoledì 21 agosto 2013
La terra calda
A sentire le dichiarazioni di chi ci capisce qualcosa (o ci prova), quello che stà accadendo in Egitto era praticamente scritto.
Senza entrare nei particolari (e chi ne sarebbe capace?) e senza approfondire l'ennesima figuraccia di un Europa sorda, distratta e senza una voce decisa, sembra passata dall'alba al tramonto quella speranza sbocciata con la primavera Araba, quell'ondata di democrazia e rivoluzione che ha scosso il nord Africa nei mesi scorsi.
Dalla Siria all'Algeria, dallo Yemen al Marocco, una serie di proteste e rivolte hanno impegnato i governi e i governanti, spodestandone alcuni, distruggendone altri o scatenando durissime repressioni.
La cosa che mi sorprende, anche se non se ne parla molto, è come tutto questo è stato raccontato dalla stampa Occidentale, più attenta alle dichiarazioni che alla voce dei propri reporter.
Il fatto è che in pochi mesi i "Buoni" sono diventati i "Cattivi" e viceversa, proprio mentre alcuni giornalisti si sforzavano di raccontare le contraddizioni di una rivolta troppo estesa, spesso manipolata e poco trasparente.
La situazione Egiziana è emblematica e quella Siriana è, se possibile, ancor più confusa.
Ingerenze Saudite, Americane e Russe, ribaltamenti di fronte, ribellioni civili guidate da mercenari e resistenze popolari appoggiate degli stessi oppressori!
Il caos insomma, o semplicemente l'ennesima conseguenza di una terra devastata per le proprie ricchezze, su cui si giocano partite che poco hanno a che vedere con quanto in piazza le folle reclamano.
Quel territorio stà bruciando e far finta di nulla potrebbe essere molto pericoloso, forse addirittura più della condanna di Berlusconi... ma forse mi sbaglio.
Sepultura - Territory
Senza entrare nei particolari (e chi ne sarebbe capace?) e senza approfondire l'ennesima figuraccia di un Europa sorda, distratta e senza una voce decisa, sembra passata dall'alba al tramonto quella speranza sbocciata con la primavera Araba, quell'ondata di democrazia e rivoluzione che ha scosso il nord Africa nei mesi scorsi.
Dalla Siria all'Algeria, dallo Yemen al Marocco, una serie di proteste e rivolte hanno impegnato i governi e i governanti, spodestandone alcuni, distruggendone altri o scatenando durissime repressioni.
La cosa che mi sorprende, anche se non se ne parla molto, è come tutto questo è stato raccontato dalla stampa Occidentale, più attenta alle dichiarazioni che alla voce dei propri reporter.
Il fatto è che in pochi mesi i "Buoni" sono diventati i "Cattivi" e viceversa, proprio mentre alcuni giornalisti si sforzavano di raccontare le contraddizioni di una rivolta troppo estesa, spesso manipolata e poco trasparente.
La situazione Egiziana è emblematica e quella Siriana è, se possibile, ancor più confusa.
Ingerenze Saudite, Americane e Russe, ribaltamenti di fronte, ribellioni civili guidate da mercenari e resistenze popolari appoggiate degli stessi oppressori!
Il caos insomma, o semplicemente l'ennesima conseguenza di una terra devastata per le proprie ricchezze, su cui si giocano partite che poco hanno a che vedere con quanto in piazza le folle reclamano.
Quel territorio stà bruciando e far finta di nulla potrebbe essere molto pericoloso, forse addirittura più della condanna di Berlusconi... ma forse mi sbaglio.
Sepultura - Territory
domenica 18 agosto 2013
Il punto di Vista del portiere...
Durante il commovente saluto che Claudio ha rivolto a Michele è stata citata questa nota, scritta dallo stesso Michele e pubblicata sul suo profilo FaceBook.
Claudio ha espresso il desiderio che chiunque volesse conoscere meglio il fratello potesse leggere queste sue parole.
Alcuni mi hanno chiesto di poterlo fare anche se non iscritti a FB e ho pensato di pubblicarla sul nostro blog, sperando di far cosa gradita e soprattuto cercando di dare un tributo a Michele.
Negli occhi delle persone era palese quanto fossi amato e queste tue parole confermano quanto tu fossi speciale. Ciao Michele, da tutto il Concerto per Un Amico e in particolare da chi come me, condivide con te i ricordi di quei campeggi che hanno forgiato la nostra adolescenza.
INTRO …Sono le 13.30 del 24 maggio 2009 quando arrivo al campo di Dogliani… Le nostre tifose stanno finendo di preparare le coreografie… le saluto… scambio con loro due parole e mi sale un’adrenalina che non saprei descrivere… Appena entro negli spogliatoi mi accorgo che oggi sarà una giornata speciale… una di quelle giornate che a 60 anni mi ricorderò ancora… tutto è tappezzato di semplici fogli bianchi con scritte in indelebile nero che in un giorno qualunque farebbero sorridere… oggi no… oggi ti rendono orgoglioso di quello che stai per andare a fare… Entrato in campo per fare i soliti “due passi” per “tastare il terreno” mi accorgo degli striscioni, dei palloncini e delle bandierine appese sulla rete del campo… sento un attacco “di pelle d’oca”… saluto i compagni già arrivati… si dicono le solite battute… alcuni scattano foto… altri vorrebbero prendere il caffè, ma oggi Carlos apre solo alle 14.30… altri stanno in silenzio… che belli che sono i momenti in cui ci si guarda… ci si sorride e si rimane in silenzio…
LA PARTITA ...eccomi qui … sono nella “mia” porta … tutto è pronto per il calcio d’inizio … Le tribune sono ormai gremite di gente… i miei compagni sono disposti in campo in attesa del calcio d’inizio… in panchina oggi sono tutti composti e con le pettorine … l’unico in piedi è il Mister con il suo solito occhiale scuro… accende la sua prima sigaretta… dietro alla porta oggi non c’è nessuno… strano… dove sono finiti Beppe, Mario e Fulvio? Eccoli nella zona antistante il Bar insieme ad altri tifosi… è bello sentire i loro commenti durante la partita… mi tengono compagnia… Butto l’occhio in tribuna e tra tutta la tifoseria scorgo mio padre … la sua presenza silenziosa è più assordante del boato che rimbomba ad ogni nome che pronuncia Mini dal megafono leggendo la formazione… chissà quanto è fiero di vedere me e Claudio (nell’occasione capitano) realizzare il nostro sogno… Non gli ho mai detto quanto è bello saperlo in tribuna… mi chiedo se anche lui stia pensando a Renato Viotto… a come sarebbe stato entusiasta di vivere questo momento con noi… Sposto lo sguardo di un niente ed accanto a mio padre vedo Paolo Stralla… oggi è in versione fotografo, ma dovreste vederlo tra i pali… quello che sono riuscito a diventare come portiere lo devo a lui… alla fiducia che ha sempre riposto in me… all’entusiasmo che ci ha sempre messo nei miei allenamenti… e soprattutto alla saggezza con cui mi ha sempre parlato… mi torna in mente una frase che mi disse 10 anni fa “che sei bravo lascia che lo dicano glia altri… se vuoi fare il portiere non devi mai sentirti bravo…” Un po’ con sorpresa tra il folto pubblico noto Francesca ed Elena… le sorelle di Davide… forse neppure lo sanno che piacere mi fa averle con noi in questo giorno così speciale… butto l’occhio in campo per vedere chi indossa oggi la maglia numero 19.. ce l’ha Manti… mi prende un attacco di malinconia… quella maglia 19 ogni domenica faceva si che il mio pensiero (e non solo il mio) andasse a lui… Davide Bagnasco… il nostro numero 5…un amico che troppo presto ci ha dovuto lasciare… ripenso ad una frase scritta su Facebook in settimana… “giocherà con noi… lo fa da 8 anni…”… ripenso a Gora altro compagno prematuramente scomparso… per lui non sono state ritirate maglie, purtroppo, ma non per questo non è nei nostri pensieri… ogni volta che ci si trova ad un tavolo nelle cene post-allenamento e si fa scorrere l’album dei ricordi il suo nome salta fuori… Vedo un sacco di amici, conoscenti e sconosciuti… è bello sapere che sono lì per noi… L’arbitro fischia l’inizio della partita… per 20 minuti è partita vera… andiamo sul 3-0, mi riescono alcune belle parate… so che Paolo in tribuna si sta “gongolando” almeno quanto me… archiviamo il primo tempo e ci rifugiamo negli spogliatoi… Nel secondo tempo la mia mente continua a viaggiare… piano piano mi balzano alla mente infiniti episodi di questi 9 anni in cui abbiamo inseguito il nostro sogno… ripenso alle liti con Lino Toppi… al mio primo allenatore Vito Sanfrancesco… agli anni in cui non volevo fare il portiere, ai campionati vinti nel settore giovanile… ripenso al campionato che ci era sfumato con il Cervere, ad Aurelio Viglione… a Loris Mana che magari si starà rodendo il fegato, ma che ritengo un ottimo allenatore per cosa ci ha insegnato il suo primo anno d i permanenza a Dogliani… ripenso al mio anno passato all’Azzurra che il destino proprio oggi mi mi ha voluto mettere di fronte in questo scontro finale… guardo Cava dall’altra parte del campo e sorrido… prendo due goal “non da me” come direbbe qualcuno, ma non mi importa... (sul 5-0 ci può stare)… aspetto con ansia la fine della partita… ogni due minuti chiedo al Mister quanto manca… vedo che la cosa lo “irrita”… continuo… ad un certo punto mi manda a cagare… con una delle sue frasi storiche che non è il cao stia qui a riportare… ridiamo entrambi… che bello!!! A turno i miei compagni vengono a bere dalla borraccia che ho sempre in porta con me ed io ripenso ad ognuno di loro… forse non sanno quanto sono fiero di loro… non sanno quanto mi rende entusiasta essere il loro portiere… non sanno quante righe dedicherei ad ognuno di loro… non sanno quanto sono contento di poter condividere un’emozione così grande con loro… In questi 9 anni ho visto ragazzi diventare uomini e uomini rimanere entusiasti come ragazzi… ho visto ragazzi allenarsi come se dovessero giocare sempre quando sapevano che avrebbero dovuto accontentarsi di pochi minuti, ho visto ragazzi che sapevano di giocare sempre allenarsi come se non fossero mai sicuri di giocare… ho visto la delusione delle sconfitte e la testardaggine nel riprovare a vincere… ho visto un gruppo di persone diventare una squadra… Ripenso a quante volte da questa porta mi sono incazzato con i miei compagni… molte volte sono stato arrogante con loro… molte volte li ho mandati a cagare… molte volte mi hanno mandato a cagare loro… di tutto questo mi sento di dover chiedere scusa … spero che si ricordino di tutte le volte che li ho incitati e di tutte le volte che ho esultato con loro… Ripenso a quando 9 anni fa si parlava di un mio trasferimento in squadre più quotate… è sempre stato un mio rimpianto non averci potuto provare, ma oggi non mi interessa più… sono fiero di cosa sono diventato in questi 9 anni… non cambierei niente… credo che vincere un campionato con la società, i dirigenti ed i tifosi e alcuni compagni che ti hanno visto bambino calcare un campo di calcio non abbia eguali… e poi… e poi l’avevo promesso ad un certo Renato Viotto… “andremo in prima!!!” Ora la partita finita ed io non so bene come fare… ho voglia di urlare, di ridere, di piangere ho voglia di vivermi questo momento meglio che posso… i cori, gli abbracci, i gavettoni, le foto di gruppo … la corsa con tuffo sotto la nostra tribuna… le magliette preparate dai tifosi e dalla società… la soddisfazione sui volti dei miei comagni… Credo proprio che una giornata così a 60 anni avrò ancora voglia di raccontarla… Grazie Ragazzi!!! Il vostro Portiere…
Claudio ha espresso il desiderio che chiunque volesse conoscere meglio il fratello potesse leggere queste sue parole.
Alcuni mi hanno chiesto di poterlo fare anche se non iscritti a FB e ho pensato di pubblicarla sul nostro blog, sperando di far cosa gradita e soprattuto cercando di dare un tributo a Michele.
Negli occhi delle persone era palese quanto fossi amato e queste tue parole confermano quanto tu fossi speciale. Ciao Michele, da tutto il Concerto per Un Amico e in particolare da chi come me, condivide con te i ricordi di quei campeggi che hanno forgiato la nostra adolescenza.
INTRO …Sono le 13.30 del 24 maggio 2009 quando arrivo al campo di Dogliani… Le nostre tifose stanno finendo di preparare le coreografie… le saluto… scambio con loro due parole e mi sale un’adrenalina che non saprei descrivere… Appena entro negli spogliatoi mi accorgo che oggi sarà una giornata speciale… una di quelle giornate che a 60 anni mi ricorderò ancora… tutto è tappezzato di semplici fogli bianchi con scritte in indelebile nero che in un giorno qualunque farebbero sorridere… oggi no… oggi ti rendono orgoglioso di quello che stai per andare a fare… Entrato in campo per fare i soliti “due passi” per “tastare il terreno” mi accorgo degli striscioni, dei palloncini e delle bandierine appese sulla rete del campo… sento un attacco “di pelle d’oca”… saluto i compagni già arrivati… si dicono le solite battute… alcuni scattano foto… altri vorrebbero prendere il caffè, ma oggi Carlos apre solo alle 14.30… altri stanno in silenzio… che belli che sono i momenti in cui ci si guarda… ci si sorride e si rimane in silenzio…
LA PARTITA ...eccomi qui … sono nella “mia” porta … tutto è pronto per il calcio d’inizio … Le tribune sono ormai gremite di gente… i miei compagni sono disposti in campo in attesa del calcio d’inizio… in panchina oggi sono tutti composti e con le pettorine … l’unico in piedi è il Mister con il suo solito occhiale scuro… accende la sua prima sigaretta… dietro alla porta oggi non c’è nessuno… strano… dove sono finiti Beppe, Mario e Fulvio? Eccoli nella zona antistante il Bar insieme ad altri tifosi… è bello sentire i loro commenti durante la partita… mi tengono compagnia… Butto l’occhio in tribuna e tra tutta la tifoseria scorgo mio padre … la sua presenza silenziosa è più assordante del boato che rimbomba ad ogni nome che pronuncia Mini dal megafono leggendo la formazione… chissà quanto è fiero di vedere me e Claudio (nell’occasione capitano) realizzare il nostro sogno… Non gli ho mai detto quanto è bello saperlo in tribuna… mi chiedo se anche lui stia pensando a Renato Viotto… a come sarebbe stato entusiasta di vivere questo momento con noi… Sposto lo sguardo di un niente ed accanto a mio padre vedo Paolo Stralla… oggi è in versione fotografo, ma dovreste vederlo tra i pali… quello che sono riuscito a diventare come portiere lo devo a lui… alla fiducia che ha sempre riposto in me… all’entusiasmo che ci ha sempre messo nei miei allenamenti… e soprattutto alla saggezza con cui mi ha sempre parlato… mi torna in mente una frase che mi disse 10 anni fa “che sei bravo lascia che lo dicano glia altri… se vuoi fare il portiere non devi mai sentirti bravo…” Un po’ con sorpresa tra il folto pubblico noto Francesca ed Elena… le sorelle di Davide… forse neppure lo sanno che piacere mi fa averle con noi in questo giorno così speciale… butto l’occhio in campo per vedere chi indossa oggi la maglia numero 19.. ce l’ha Manti… mi prende un attacco di malinconia… quella maglia 19 ogni domenica faceva si che il mio pensiero (e non solo il mio) andasse a lui… Davide Bagnasco… il nostro numero 5…un amico che troppo presto ci ha dovuto lasciare… ripenso ad una frase scritta su Facebook in settimana… “giocherà con noi… lo fa da 8 anni…”… ripenso a Gora altro compagno prematuramente scomparso… per lui non sono state ritirate maglie, purtroppo, ma non per questo non è nei nostri pensieri… ogni volta che ci si trova ad un tavolo nelle cene post-allenamento e si fa scorrere l’album dei ricordi il suo nome salta fuori… Vedo un sacco di amici, conoscenti e sconosciuti… è bello sapere che sono lì per noi… L’arbitro fischia l’inizio della partita… per 20 minuti è partita vera… andiamo sul 3-0, mi riescono alcune belle parate… so che Paolo in tribuna si sta “gongolando” almeno quanto me… archiviamo il primo tempo e ci rifugiamo negli spogliatoi… Nel secondo tempo la mia mente continua a viaggiare… piano piano mi balzano alla mente infiniti episodi di questi 9 anni in cui abbiamo inseguito il nostro sogno… ripenso alle liti con Lino Toppi… al mio primo allenatore Vito Sanfrancesco… agli anni in cui non volevo fare il portiere, ai campionati vinti nel settore giovanile… ripenso al campionato che ci era sfumato con il Cervere, ad Aurelio Viglione… a Loris Mana che magari si starà rodendo il fegato, ma che ritengo un ottimo allenatore per cosa ci ha insegnato il suo primo anno d i permanenza a Dogliani… ripenso al mio anno passato all’Azzurra che il destino proprio oggi mi mi ha voluto mettere di fronte in questo scontro finale… guardo Cava dall’altra parte del campo e sorrido… prendo due goal “non da me” come direbbe qualcuno, ma non mi importa... (sul 5-0 ci può stare)… aspetto con ansia la fine della partita… ogni due minuti chiedo al Mister quanto manca… vedo che la cosa lo “irrita”… continuo… ad un certo punto mi manda a cagare… con una delle sue frasi storiche che non è il cao stia qui a riportare… ridiamo entrambi… che bello!!! A turno i miei compagni vengono a bere dalla borraccia che ho sempre in porta con me ed io ripenso ad ognuno di loro… forse non sanno quanto sono fiero di loro… non sanno quanto mi rende entusiasta essere il loro portiere… non sanno quante righe dedicherei ad ognuno di loro… non sanno quanto sono contento di poter condividere un’emozione così grande con loro… In questi 9 anni ho visto ragazzi diventare uomini e uomini rimanere entusiasti come ragazzi… ho visto ragazzi allenarsi come se dovessero giocare sempre quando sapevano che avrebbero dovuto accontentarsi di pochi minuti, ho visto ragazzi che sapevano di giocare sempre allenarsi come se non fossero mai sicuri di giocare… ho visto la delusione delle sconfitte e la testardaggine nel riprovare a vincere… ho visto un gruppo di persone diventare una squadra… Ripenso a quante volte da questa porta mi sono incazzato con i miei compagni… molte volte sono stato arrogante con loro… molte volte li ho mandati a cagare… molte volte mi hanno mandato a cagare loro… di tutto questo mi sento di dover chiedere scusa … spero che si ricordino di tutte le volte che li ho incitati e di tutte le volte che ho esultato con loro… Ripenso a quando 9 anni fa si parlava di un mio trasferimento in squadre più quotate… è sempre stato un mio rimpianto non averci potuto provare, ma oggi non mi interessa più… sono fiero di cosa sono diventato in questi 9 anni… non cambierei niente… credo che vincere un campionato con la società, i dirigenti ed i tifosi e alcuni compagni che ti hanno visto bambino calcare un campo di calcio non abbia eguali… e poi… e poi l’avevo promesso ad un certo Renato Viotto… “andremo in prima!!!” Ora la partita finita ed io non so bene come fare… ho voglia di urlare, di ridere, di piangere ho voglia di vivermi questo momento meglio che posso… i cori, gli abbracci, i gavettoni, le foto di gruppo … la corsa con tuffo sotto la nostra tribuna… le magliette preparate dai tifosi e dalla società… la soddisfazione sui volti dei miei comagni… Credo proprio che una giornata così a 60 anni avrò ancora voglia di raccontarla… Grazie Ragazzi!!! Il vostro Portiere…
giovedì 15 agosto 2013
martedì 13 agosto 2013
Il male che ispira
Negli anni '60 l'Inghilterra fu scossa dagli efferati e spietati delitti della coppia Ian Brady e Myra Hindley.
Il caso, definito Moors murders è diventato tristemente famoso per essere uno dei casi più atroci e violenti che vedesse coinvolte due personalità collaborative e complici, ma questa è un'altra storia.
Ne va da se che chiunque, in quegli anni, fosse venuto a conoscenza di tali terribili atti ne fosse scosso e profondamente colpito.
Tra questi c'è sicuramente il giovane Morrissey, che qualche anno dopo fondò assieme a John Maher gli Smiths.
Il loro primo album di debutto uscì nel 1984 e conteneva una traccia che suscitò qualche polemica: Suffer Little Children.
La canzone è un tributo, secondo lo stesso Morrissey, alle piccole vittime dei Moors Murters, quasi coetanee del cantante.
A vent'anni da quei delitti lo stesso leader della band venne a contatto con una delle madri delle vittime e con essa stabilì un rapporto di amicizia e rispetto.
L'anno successivo lo stesso caso venne riaperto per il ritrovamento di un quarto corpo, anch'esso vittima della coppia, che intanto era stata arrestata e incarcerata.
Nel 1990 un'altra band ripescò da quella brutta vicenda un'immagine, più precisamente una fotografia, quella di Maureen Hindley che assieme al marito si recava a testimoniare contro la sorella Myra Hindley. Quella fotografia divenne la copertina dell'album GOO dei Sonic Youth.
Il caso, definito Moors murders è diventato tristemente famoso per essere uno dei casi più atroci e violenti che vedesse coinvolte due personalità collaborative e complici, ma questa è un'altra storia.
Ne va da se che chiunque, in quegli anni, fosse venuto a conoscenza di tali terribili atti ne fosse scosso e profondamente colpito.
Tra questi c'è sicuramente il giovane Morrissey, che qualche anno dopo fondò assieme a John Maher gli Smiths.
Il loro primo album di debutto uscì nel 1984 e conteneva una traccia che suscitò qualche polemica: Suffer Little Children.
La canzone è un tributo, secondo lo stesso Morrissey, alle piccole vittime dei Moors Murters, quasi coetanee del cantante.
A vent'anni da quei delitti lo stesso leader della band venne a contatto con una delle madri delle vittime e con essa stabilì un rapporto di amicizia e rispetto.
L'anno successivo lo stesso caso venne riaperto per il ritrovamento di un quarto corpo, anch'esso vittima della coppia, che intanto era stata arrestata e incarcerata.
Nel 1990 un'altra band ripescò da quella brutta vicenda un'immagine, più precisamente una fotografia, quella di Maureen Hindley che assieme al marito si recava a testimoniare contro la sorella Myra Hindley. Quella fotografia divenne la copertina dell'album GOO dei Sonic Youth.
venerdì 9 agosto 2013
L'arte del Degrado
Si chiama François Vautier ed è un videomaker-ricercatore Francese.
Qualche anno fa ha usato un vecchio scanner come terrario per formiche, documentando giorno dopo giorno il degrado di un ambiente sintetico invaso da elementi vegetali, animali e minerali.
L'esperimento è durato cinque anni, ma, fa sapere lo stesso autore, è tuttora in svolgimento, visto che le formiche sono ancora vive e vegete e, a quanto pare, affezionate alla loro casa tecnologica.
Questo lavoro ne ha ispirato un'altro, ovvero il monitoraggio per tre anni, di una piccola piazzetta abbandonata in Parigi, fotografato con IPhone e, come nel video precedente, montato grazie alla tecnica del Time Lapse.
Ultima curiosità, le musiche sotto i videoclip appartengono alla band Israeliana Infected Mushroom.
Abandoned Places > 3 Years Time Lapse from françois vautier on Vimeo.
Qualche anno fa ha usato un vecchio scanner come terrario per formiche, documentando giorno dopo giorno il degrado di un ambiente sintetico invaso da elementi vegetali, animali e minerali.
L'esperimento è durato cinque anni, ma, fa sapere lo stesso autore, è tuttora in svolgimento, visto che le formiche sono ancora vive e vegete e, a quanto pare, affezionate alla loro casa tecnologica.
Questo lavoro ne ha ispirato un'altro, ovvero il monitoraggio per tre anni, di una piccola piazzetta abbandonata in Parigi, fotografato con IPhone e, come nel video precedente, montato grazie alla tecnica del Time Lapse.
Ultima curiosità, le musiche sotto i videoclip appartengono alla band Israeliana Infected Mushroom.
ANTS in my scanner > a five years time-lapse! from françois vautier on Vimeo.
Abandoned Places > 3 Years Time Lapse from françois vautier on Vimeo.
martedì 6 agosto 2013
venerdì 2 agosto 2013
David Bowie – The Next Day (2013)
Il Duca è tornato dopo 10 anni e lo fa sorprendendo nuovamente tutti.
Etichettato come artista in declino e celebrato solo per il suo infinito e spettacolare repertorio, dimostra così che il suo talento non è affatto sbiadito.
Ammetto che al primo ascolto mi sono sentito corrotto dal suo nome altisonante, stregato da un passato che spesso mi ha regalato emozioni fortissime e che mi spingeva ad un ascolto attento e ammirato.
Alla fine ho capito che semplicemente si tratta di un disco meraviglioso, pieno zeppo di tutti di deliri "Bowiani": elegante e non pesente, eclettico e non delirante, divertente e profondo.
Bentornato Duca Bianco.
Etichettato come artista in declino e celebrato solo per il suo infinito e spettacolare repertorio, dimostra così che il suo talento non è affatto sbiadito.
Ammetto che al primo ascolto mi sono sentito corrotto dal suo nome altisonante, stregato da un passato che spesso mi ha regalato emozioni fortissime e che mi spingeva ad un ascolto attento e ammirato.
Alla fine ho capito che semplicemente si tratta di un disco meraviglioso, pieno zeppo di tutti di deliri "Bowiani": elegante e non pesente, eclettico e non delirante, divertente e profondo.
Bentornato Duca Bianco.
lunedì 29 luglio 2013
Il ritorno dei One Minute Silence
Hanno fatto le cose con calma ma finalmente eccoli con il loro primo singolo dopo 10 anni di pausa!
L'annuncio ufficiale era stato diffuso all'inizio del 2011 e dopo una serie di peripezie più o meno ufficiali, anche i One Minute Silence si affidano ad un EP per tornare a farsi sentire.
Esce in questi giorni il loro nuovo video: Pandemic Schizophrenia, aprifila dei brani che compongono Fragmented Armageddon.
Lo stile non è cambiato, come la loro natura, almeno per ora, buon tuffo nel passato!
L'annuncio ufficiale era stato diffuso all'inizio del 2011 e dopo una serie di peripezie più o meno ufficiali, anche i One Minute Silence si affidano ad un EP per tornare a farsi sentire.
Esce in questi giorni il loro nuovo video: Pandemic Schizophrenia, aprifila dei brani che compongono Fragmented Armageddon.
Lo stile non è cambiato, come la loro natura, almeno per ora, buon tuffo nel passato!
venerdì 26 luglio 2013
Il demone dell'onnipotenza
C'è un demone che si annida nell'uomo, che lo conquista approfittando della sua vanità e delle sue debolezze.
Il potere da sempre ha effetti sulla nostra esistenza, ha scritto e distrutto pagine di storia, è stato il movente di stragi, il carburante di imprese epiche e la linfa vitale di migliaia di scoperte.
Nessuno vi è immune, sia esso in forma concreta o in forma eterea, quando colma il vuoto causato dall'insicurezza, quando serve a mascherare una personalità vulnerabile e troppo fragile.
Quanto successo in Spagna riporta immediatamente alla vicenda Schettino, errore umano, dettato dall'inosservanza delle norme di sicurezza: dalla convinzione di essere onnipotenti.
Nessuno lo è, tutto può accadere a chiunque ed è bene ricordarlo sempre, soprattutto quando nelle proprie mani viene messa la vita di qualcun'altro.
Alasdair Roberts - The Daemon Lover
Nessuno vi è immune, sia esso in forma concreta o in forma eterea, quando colma il vuoto causato dall'insicurezza, quando serve a mascherare una personalità vulnerabile e troppo fragile.
Quanto successo in Spagna riporta immediatamente alla vicenda Schettino, errore umano, dettato dall'inosservanza delle norme di sicurezza: dalla convinzione di essere onnipotenti.
Nessuno lo è, tutto può accadere a chiunque ed è bene ricordarlo sempre, soprattutto quando nelle proprie mani viene messa la vita di qualcun'altro.
Alasdair Roberts - The Daemon Lover
mercoledì 24 luglio 2013
lunedì 22 luglio 2013
Il Ciclista
"Mi chiamo Franco Cacciatori, sono nato a Verona e ho 56 anni. Sono un installatore di antifurti satellitari e vari altri accessori sulle automobili. Inizialmente non consideravo la bicicletta come un mezzo per spostarmi da casa a lavoro perché possedevo un vecchio motorino ma quando circa 4 anni fa mi è stato rubato mi sono dovuto ricredere, e ho cominciato ad usare una bici per andare appunto al lavoro, e con la quale mi sposto tutt’ora..."
Comincia così una breve biografia di un ciclista particolare, uno di quelli da imprese estreme, di quelli che senza mai aver vinto una gara, si sono conquistati di diritto il rispetto di professionisti ed appassionati.
Ho sempre amato il ciclismo, seguivo con entusiasmo il Giro d'Italia e ancora oggi mi riporta a quel periodo particolare che segnava la fine delle scuole e l'inizio dell'estate.
Dopo le tristi vicende di Pantani e il declino che il doping ha causato ad uno sport tanto nobile, ho perso l'attrazione verso le corse, riportando i corridori (all'epoca alla stregua di eroi, almeno per me) a semplici sportivi, pur col fardello di dover competere con una delle discipline più faticose del mondo.
Oggi però ritrovo quello spirito verso un campione del ciclismo, Franco Cacciatori, un uomo che corre solo per passione, facendolo nel modo più difficile, senza sfruttare quanto la tecnologia ha masso a disposizione delle due ruote. In sella ad una vecchia Graziella, da lui stesso messa a nuovo, ripercorre le strade che hanno fatto grande il Giro d'Italia, facendo della fatica una forza e della motivazione l'unica spinta per arrivare al traguardo.
Vi invito a leggere e a seguire le sue imprese, per scoprire il mondo di un uomo che ancora corre per passione.
Comincia così una breve biografia di un ciclista particolare, uno di quelli da imprese estreme, di quelli che senza mai aver vinto una gara, si sono conquistati di diritto il rispetto di professionisti ed appassionati.
Ho sempre amato il ciclismo, seguivo con entusiasmo il Giro d'Italia e ancora oggi mi riporta a quel periodo particolare che segnava la fine delle scuole e l'inizio dell'estate.
Dopo le tristi vicende di Pantani e il declino che il doping ha causato ad uno sport tanto nobile, ho perso l'attrazione verso le corse, riportando i corridori (all'epoca alla stregua di eroi, almeno per me) a semplici sportivi, pur col fardello di dover competere con una delle discipline più faticose del mondo.
Oggi però ritrovo quello spirito verso un campione del ciclismo, Franco Cacciatori, un uomo che corre solo per passione, facendolo nel modo più difficile, senza sfruttare quanto la tecnologia ha masso a disposizione delle due ruote. In sella ad una vecchia Graziella, da lui stesso messa a nuovo, ripercorre le strade che hanno fatto grande il Giro d'Italia, facendo della fatica una forza e della motivazione l'unica spinta per arrivare al traguardo.
Vi invito a leggere e a seguire le sue imprese, per scoprire il mondo di un uomo che ancora corre per passione.
martedì 16 luglio 2013
Ciao Mini.
"Quando una storia arriva al capolinea, sentirsi tristi è il minimo che possa accadere."
Cominciava così l'articolo di Michela Casale Alloa, che commentava l'editoriale di Domenico Milano sulla chiusura di PAESI TUOI.
Oggi quelle parole sono tornate attuali a causa della triste notizia della sua scomparsa.
Noi del Concerto per Un Amico abbiamo avuto stretti rapporti con lui, sia in veste di giornalista, quando ci concedeva spazi per i nostri articoli, sia in veste di Sindaco, quando si batté al nostro fianco per scongiurare la disfatta della dodicesima edizione.
Ho sempre apprezzato la grande serietà dimostrata nelle cose che affrontava, la grande attenzione per il suo territorio e l'appoggio che sapeva donare a chi s'impegnava per realizzare qualcosa.
Mini rappresenta un pezzo della storia del nostro piccolo paese, una storia costruita con profonda devozione, costanza e tanta passione.
Ancor più delle cariche che ha ricoperto il Professor Milano ha sempre dimostrato il suo valore umano, attraverso il suo essere sempre presente e mai ingombrante, attraverso le sue idee che ha coltivato con coerenza e coraggio, come quando ha accettato il posto di Sindaco nonostante i problemi di salute, a guida di questa giunta che oggi ne piange la scomparsa.
Il cordoglio colpisce tutta la popolazione, che commossa partecipa alla funzione civile, da lui voluta, in linea con il suo pensiero, lucido e consapevole fino alla fine, mai scalfito dalla malattia che pur spietata non ha intaccato la sua grande dignità e forza d'animo.
Ciao Mini e grazie per quanto hai fatto per la nostra terra.
venerdì 12 luglio 2013
Scoots of Anarchy
Si tratta di una parodia estremamente curata nei dettagli, ispirata alla meravigliosa serie di Sons Of Anarchy.
Girata esclusivamente con riprese tramite telefonini è diventata un successo planetario.
Realizzato da alcuni fans ha da subito avuto un grande successo di pubblica e, si dice, sia molto apprezzato degli stessi protagonisti della serie originale americana!
Per gli appassionati: da non perdere!
martedì 9 luglio 2013
Guerra al playback
Ad un passo dalla terza guerra mondiale, con la crisi dell'occidente, gli spy-scandals che travolgono gli USA e fanno infuriare il mondo, le rivolte civili arabe, le minacce coreane e le contraddizioni dei paesi orientali, Putin dichiara guerra al playback.
La Russia ha infatti approvato una legge che punisce con multe fino a 100000 euro chi truffa il pubblico, spacciando un concerto LIVE per una molto più economica esibizione in playback.
Il fenomeno, piuttosto diffuso nel mondo, ha raggiunto, soprattutto in alcuni paesi, dei livelli imbarazzanti, tanto da suscitare critiche e denunce.
Va detto che oggi la tecnologia permette di utilizzare basi ed effetti sonori in grado di migliorare le performance degli artisti, che, ad onor di cronaca, utilizzano nei dischi sempre più spesso grandi quantità di musica elettronica, generata da sintetizzatori e strumenti digitali, sempre più programmati che suonati.
Ciò non toglie però che se ci si presenta con i musicisti, si debba mantenere fede alla proposta fatta, offrendo così uno show più caloroso ed esaltante.
Di certo il fattore economico conta parecchio, alcune produzioni risparmiano milioni grazie al playback, soprattutto in paesi il cui pubblico non è così attento, realizzando spesso dei veri raggiri.
Così la Russia (e non solo!) decide di tutelare il pubblico dagli artisti "sola", che troppo spesso non reggono il confronto tra quanto inciso su disco e quanto realmente riprodotto dal vivo.
Esiste però una giustizia divina che non ha bisogno di leggi scritte.
Nella musica si chiama talento e basta un poco di esperienza per riconoscerlo a prima vista, mentre, come nella vita, tutti i nodi vengono al pettine, e le brutte figure, specie per chi fa il furbo possono essere devastanti.
Vedere per credere: concerto dei Lordi, proprio in Russia (min 1:53).
La Russia ha infatti approvato una legge che punisce con multe fino a 100000 euro chi truffa il pubblico, spacciando un concerto LIVE per una molto più economica esibizione in playback.
Il fenomeno, piuttosto diffuso nel mondo, ha raggiunto, soprattutto in alcuni paesi, dei livelli imbarazzanti, tanto da suscitare critiche e denunce.
Va detto che oggi la tecnologia permette di utilizzare basi ed effetti sonori in grado di migliorare le performance degli artisti, che, ad onor di cronaca, utilizzano nei dischi sempre più spesso grandi quantità di musica elettronica, generata da sintetizzatori e strumenti digitali, sempre più programmati che suonati.
Ciò non toglie però che se ci si presenta con i musicisti, si debba mantenere fede alla proposta fatta, offrendo così uno show più caloroso ed esaltante.
Di certo il fattore economico conta parecchio, alcune produzioni risparmiano milioni grazie al playback, soprattutto in paesi il cui pubblico non è così attento, realizzando spesso dei veri raggiri.
Così la Russia (e non solo!) decide di tutelare il pubblico dagli artisti "sola", che troppo spesso non reggono il confronto tra quanto inciso su disco e quanto realmente riprodotto dal vivo.
Esiste però una giustizia divina che non ha bisogno di leggi scritte.
Nella musica si chiama talento e basta un poco di esperienza per riconoscerlo a prima vista, mentre, come nella vita, tutti i nodi vengono al pettine, e le brutte figure, specie per chi fa il furbo possono essere devastanti.
Vedere per credere: concerto dei Lordi, proprio in Russia (min 1:53).
venerdì 5 luglio 2013
Get... Arrange
Gli arrangiamenti cambiano pelle al pezzo, così una hit 2013 come Get Lucky dei Duft Punk, può diventare una ballate folk o un medley senza tempo!
martedì 2 luglio 2013
lunedì 1 luglio 2013
L'attesa e la speranza
L'attesa e la speranza si intrecciano, formando un filo invisibile che ha il compito di tenere assieme i pezzi di una serenità troppo vulnerabile. Il destino può essere spietato ed esserne spettatore è sconfortante, almeno quanto il senso di impotenza di fronte ai mali che possono colpirci.
martedì 25 giugno 2013
La rivincita del Cinghiale Bianco
La denuncia che Franco Battiato fece al Parlamento Europeo (in toni piuttosto coloriti) suscitò sdegno e conseguenze politiche.
La frase «Ci sono tr**e in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino» costò al cantautore l'incarico politico da assessore Siciliano, oltre ad una sfilza di condanne e rimproveri da tutto il mondo politico (o quasi), in primis dalla neo presidente della camera Boldrini.
Di certo i toni erano fuori luogo probabilmente Battiato, eccellente nel campo musicale, ha dimostrato di non avere la stessa eleganza nella politica.
Seguirono giustificazioni, prese di posizione, citazioni e paragoni, che hanno portato lo stesso artista a districarsi tra sostenitori e detrattori, pronti a strumentalizzare la situazione per dimostrare tutto e il contrario di tutto.
Oggi quello che succede a Palermo e a Firenze ha il gusto di una rivincita per Battiato, anche se in fondo si tratta solo dell'ennesimo fallimento morale dei nostri amministratori.
In attesa dell'Era del Cinghiale Bianco, ci affidiamo alla speranza di una politica con una morale forte e di una società che si scandalizzi più per i fatti che per le parole.
La frase «Ci sono tr**e in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino» costò al cantautore l'incarico politico da assessore Siciliano, oltre ad una sfilza di condanne e rimproveri da tutto il mondo politico (o quasi), in primis dalla neo presidente della camera Boldrini.
Di certo i toni erano fuori luogo probabilmente Battiato, eccellente nel campo musicale, ha dimostrato di non avere la stessa eleganza nella politica.
Seguirono giustificazioni, prese di posizione, citazioni e paragoni, che hanno portato lo stesso artista a districarsi tra sostenitori e detrattori, pronti a strumentalizzare la situazione per dimostrare tutto e il contrario di tutto.
Oggi quello che succede a Palermo e a Firenze ha il gusto di una rivincita per Battiato, anche se in fondo si tratta solo dell'ennesimo fallimento morale dei nostri amministratori.
In attesa dell'Era del Cinghiale Bianco, ci affidiamo alla speranza di una politica con una morale forte e di una società che si scandalizzi più per i fatti che per le parole.
giovedì 20 giugno 2013
Il tormentone
Arriava l'estate e arriva il tormentone musicale, accompagnato dai servizi "allarme caldo" dei TG, dal decadimento dei palinsesti TV e dalle tonnellate di gossip che riempono i giornali.
Certo le cose serie restano, ma a quanto pare la situazione Siriana, il perenne ritardo dei nostri governanti (che aspettano le ultime ore per scannarsi su IMU e IVA!) e altre decine di temi scottanti possono passare in secondo piano.
Fondamentali sono la crisi dei Grillini, la disputa Maroni-Bossi, la perenne rincorsa al vertice del PD o la smentita costante dell'utlima dichiarazione pseudoufficiale di Berlusconi.
La cronaca dilaga sulle pagine dei giornali spinta da una serie infinita di casi assurdi, di situazioni disperate o di gesti folli, enfatizzati, condannati ma soprattutto romanzati.
E' l'estate all'italiana, fa parte del nostro modo di essere e, volenti o nolenti, ci siamo tutti po' affezionati.
Il sole sembra dover portare via tutti i brutti pensieri, come fossero nuvole, illudendoci, almeno per un poco, che la pioggia possa non cadere per un po'.
Questo spirito l'ho trovato in quello che (credo!) diventerà il tormentone dell'estate 2013, cantato da LEVANTE, giovane cantautrice dal passato rock e dal presente roseo!
Gli ingredienti ci sono tutti, ukulele, ritmo, melodia agrodolce, un carattere solare e un magnifico ritornello che ripete: che vita di merda!
Buon'estate ITALIA!
Certo le cose serie restano, ma a quanto pare la situazione Siriana, il perenne ritardo dei nostri governanti (che aspettano le ultime ore per scannarsi su IMU e IVA!) e altre decine di temi scottanti possono passare in secondo piano.
Fondamentali sono la crisi dei Grillini, la disputa Maroni-Bossi, la perenne rincorsa al vertice del PD o la smentita costante dell'utlima dichiarazione pseudoufficiale di Berlusconi.
La cronaca dilaga sulle pagine dei giornali spinta da una serie infinita di casi assurdi, di situazioni disperate o di gesti folli, enfatizzati, condannati ma soprattutto romanzati.
E' l'estate all'italiana, fa parte del nostro modo di essere e, volenti o nolenti, ci siamo tutti po' affezionati.
Il sole sembra dover portare via tutti i brutti pensieri, come fossero nuvole, illudendoci, almeno per un poco, che la pioggia possa non cadere per un po'.
Questo spirito l'ho trovato in quello che (credo!) diventerà il tormentone dell'estate 2013, cantato da LEVANTE, giovane cantautrice dal passato rock e dal presente roseo!
Gli ingredienti ci sono tutti, ukulele, ritmo, melodia agrodolce, un carattere solare e un magnifico ritornello che ripete: che vita di merda!
Buon'estate ITALIA!
lunedì 17 giugno 2013
D'yer Mak'er
D'yer Mak'er è una canzone speciale per molti motivi.
Innanzitutto si tratta di un pezzo dei LED ZEPPELIN, pubblicato nel 1973 all'interno del loro quinto album: Houses of the Holy. E' una canzone reggae, piuttosto solare (anche se si tratta di una supplica d'amore) e porta la firma di tutti e quattro i membri della storica band, cosa non proprio scontata!
Houses of the Holy rimane un disco discusso, per alcuni il tentativo di svolta di una formazione che aveva cambiato il mondo del rock, per altri un cedimento alle lusinghe del mondo musicale di quegli anni, per altri ancora un esempio dello straordinario carattere musicale e sperimentale dei Led Zeppelin.
Per loro quelli erano gli anni di maggior splendore, gli ultimi primi delle tragedie che si susseguirono dal 1976, di certo la loro carica musicale era alle stelle e non mancava l'entusiasmo.
Ho riscoperto questa canzone dopo quasi una decina d'anni (ahimè!) dall'ultima volta che questo disco è finito nel mio lettore e l'ho riscoperto grazie ai PUDDLE OF MUD.
L'ultimo disco da loro pubblicato si chiama Re:(disc)overed (2011) e si tratta di una raccolta di cover piuttosto fedeli ai brani originali, molto care alla band di Kansas City.
Il disco è stato piuttosto snobbato dalla critica, ma questo non mi ha scoraggiato all'ascolto, anzi mi ha incuriosito, soprattutto per i titoli che comparivano nella tracklist.
Tra gli altri è emersa questa versione di D'yer Mak'er, rinverdita nei suoni e sempre meravigliosa!
Innanzitutto si tratta di un pezzo dei LED ZEPPELIN, pubblicato nel 1973 all'interno del loro quinto album: Houses of the Holy. E' una canzone reggae, piuttosto solare (anche se si tratta di una supplica d'amore) e porta la firma di tutti e quattro i membri della storica band, cosa non proprio scontata!
Houses of the Holy rimane un disco discusso, per alcuni il tentativo di svolta di una formazione che aveva cambiato il mondo del rock, per altri un cedimento alle lusinghe del mondo musicale di quegli anni, per altri ancora un esempio dello straordinario carattere musicale e sperimentale dei Led Zeppelin.
Per loro quelli erano gli anni di maggior splendore, gli ultimi primi delle tragedie che si susseguirono dal 1976, di certo la loro carica musicale era alle stelle e non mancava l'entusiasmo.
Ho riscoperto questa canzone dopo quasi una decina d'anni (ahimè!) dall'ultima volta che questo disco è finito nel mio lettore e l'ho riscoperto grazie ai PUDDLE OF MUD.
L'ultimo disco da loro pubblicato si chiama Re:(disc)overed (2011) e si tratta di una raccolta di cover piuttosto fedeli ai brani originali, molto care alla band di Kansas City.
Il disco è stato piuttosto snobbato dalla critica, ma questo non mi ha scoraggiato all'ascolto, anzi mi ha incuriosito, soprattutto per i titoli che comparivano nella tracklist.
Tra gli altri è emersa questa versione di D'yer Mak'er, rinverdita nei suoni e sempre meravigliosa!
venerdì 14 giugno 2013
lunedì 10 giugno 2013
Finesettimana da divorare!
Sarà un fine settimana all'insegna del cibo e della beneficenza: due serate da non perdere e a prezzi ottimi!
Si comincia Venerdì 14, presso gli Impianti sportivi di Farigliano, con una PAELLA di carne e pesce (o solo carne) a soli 10 euro (e poi si balla!).
La cena realizzata da S.U.V. Farigliano è supportata dai commercianti del paese, alcuni dei quali si adopereranno al servizio dei partecipanti!
Il ricavato verrà destinato in parte ai progetti messi in campo dai negozianti Fariglianesi, che lo scorso Natale hanno offerto il servizio fotografico per bambini con Babbo Natale e hanno acquistato alcuni addobbi per abbellire il paese.
Il Sabato sera invece (15 giugno), saranno gli ALPINI del gruppo Fariglianese a richiamarci sotto il CIUCHE', per una deliziosa cena servita dai ragazzi e dagli animatori del CAMPEGGIO.
Anche in questo caso ci sarà da ballare e soprattutto da fare del bene visto che tutto il ricavato utile sarà destinato in beneficenza.
Naturalmente per entrambe le occasioni c'è bisogno di un'iscrizione quindi non perdete tempo, le indicazioni le trovate sulle locandine o potete contattarci per i dettagli.
In un periodo cupo che ha visto molte belle realtà solidali spegnersi o ridimensionarsi, supportare queste manifestazioni è più importante che mai, mi auguro di trovarvi tutti ad entrambe le serate!
venerdì 7 giugno 2013
Libertà di non farsi del male
Le Iene sono nuovamente in prima fila per una battaglia sociale che fa discutere.
Hanno realizzato, con il contributo di alcuni dei più popolari sindaci di alcune grandi città Italiane, questo spot contro le Slot Machine, mettendolo a disposizione di chiunque voglia schierarsi a favore di questa campagna.
Immancabilmente sono arrivate le polemiche, nei confronti dello stato e del suo atteggiamento ambiguo che contemporaneamente condanna e promuove il gioco d'azzardo.
Polemica verso i sindaci che sono tutti rappresentanti di partiti molto distratti sull'argomento.
Polemiche anche verso la stessa campagna, che va a minare un'importante entrata per le casse statali, tributo versato da chi, dopotutto, sceglie liberamente di parteciparvi.
Proprio su questo ultimo punto nasce una profonda riflessione che meriterebbe di essere discussa.
Personalmente trovo sbagliato che lo stato debba interferire con le scelte delle persone e del mercato, ma riconosco il DOVERE di intervenire dove ci sia uno sfruttamento o un rischio per la società, costituito non solo da chi si rovina, ma anche da chi alla fine ne paga le conseguenze (furti, rapine, debiti e violenza...).
Il gioco d'azzardo, come altri sfere commerciali delicate, necessita di regolamentazioni precise per due motivi fondamentali: il controllo di chi li tratta e la tutela di chi ne usufruisce.
Basterebbe guardare a temi come la prostituzione e le droghe o tutti quei settori che in un modo o nell'altro finiscono per ingrassare le casse della criminalità a causa spesso di una cattiva gestione, o peggio ancora di un'indifferenza perbenista ed ipocrita, che tampona l'effetto non curandosi della causa.
Il gioco d'azzardo può essere una patologia, è appurato, ma resta comunque un diritto di tutti e va garantito se vogliamo vivere in un Paese libero e democratico.
Trovo anche giusto che lo stato guadagni sul gioco, dopotutto con l'iva lo fa su ogni nostra spesa e su ogni genere, anche di prima necessità.
La campagna delle Iene non chiede l'abolizione del gioco d'azzardo, bensì una buona gestione di essa, affidata a chi tra le autorità ha la miglior percezione del territorio: i sindaci.
Le città hanno una struttura precisa, definita negli anni, che rispettano regole comuni e necessarie per una serena convivenza.
L'abolizione delle licenze, oltre aver sterminato il commercio al dettaglio favorendo centri commerciali e le grandi catene commerciali, poteva essere un ottimo incentivo per far crescere il mercato, ma fatto nel modo in cui è stato fatto, senza alcun criterio e senza alcuna tutela per chi ne è stato travolto, ha causato più danni di quanti ne abbia risolti. In ultimo questo, che ha portato le famigerate Slot in ogni tipologia di attività senza alcuna regola e soprattutto senza alcun dosaggio.
Di certo non si può pretendere che un commerciante, magari provato dal calo dei propri affari, che si ritrova in un mercato in cui la concorrenza e tutto fuorché equilibrata, rinunci ad un introito che spesso permette di pagare un dipendente o far fronte alle troppe spese di ogni giorno.
E nemmeno si può evitare, a chi lo desideri, di giocarsi il resto di un caffè investendolo in una (improbabile) sfida alla fortuna, sia essa una Slot, un gratta e vinci, una schedina del lotto ecc...
Si potrebbe però evitare di far si che il fenomeno dilaghi in OGNI tipo di ambiente, spesso finendo proprio nei luoghi frequentati dai più deboli e dai più disperati.
Si potrebbe dare un limite ai giochi o, come per i Casinò, far si che si rispettino disciplinari ferrei che tutelino sia chi offre il gioco, sia chi vi partecipa.
La tecnologia e gli strumenti ci sono tutti e le proposte di legge sonnecchiano nei cassetti ben difesi da lobby ed interessi... e quindi?
Quindi non ci resta che cambiare mentalità e diventare un po' meno ipocriti, iniziando a chiedere con forza che questi argomenti vengano trattati con serietà ed il dovuto tatto. Abbiamo tutti dei doveri da rispettare ma abbiamo anche dei diritti e tra questi, il diritto a non farsi del male.
Hanno realizzato, con il contributo di alcuni dei più popolari sindaci di alcune grandi città Italiane, questo spot contro le Slot Machine, mettendolo a disposizione di chiunque voglia schierarsi a favore di questa campagna.
Immancabilmente sono arrivate le polemiche, nei confronti dello stato e del suo atteggiamento ambiguo che contemporaneamente condanna e promuove il gioco d'azzardo.
Polemica verso i sindaci che sono tutti rappresentanti di partiti molto distratti sull'argomento.
Polemiche anche verso la stessa campagna, che va a minare un'importante entrata per le casse statali, tributo versato da chi, dopotutto, sceglie liberamente di parteciparvi.
Proprio su questo ultimo punto nasce una profonda riflessione che meriterebbe di essere discussa.
Personalmente trovo sbagliato che lo stato debba interferire con le scelte delle persone e del mercato, ma riconosco il DOVERE di intervenire dove ci sia uno sfruttamento o un rischio per la società, costituito non solo da chi si rovina, ma anche da chi alla fine ne paga le conseguenze (furti, rapine, debiti e violenza...).
Il gioco d'azzardo, come altri sfere commerciali delicate, necessita di regolamentazioni precise per due motivi fondamentali: il controllo di chi li tratta e la tutela di chi ne usufruisce.
Basterebbe guardare a temi come la prostituzione e le droghe o tutti quei settori che in un modo o nell'altro finiscono per ingrassare le casse della criminalità a causa spesso di una cattiva gestione, o peggio ancora di un'indifferenza perbenista ed ipocrita, che tampona l'effetto non curandosi della causa.
Il gioco d'azzardo può essere una patologia, è appurato, ma resta comunque un diritto di tutti e va garantito se vogliamo vivere in un Paese libero e democratico.
Trovo anche giusto che lo stato guadagni sul gioco, dopotutto con l'iva lo fa su ogni nostra spesa e su ogni genere, anche di prima necessità.
La campagna delle Iene non chiede l'abolizione del gioco d'azzardo, bensì una buona gestione di essa, affidata a chi tra le autorità ha la miglior percezione del territorio: i sindaci.
Le città hanno una struttura precisa, definita negli anni, che rispettano regole comuni e necessarie per una serena convivenza.
L'abolizione delle licenze, oltre aver sterminato il commercio al dettaglio favorendo centri commerciali e le grandi catene commerciali, poteva essere un ottimo incentivo per far crescere il mercato, ma fatto nel modo in cui è stato fatto, senza alcun criterio e senza alcuna tutela per chi ne è stato travolto, ha causato più danni di quanti ne abbia risolti. In ultimo questo, che ha portato le famigerate Slot in ogni tipologia di attività senza alcuna regola e soprattutto senza alcun dosaggio.
Di certo non si può pretendere che un commerciante, magari provato dal calo dei propri affari, che si ritrova in un mercato in cui la concorrenza e tutto fuorché equilibrata, rinunci ad un introito che spesso permette di pagare un dipendente o far fronte alle troppe spese di ogni giorno.
E nemmeno si può evitare, a chi lo desideri, di giocarsi il resto di un caffè investendolo in una (improbabile) sfida alla fortuna, sia essa una Slot, un gratta e vinci, una schedina del lotto ecc...
Si potrebbe però evitare di far si che il fenomeno dilaghi in OGNI tipo di ambiente, spesso finendo proprio nei luoghi frequentati dai più deboli e dai più disperati.
Si potrebbe dare un limite ai giochi o, come per i Casinò, far si che si rispettino disciplinari ferrei che tutelino sia chi offre il gioco, sia chi vi partecipa.
La tecnologia e gli strumenti ci sono tutti e le proposte di legge sonnecchiano nei cassetti ben difesi da lobby ed interessi... e quindi?
Quindi non ci resta che cambiare mentalità e diventare un po' meno ipocriti, iniziando a chiedere con forza che questi argomenti vengano trattati con serietà ed il dovuto tatto. Abbiamo tutti dei doveri da rispettare ma abbiamo anche dei diritti e tra questi, il diritto a non farsi del male.
martedì 4 giugno 2013
Motorhead
E' possibile parlare di Motorhead senza citare i Motorhead? Quasi!
In questi giorni infatti sono usciti due singoli piuttosto particolari o quantomeno per nulla scontati.
Partirei da We Are Motorhead che un legame con la band britannica ce l'ha davvero, essendo una loro canzone, tratta dal disco omonimo e scritta per celebrare i 25 anni di carriera.
Gli IF I DIE TODAY ne hanno realizzato e pubblicato una cover, ben riuscita e fedele al testo (cit 'We are Motörhead... and we're gonna kick your ass!' ).
Lo stile HardCore tutto potenza e compressione degli IIDT si sposa bene con l'Hard Rock essenziale di Lemmy e soci, regalando una sonorità più moderna e per certi versi ancora più aggressiva ad un brano che ha esattamente questo obiettivo.
Quasi contemporaneamente esce Motorhead, il nuovo singolo degli UNWELCOME e queste non è solo una semplice sorpresa.
Dopo circa 10 anni ritorna una band storica, formatasi nel 1995 e capace di tracciare un profondo percorso che negli anni successivi ha ispirato e trascinato un'importante scena musicale.
Ci avevano lasciati con il loro progetto più ambizioso: INDEPENDENT WORM SONGS e oggi ritornano con un singolo che non tradisce la loro storia.
Motorhead è la conferma di un carattere mai perso, anche se oggi sembra quasi un alieno in un mondo in cui le registrazioni digitali hanno standardizzato i suoni e la libera-globalizzazione-musicale made Internet ha omologato generi e produzioni.
Gli Unwelcome ricompaiono su Facebook ma per il resto si tengono stretto quel carattere sanguigno e un po' grezzo che continua ad affascinarmi e convincermi.
Non ci sono compromessi in questo nuovo singolo, diretto, potente, naturale nei suoni e acido nello spirito, insomma: beunwelcomeordie!
Sono molto felice di questo ritorno e mi fa piacere ritrovarmi immerso in un'atmosfera che riconosco e che dopo dieci anni ritrovo piacevolmente intatta nella sua originalità.
L'appuntamento è con loro anche sul palco, data già fissata il 21 agosto al Nuvolari di Cuneo.
In questi giorni infatti sono usciti due singoli piuttosto particolari o quantomeno per nulla scontati.
Partirei da We Are Motorhead che un legame con la band britannica ce l'ha davvero, essendo una loro canzone, tratta dal disco omonimo e scritta per celebrare i 25 anni di carriera.
Gli IF I DIE TODAY ne hanno realizzato e pubblicato una cover, ben riuscita e fedele al testo (cit 'We are Motörhead... and we're gonna kick your ass!' ).
Lo stile HardCore tutto potenza e compressione degli IIDT si sposa bene con l'Hard Rock essenziale di Lemmy e soci, regalando una sonorità più moderna e per certi versi ancora più aggressiva ad un brano che ha esattamente questo obiettivo.
Quasi contemporaneamente esce Motorhead, il nuovo singolo degli UNWELCOME e queste non è solo una semplice sorpresa.
Dopo circa 10 anni ritorna una band storica, formatasi nel 1995 e capace di tracciare un profondo percorso che negli anni successivi ha ispirato e trascinato un'importante scena musicale.
Ci avevano lasciati con il loro progetto più ambizioso: INDEPENDENT WORM SONGS e oggi ritornano con un singolo che non tradisce la loro storia.
Motorhead è la conferma di un carattere mai perso, anche se oggi sembra quasi un alieno in un mondo in cui le registrazioni digitali hanno standardizzato i suoni e la libera-globalizzazione-musicale made Internet ha omologato generi e produzioni.
Gli Unwelcome ricompaiono su Facebook ma per il resto si tengono stretto quel carattere sanguigno e un po' grezzo che continua ad affascinarmi e convincermi.
Non ci sono compromessi in questo nuovo singolo, diretto, potente, naturale nei suoni e acido nello spirito, insomma: beunwelcomeordie!
Sono molto felice di questo ritorno e mi fa piacere ritrovarmi immerso in un'atmosfera che riconosco e che dopo dieci anni ritrovo piacevolmente intatta nella sua originalità.
L'appuntamento è con loro anche sul palco, data già fissata il 21 agosto al Nuvolari di Cuneo.
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